Vi dico la mia.
Non sono libri orribili. Alcuni di essi, come Il Cavallo e il Ragazzo e Il Nipote del Mago, mi sono piaciuti (e guarda caso il Cavallo e il Ragazzo è quello ha meno a che fare con il resto della saga, una sorta di spin-off con personaggi del tutto diversi).
In fin dei conti sono storie carine, ma a mio parere un po' noiose. Ho letto tanti altri fantasy, e in confronto la trama delle Cronache di Narnia è lineare, semplice, non particolarmente emozionante...mi viene spontaneo paragonare un libro agli altri dello stesso genere, e di fantasy ho letto di molto, molto meglio. Poi io sono una che ama gli intrecci lunghi, complessi, pieni di colpa di scena, gli intrighi politici e le storie con miriadi di personaggi, e Narnia è praticamente una storia per bambini....questione di gusti, insomma
Ma la cosa che mi dà più fastidio di Narnia è l'eccessiva presenza dell'elemento religioso (io almeno la vedo così). La simbologia del cristianesimo è presente ovunque, a ogni pagine, in modo pesante, una presenza quasi fastidiosa. Nel primo libro viene creato il mondo, nell'ultimo finisce (...e senza motivo, aggiungerei...a un certo punto Aslan decide che il mondo deve finire, via, finito...non potete capire quanto ci sono rimasta male...)...il leone Aslan è una specie di Dio-Gesù Cristo che per altro mi sta antipaticissimo (Gesù nella mia testa non è così regale, autoritario e severo, ma molto più "umano"). Nel secondo libro Aslan si fa immolare dalla Strega Bianca e poi resuscita, e in tutto il resto della storia non fa che mettere alla prova i protagonisti di turno per vedere se hanno fede in lui....
Tutto questo fa sì che la saga sia intrisa di un moralismo a tratti eccessivo: spesso nei vari episodi troviamo un personaggio che "pecca", si comporta male o subisce delle tentazioni (come Edmund con la Strega Bianca); subito scatta la punizione divina (il bambino "cattivo" del Viaggio del Veliero viene trasformato in una specie di drago se non ricordo male) a cui segue solitamente il pentimento e quindi il perdono e la redenzione....leggendo avevo la sensazione estremamente sgradevole che l'autore volesse dire ai bambini (perchè sono i bambini i primi destinatari di questa saga): "ecco, vedete ragazzi, vedete cosa succede se ci si comporta male? Voi invece dovete essere bravi e buoni, prendete esempio dai bambini "buoni! della storia..."....insomma, non so se era davvero questo l'intento di Lewis, ma io ho avuto l'impressione che volesse fare la morale ai bambini, e questo mi ha dato fastidio. Queste storielle "edificanti" non mi sono mai piaciute. Mi sa un po' di manipolazione delle coscienze...sbaglierò, sarò forse eccessiva, ma questo è quello che ho pensato leggendo.
Di certo sono influenzata dalle mie personali idee in ambito religioso, ma questo è inevitabile...e per questo non riesco non riesco a sfuggire all'impressione di un libro che stia cercando di farmi la predica piuttosto che lasciarmi riflettere liberamente.