Home, [One-shot] Completa

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view post Posted on 4/10/2014, 12:00
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Ciao a tutti! Era un po' di tempo che non riuscivo ad andare avanti in tutti i miei numerosi ed attuali progetti di scrittura perché in realtà avevo questa one-shot che mi stava ronzando nella testa da un pochino, dunque ho deciso di buttarla per inscritto in modo da poter ripartire con tutti gli arretrati. E' una one-shot senza alcun altro seguito, quindi niente di epocale come il mio progetto di FF IX. Detto questo vi lascio a tutto il resto. Avevo in mente qualche migliaio di titoli e mi è uscito solo questo, oltretutto orribile.

Rating: giallo
Genere: Introspettivo, Malinconico, Missing Moments. Canon.
Fandom: Magi - The Labyrinth of Magic
Riassunto: Kougyoku sta per partire per Balbadd, alla volta di un futuro sposo di cui non conosce nemmeno il nome. Pensieri e paure di una ragazza in bilico tra l'essere una principessa ed una vera conquistatrice di dungeon.
Avvertenze: suppongo nessuna, a parte i nomi dei Ren che potrebbero essere il tema di uno scioglilingua. Forse Kouen mi è venuto anche troppo gentile, ma secondo me dietro la faccia di imperatore ha un lato molto più comprensivo e, a modo suo, onesto rispetto a Sindbad.

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Home

“Ma è fantastico, principessa, assolutamente fantastico!”
Koubun Ka erutta come il vulcano Fei-Tze, i suoi lapilli di gioia incendiano tutta la stanza mentre rovescia il contenuto degli armadi, dei cassetti, delle panche, tutto quello che riesce a trovare finisce sul mio letto tra i suoi gridolini isterici. “Era una vita che aspettavo … cioè, che aspettavamo questo momento, no?”
“Immagino … immagino di sì” mormoro, cercando di calmare il cuore che mi sta martellando in petto, che grida e strepita così forte che lo staranno sentendo a Balbadd, potente e chiaro come i tamburi che annunceranno il mio arrivo tra meno di tre giorni. Sempre che riescano a sentirlo sotto le urla di Koubun Ka, che è schizzato oltre la porta per ordinare qualcosa ad una guardia ed è ritornato alla carica alla mia destra. Ormai tutto il palazzo saprà della mia partenza.
“Mi dicono che il clima di Balbadd sia secchissimo ed inadeguato per la pelle, principessa! Ma non si preoccupi, raschierò tutte le creme dell’Impero prima della partenza. Se solo Sua Altezza mi avesse avvisato prima avrei ordinato ai sarti di prepararle qualche abito adatto, quindi mi raccomando, al minimo accenno di calore mi avvisi, per carità!”. Estrae un portagioie da chissà dove ed inizia a riempirlo di anelli, fermandosi di tanto in tanto per intonarli con i vestiti. Ho provato a spiegargli che possiedo soltanto dieci dita, ma questo non sembra un argomento valido, men che mai quando cerco di fargli notare che quei gioielli sono soltanto d’impaccio quando si deve impugnare una spada. Forse è anche per questo che ne sta portando più del necessario. “Il vestito nuziale, quello sì che è una tragedia! Non c’è tempo!”
Sospira sconsolato, come se la cinque pile di abiti alte fino al baldacchino non fossero sufficienti. “Ma stia tranquilla, il suo Koubun Ka penserà a tut-to! Cercherò qualche cavillo per ritardare le nozze di un giorno o due, così ci faremo mandare da casa un abito degno di una principessa di Kou! La farò scintillare, parola mia! E quando saremo lì ricordate: per quanto lei sia solo l’ottava principessa imperiale …”
“ … sono purtuttavia una principessa. Lo so.”
“Eccellente, questo è lo spirito giusto!”
Quante volte ho sentito questa cantilena?
Non lo so… davvero non lo so.
Fuori il clangore metallico si ferma, le spade smettono di danzare. La voce di Kouha arriva fin qui, energica come se avesse trascorso le ultime tre ore a poltrire e non ad allenarsi. Ormai non c’è nessuno in grado di tenergli testa con la spada.
Sporgermi alla finestra sarebbe una sciocchezza. Guardare in basso, respirare la sabbia del cortile, guardare Kouha … sarebbe tutto una sciocchezza. Tra tre giorni questo luogo non tornerà più. Koubun Ka sarà felice: i miei vestiti non saranno più laceri e sporchi, non dovrà più trascinarmi in bagno per rendermi presentabile.
Anche io ero in quel cortile meno di due ore fa. Kouha mi stava insegnando a fintare, impettito ed in punta di piedi per arrivare alla mia altezza, offeso perché dopo il decimo tentativo ancora non riuscivo a deflettere a terra il suo attacco. All’undicesimo ci sarei riuscita sicuramente, ma poi mio padre mi ha fatta chiamare. Anche se non credo di averlo ascoltato sul serio.
Forse è uno scherzo, o un mio sogno malsano. Dopotutto ieri sera al banchetto ho mangiato più di tre fette di torta, quindi forse è solo uno sciocco incubo, uno di quelli che riflettono le proprie preoccupazioni e ti sembrano così reali da farti piangere, proprio come sta succedendo a me in questo istante; perché immagino che stavolta aprire gli occhi non mi servirà a nulla.
Il ventaglio è a portata di mano, spalancato sul comodino. Non voglio che Koubun Ka mi veda in questo stato. Non voglio che nessuno mi guardi.
“Non riuscirò a caricare tutto su venti tappeti, non si alzeranno in volo nemmeno pregando! Devo as-so-lu-ta-men-te …”
Il suono della sua voce si perde. O forse dovrei dire si interrompe, svanisce in un flebile lamento al frusciare di vestiti alle mie spalle. Non ho bisogno di voltarmi: due persone in tutto l’impero sono in grado di fermare l’arte oratoria di Koubun Ka, e soltanto una di queste emana calore al proprio passaggio, riempiendo l’aria del proprio profumo. Il mio attendente balbetta qualcosa, e a giudicare dal rumore che mandano i suoi passi affrettati nel corridoio, la persona che ha appena messo piede nella stanza deve avergli regalato una delle sue occhiate che farebbero nascondere persino Judal.
Ed è qui per me.
Il ventaglio non è una protezione sufficiente, ma per quanto cerchi di ricacciare velocemente le lacrime da dove sono venute quelle non fanno altro che premere contro le ciglia, spingono e gridano di essere lasciate libere. Sono delle maledette traditrici, delle ipocrite, perché sanno che Kouen detesta vederci piangere ed invece non fanno altro che scivolare lungo le guance facendo a gara a raggiungere il pavimento. L’ultimo tentativo di fermarle si trasforma in un singhiozzo strozzato, che produrrebbe un suono increscioso se non fosse che qualcosa di caldo lo stronca, qualcosa di soffice e caldo che mi preme contro il viso. La stoffa bianca raccoglie il mio urlo di rabbia. Non voglio andarmene. Non voglio.
Mi stringe contro il suo petto senza dire nulla, cinque dita perse nei miei capelli, le stesse che hanno strappato il cuore al generale Ryosai alla notizia del suo tradimento; mi tiene a sé lasciandomi piangere e affondare dentro di lui. So che gli dispiace, so che odia la debolezza, ed è solo colpa mia se non riesco a fermarmi, a smettere, ad essere una vera principessa, una conquistatrice di dungeon, una regina, vorrei essere qualunque cosa e non una ragazza in lacrime. Vorrei che mi urlasse.
E non lo fa.
“Mi dispiace, Kougyoku”
Mi dispiace non è una parola che si sente spesso dalle sue labbra. E Kouen non è una persona da frasi di circostanza. Una mano mi strofina la guancia, strofinandomi l’angolo degli occhi dove ormai il perfetto trucco disegnato da Koubun Ka si sarà trasformato in un rivolo rosso, bianco e viola; quando accompagna i miei occhi verso l’alto, le sue iridi color sangue rivelano soltanto tristezza. “Mi dispiace non essere riuscito ad impedirlo”.
“Non è colpa tua” mormoro. Davvero pensa che …?
“Sì che lo è. Ho giurato che vi avrei protetto tutti”.
La sua mano libera si stringe in un pugno, che si rilassa solo quando lo prendo tra le mie. Il tendine del polso è rigido, come se tutte le fiamme di Astaroth fossero pronte ad incendiare la stanza, il palazzo, il mondo intero fino a raggiungere Balbadd. Kouen detesta perdere. Specie quando si tratta di noi. Quando si accorge di come le nostre mani sono intrecciate ritorna immediatamente serio, il Rubino Infuocato che conosco. “Usciamo di qui. Credo che dobbiamo entrambi schiarirci le idee”.

Il giardino è coperto da un tappeto di petali. Sono arrivati fin qui, sulle scale; a nessun servitore è permesso avvicinarsi a questo chiostro, e soltanto il vento di stanotte solleverà questa coltre rosa rispolverando il dedalo di vialetti che lo attraversa da un lato all’altro. Mancano ancora diverse ore al tramonto, ma il profumo dei ciliegi è già intenso, pungente e dolce allo stesso tempo, proprio come le carezze di un amante; l’unico segno di vita sono i corvi che si poggiano sullo scrittoio all’ombra della pagoda lungo il lato est del giardino, il santuario inviolabile di Koumei dove anche Kouen entra in rispettoso silenzio. Ma Koumei non c’è, e non verrà fino a domani. Non c’è nemmeno il suo calamaio ad attenderlo.
Da un’altra ala qualcuno canta. Forse è Jinjin.
Ci sediamo, appoggiandoci lentamente sui gradini di legno che collegano tutto il resto del palazzo a quel piccolo mondo congelato nella sua primavera; non mancano le panchine o i massi, ma Kouen preferisce questo posto, l’unico da cui riesce a dominare tutto il panorama fino all’angolo più remoto del canneto che protegge il laghetto come un muro di cinta. Da quel punto riesce a sporgere una mano oltre la ringhiera, affondandola tra i rami più bassi della magnolia imperiale; stacca un fiore dall’albero e me lo poggia in grembo.
Ho asciugato quasi tutte le lacrime. Le ultime che rimangono vengono stuzzicate dal vento che si sta alzando e che increspa lo specchio d’acqua; non c’è nessuno in questo angolo di paradiso. Soltanto noi.
Vorrei chiedergli tante cose. Vorrei parlare, ridere, rincorrerlo come facevo da bambina quando volevo fargli vedere quanto ero brava con gli ideogrammi, tirando il suo mantello finché non cedeva e veniva a riempirmi di complimenti e baci. Quando ancora sorrideva.
“Perché non Hakuei?” mormoro, quasi stupita di quale sia la domanda con cui ho interrotto quella strana sensazione di pace. “Dopotutto è la prima principessa, mandassero lei a …”
“Sai benissimo perché tua cugina non può andare a Balbadd, Kougyoku” risponde. I suoi occhi sono fissi sulla gigantesca magnolia che mi ha regalato, ipnotizzati dai petali candidi in cui le mani sprofondano, perdendo lentamente la furia che le aveva possedute qualche minuto prima. La superficie liscia dei petali si corruga appena al suo tocco caldo, ma resta perfetta come il giorno in cui è sbocciata. “Hakuei è stata promessa sin dal giorno dell’incidente. Se Hakuyuu fosse ancora il primo principe le cose sarebbero molto diverse …”
“Ma non lo sono”.
“Già”.
Ho imparato a nuotare in quel laghetto. Era difficile, l’acqua era sempre fredda, ma Hakuyuu e Hakuren tendevano le braccia verso di me e le afferravo, e quando riuscivo a raggiungerli uno di loro nuotava fino a riva e staccava una ninfea per regalarmi una corona. Hakuyuu e Kouen non facevano altro che gareggiare per le cose più stupide, e persino Koumei lasciava i libri per qualche ora. Il sole aveva un altro colore. Le ancelle dicevano che se fossi diventata bellissima avrei potuto sposare Hakuren.
Sulla superficie di quel lago adesso ci sono soltanto i petali.
C’erano anche il giorno dell’incidente, quando Kouen strinse al petto Hakuei e Hakuryuu per tutta la notte su quelle scale, il viso del mio cuginetto sfregiato per sempre. Koumei aveva portato me e Kouha a letto cercando di mostrarsi forte, di dirci che andava tutto bene, ma quando chiesi dov’erano i nostri cugini maggiori esplose in lacrime senza nemmeno sforzarsi di nascondersi dietro al suo ventaglio nero. I giorni successivi rimanemmo tutti in quel chiostro cercando di scacciare la paura, di fingere che nulla fosse successo, di scappare a coloro che si congratulavano con noi per essere la nuova famiglia imperiale; il nostro mondo si stava riempiendo di gente, e forse fu in quel momento che Kouen divenne davvero Entei fatto carne.
“Come immagini il tuo futuro marito?”
Le sue parole tornano come una doccia d’acqua gelida, sollevando quella fitta nel petto che stavo cercando di annegare sotto la fioritura dei ciliegi, fingendo di ignorare il fatto che tutto il tramestio fuori da questo piccolo regno stia aspettando proprio me. Me e quell’uomo sconosciuto lontano da qui, di cui nessuno sembra sapere nulla a parte che con questo matrimonio diventerà una pedina nelle mani dell’impero; il banchiere di corte non fa che sogghignare, ed il fatto che Kouen non lo abbia mai incontrato di persona basta a rendersi conto della considerazione in cui è tenuto. So benissimo che Kouha lo considera solo un povero idiota, ma che io sappia nessun essere umano è in grado di sfuggire alle trappole della banca di Kou e ai piani di conquista della nostra famiglia. “Sai … forse sarò una sciocca, ma …”
Improvvisamente vorrei non dire nulla, perché non … “Parla”.
“Io … mi accontenterei se fosse … se fosse bello. E anche gentile”.
“Ci mancherebbe altro che non sia gentile!” replica lui, con un tono quasi divertito. “In caso contrario potremmo sempre chiuderlo una giornata negli archivi con Koumei a riordinare i suoi preziosissimi libri contabili. Non mi viene in mente una punizione peggiore!”
È sempre bello quando ride, quando cerca di riportare indietro le lancette del tempo. Una cosa che nessuno può fare a meno di tentare, anche solo per qualche istante, come a ricordarsi dei colori del cielo, dell’acqua e dei fiori, delle risate che adesso non sono altro che campanelli d’argento in questo giardino vuoto.
Poi mi prende la mano, costringendomi a guardarlo negli occhi che ritornano immediatamente seri. “Ricordati una cosa: tu non sei solo l’ottava principessa imperiale. Sei la padrona di Vinea e la prescelta di un Magi. E per quanti abiti eleganti Koubun Ka ti metterà addosso ricordati che sei una candidata regina ed una guerriera. Fai in modo che chiunque ti sposi abbia ben chiaro questo concetto e ti tratti con il rispetto e l’obbedienza che meriti. In caso contrario …” la sua voce si riduce ad un sussurro infuocato mentre avvicina le labbra al mio orecchio “… ho mai avuto bisogno di un pretesto per dare alle fiamme una nazione o due?”
Non posso ignorare il fuoco liquido che corre lungo la mia schiena mentre mi abbraccia, le fiamme di Astaroth e l’acqua di Vinea, una stretta così forte che suona come un addio che nessuno dei due ha la forza di pronunciare; una dolcezza che credevo fosse svanita per sempre, incenerita da tutto ciò che abbiamo dovuto affrontare. “Quando sarò imperatore le cose cambieranno, te lo prometto. La nostra famiglia tornerà unita come un tempo, e non esisteranno altre nazioni con cui allearci o da temere. Fino a quel momento … non dimenticare mai chi sei, Kougyoku”.
Certo che non lo dimenticherò. Perché voglio tornare.
Voglio tornare a vedere i ciliegi in fiore, a nuotare e giocare. Ad ascoltare le poesie di Koumei fino ad addormentarmi, a farmi insultare da Kouha perché la mia tecnica di spada non migliora mai. A mangiare le prelibatezze di Hakuryuu e a discutere di ragazzi con Hakuei dopo una festa danzante. Voglio tornare a combattere in un dungeon, il vento nei capelli e la spada alzata, con il vessillo dell’impero in mano.
Quanto vorrei che tu fossi già imperatore, fratello mio.
Quanto vorrei poter sposare te.


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Edited by whitemushroom - 10/9/2016, 16:39
 
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view post Posted on 9/1/2015, 22:56
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L'Uomo Citazione

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Oh mamma mia, mi hai fatto venire le fitte al cuore, White! Kougyoku non viene mai approfondita molto come personaggio in Magi, perciò mi è piaciuta molto la tua scelta! Koubun Ka e Kouha poi, anche se in poche righe, li hai resi benissimo! Ora non so se quel giardino compaia anche nel manga, ma se l'hai inventato tu mi piace molto come luogo, dà proprio un senso di intimità e rende lo scenario malinconico al punto giusto.
E comunque...
CITAZIONE
“… ho mai avuto bisogno di un pretesto per dare alle fiamme una nazione o due?”

Kouen è un grande!
 
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view post Posted on 29/1/2015, 12:47
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Il signore dei biscotti

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Eh, è vero, Kouen rende un'idea differente di come appare nel manga, quando è in privato con i suoi cari.
Un'interpretazione molto protettiva di lui.

Kobun Ka invece mi sembra dieci volte più fricchettone XD

Quanto a Kougyoku, mi piace come hai espresso le sue paure. Nel manga emergeva più il suo lato "fiero di servire l'impero", per quanto fosse ovvio che le desse fastidio consegnare la sua vita in mano ad un perfetto sconosciuto (che d'altronde... beh, aiuto! XD)
Ma mi son piaciuti di più i brevi retroscena della famiglia al completo, per osservare un po' com'erano i tempi pacifici di questa allegra combriccola di guerrafondai : D

Molto carina come One Shot, ora che ho finito di leggere il manga direi che l'ho potuta apprezzare molto di più.
 
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view post Posted on 29/1/2015, 18:32
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Oddei, non mi ero accorta che avevate commentato entrambi (i sistemi di avviso del forum fanno cilecca ogni 3X2), comunque vi ringrazio innanzitutto per avere dedicato qualche minuto a leggere questa storia. Ovviamente non tiene conto degli eventi post numero 20 per ovvie ragioni, ma penso che non dovrebbe succedere nulla volto a stravolgere questa storia. L'idea me l'ha fatta venire una scena dell'anime dove Kougyoku ha un flashback di se stessa bambina che vuole diventare una guerriera ma nessuno se la fila e le dicono di fare la brava principessa finché poi in un angolo non si intravedono Kouen e Judal che chiaramente cambieranno la sua vita.
Penso che Kougyoku (pur non essendo il mio personaggio preferito) sia piuttosto sottovalutata, più considerata una tontolona che non una tizia che si innamora senza accorgersi che viene manipolata ma che, a differenza di quell'idiota di Misa di death Note, mantiene comunque una personalità autonoma. Nonostante non è che a casa venga tenuta molto in considerazione dal modo in cui agisce si capisce comunque che lei tenga a tutta la sua famiglia (vedere nella battaglia di Magnoshtat dove appena Kouen viene ferito lei va in berserk e spacca tutto) e da lì mi è venuto da pensare che non tema Kouen come entità terribile, ma gli vuole bene nonostante l'autorità. Anche la lievissima gelosia verso Hakuei quando origlia la loro conversazione avvalora questa mia ipotesi.
Mi ci ero messa d'impegno per far vedere tutti i Ren, anche i defunti, perché come ormai avete capito semplicemente li adoro come entità familiare, sono un gruppo fighissimo dove per una volta i "cattivi" di turno sono piutto coesi -Hakuryuu ti possa pigliare una pulpite il giorno di natale.
Volevo far comparire anche Judal o solo nominarlo, ma poi alla fine non mi è entrato perché altrimenti avrei dovuto fare una parentesi su Al-Tharmen che avrebbe rovinato tutto. Ho preferito fare un salutino a quegli sfigati di Hakuyuu e Hakuen per mostrare la mia solidarietà, loro erano il ramo buono della famiglia e si trovano un sacco di belle fanart.

CITAZIONE
Ora non so se quel giardino compaia anche nel manga

Nope, me lo sono inventato di sana pianta.

CITAZIONE
Kouen è un grande!

Ma siete così convinti che questa fanfic sia dedicata a Kougyoku?




Comunque mi ronzavano alcune flashfic (ovvero max 110 parole) dedicate ai vari personaggi di Magi in maniera randomica, ne ho già scritte quattro o cinque, secondo voi va bene se le posto in questa discussione? Ne ho una su Koumei, ma vorrei aspettare il suo flashback onde evitare di postare cavolate ..
 
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view post Posted on 29/1/2015, 18:38
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CITAZIONE
ne ho già scritte quattro o cinque, secondo voi va bene se le posto in questa discussione?

Non ci trovo nulla di male =)

CITAZIONE
Ne ho una su Koumei

E quella la seguirò con un certo piacere!
 
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view post Posted on 30/1/2015, 14:14
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L'Uomo Citazione

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Vai e posta tutto, White! Nessuno capisce la famiglia Ren meglio di te!
 
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view post Posted on 31/1/2015, 14:41
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Mi butto sulla prima che ho scritto, che tanto su questa non ho dubbi per il semplice fatto che sicuramente il manga non dirà molto di più su di lui. Grazie al cielo queste storie brevi si possono scrivere anche in una pausa tra una cosa lunga e l'altra. Ho messo il portait per il progetto mio e di Syris di ricreare i personaggi di Magi in Baldur's Gate! E' una piccola serie di pensierini della buonanotte!



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Mogamett2

Matal Mogamett ~ Reminescence

Camminiamo insieme per questa strada senza fine. L’uomo ed il dio, il mago ed il Magi. Mano nella mano, come se ci conoscessimo da una vita. E forse per te io sono davvero tutta la vita, creatura effimera che non vivrà più di un anno, perfetta e candida come le farfalle che piacevano tanto alla mia bambina. Hai scelto di donare l’ultimo battito delle tue ali a me, che mi ero perso nell’oscurità. Un oceano di tenebre senza fine, durate oltre settant’anni. Un oceano che la tua luce ha saputo attraversare. Sei andato oltre la mia vendetta, e mi hai trovato.
Se avessi un nipotino, ora avrebbe la tua età.


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Edited by whitemushroom - 8/2/2015, 21:30
 
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view post Posted on 31/1/2015, 19:02
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Oh mamma, non ce la faccio! Troppi feels su Titus e Yamu! T.T
 
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view post Posted on 1/2/2015, 14:56
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In realtà stavo pensando non tanto a yamuraiha quanto alla vera figlia, però devo dire che anche yamuraiha ci starebbe bene nei suoi pensieri!
 
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view post Posted on 4/2/2015, 16:58
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Ok, inserisco anche questa, penso che non avverrà nessuna smentita da parte di trama in tal senso.



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KougyoL

Kougyoku Ren - Doll

Le altre principesse non volevano giocare con lei. Dicevano che era qualcosa legato al rango di sua madre, ma Kougyoku non capiva cosa c’entrasse la mamma con le bambole; forse erano solo invidiose perché le sue erano bellissime. Solo quel bambino giocava con lei, il nuovo venuto dalla treccia nera che aveva circa la sua età.
“Basta prendere il the!” le disse un giorno. “Giochiamo alla guerra. Io sarò lo stregone cattivo …”
Prese la bambola dal vestito nero e la agitò in aria. “Prova a sconfiggermi, principessa guerriera!”
“Ma le principesse non devono combattere! Quello lo fanno i maschi!” protestò, cercando di levargli il gioco dalle mani. “E poi non ho una spada, scemo!”
Lui le si avvicinò e le prese uno spillone dai capelli, quello tutto d’oro che era un ricordo della mamma. I capelli le si sciolsero in tutte le direzioni, ma lui sorrideva. “Questo può andare! Allora, sei pronta a combattere?”



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view post Posted on 4/2/2015, 22:44
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Ok, per farvi capire cosa ho provato, ecco tutto il ragionamento che ho fatto dopo aver letto tutto:
"No, allora, non può essere un "Kougyoku & Kouen moment", i capelli non sono quelli...poi non è che un fratello lei lo chiama "il nuovo arrivato"...forse uno dei cugini, visto che hanno i capelli neri e magari prima di conoscersi abitavano lontano per motivi di politica o cavolate simili...mò, i fratelli maggiori non me li ricordo, ma l'età vicina non ce l'hanno...Hakuryuu? Che la treccia più o meno ce l'ha e White potrebbe aver fatto benissimo il collegamento "Hakuryuu è un pezzo di merda" --------->"Hakuryuu da piccolo faceva lo stregoneOCCA**O E' JUDAL! DA BAMBINOOOOOOOOOOOOOO! JUDAAAAAAAALLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL! ERANO AMICI E LUI GLI HA SCELTO IL FUTURO METAL VESSEL! JUDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAL!"
Eh sì, ho un pò laggato nel capire il secondo protagonista!
 
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view post Posted on 5/2/2015, 19:03
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Thanks, Roxo! In una sola scena ho compresso Judal, il perché del voler essere una guerriera di Kougyoku, la scelta del Metal Vessel ed il fatto che fosse figlia di una prostituta. Più di così non riuscivo a comprimere. Adesso devo temporeggiare e cambiare soggetti, altrimenti finisco per parlare solo dei Ren!
 
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view post Posted on 6/2/2015, 14:59
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Quella tra Kougyoku e Judal è carinissima. Si nota come il Magi le stava già mettendo la pulce nell'orecchio : D
Però ha anche contribuito a formare la sua personalità di principessa alternativa!
 
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view post Posted on 9/2/2015, 23:34
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Aggiungo un altro piccolo pezzo che mi è venuto oggi in treno.





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Reirei

Reirei ~ Sin

È colpa tua, non lo negare. Ti sembrava semplicemente l’unica cosa da fare, il corpo di vostra sorella Paipai era ancora caldo quando lo avete portato da quel viscido stregone vagabondo. E lui ha usato tutto di voi, ha impregnato la vostra pelle, i vostri occhi, i vostri capelli, anche ciò che nascondevate con pudore in attesa di offrirlo alla persona che avreste amato.
Ma non amerete più nulla, ed è colpa tua. Vostra sorella non tornerà, lui vi ha mentito in questo ed in altro ancora. Questa grotta è l’unico posto dove vi è consentito di stare, lontano dalla gente perbene che non si sarebbe mai fatta ammaliare da un ciarlatano. Qui dovete rimanere, sciocche credulone, perché il marchio del vostro peccato è intollerabile a coloro che si meritano di vivere alla luce del sole. Avete osato sfidare la morte con la magia aberrante.
Ben vi sta.
Dovreste persino tappare lo spiraglio che vi regala un po’ di luce, perché voi la luce l’avete rifiutata. E tu, proprio tu, perché non mandi via quel bambino dagli occhi rosa, quello che viene tutti i giorni a spiarvi credendo di non essere visto?
Non dovreste nemmeno contaminarlo con la vostra lordura.




Nota: il fatto che Reirei, Junjun e Jinjin siano sorelle è frutto della mia invenzione. Però è plausibile, né penso che il manga si espanderà in tal senso.
 
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view post Posted on 10/2/2015, 14:53
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Ok, partendo dal fatto che all'inizio non riuscivo ad associare i nomi delle tre "sorelle" ai personaggi, poi per fortuna ho capito che il bambino non poteva essere altri che il mitico Kouha l'assoldareietti ed ho realizzato "Oh, le dame da compagnia masochiste"! In effetti anche io le vedo bene come sorelle nonostante non si possa sapere per sicuro se lo sono. Mi piacerebbe molto vedere qualche altro pezzettino su loro e Kouha in futuro!
 
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