Romanzo Chain of Memories Reverse/Rebirth in italiano, tradotto dal XIII Order Forum

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Lisaralin
view post Posted on 9/10/2012, 11:29 by: Lisaralin
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The acid Queen in a psychedelic scene

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Buongiorno! So che e' passato molto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma sono stata impossibilitata a continuare la traduzione perche' il sito da cui traducevo ha levato il materiale in inglese.
Ora pero' grazie all'utente 4° Hokage, che ringrazio sentitamente, mi sono procurata un'altra fonte (la trovate al primo post) e posso continuare il lavoro! Godetevi percio' il capitolo 3 (che avevo gia' iniziato a suo tempo)!
Ho aggiornato inoltre il primo post con tutte le illustrazioni del romanzo!


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Capitolo 3 - Riku



Zexion era in piedi al centro di una stanza buia, immobile a braccia conserte.
Apparve Lexaeus, che si guardò intorno con le sopracciglia aggrottate e infine si avvicinò a Zexion. “Dov'è Vexen?” domandò.
“Sta completando la replica basata sui dati di Riku.” rispose Zexion gettando un'occhiata al suo compagno.
Se ci riesce, anche noi avremo una possibilità...
“E Sora?” fu la domanda successiva di Lexaeus.
“Stanno modificando i suoi ricordi con i poteri di Naminé. Se continua così diventerà presto il burattino di Marluxia. E anche di Larxene non c'è da fidarsi.”
So che Marluxia e Larxene stanno complottando qualcosa insieme. E oltre a loro ai piani alti c'è...
“E Axel. Le intenzioni di quello lì sono un mistero.” disse Lexaeus, visibilmente infastidito.
“Vediamo ancora un po' come vanno le cose, poi parliamone a Vexen.” disse Zexion in tono sommesso, finalmente guardando negli occhi il compagno.
Vexen e' il numero IV. I numeri non sono legati direttamente alla forza o al ruolo che ricopriamo, ma lui è sempre stato nostro superiore, sin da quando ci siamo conosciuti. E' un retaggio del nostro legame da umani... quando i nomi Even, Aeleus e Ienzo avevano ancora un significato.
Forse ora quel legame è spezzato, o addirittura privo di senso. Perché fino a quando quella persona sarà il primo membro dell'Organizzazione, noi saremo vincolati dalla nostra condizione.

“Vexen odia Marluxia. Causerà solo problemi.” osservò Lexaeus, distogliendo lo sguardo da Zexion.
L'ombra di un sorriso attraverso' il volto di Zexion, che guardò in basso: “Appunto. Lui può occuparsi del problema al posto nostro.”

<<ЯR>>


Il mondo al di là della porta sembrava familiare. Riku camminava a piccoli passi sul ponte della nave, che oscillava leggermente. Così com'era venuta l'oscurità attorno al suo corpo si era dissolta, e lui era tornato alla sua forma originale.
“Il potere dell'oscurità...” mormorò, volgendo lo sguardo in alto. La luna splendeva nel cielo. Il rumore delle onde... si trovava sulla nave di Capitan Uncino.
In quella piccola cabina aveva trascorso ore interminabili a guardare il viso di Kairi, immobile come se immerso nel sonno.
La luce della luna faceva risplendere d'argento i suoi capelli, che svolazzavano lievemente nella brezza dell'oceano. Salì gli scalini fino alla plancia di comando, da dove poteva vedere tutto.
“Sora...” mormorò. Il nome di un amico che non poteva essere lì.
E infatti davanti ai suoi occhi non c'era nessuno.
Riku strinse i pugni e chiuse gli occhi. La figura di Sora fluttuava davanti a lui. Era là, sul ponte, e lo chiamava.

Anch'io... volevo vederti, Riku.


Mi chiedo perché quella volta non sono stato felice di sentire quelle parole.
“Kairi...”
Riku si voltò e guardò alla base dell'albero maestro. La sagoma di Kairi addormentata fluttuò davanti ai suoi occhi come una visione.
Senza cuore... non era Kairi. Ecco perché volevo restituirglielo. Ma... non ne ero capace. Non riuscivo a pensare ad altro, e poi ho preso il controllo degli Heartless e ho cercato di uccidere Sora. Sora non aveva nessuna ragione per voler vedere una persona come me...
“Eh eh eh...” nell'aria improvvisamente risuonò una risata.
“Chi è là?!”
La sua ombra sul pavimento ebbe un guizzo e si sollevò davanti ai suoi occhi.
“Ah ah ah ah...”
L'ombra si scagliò contro di lui.
“...argh!”
E' vero... proprio qui ho manipolato l'ombra di Sora e l'ho fatta combattere contro di lui. La sua stessa ombra...
Quello che aveva di fronte sembrava il suo io del passato, corrotto dal potere dell'oscurità. Brandì l'Animofago per colpire l'ombra, ma in quel momento l'aura oscura lo circondò di nuovo.
L'ombra rise ancora, avvolta nell'oscurità, e scomparve.
“Allora... non c'è proprio niente da fare?”
Riku fissò la sua mano avvolta dall'aura oscura. In alto, la luna lo osservava in silenzio.

<<ЯR>>


Al centro di una stanza buia un ragazzo osservava una grossa sfera di cristallo, in cui si vedeva l'immagine di Riku che fissava la sua mano.
“Cosa ne pensi?” gli sussurrò Vexen. “L'oscurità lo spaventa.”
L'espressione del ragazzo era indecifrabile.
“Tu sei diverso. Lo capisci, vero? Tu non hai paura dell'oscurità.” Il ragazzo annuì alle parole di Vexen. “Vai. Fai tuo il potere dell'oscurità. E poi sconfiggi Riku!”
Il ragazzo annuì ancora una volta e lasciò la stanza.

<<ЯR>>


Riku continuava a camminare sul ponte della nave che oscillava tra le onde.
Heartless, non incontro altro che Heartless. Heartless che una volta potevo controllare. Quelle che ho visto sul ponte erano solo illusioni di Sora e Kairi... vorrei tanto incontrarli davvero... ma non posso. Non c'è altro che oscurità nei miei ricordi? Io stesso sono solo oscurità?
Dev'essere così.

Riku distrusse un Heartless con un fendente dell'Animofago.
Ogni volta che combatto l'odore dell'oscurità attorno al mio corpo diventa sempre più forte.
“Perché... perché?!”
Più cerco di sfuggire all'oscurità e più il suo odore diventa forte.
Riku si fermò davanti alla cabina di Capitan Uncino.

Kairi non sarà mai felice se tu fai del male ad altre persone! Nemmeno se le ridarai il suo cuore!


L'eco di quelle parole, urlate da Sora tanto tempo prima, continuava a rimbombargli nelle orecchie.
E' la punizione per le mie colpe? Dev'essere così. La punizione per aver cercato di usare l'oscurità per recuperare il cuore di Kairi.

Io credo in te, Riku.
La luce non ti abbandonerà, mai.
Anche se venissi inghiottito dall’oscurità più profonda, la luce riuscirebbe sempre a raggiungerti!


Le parole del Re... ora come ora, non riesco a crederci. Non c'è nessuno qui al mio fianco, nemmeno lui. Che posso fare... come posso eliminare l'oscurità dal mio corpo e dal mio cuore?
Riku corse via, di nuovo sul ponte della nave.
La sensazione del vento sulla faccia è piacevole. Piacevole come l'essere liberi da brutti pensieri. La brezza dell'oceano sembra la stessa delle Isole del Destino... è bello.
Ma...

“Che ti prende ragazzino?” risuonò all'improvviso una voce. “Dov'è finita tutta la tua baldanza?”
Riku sollevò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con Uncino, alleato di Malefica e capitano della nave.
“Finalmente ti sei fatto vedere. Immagino che sconfiggendoti potrò uscire di qui.” Riku evocò l'Animofago, pronto a combattere.
“Oh... ora punti la spada contro un compagno?” rise Uncino.
La sua risata è molto più sinistra di quella dell'Uncino che ricordo.
“Se ti comporti così con i tuoi amici, alla fine rimarrai solo.”
“Tu non sei mio amico!” gridò Riku, e scattò in avanti.
Il capitano bloccò l'Animofago con il suo uncino. “Una volta eravamo compagni, non ricordi? Entrambi apparteniamo all'oscurità.”
“Non è vero!”
“Perché mentire così?” Uncino respinse Riku, che cadde a terra.
“Non sto mentendo! Mi sono unito a voi solo per salvare Kairi!”
“Non ha importanza. Eri pur sempre uno di noi. E ora vuoi tradire i tuoi amici?”
“Zitto! Silenzio!”
Uncino e Malefica non sono mai stati miei amici. I miei unici amici sono Sora e gli altri!
“Beh, dopotutto dovresti. In tal modo accresceresti il potere dell'oscurità dentro di te, Riku.”
“Non è vero!” Riku si rialzò, l'Animofago di nuovo in posizione di guardia.
“Allora guarda chi sei veramente!”
Alle parole di Uncino, Riku si guardò intorno.
L'odore dell'oscurità sta diventando più forte... !
“Puoi scappare finché vuoi, ma non sfuggirai mai all'oscurità!” disse Uncino, lanciandosi contro Riku con la spada sguainata.
“Ti sbagli!”
Riku mulinò l'Animofago intorno a sé nel tentativo di dissipare l'aura oscura che lo circondava.
“Arrenditi al potere dell'oscurità, Riku!”
“Silenzio!!”
Riku sferrò un singolo colpo, e la figura di Uncino svanì.
“Non ho bisogno del potere dell'oscurità...” mormorò Riku esausto, lasciando cadere a terra l'Animofago.
Perché tutto questo... io non voglio l'oscurità, non mi serve. L'oscurità non è mia amica. Pian piano sto perdendo la fiducia in me stesso. La verità che cerco... è questa? Sono incapace di combattere senza il potere dell'oscurità? Devo forse arrendermi?
In un angolo del ponte, Riku vide una piccola porta.
In fondo... non sono neanche sicuro di volerla conoscere, la verità.
La verità su di me...

Riku, abbi fiducia.


Sentì la voce del Re arrivare da molto lontano.
“Fiducia in cosa?” non riusciva a vedere il Re da nessuna parte. Non capiva.

C'è luce anche nell'oscurità più profonda.


Riku scosse la testa: “Non capisco...”
Sento che più combatto l'oscurità dentro di me, più quella diventa forte...
Ho paura.
Paura di me stesso. Paura dell'oscurità dentro di me. Non posso avere fiducia in me stesso.

Abbi fiducia.


Di nuovo la voce del Re.
La sua voce è decisa, e gentile... non riesco a credere in me stesso, ma se lui dice che posso, allora forse...
“Ho capito, Maestà...” mormorò Riku, e avanzò verso la porta.

<<ЯR>>


Aspettava Riku nella stanza bianca.
Senza dubbio...
Sono stato creato da un Nessuno... questo cosa fa di me?
No, non serve a nulla farsi domande simili.
Il suo cuore era pieno di ricordi cupi. Sono ricordi artificiali, o sono sempre stati dentro di me? Non ne ho idea.
La porta si aprì.
Si ritrovò di fronte un ragazzo identico a lui.
“Cosa... chi sei tu?!”
“Sei sorpreso?” rispose ridendo.
Riku fissò il ragazzo davanti a lui. “Tu...”
“Certo che lo sei. Dopotutto abbiamo la stessa faccia!” Al suo posto, anch'io sarei terribilmente sorpreso. “Sono una replica di te. Mi ha creato Vexen.” disse il ragazzo identico a Riku, la Replica.
“Allora sei un falso me.” Riku sollevò l'Animofago.
“Non fare il presuntuoso” disse la Replica cercando di controllare la rabbia nella propria voce, un'espressione di profondo disappunto stampata sul viso. “Ti senti forte solo perché sei quello vero? Il nostro aspetto e il nostro potere sono identici, ma tra di noi c'è una differenza fondamentale. Al contrario di te, io non sono un codardo.”
La Replica evocò la propria arma, in tutto identica all'Animofago, e la puntò contro Riku.
“Io... un codardo?”
“Hai paura dell'oscurità. Pensi che sia brutta, cattiva e piena di mostri, che patetico!”
La Replica capiva perfettamente cosa si agitava nel cuore di Riku. Paura, terrore del potere dentro di lui. La Replica, che aveva ereditato il cuore, il potere e tutto il resto da Riku, capiva perfettamente. Ma la Replica non conosceva la paura. La paura è solo un ostacolo per me. Io non sono nessuno... ma posso diventare Riku. Se divento Riku e uso il potere dell'oscurità, allora sarò migliore di lui.
“Io sono diverso. Accetto l'oscurità, e la comando a mio piacimento.” Sono stato creato per essere un tutt'uno con l'oscurità. E' il senso della mia esistenza. “Ed ecco perché non puoi sconfiggermi!”
La Replica saltò e colpì l'arma di Riku con la propria. L'urto si propagò lungo la lama e nel suo corpo come una scarica elettrica: il primo tocco che avesse mai provato. La prova che era veramente se stesso.
La Replica vide una luce brillare negli occhi di Riku... e poi fu respinto via con violenza.
E' forte... i nostri poteri dovrebbero equivalersi, ma lui è più forte. Vuol dire che non ho ancora pieno controllo del mio potere?
Si sollevò in ginocchio, fissando Riku con aria minacciosa.
Lentamente, Riku si avvicinò a lui. “Allora copia... non avevi detto che mi avresti battuto?” gli puntò l'Animofago alla gola.
“Sono stato creato da poco. Diventerò molto più forte di così. Anche più di te, e presto. Il nostro prossimo combattimento sarà l'ultimo, per te.” disse la Replica, rimettendosi in piedi.
Non posso aver perso... io non ho paura dell'oscurità.
“Non ci sarà un altro combattimento. La finiamo qui!”
Riku menò un affondo con l'Animofago, ma la Replica intercettò la lama con la propria.
“Cosa...?”
Stavolta fu Riku a essere respinto, mentre un'aura oscura circondava il corpo della Replica.
La Replica rise: “Meraviglioso! Il controllo totale sull'oscurità! Come puoi avere paura di una cosa così divertente? Sei pazzo!”
“Silenzio!”
“Oh, adesso il codardo gioca a fare il duro! A presto, originale! Al prossimo incontro!” con queste parole la Replica gli voltò le spalle e corse via.
“Aspetta!”

<<ЯR>>


Riku era forte... molto più di me. Ma io sono lui e lui è me... pensavo che controllando l'oscurità avrei avuto la meglio su di lui. Così mi aveva detto Vexen.
La Replica correva.
La mia prima corsa. Dà una bella sensazione. Come tutto il resto.
C'è un grande potere dentro di me... posso usare il potere dell'oscurità. E' divertente.
“Com'è stato affrontare il tuo originale?” domandò improvvisamente una voce alle sue spalle, e la Replica si fermò.
“Non è nient'altro che un codardo. Lo eliminerò presto.” rispose con voce sommessa, senza voltarsi verso Vexen. Sulle sue labbra si disegnò un sorriso.
“Ma prima non vorresti incontrare l'altro eroe?”
L'altro eroe... conosco il suo nome. Me lo ricordo. L'eroe della luce, Sora.
“Vuoi dire Sora? E' anche lui nel Castello, vero? Vuoi che mi occupi di lui?”
“Potrebbe essercene bisogno presto, ma nulla è deciso per ora. Voglio fare buon uso di te.”
Le parole di Vexen mi mettono a disagio, ma ora come ora non mi importa. Il mio potere dovrebbe essere più forte di quello di chiunque altro. Voglio metterlo alla prova.
“Lascia fare a me. Il vero Riku, Sora, li distruggerò tutti.”
Vexen gli mise una mano sulla spalla. “Allora andiamo ai piani alti.”
La Replica chiuse gli occhi e percepì l'aria attorno a sé muoversi e mutare.
Sono forte... non perderò.
Mi chiedo... la voce che risuona nel mio cuore... appartiene a me? O è quella di Riku?
“Sembra che anche loro siano entrati in contatto con l'eroe della Luce, in qualche modo” disse Vexen, e la Replica aprì gli occhi. Davanti a lui c'era una grossa porta.
Ci siamo teletrasportati dai sotterranei ai piani alti. “Chi c'è lì dentro?”
“I sottoposti della nostra Organizzazione. Dovrai mostrare il tuo potere anche a loro.”
“Chiaro.”
Vexen guardò un'ultima volta la Replica per assicurarsi che avesse capito, poi aprì la porta.

<<ЯR>>


Riku correva per sale e corridoi, all'inseguimento della Replica.
Non posso farmi sconfiggere una copia...
“Vieni fuori, falso! Dove sei?”
Gridare non servì a far riapparire la Replica. In compenso, una voce familiare echeggiò nella sala vuota.
“Falso? Mi chiedo se sia davvero così.” La voce di Ansem.
Riku si fermò e si voltò nella direzione da cui proveniva la voce: “Che vuoi dire? E' una copia, lo ha detto lui stesso.”
Ansem era al centro della sala. “Eppure, lui è ciò che tu saresti dovuto diventare. Lui accetta l'oscurità, proprio come te un tempo. Ma ora tu la temi. Forse il falso sei tu.”
“E quando avrei temuto l'oscurità?” gridò Riku, l'Animofago in posizione di guardia. Io non temo l'oscurità, affatto!
“Nei mondi generati dalle carte hai combattuto disperatamente contro l'oscurità. Troppo disperatamente. La tua disperazione nasceva dalla paura dell'oscurità, non è vero?”
Non ero disperato... io non ho paura dell'oscurità, si disse Riku. Poi si rivolse ad Ansem: “Ho capito il tuo gioco. Quello che vuoi dire è ‘se combatti l'oscurità vuol dire che la temi, perciò smetti di combattere’ , o sbaglio? Ma non ci casco. La mia battaglia continua.”
“Sei testardo” disse Ansem in tono calmo, lanciandogli una carta. “Allora combatti quanto vuoi. Prima o poi capirai. E' inutile resistere all'oscurità.” Con un sogghigno, Ansem sparì.
“Cosa c'è di sbagliato nel contrastare l'oscurità...” mormorò Riku, raccogliendo la carta che era caduta sul pavimento.
Se continuo a combattere l'oscurità, prima o poi il mio cuore cederà. L'oscurità dentro di me... ancora non riesco ad avere fiducia in me stesso. Mi fido solo delle parole del Re.
E la copia... lui in cosa credeva mentre combatteva?


<<ЯR>>


Nella stanza c'erano due persone vestite come Vexen, in piedi di fronte a una sfera di cristallo simile a quella che stava nei sotterranei.
“Come hai potuto farti umiliare da un nemico così insignificante? Sei una vergogna per l'Organizzazione.” esordì Vexen, e una donna dai capelli biondi – Larxene – abbassò lo sguardo.
“Che ci fai qui, Vexen? Non dovresti essere nei sotterranei?” domandò un uomo dai capelli rossi, Axel. Il suo sguardo non era rivolto verso Vexen, ma continuava a fissare la sfera di cristallo, in cui erano visibili tre figure. La Replica le osservò: i suoi ricordi gli dicevano che si trattava di Sora e dei suoi amici.
“Sono venuto a darvi una mano. Questo eroe che vi entusiasma tanto... non sono convinto che ci sia così utile. Penso che sia necessario qualche esperimento per accertarci del suo effettivo valore.”
“Oh, sei sempre il solito. Non sei mai contento se prima non hai fatto tutti i tuoi esperimenti.”
“Sono uno scienziato. Sperimentare è ciò che faccio.”
La Replica non badava alla conversazione tra Vexen e Larxene, intento a fissare la sfera.
Axel lo guardò per un attimo, poi sulle sue labbra comparve un lieve sorriso. “Dì la verità. Oltre a mettere alla prova Sora vuoi testare il tuo piccolo servitore, non è vero?”
La Replica sollevò la testa di scatto alle parole di Axel. Servitore... sarei il servitore di Vexen?
“Non è il mio servitore.” disse Vexen con irritazione. “E' un prodotto delle mie ricerche.”
“Il tuo giocattolo, vuoi dire.” lo interruppe Larxene.
Io sarei... servitore, prodotto di ricerca, giocattolo... non mi importa di come mi chiamano gli altri. Ma una volta che sarò più forte del mio originale, non mi farei problemi a distruggerli tutti.
“Chi non capisce di cosa si sta parlando farebbe meglio a tenere la bocca chiusa.”
“Va bene. Dato che sei venuto fin qui, divertiti pure un po'. Ecco, un regalo per il mio superiore. Usa questa e lo spettacolo sarà garantito.” Con un sorrisetto, Axel passò una carta a Vexen. “Usa questa carta.”
“Astuto da parte tua. Bene, vediamo di fare buon uso di te... vieni.”
Alle parole di Vexen, la Replica avanzò verso il centro della sala. “Ma è solo una carta! A che mi serve?”
“Contene i ricordi del mondo natale di Sora e Riku.”
La Replica fissava la carta stretta tra le dita di Vexen. Che significa...?
“Con quella carta e i poteri di Naminé potrai avere gli stessi ricordi del vero Riku. Ti faremo persino dimenticare che sei una copia! In altre parole, ricostruiremo da capo il tuo cuore, ti renderemo identico al vero Riku.” disse Larxene sorridendo e avvicinando il viso a quello della Replica.
“Come sarebbe?! Ricostruire il mio cuore? Il vero Riku è un debole che teme l'oscurità. Il suo cuore non mi serve a niente!” gridò la Replica. Persino i pochi ricordi di Riku che ho dentro di me indeboliscono il mio cuore. Non voglio i suoi ricordi, non mi servono!
Ignorando le proteste della Replica, Larxene si rivolse a Vexen: “Allora, Vexen? Volevi mettere alla prova Sora usando Riku, no?”
“E' inevitabile.”
“Cosa?! Mi tradisci così, Vexen?!” urlò la Replica. Voglio restare me stesso. Non voglio condividere i ricordi di Riku, mi disgusta!
“Ti avevo detto che avrei fatto buon uso di te.”
“Tranquillo, non credo che farà molto male!”
“Non ci provare!”
La Replica tentò un affondo verso Larxene, ma lei lo respinse con facilità, buttandolo a terra.
“Che stupido! Come se una copia potesse sconfiggermi! Ma tranquillo, Naminé ti cancellerà il ricordo di me che ti metto ko! Al suo posto impianterà dei ricordi bellissimi... anche se saranno tutti falsi!”
L'oscurità cominciò ad avvolgersi intorno al corpo della Replica. “No...”
I suoi sensi iniziarono ad attutirsi, cedendo all'abbraccio dell'oscurità.
“NO!!!”
Anche il suo grido fu inghiottito dall'oscurità.

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Edited by Lisaralin - 11/10/2012, 01:39
 
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