Buonasera a tutti! Apro questo topic per parlare del Ciclo di Dune, una serie di 6 libri che racchiude una delle più importanti saghe fantascientifiche della letteratura americana e che ha segnato la storia della narrativa di quel genere, un po' come Star Wars lo fu per la versione cinematografica. Essendo una saga intera ho pensato di dedicarvi una discussione, altrimenti commentarla nella zona dedicata ai semplici libri da recensire sarebbe stato difficile da seguire ed individuarne il filo conduttore.
La lista di libri è la seguente
- Dune
- Messia di Dune
- I figli di Dune
- L'Imperatore-Dio di Dune
- Gli eretici di Dune
- La rifondazione di Dune
Personalmente ho appena letto il primo libro, e mi è piaciuto un bel po', quindi mi cimenterò in una piccola discussione sull'argomento nella speranza di invogliare qualcuno a leggerlo o di scoprire che magari qualcuno ha mai sfogliato questo romanzo. Purtroppo la fantascienza è un genere letterario molto in declino negli ultimi anni, forse perché le scoperte scientifiche e le novità della tecnologia superano persino le più stravaganti ipotesi fantascientifiche, ma credo che come genere sia ancora da esplorare perché può rivelare i grandi sogni, le paure ed i viaggi che l'uomo può compiere
Titolo: Dune
Autore: Frank P. Herbert
Genere: Fantascienza
Anno: 1965
Trama: il giovane Paul, erede della grande casata degli Atreides, è dotato di poteri percettivi oltre la normale comprensione. Questi sono frutto dell'impegno di sua madre, la Bene Gesserit Lady Jessica, nel creare lo Kwisatz Haderach, l'unico maschio con il potere della preveggenza di cui parlano le leggende del suo ordine, in grado di esistere in più piani temporali possibile e di vivere in un solo istante le esistenze di migliaia di uomini. La sua quotidianità fatta di addestramenti fisici e mentali viene sconvolta dal brusco trasferimento della sua famiglia sul pianeta Arrakis (anche detto Dune), un luogo deserto ed inospitale dove l'acqua è l'unica ragione di vita e dove gli abitanti sono esseri misteriosi che sembrano scomparire tra le sabbie. Dietro questo trasferimento vi è il complotto della grande casata rivale degli Atreides, gli Harkonnen, che cospirano per allontanare i loro storici avversari dal trono imperiale e dalle manovre commerciali della Gilda. Su Arrakis Paul scoprirà che abbandonare le proprie certezze è più facile di quanto sembri, e che spesso dietro ad una massa di operai straccioni vi è un popolo rude ma evoluto, in grado di cavalcare i grandi vermi del deserto e cambiare con le loro arti guerriere il corso della storia. In bilico tra il mondo presente e quello del futuro che solo i suoi occhi possono vedere, Paul diventerà Muad'Dib, il leader della leggenda che metterà in ginocchio chiunque ostacoli il suo cammino.
Personalmente lo ho trovato un buon romanzo, piacevole da leggere, con diversi punti positivi ma anche con qualche appunto da fare.
Pro- il grande fascino di questo romanzo è la capacità unica dell'autore di aver creato un mondo assolutamente unico nel suo genere. Lo stile di vita innovativo dei Fremen impregna tutto il romanzo ed ogni loro gesto viene descritto con ricchezza di particolari, ogni aspetto del loro comportamento viene delineato in base al grande rispetto che provano per l'acqua e per i vermi del deserto, i grandi mostri che circolano sul loro pianeta.
- la ricchezza di personaggi: nel romanzo compaiono varie figure, primarie e secondarie. Forse non tutte sono importanti a livello della trama, ma questa moltitudine di personaggi rende il romanzo vivo e lineare, con le scene che riescono a balzare vive agli occhi del lettore.
- la trama politica: non pensavo che nei romanzi degli anni '60 vi si trovassero trame politiche così ben delineate, con sottili giochi di potere che non hanno nulla da invidiare ai moderni romanzi come quelli di Martin. Spero che questo aspetto piacevole del primo libro continui anche nei seguiti, perché un bell'aspetto di questa saga sembra essere la complessa organizzazione politica e religiosa che permea i vari mondi.
- Lo stile: sarà semplice ed il punto di vista cambia ad ogni riga ... però è efficace. Se io scrivessi in quel modo sembrerebbe una fanfiction di serie Z, ma evidentemente è questione di chi sa scrivere davvero. Dal punto di vista dell'intreccio devo dire che l'autore è riuscito in qualcosa che ritenevo impossibile: sin dal secondo capitolo il lettore viene a sapere l'identità della spia nella casa degli Atreides ... eppure il saperlo non rovina affatto il climax, la sensazione di mistero, i dubbi che sorgono ad ogni passo. Se mi dicessero che in un romanzo misterioso si scoprisse l'identità del traditore dopo poche pagine normalmente scoppierei a ridere, ma questa è l'eccezione che conferma la regola.
Ho apprezzato il fatto che ogni capitolo inizi con qualche riga tratta da libri, pensieri o riflessioni che riguardano le vicende del protagonista o di altri personaggi.
Contro- un protagonista troppo antiquato. Paul è la rappresentazione classica dell'adolescente protagonista dotato di tutte le virtù inimmaginabili, che riesce a superare persino gli adulti con i suoi poteri e che idea tutto da solo grandi strategie per portare alla riscossa un popolo. Più si va avanti nella lettura e più diventa mitico ed irraggiungibile, si allontana anche dalle comuni debolezze umane, e questo me lo ha reso un po' antipatico. E' il tipico protagonista stile anni '70-'80, ma anche collocato nel suo tempo non riesce a starmi simpatico.
- il finale affrettato. Muore più gente nel corso degli ultimi due capitoli che nell'intero romanzo, anche in modi privi di qualsiasi epicità. Alcuni personaggi (come il na-Barone Harkonnen) io li avrei prolungati molto di più trasformandoli in veri cattivi che avrebbero influenzato tutta la saga (e secondo me quel personaggio ne aveva le potenzialità), oppure figure a cui avrei personalmente dedicato molte più pagine,
Come voto finale darei un 7,5 pieno, in attesa di vedere come evolverà la trama nei prossimi libri.