| Credo che questa discussione la leggeremo io e te, Daniel. Purtroppo credo che sia un fandom piuttosto lontano dalle attuali generazioni.
Alla fin fine mi sono sentita di votare Nathan Never. E' un personaggio che mi accompagna sin da quando sono piccola, ed ammetto che identifico in lui il mio papà, il mio eroe. E' sempre stato un modello di riferimento: non è un ragazzo, è un uomo adulto. E' una persona "normale", privo di poteri speciali o doti che lo rendano invincibile, ma riesce a vincere le numerose sfide che gli si parano davanti con la sua esperienza, un pochino di abilità nel corpo a corpo e soprattutto facendosi sorreggere dai numerosi amici che possiede. Ha vissuto molte storie d'amore ma, al contrario di quelle di Dylan Dog, hanno avuto tutte il loro peso: ci sono state sbandate momentanee, ma sono terminate. Ha avuto anche storie d'amore intere, durate varie saghe, e tutte con personaggi che stavano al suo fianco dopo averlo conosciuto ed esplorato i suoi lati più tristi e profondi, dunque situazioni più vicine a quelle che possono essere le nostre. E' un padre, sa settare le proprie priorità, ha a cuore il concetto di famiglia più di chiunque altro. Inoltre le avventure non le va MAI a cercare (è un tipo davvero prudente), ed ho sempre adorato il suo modo di approcciarsi alle battaglie ed ai suoi nemici con la psicologia, le parole, spesso cercando la via più lunga ed articolata pur di non venire alle armi. Inoltre Nathan Never si circonda di tantissime figure: gli eroi della Bonelli solitamente hanno intorno 3, 4, forse 5 personaggi che ruotano loro intorno e che li definiscono. Nathan no: complice il fatto di lavorare in una Agenzia, quindi con tantissime persone a contatto, cresce e si sviluppa imparando da loro, diventando a sua volta comprimario nelle loro vicende. Si definisce come personaggio dal suo rapporto con tutti loro (anche se questo aspetto si sta un po' perdendo nel corso degli ultimi numeri): l'amicizia con Legs non ha eguali, sono due personaggi che si capiscono soltanto guardandosi nonostante la differenza nei caratteri. La relazione sui generis con Branko, l'amico mutato e ghettizzato dalla società con cui condivide la sofferenza di avere dei figli problematici. la relazione prima di amiciza, poi di dissidia, attualmente di totale diffidenza con l'amico del n. 1, Sigmund, e come la caduta di lui abbia rappresentato per Nathan una discesa dentro se stesso. Il rapportarsi con i suoi capi, Edward, Solomon e adesso Elania, l'amicizia tradita con Handy, la relazione un po' usa-e-getta con Janine. Nathan Never non è mai da solo, non è sempre lui sotto i riflettori, esiste perché esistono gli altri, e alla lunga rimane il personaggio più complesso di tutta la Bonelli. Tex, Martin, lo stesso Dylan ... rimangono sempre gli stessi. Puoi leggere un numero qualsiasi e capirai sempre tutto. Nathan no. Nathan si muove su una saga intera ed è come noi, ha mille sfaccettature, e per questo secondo me è e rimarrà sempre il mio grandissimo eroe.
Ed ha salvato una catastrofe planetaria con un abbraccio.
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