La fabbrica di cioccolato (Roald Dahl), Cosa penso delle canzoni di Mike Tivù

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view post Posted on 23/3/2015, 21:47
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Cecchino

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Avete mai letto "La fabbrica la cioccolato" di Roal Dahl, o, perlomeno, visto almeno uno dei due film (il primo con Gene Wilder come Willy Wonka e l'altro di Tim Burton)?
Avete presente quando Mike Tivù, il bambino teledipendente/videointossicato, si autoteletrasporta nel Telecioccolato? E poi quando gli Oompa Loompa cantano la canzone sui bambini dipententi dalla televisione?
Non mi andava di trascrivere la canzone del libro, ma quella del secondo film rende abbastanza l'idea, anche se non è fedele al libro (e poi era la mia preferita fra le quattro, pricipalmente per l'arrangiamento). qui c'è il link.
Video

Questo è quello che penso: io non sono d'accordo con Dahl. In base alla mia esperienza personale non trovo che la televisione ci renda dei realisti o esseri che non sognano più. Se adesso mi trovo qui a scrivere spin-off di KH è stato proprio grazie alla televisione. Essendo stata cresciuta da realisti, gli unici mondi in cui potevo rifugiarmi sono stati quello dei cartoni, della Disney e dei videogiochi. Sono stati questi ultimi a formarmi creativamente. Ero talmente affascinata da quei personaggi di eroi, malvagi e le epiche battaglie tra il bene e il male che decisi di crearmi un mondo in cui rifugiarmi. Quando creai la mia prima alter ego ero molto piccola, ma non avevo lo spirito creativo di adesso. Buffo, vero? Una di quasi ventun'anni che sfoga la creatività che non ha avuto da piccola. Ok, sto divagando!
E sul fatto di rendere il cervello in pappa... sì, può andare, ma è l'eccesso di TUTTO a compromettere la nostra salute fisico-psicologica: ricordo una volta di aver letto in una ricostruzione per bambini del libro "Piccole donne" che la seconda sorella, Jo, aveva deciso di buttarsi nella lettura per una settimana. Gli effetti sarebbero gli stessi che provoca la televisione: mal di testa e nervosismo (forse anche crisi di astinenza). La televisione non è tanto differente dai libri. Anzi, forse c'è più affinità di quanto si creda. Soprattutto tra i videogiochi e libri di letteratura e filosofia. Io ho tentato di dimostrarlo (a mia insaputa, d'altronde! O.O) con la tesina di KH che ho portato all'esame di Stato. Films e videogiochi, in fondo, come i libri, non ci conducono in un'altra realtà? Anche nelle storie realistiche, tipo i "Promessi Sposi" (nei libri), o giochi in cui l'ambientazione è realistica, come "GTA" (nei videogiochi), che raccontano la vita reale, siamo dentro un altro mondo. Una sorta di universo parallelo, come la domanda ipotetica "Cosa sarebbe successo se...?". Non so se mi spiego...
Oppure la filosofia! Esattamente come i libri di filosofia, films e videogiochi non girano intorno ad un pensiero? Prendiamo Kingdom Hearts, per esempio. Lì sono presenti due, se non tre filosofie: quella della luce, quella dell'oscurità (entrambe con i relativi vantaggi e svantaggi) e quella dell'amicizia (presente nei protagonisti, dovreste saperlo molto bene).

Voi del forum cosa ne pensate? Ditemi le vostre opinioni! :jumpmarl:
 
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view post Posted on 25/3/2015, 20:43
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Io sono una vecchissima fan dei libri di Roald Dahl, anche se la fabbrica di cioccolato l'ho conosciuto molto più tardi, e sono legata ai due grandi classici che ho avuto la fortuna di leggere, Matilde ed il GGG, libri che farei leggere a tutti i bambini per quanto riescono qad essere belli, diretti ed educativi!

Sulla discussione riguardante la tv devo dire che penso ci sia maniera e maniera di approcciarsi sia alla televisione che al libro. Sia un film, che un cartone, che un libro che un fumetto devono spingerti a "qualcosa" ... a fantasticare, ad immaginare, a creare mondi o storie o versioni alternative. deve stimolare la creatività: un cartone animato per bambini può spingerli a giocare di essere gli eroi di quel cartone, a combattere contro nemici immaginari ... è una fonte d'aggregazione fortissima che non mi sento di condannare, perché posso dire che tra le più belle esperienze infantili c'è il ricordarmi bambina che giocavo a Sailor Moon con le mie compagne di classe, ed erano lunghe ed intere ricreazioni ad inventare nemici, ad immaginarli che ci lanciavano colpi dal tetto della scuola, a creare poteri sempre nuovi. La lista è lunga, per non parlare dei film in cui pensavo sempre di far parte dei personaggi della storia, di assisterli, di combattere con loro, di chiedermi "se fossi stata lì cosa avrei fatto?".
Se la televisione ha questo effetto non posso dirmi contraria.
Poi se però la si guardapassivamente, non si creano emozioni ma si diventa solo spettatori (ma cosa possono inventare le persone che seguono i reality show o quegli idiotici giochi a premi basati solo sul caso?) io penso che sia da staccare di corsa la spina perché ti rendono catatonici.

Lo stesso dicasi dei libri: quante emozioni ti regala un libro? Quante immagini, quanti mondi da scoprire? Quante volte uno rimane attaccato alle pagine per sapere cosa succederà all'eroe preferito?
I libri hanno un potere aggregante minore, lo concedo: adesso c'è internet, i forum, gli spoiler, le community e via discorrendo, ma quando ero bambina / adolescente e chi sapeva cosa pensavano gli altri di quel libro? Eri fortunata se conoscevi una o due persone che leggevano il tuo stesso volume e ne potevi parlare, ma nella maggior parte dei casi era un universo relegato a te ed a pochi intimi. Con tutti i vantaggi e gli svantaggi. Facendo un bilancio della mia vita penso che i libri abbiano avuto un impatto grandissimo su quella che sono adesso, ma non posso negare ai cartoni ed in parte anche ai videogiochi la loro giusta fetta di gloria, sarei un'ipocrita se li condannassi a prescindere!
D'altro canto se ad un ragazzo viene imposto di leggere ed a lui non va / non piace ... è peggio! Tanto l'immaginazione viene da sé, non la puoi forzare! E non mi viene in mente nulla di peggio che far leggere qualcosa a qualcuno che non vuole leggerla.
 
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view post Posted on 27/3/2015, 17:48
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Sono d'accordo con entrambe!

Lo streaming dei nostri giorni è comodissimo e fantastico, ma l'emozione dell'infanzia, quando aspettavi tutto un giorno (o un lungo, lunghissimo week end) in fremente attesa della nuova puntata non aveva prezzo... e se te la perdevi, te la perdevi e non c'era scampo! Io infatti avevo le mie due-tre videocassette di fiducia che usavo per registrare tutto quello che rischiavo di perdermi... bei tempi! :D
Il problema secondo me non è la tv in sé, ma 1) i programmi 2) l'uso che la gente ne fa. Molte reti private o di nicchia fanno programmi di qualità, ma le tre reti rai principali e mediaset propinano roba oscena, e sono andati peggiorando negli anni... alle 4 del pomeriggio quando io ero piccola Rai 1 trasmetteva il mitico Solletico, un bel programma per bambini con giochi e cartoni, adesso a quella stessa ora c'è la Vita in Diretta, una spazzatura cosmica in cui passano ore a discutere dei gossip sui vip italiani oppure ad analizzare morbosamente ogni minimo dettaglio dei fatti di cronaca del momento per fare audience. Quei programmi sì che ti rendono veramente idiota, ma non mi pare un giusto motivo per demonizzare la tv come mezzo in generale. Inoltre, per quanto mi piacciano i libri di Dahl, ormai certa critica che vi è contenuta è un po' datata... adesso basta allontanarsi dal palinsesto principale e i programmi di qualità si trovano, e c'è molta più scelta!
 
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view post Posted on 28/3/2015, 10:17
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A proposito dello streaming e dell'attesa della puntata del giorno sai Lis che ho rinvenuto nella mia libreria una videocassetta in cui mi avevi registrato degli episodi della serie Egizia di Yugi?
 
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view post Posted on 28/3/2015, 10:30
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Quanti ricordi!
Poi Yugi serie egizia lo facevano solo il sabato mattina e la domenica mattina... un'eternità...
 
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