L'ultimo film che avete visto

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view post Posted on 28/4/2022, 19:46
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Il Dispensatore di Post Kilometrici

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Do i miei 2 cents sulla serie di film "L'Era Glaciale", che non avevo mai visto per bene prima.

1) L'Era Glaciale: ottimo film d'animazione, solido e scorrevole nella sua semplicità. E' un po' "Shrek" e un po' "Alla Ricerca della Valle Incantata", e la grafica ha fatto il suo tempo, ma nel complesso una pellicola emozionante e molto divertente. Sicuramente il migliore della saga, con personaggi carismatici e meccaniche efficaci.
Notare il minestrone geografico-temporale fatto con gli animali presenti, ma, se guardi L'Era Glaciale per l'accuratezza scientifica, forse il fesso sei tu.

2) L'Era Glaciale 2 - Il Disgelo: un altro road movie carino, molto migliorato graficamente rispetto al primo e altrettanto divertente. Un gran peccato per gli antagonisti, che qui sono due rettili marini rimasti ibernati per milioni di anni e che, a causa del disgelo, si liberano e fanno danni in giro. Oltre ad essere "muti" e molto poco presenti, questi due signori vengono sconfitti in modo abbastanza sbrigativo. Inoltre ho scoperto che dovrebbero essere un Ittiosauro e un Pliosauro... Ma non ci assomigliano neanche per sbaglio. XD
Peccato, perché la loro prima apparizione è una scena che dimostra come, dal nulla, si possa costruire la tensione con un semplice pezzo di ghiaccio che galleggia.

3) L'Era Glaciale 3 - L'Alba dei Dinosauri: faccio finta di non vedere tutti gli errori e le sproporzioni perché è giusto così. Anche questo è un film molto carino, anche se comincia a farsi sentire la necessità di aggrapparsi a schemi narrativi già visti per andare sul sicuro. Stavolta l'antagonista, pur non potendo parlare, è più presente, meglio contestualizzato e ha un rivale nel nuovo personaggio del furetto Buck, doppiato da un Massimo Giuliani (doppiatore fino ad allora di Bugs Bunny) in forma smagliante. Sarebbe stata un'ottima chiusura, ma...

4) L'Era Glaciale 4 - Continenti alla Deriva: qui le cose cominciano a farsi strane. Nel primo film avevamo animali che fanno cose da animali in un mondo ancorato abbastanza solidamente alla realtà. Qui, invece, succedono coseh. Gli antagonisti sono vari mammiferi che fanno i pirati (!) su degli iceberg-navi e che schiavizzano altri mammiferi... Non avremo superato un po' il limite? Nel primo film i cattivi erano un branco di felini dai denti a sciabola che volevano solo mangiare un mammut e uccidere un piccolo umano per vendicarsi: un po' romanzati, certo, ma solo un pochino. Qui mi tocca sentire pirati che cantano e imbracciano armi. Boh, veramente un cambio di paradigma.
Ciliegina sulla torta, qui Leo Gullotta, doppiatore italiano di Manny il mammut, è sostituito da Filippo Timi, che in quello stesso anno -2012- avrebbe fatto danni col Bane interpretato da Tom Hardy ne "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno". Le mie orecchie piangono. E piangono perché anche la doppiatrice di Shira, nuovo personaggio messo per un motivo palesissimo, non è una vera doppiatrice, ma una cantante.

5) L'Era Glaciale 5 - In Rotta di Collisione: stavolta la minaccia è un asteroide in rotta di collisione, appunto, con la Terra. Lasciatelo fare, dico io. XD
I nostri, con l'aiuto di Buck, viaggiano per trovare un modo di deviare l'asteroide. Qui la trama si fa pseudo-fantascientifica, ma ormai non mi faccio più domande. Il film è abbastanza divertente da farmi passare sull'audacia della sceneggiatura e... Be', sui matrimoni fra mammiferi preistorici. Gli antagonisti hanno addirittura un momento di redenzione, cosa che non era mai successa nei film precedenti (tranne per Shira, ma lei era palesemente una finta antagonista). Poteva essere la fine, e invece...

6) L'Era Glaciale - Le avventure di Buck: a parte che qui il protagonista non è Buck, ma i due opossum Crash ed Eddie, che ci accompagnano dal secondo film e non avevano mai potuto brillare... Ma che succede? L'acquisizione da parte della Disney ha fatto finire il budget sotto terra? Perché non soltanto c'è un netto peggioramento della grafica, che qui sembra quella di una serie animata più che quella di un lungometraggio, ma anche la sceneggiatura è diventata molto più povera. Si parte da un pretesto narrativo veramente sciocco per portare avanti una storia con poco di sensato e protagonisti veramente insignificanti che da soli, palesemente, non bastano a reggere un'ora e mezzo di film. L'antagonista è brutto esteticamente, privo di qualunque carisma e doppiato anche maluccio, palesemente da un doppiatore non esperto.
Veramente il punto più basso della saga. L'unica cosa bella è che è tornato Leo Gullotta a doppiare Manny, ma bastasse questo a non far crollare tutto...

Intanto la Blue Sky Studios, ormai chiusa, ci saluta concedendo finalmente a quel povero disgraziato di Scrat di gustarsi la tanto sudata ghianda:

 
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view post Posted on 28/4/2022, 20:06
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The Lone Bard of Aries

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La saga dell'Era Glaciale era partita benissimo, Buck personaggio fantastico nel terzo film, ma il quarto capitolo mi ha deluso parecchio, facendomi perdere interesse per il proseguimento (e anche i pareri negativi dei fan di lunga data non aiutavano).
 
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view post Posted on 25/5/2022, 06:46
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Blue Eyes Whitemushroom

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Ieri sera ho visto Chip 'n Dale Rescue Rangers.

Un film molto gradevole, a mio avviso. Non il solito remake / live action, si basa su premesse decisamente molto diverse ed originali che riescono con pochi tocchi a tenere su la trama.
Chip e Chop sono due attori decaduti di un telefilm anni '80 (appunto la serie Rescue Rangers) che sono andati avanti per la loro strada, Chip come agente assicurativo e Chop che invece tenta ancora il mondo dello spettacolo nonostante sia una "vecchia gloria" : la Disney si è spinta molto avanti, narrando con un discreto cinismo tutti i problemi del mondo dello spettacolo, dell'intrattenimento, degli attori usa-e-getta senza risparmiare critiche persino a se stessa. Una lunga serie di messaggi molto importanti che ho apprezzato a pieno,attualissimma usando personaggioormai conosciuticche hanno ancora parecchio da raccontare.

Apprezzata al top la lunghissima serie di Easter eggs che da sola costituisce metà del film, lunghe citazioni che ripercorrono la cultura pop dagli anni '70 ad oggi, incluse pure un sacco di comparse moderne che non sono riuscita a capire ma che sicuramente i più giovani afferreranno.

Menzione d'onore al minuscolo cameo di Kingdom Hearts. È la prima volta che vedo KH ospite in un altro media (memtre kh ospita tutti), è stata una piccola emozione (edit.... quindi Sora ha fatto una brutta fine???)

Ammetto che il target della serie sono gli spettatori della mia esorbitante età e quelli di qualche anno più grandi (fascia 30 - 38 e su quelli di 30 ho parecchi dubbi), che conoscevano Chip 'n Dale e seguivano il Disney Afternoon. Per carità, è godibile e perfettamente comprensibile anche dalle fasce più giovani, ma è chiaro che a noi vecchi dà una marcia in più. Comunque lo consiglio a tutti, perché sospetto che magari i più giovani riusciranno ad apprezzare tutte quelle chicche e reference attuali che io ormai non conosco!
 
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view post Posted on 29/5/2022, 19:10
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The Lone Bard of Aries

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Ho visto anch'io il film di Cip & Ciop. Pur non avendo visto un singolo episodio della serie animata originale (ebbene sì), ammetto che mi è piaciuto, ho apprezzato il mondo in stile "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" e la satira verso il mondo dello spettacolo.

Tuttavia stamane ho letto delle cose che hanno gelato il mio entusiasmo. In pratica il film sembra prendere perculare la tragedia che ha colpito Bobby Driscoll.
Chi è costui? È, anzi, era il giovanissimo doppiatore originale di Peter Pan nel Classico Disney ed aveva anche recitato nel ruolo di Jim Hawkins in un vecchio addattamento cinematografico dell'Isola del Tesoro.
Purtroppo, una volta raggiunta la pubertà Hollywood non ritenne Bobby un attore più "appetibile". Il poveretto non riuscì ad ottennere altri ingaggi come attore, subì la rovina economica, divenne un tossicodipendente e morì in un edificio fatiscente, solo e abbandonato da tutti.

Ora, io non sapevo nulla di questa storia e non l'avrei mai saputa se non avessi letto i commenti.
Questo apre la strada a diverse riflessioni e per nulla belle: il villain del film è un Peter Pan invecchiato e imbruttito perchè è stato abbandonato dagli studios in seguito alla pubertà. Direi che l'ispirazione è palese. Ma non è di cattivo gusto e irrispettoso ispirarsi ad una simile tragedia e trattarla con leggerezza?

Ok, supponiamo che gli scenneggiatori e il regista non abbiamo mai sentito parlare di Bobby Driscoll e che non ci fosse malizia dietro le loro scelte narrative. A parte il fatto che mi sembra un po' strano che chi lavora per la Disney non abbia mai sentito parlare di Bobby, ma se l'intento era solo criticare il modo in cui le organizzazioni dello spettacolo trattano gli attori e le attrici giovanissime allira non era meglio mettere Peter Pan come un villain secondario che si redime? O come personaggio secondario che è rimasto di buon cuore nonostante il brutto periodo che ha passato?

E perchè il Bimbo Sperduto che si vede a un certo punto del film non è invecchiato di una virgola?
 
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view post Posted on 12/12/2022, 21:28
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The Lone Bard of Aries

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Visto ieri sera su Netflix il Pinocchio di Guillermo del Toro. Che dire? Uno dei più begli adattamenti del romanzo di Collodi.
Qualcuno potrebbe obbiettare che la trama del film non c'entra nulla con quella del libro originale, a differenza dei film di Roberto Benigni o di quello di Matteo Garrone, ma è questo il punto: Del Toro ha dimostrato che essere fedeli al libro non significa riproporlo pari pari. Non mi hanno dato fastidio i vari cambiamenti (l'ambientazione nell'Italia fascista, il look della Fata Turchina, la Volpe è il proprietario di un circo con la maschera di volpe...) in fondo si dà un bel messaggio contro la guerra e sui rapporti familiari.
C'è poi un'interessante similitudine con il live action Disney ma fatta meglio, ovvero...

Pinocchio non diventa un bambino vero, o almeno non in senso fisico. Il messaggio di fondo di Del Toro è che Pinocchio non è Carlo (il figlio morto di Geppetto), non può "sostituirlo" ma può riempire di felicità la vita pur breve del vecchio Geppetto.


Spero proprio che questo Pinocchio o un altro film animato di Netflix vinca (finalmente) l'Oscar del Miglior Film d'Animazione del 2022 (anche perché la Disney probabilmente non avrà nulla da presentare e l'unico concorrente da battere sarà Red della Pixar).
 
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view post Posted on 20/1/2023, 20:20
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Oh, parliamo un po' di cose belle.
"Il Gatto con gli Stivali 2 - L'ultimo desiderio".

Il grande problema dei sequel è che, volenti o nolenti, devono fare i conti con "l'originale". Alle volte è difficile replicare la potenza del primo capitolo, non tutti i film sono ISDA o uno dei primi tre Pirati dei Caraibi. Ho rivisto di recente il primo "Il Gatto con gli Stivali" e l'ho trovato anche meglio di quanto ricordassi, ma il secondo capitolo è tranquillamente più bello del primo. Sia dal punto di vista della pura estetica, qui molto sperimentale ma molto riuscita (mi ricorda Arcane o Into the Spider-verse), sia per la sceneggiatura e per lo spessore di fondo, che è alto 6 o 7 metri.

Eh sì, perché se il primo capitolo era una storia più classica e puntava su una trama bella ma "facile", qui si trattano tematiche più moderne e che, forse, ci riguardano un po' tutti da vicino.

Farò SPOILER, quindi attenzione!

La trama ruota attorno alla ricerca della Stella dei Desideri, che sarebbe in grado di esaudire qualunque desiderio (duh), tipo Drago Shenron. E sono in molti a volerla: il Gatto vuole recuperare le sue otto vite precedenti per tornare a essere lo spavaldo, leggendario eroe di fama mondiale; Kitty vuole trovare qualcuno di cui possa fidarsi; Riccioli d'Oro (quanto è bella, by the way) desidera una famiglia "vera" da sostituire alla sua attuale famiglia, costituita dai tre orsi della famosa favola; e poi c'è Big Jack Horner, la cui avidità lo spinge a tentare di appropriarsi di tutta la magia del mondo.

E qui arriviamo al punto.

A parte Jack Horner, che qui è il classico cattivo senza possibilità di redenzione (lo ammetto, è da qualche anno che mi manca questa figura classica), tutti gli altri hanno già quello che desiderano e di cui hanno bisogno, solo che non se ne rendono conto: in questo Gatto cambiato, che ha perso quello a cui teneva di più e sta cominciando a mettere un po' a fuoco le sue priorità, Kitty trova finalmente qualcuno di cui fidarsi; Riccioli d'Oro capisce che la sua famiglia attuale, per quanto peculiare, è una famiglia a tutti gli effetti che la ama incondizionatamente (loro sono orsi e lei è umana... ma chi se ne frega, va benissimo così!); Gatto, infine, una volta perse le sue otto vite, capisce che non è importante essere una sorta di leggenda immortale, quanto spendere al meglio il tempo che gli è concesso con quelli che ama.

A farglielo capire ci si mette anche Perrito... Quanto è bello Perrito?
L'unico personaggio a non avere alcun desiderio è anche quello più felice di tutti: ha delle persone che ama e che rendono speciale la sua vita, e questo gli basta. Perrito viene fatto passare per uno stupidino, ma è il più intelligente di tutti: capisce al volo che i problemi che si pone Gatto sono molto meno grandi di quanto lui pensi, gli consiglia di parlarne con Kitty, è con lui nei momenti di maggior bisogno... Vogliamo parlare dell'attacco di panico che ha Gatto? A parte il realismo nel ritrarlo, quanto è commovente il momento in cui Perrito riesce a calmarlo semplicemente appoggiandogli la testa sulla pancia? Là mi sono sciolto come poche volte in vita mia.
E a fare tutte queste cose incredibili non è un ladro leggendario o un celebre spadaccino, è un semplicissimo cane.
Credo che sia un ottimo ritratto del "cane medio": felice di quello che ha, pronto a consolarti e pieno di amore. Parlo anche per esperienza personale, naturalmente.
Ciliegina sulla torta, Perrito è anche quello che, più di tutti, dovrebbe sentirsi sconfitto dalla vita, avendo fatto parte di una famiglia che ha tentato a più riprese di abbandonarlo e, addirittura, di annegarlo in un fiume. Eppure è l'unico che non si dà mai per vinto, è quello che si rallegra perfino delle fortune che hanno soltanto gli altri, è talmente svincolato da qualunque desiderio o tristezza che la sua mappa per la Stella è una distesa di fiori.

Quante riflessioni preziose e interessanti in un film d'animazione che sarà stato da molti bollato a prescindere come "film per bambini". Guardatelo, questo film, e poi venitemi a dire che è per bambini una serie di riflessioni del genere.
Io sono il primo a dire che lamentarsi delle proprie difficoltà è un diritto sacrosanto, che non c'è niente di male nel desiderare una vita un po' più piacevole e meno difficile, ma è pur vero che mi macchio anch'io di non mettere sempre a fuoco le cose belle che ho. Mi guardo attorno e mi rendo conto che, in fondo, non è poi una vita così male, la mia.
Venitemi a dire che questo è per bambini, perché sono palesemente considerazioni da adulti e per adulti.

E poi c'è la Morte.
Se Jack Horner è l'antagonista del film, la Morte, qui con l'aspetto di un lupo incappucciato, è qualcosa di più.
E' un personaggio scritto da dio, senza se e senza ma. Il suo umorismo macabro, la sua filosofia, la sua voce cupa, il fischio profondo e glaciale con cui si annuncia, che pare venire da un altro mondo, tutto contribuisce a renderlo non soltanto un personaggio interessante, ma una spaventosa entità che è impossibile sconfiggere.
Al suo primo incontro con questo lupo "cacciatore di taglie", il Gatto, per la prima volta in vita sua, ha paura. Una paura fo***ta.
Quando mai il Gatto ha temuto per la sua vita? Quando mai è fuggito da un nemico? Mai e poi mai. Eppure eccolo che scappa, a più riprese, da quegli occhi rosso sangue e da quelle zanne che sembrano non vedere l'ora di dilaniarlo. Ogni volta che si sente il fischio, il pelo di Gatto si rizza e i suoi sensi si allertano, il che rende ancora più efficace l'entrata in scena del lupo.
Non a caso, poi, la Morte ha una coppia di falcetti come armi, per mietere le vite delle sue vittime.
E che scena è la rivelazione della sua identità! Non è una metafora, non è una teoria, non è retorica: quello è il Mietitore in persona, e trova così assurda la storia delle nove vite da voler barare e porre prematuramente fine all'ultima vita di Gatto, perché le sue prime otto vita le ha sprecate nella frivola illusione di poter vivere per sempre.
Infatti, quando Gatto decide di non esprimere il suo desiderio e di battersi per l'ultima vita rimasta, è la Morte stessa a ritirarsi, perché non vede più l'arrogante, vanitoso eroe leggendario del quale era andato a caccia.
Strepitoso Andrea Mete, che gli presta la voce nella versione italiana, senza nulla togliere al doppiatore originale. Se c'è qualcuno in grado di far vacillare la mia eterosessualità, è proprio Andrea Mete.

E' tutto così ben orchestrato, così bello da vedere, così emozionante. Questo film meriterebbe 4 volte gli incassi che ha fatto.

Quindi, tirando le somme, penso che questo non sia soltanto un grande film d'animazione, ma anche uno dei migliori film che abbia mai visto: divertente, commovente, spaventoso, innovativo e profondo. Fatevi un regalo e guardatelo prima che lo tolgano dalle sale!

E complimenti vivissimi a Dreamworks, a cui auguro di fare sempre meglio. <3
 
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view post Posted on 21/1/2023, 23:32
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The acid Queen in a psychedelic scene

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Concordo pienamente con Ven riguardo Il Gatto con Gli Stivali 2: ero entrata in sala convinta di trovarmi davanti un film senza troppe pretese, invece ha superato le mie aspettative di parecchio, non me lo aspettavo così ben riuscito!

CITAZIONE
A parte Jack Horner, che qui è il classico cattivo senza possibilità di redenzione

A me devo dire che ha fatto ridere proprio per le battute fatte da lui stesso o dagli altri personaggi sulla sua cattiveria e totale assenza di moralità (specialmente quando il Grillo tentava inutilmente di redimerlo): sarà che è un tipo di umorismo che mi piace sempre moltissimo, con gag "cattive" ma senza scadere eccessivamente sul pesante, ma ho davvero riso di gusto.

Il Lupo vabbè, che lo dico a fare, personaggio graficamente e scenograficamente impeccabile, ha davvero innalzato la qualità del film, perfetto in ogni dettaglio, dal fischio inquietante, i falcetti, gli occhi rossi, la silhouette avvolta nell'ombra, le movenze, un plauso a chi lo ha creato e sceneggiato perché davvero è una bomba, tanta, tantissima roba.
Per certi versi mi ha ricordato un altro antagonista animale della Dreamworks, il Pavone Reale di Kung Fu Panda 2, anche lui caratterizzato magnificamente nella grafica e nello stile di combattimento, sono quei personaggi che ti restano impressi solo per come ti appaiono sullo schermo, ma qui, con il Lupo/Morte, siamo a un livello ancora superiore. Da applausi.
 
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view post Posted on 22/1/2023, 17:43
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Il Dispensatore di Post Kilometrici

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CITAZIONE
A me devo dire che ha fatto ridere proprio per le battute fatte da lui stesso o dagli altri personaggi sulla sua cattiveria e totale assenza di moralità (specialmente quando il Grillo tentava inutilmente di redimerlo): sarà che è un tipo di umorismo che mi piace sempre moltissimo, con gag "cattive" ma senza scadere eccessivamente sul pesante, ma ho davvero riso di gusto.

Fun fact: qualcuno ha avanzato l'ipotesi che Big Jack Horner sia una rappresentazione di Disney.
Colorato e pacioccone all'apparenza, ma dall'anima nera e unicamente interessato ad acquisire tutta la magia del mondo, un po' come la Disney sta, piano piano, accorpando a sé un po' di tutto. Ci sarebbe anche il modo tremendo in cui tratta i propri impiegati, e il fatto che ad accusarlo di essere orribile e a mandare definitivamente in fumo il suo piano sia proprio il Grillo (lo stesso Grillo che canta "When you wish upon a star", canzone che fa da sfondo al logo di tanti film Disney) mi dà da pensare. Magari è tutto un grande pippone, ma trovo che sia interessante.

Dimenticavo una cosa su BJH: al contrario di Perrito, che ha poco e nulla e non ha alcun desiderio, Big Jack Horner è ricchissimo e potentissimo, ma la sua avidità è tale da fargli desiderare ancora più potere. Più ci penso e più questo film diventa bello.

CITAZIONE
Per certi versi mi ha ricordato un altro antagonista animale della Dreamworks, il Pavone Reale di Kung Fu Panda 2, anche lui caratterizzato magnificamente nella grafica e nello stile di combattimento, sono quei personaggi che ti restano impressi solo per come ti appaiono sullo schermo, ma qui, con il Lupo/Morte, siamo a un livello ancora superiore. Da applausi.

Anche a me è venuto in mente Lord Shen! :O
Al di là della indiscussa presenza scenica e dell'uso delle lame, l'associazione dei colori bianco, rosso, grigio e nero mi hanno proprio riportato a Kung Fu Panda 2!
 
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view post Posted on 30/4/2023, 23:40
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Oh, e alla fine ho visto questo "65 - Fuga dalla Terra".

Voi non avete idea.

Da appassionato di dinosauri, è una sorta di legge non scritta guardare un film che sostiene di portare dei dinosauri al cinema.

"65" è un film di fantascienza in cui il protagonista, interpretato da Adam Driver (il Kylo Ren della trilogia sequel di Star Wars) è una sorta di autista spaziale il cui lavoro gli richiede di assentarsi per lunghi periodi da casa per trasportare passeggeri su un'astronave da una parte all'altra della galassia. Però, durante un viaggio, dei frammenti di asteroide danneggiano la nave, costringendo Mills -questo il nome del protagonista- a un atterraggio di fortuna. E quindi arriva sulla Terra... Ma è la Terra di 65* milioni di anni fa, a un passo dalla collisione di quell'asteroide che avrebbe causato una delle più gravi estinzioni di massa sul nostro pianeta!

Già, e quindi dovremmo vedere, appunto, dei dinosauri, ma ci ritorno dopo.

Facciamo un passo indietro: la storia è ambientata 65 milioni di anni nel passato, quando degli esseri umani non c'era neanche l'ombra, ma i protagonisti sembrano proprio esseri umani. Si vestono come noi, hanno armi e navi spaziali, hanno persino gli ologrammi... Però vengono da un altro pianeta. Quindi, nonostante sembrino Homo sapiens a tutti gli effetti, NON sono esseri umani.

La mia domanda è: cosa succede?

Dovrei bermi che 65 milioni di anni fa possa essere esistito un organismo somaticamente identico all'essere umano su un pianeta lontanissimo dal nostro?
E dai, su... Potrei dire che le probabilità sono infinitesimali -e quindi non nulle- ma ammettiamo che è una scemenza.
E tutto questo per costruire un espediente narrativo per il quale gli attori umani possano esplorare la Terra del Cretaceo?
Ma potevano inventarsi una cosa molto più semplice e già vista, come un viaggio nel tempo, un'anomalia spazio-temporale, un esperimento malriuscito, un universo parallelo... E invece no, hanno adottato una soluzione molto meno credibile per... essere più originali? Prendersi più sul serio?

Non ho parole. E siamo solo alla premessa.

Da qui in avanti farò SPOILER, quindi attenzione!

Dunque, questo dovrebbe essere un film thriller/horror con i due protagonisti, Mills e Koa, alle prese con minacce che non conoscono.
Il problema è che loro sono gli unici due sopravvissuti allo schianto iniziale, non ci sono altri "esseri umani" con loro. Quindi io ho la certezza pressoché assoluta che nessuna delle suddette minacce li ucciderà.
Chi vogliamo far morire? La bambina? Col cavolo, poi chi li sente i genitori che portano i figli al cinema...
Mills, cioè l'unico personaggio che parla una lingua che lo spettatore comprende? Assolutamente fuori discussione.
E quindi sì, loro arrivano fino alla fine superando una serie di pericoli, col risultato che non c'è mai vera tensione, non c'è mai vera preoccupazione nello spettatore.
E questo, per un thriller/horror, non va affatto bene.

Il film, causa anche la mancanza di conflitto fra i personaggi, è pure abbastanza breve, il che è forse il motivo per cui non mi sono sentito molto legato ai protagonisti. I quali, però, sono interpretati da bravi attori. Non mi dilungo su Adam Driver, lui è bravissimo e si impegna pure più del necessario, ma anche la giovanissima attrice che interpreta Koa è stata molto brava e in parte. Bastasse questo a salvare il film...

Vabbè, parliamo dei dinosauri e delle altre creature.

Questa non è una Terra parallela, è la nostra Terra, in un momento del passato che gli autori hanno esplicitamente espresso.
Perché, allora, gli animali sono così diversi da qualunque cosa vogliano rappresentare?
A parte l'assenza quasi totale di animali erbivori e la predominanza immotivata di carnivori, che cosa hanno combinato? Questi animali sono storti, a stento sembrano dinosauri, hanno articolazioni strane, sono tutti di un piattissimo grigiume generale e molti sono pure mal collocati temporalmente!

Gli unici fatti un pochino meglio sono due: gli pterosauri Dsungaripterus, per esempio, che sono in ritardo di circa 50 milioni di anni, ma ok. Peccato che abbiano gli occhi al posto delle narici. Se non vi sembra poi così grave, immaginate di disegnare un essere umano e di mettergli gli occhi nel naso. Ecco.

Gli altri semi-decenti sono dei Tyrannosaurus rex. Magrissimi, privati delle labbra, grigi pure loro e insensatamente feroci, ma almeno si rendono protagonisti di una sequenza non male del film.

Attenzione, però, perché il big boss del film non sono loro, bensì una sorta di... Rauisuchide gigante? Nel Cretaceo superiore nordamericano? Oh, boy...
Qualcuno sul web sembra convinto che si tratti di una versione gigante di Fasolasuchus, che però è vissuto oltre 200 milioni di anni fa, quindi meglio se mi fermo qui.

Potreste dirmi che mi applico troppo, che non ha senso cercare l'accuratezza scientifica in un film di Hollywood. Ma a me sembra sensato chiedere un minimo di ricerca sui dinosauri e sul Mesozoico in un film che professa di essere ambientato nel Mesozoico e di avere dei dinosauri! Non c'è un minimo di ricercatezza estetica, un minimo di stile, una qualche differenziazione a livello cromatico fra queste creature. Sembrano e si comportano da mostri, sempre pronti ad attaccare, braccare e uccidere.

Mi sono stufato di vedere rappresentati così questi animali. Se non avevano intenzione di metterci il benché minimo impegno a raffigurarli come creature realistiche, che senso ha inventarsi una storia ambientata sulla Terra ma nel passato? A questo punto potevano fare la stessa cosa su un pianeta alieno pieno di mostri.

A poco vale Sam Raimi come produttore, a poco serve millantare di avere quelli di "A Quiet Place" dietro le quinte, se poi il film è questo.

Peccato, peccato davvero, perché non si vedono tutti i giorni dinosauri al cinema, e per un appassionato sarebbe bello non avere i film di Jurassic Park come unico punto di discussione. Peccato anche perché l'idea di base poteva essere interessante, ma è inficiata da una cattiva esecuzione e da pessime scelte narrative.
Al confronto, le critiche che posso muovere a "Jurassic World - Il Dominio" sono ben poca cosa.

* In realtà la data più corretta sarebbe 66 milioni di anni fa, e si sa da anni. Va' a capire perché hanno tenuto la vecchia data.
 
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view post Posted on 3/9/2023, 01:11
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Cecchino

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Visto stasera Oppenheimer
Davvero un film storico bellissimo, una degna perla della filmografia di Nolan; non so se storicamente accurato, magari un po' romanzato in certi punti, ma, come ogni film storico, dovrebbe insegnare alle generazioni future e, soprattutto, a quelle odierne, a non ripetere certi errori del passato. Questo film insegna che le teorie scientifiche possono davvero essere usate per creare armi di distruzione di massa.
Cast da urlo, con Cillian Murphy, Matt Damon, Robert Downey Jr., Kenneth Branagh, Gary Oldman, Emily Blunt e Florence Pugh, per citarne alcuni.
 
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view post Posted on 19/9/2023, 23:55
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Oggi commento due film, uno brutto e uno bello.

Partiamo da quello brutto.

Io devo smetterla di andare da solo al cinema, perché finisco sempre a vedere filmacci.
Stavolta mi è toccato "The Meg 2", in italiano adattato come "Shark 2"... E vabbè.

Farò SPOILER, quindi attenzione!

Ora, chiarito che neanche il predecessore fosse un film di alto concetto, devo dire che almeno il primo capitolo, uscito nel 2018, riusciva comunque ad avere una parvenza di serietà, a costruire un minimo di tensione.
Certo, il finale abbracciava l'azione sopra le righe, ma nel complesso era un film in grado di divertire, intrattenere, anche strappare una risata.

Qui... no.

Il secondo film, dopo un prologo veramente inutilissimo che ridefinisce il concetto di "trash", si destreggia in una serie di temi, trame e sottotrame che potevano essere pure interessanti, ma che finiscono ogni volta per essere esplorati in maniera superficiale, sbrigativa, insoddisfacente. Ci buttano dentro lo spionaggio industriale, il bioterrorismo, il rispetto per la natura, il rapporto fra uomo e 'sti benedetti squali (in una cosa che vuole, credo, ispirarsi a Jurassic World, di cui però non ha nemmeno la metà della forza).
Purtroppo la cosa non migliora, perché in tutto questo ambaradan i megalodonti passano parecchio in secondo piano e poi, solamente verso il finale, il film si carica di tre o quattro situazioni contemporaneamente e infine le intreccia in una lunga sequenza di azione poco sensata, anche dal punto di vista della mera fisica.

Si perde qualunque già scarso contatto con la realtà. Eppure la premessa era proprio la possibilità di un incontro semi-realistico fra il passato e il nostro presente. Non ci sono megalodonti nella Fossa delle Marianne, però il bello era proprio poter immaginare uno scenario in cui si incontrano elementi reali (noi e loro).

La ciliegina sulla torta è che, sebbene dai trailer si preannunciasse la presenza importante di un grande cefalopode, chiamato per comodità "Kraken", quest'animale è sì presente, ma tutto sommato sembra un elemento di contorno. Il nome "Kraken", per dire, non viene nemmeno pronunciato, se non nel trailer. E lo scontro col megalodonte? Eh, quello c'è... Quaranta secondi di puro entusiasmo, che si concludono, lo giuro, con un finale non tanto chiaro: io ero convinto che lo scontro, semplicemente, si interrompesse, ma qualcuno è convinto che il megalodonte abbia vinto.
Ma questo non doveva essere lo scontro fra titani, la resa dei conti finale?

Boh, sono veramente basito. Il finale, invece, vede i nostri eroi, che hanno affrontato e ucciso megalodonti di 60-70 metri, sono sopravvissuti al Kraken e hanno sventato l'attacco di mercenari armati fino ai denti, che stappano una bottiglia sulla spiaggia e si godono la vita. Nonostante alcuni loro amici e molte altre persone siano morti in modo orribile fino a una manciata di minuti prima.

E' incredibile come un film verso il quale non nutrissi neanche delle aspettative sia riuscito lo stesso a deludermi. Mi sono sinceramente pentito di aver fatto questa scelta.
E l'ho visto a Ferragosto, un giorno festivo, quindi ho pagato pure il biglietto a prezzo intero.
Mortacci loro.


Vabbè, parliamo del film bello, ovvero Oppenheimer.

Io sono un grande fan di Christopher Nolan, ho quasi tutta la sua filmografia in Blu-ray e ogni volta che esce un suo film vado a vederlo al cinema.
Però il suo ultimo film prima di Oppenheimer, ovvero "Tenet", mi aveva lasciato parecchio perplesso. Un film magari con poco da eccepire sul comparto tecnico, visivamente spettacolare, con anche delle belle scene d'azione... ma che fa fatica a farti (a farmi?) comprendere di cosa cavolo si stia parlando, perché la fisica che funziona al contrario non è un concetto familiare e di immediata comprensione. E, soprattutto, il film non ha un minimo di calore umano.

Che cosa mi ricordo, io, di Inception, di The Prestige, di Interstellar?
Mi ricordo di Leonardo DiCaprio che fa di tutto per tornare a casa e vedere i suoi figli, di Christian Bale che ha un lieto fine e si abbraccia con sua figlia, di Matthew McConaughey che viaggia oltre i confini dell'universo conosciuto per dare ai suoi figli un futuro e un mondo in cui abitare.
Anche nella trilogia del Cavaliere Oscuro c'è tanto dramma, tanta sofferenza e tanto calore.

Ecco perché lo scivolone di Tenet, freddo come una lastra di ghiaccio, mi ha lasciato insoddisfatto, ma con Oppenheimer Nolan si è abbondantemente rimesso in carreggiata.

E' un film lungo, non leggero, ma carico di pathos, di introspezione psicologica, di conflitto di interessi.
Bravissimi tutti gli interpreti, fantastica la costruzione della tensione ed estremamente coinvolgente il montaggio, caratterizzato dalla narrazione non lineare tanto cara a Nolan.
E poi la bomba: aspetti due ore di vedere finalmente l'esplosione, io che mi contorcevo sulla poltrona anche se sapevo benissimo cosa stesse per succedere e non vedevo l'ora.
L'esplosione è una delle scene più impressionanti che abbia visto in un cinema, l'uomo che assiste a una riproduzione di quello che ha dato origine alla vita (veniamo tutti dalle stelle, in un certo senso), ma che sarà finalizzato a portare la morte a decine di migliaia di civili. Una contraddizione in termini, eppure è la storia: è successo veramente e il mondo, da allora, non è più stato lo stesso.
Ecco perché l'ultima scena, quella del dialogo fra Oppenheimer ed Einstein, è tanto emblematica e spaventosa.

Preferisco non dilungarmi troppo, perché magari qualcuno che legge non lo ha ancora visto, ma ho sentito questo film come una boccata di aria fresca per il cinema, per il cinema bello, quello che ha ancora voglia di raccontare bene delle storie.
Aggiungo solo che sembravo il meme di Leonardo DiCaprio in "C'era una volta a Hollywood", puntando il dito verso lo schermo ogni volta che riconoscevo uno dei fisici che si vedono nel film (Bohr, Einstein, Godel, Fermi... praticamente metà del mio programma di storia del quinto liceo XD).

Se potete, andate a vedere questo film in sala, perché trovo che meriti tantissimo e che il cinema abbia bisogno di premiare progetti come questo.
 
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535 replies since 27/3/2011, 14:45   5382 views
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