Romanzo Chain of Memories Reverse/Rebirth in italiano, tradotto dal XIII Order Forum

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view post Posted on 22/4/2011, 10:12
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Chain of Memories Reverse/Rebirth
Romanzo ufficiale - tradotto dal XIII Order Forum



Salve ragazzi! In questa discussione trovate il romanzo ufficiale della Reverse/Rebirth tradotto in italiano dal vostro adorato XIII Order Forum!
La traduzione è assolutamente amatoriale e non a scopo di lucro. Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari, Square Enix, Disney, Tetsuya Nomura, Shiro Amano e Kanemaki Tomoco.
La nostra traduzione si basa su quella in inglese di goldpanner, che ringraziamo per averci dato il permesso di tradurre in italiano suoi testi. Se volete dare un'occhiata ai suoi lavori (ha tradotto parecchio materiale di KH dal giapponese all'inglese) potete andare qui:
http://khenglish.wordpress.com/
http://gold-panner.livejournal.com/


Buona lettura!




La copertina e le illustrazioni del romanzo, by Shiro Amano:




Lista dei capitoli:
Personaggi
Prologo - Le Tenebre dell'Inizio
Capitolo 1 - Rimpianti
Capitolo 2 - Ricordi
Capitolo 3 - Riku
Capitolo 4 - Replica
Capitolo 5 - Rivali
Capitolo 6 - Resa

work in progress!!

Edited by Lisaralin - 20/11/2012, 13:17
 
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Personaggi



Riku Replica
Fantoccio di Riku creato da Vexen. Odia essere chiamato “falso”, e il suo cuore arde di rivalità per il suo originale. Vuole sconfiggere Riku, ma…

Riku
Ragazzo di quindici anni che viveva alle Isole del Destino. Migliore amico ma anche grande rivale di Sora. In passato Ansem si è impossessato del suo corpo sfruttando l’oscurità del suo cuore. Insieme al Re ha chiuso la Porta dell’Oscurità dall’interno per fermare gli Heartless.

Sora
Quattordicenne prescelto del Keyblade. Ha una personalità semplice e solare e un senso di giustizia più forte di quello della gente comune. Viaggia con Paperino e Pippo alla ricerca di Kairi e Riku. Salendo i piani del Castello dell’Oblio è riuscito a ritrovare la “cosa più importante” per lui.

Naminé
Ragazza con il potere di disfare i ricordi delle persone e legarli ad altri creati da lei. Riscrive i ricordi di Sora e dei suoi amici per ordine dell’Organizzazione.

Lexaeus
Numero V dell’Organizzazione, gestisce i piani sotterranei del Castello insieme a Vexen e Zexion. Si accorge immediatamente del complotto di Marluxia.

Zexion
Numero VI, gestisce i piani sotterranei. E’ come un leader per Vexen e Lexaeus. Una mente astuta che elabora piani dietro le quinte senza mai agire direttamente.

Vexen
Numero IV, il più anziano dei membri al Castello dell’Oblio. Detesta prendere ordini da Marluxia, che è stato nominato capo dell’intero Castello.

Edited by Lisaralin - 27/4/2011, 19:21
 
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view post Posted on 23/4/2011, 18:45
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Prologo- Le Tenebre dell'Inizio



Ho fatto questo…sogno. Kairi che ridacchiava. Sora arrabbiato per qualcosa. E io… disteso accanto a loro, a rotolare per le risate. In lontananza, il rumore delle onde.
Ricordo quelle isole, le Isole del Destino. Me ne sono andato, le ho abbandonate. Ricordo quelle isole, il mio mondo natale.

“Riku!”
Sora chiama il mio nome.
“Riku!”
Kairi chiama il mio nome.
“Riku!”
Qualcuno chiama il mio nome...adesso, lentamente, apro gli occhi.
Non era buio, ma non c’era nemmeno luce; si trovava in un luogo indistinto. Riku si sollevò lentamente, scuotendo piano la testa.
Mi sembra di avere la testa piena di nebbia…
“Io…cosa diamine…cos’è questo posto?”.
Sono circondato da una specie di luce soffusa. In realtà sembra più foschia che luce…che posto strano.
“Dormi”. Una voce profonda risuonò all’improvviso da non si sa dove, e Riku si sollevò in piedi.
“Chi sei?!”
“Continua a dormire. Qui, nella fenditura tra luce e oscurità”.
“Fenditura…tra luce e oscurità?” mormorò Riku di rimando, e chiuse gli occhi.
Non ho mai sentito parlare di un posto simile. Finora conoscevo solo la luce e l’oscurità…non credo mi importi di un luogo che non è né l’una né l’altra cosa.
“A proposito…il Re…dov’è il Re?!” gridò Riku.
Abbiamo vagato per un po’ nell’oscurità dopo aver chiuso la Porta, e sono sicurissimo che lui era con me. Ma…poi?
Cosa mi è successo?

“Il Re è molto lontano adesso. Lascia a lui la battaglia contro l’oscurità e continua pure a dormire. La luce del risveglio sarebbe solo una sofferenza per uno come te. Volta le spalle alla luce, e chiudi gli occhi”.
“Mi parli come se fossi un demone dell’oscurità”.
E’ vero che ho voltato le spalle alla luce. No…non alla luce. Ad essere sinceri, è a Sora che ho voltato le spalle.
Perché la luce di Sora era abbagliante…
E Sora è diventato l’Eroe della Luce, mentre io ho macchiato la mia carne con l’oscurità.
Però no, non sono un demone.

“Desideri conoscere la verità?” domandò la voce.
La verità…? Mi chiedo cosa sia. Esiste davvero una verità?
“Se invece rimani qui, avvolto dall’abbraccio dell’oscurità, continuerai a dormire…per sempre”.
Riku rimase in silenzio, lo sguardo fisso nello spazio vuoto.
Col cavolo che lo faccio, gridò dentro il suo cuore, e in quel momento l’aria fu percorsa da un tremito: a Riku parve quasi che il padrone della voce misteriosa stesse sorridendo.
“Allora vuoi la verità…molto bene…”
Dal vuoto si materializzò una carta che andò a cadere ai piedi di Riku.
“Cos’è…?”
“La chiave della porta della verità. Se la prendi il tuo sonno avrà fine, e inizierai il cammino verso la verità. Tuttavia essa potrebbe rivelarsi dolorosa per te. Vuoi davvero continuare?”.
Riku raccolse la carta, e le sue labbra si piegarono in un lieve sorriso: “Dormire in un posto come questo sarebbe una gran noia”.
Non posso restare qui nel nulla, non posso voltare le spalle alla verità.
“Dopo non potrai più tornare alla protezione del sonno”.
“Non chiedo di meglio”.
“Risposta degna di te, Riku”. Ancora una volta sembrava che la voce sorridesse.
In quel momento il mondo vorticò su se stesso, e la scena cambiò.
 
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Capitolo 1 - Rimpianti



Si trovava in una sala rivestita di marmo, dall’aria sterile e fredda. Qua e là il posto era decorato da rigidi ornamenti floreali scolpiti nella pietra, e Riku pensò che sembrava davvero una tomba.
Tutto ciò che aveva era una carta.
“La chiave della porta della verità…” mormorò fissandola, immobile al centro della stanza vuota. Sulla carta c’era il disegno di un castello.
Quando riprese a camminare, l’eco dei suoi passi rimbombò nel silenzio assoluto.
Si fermò di fronte a una breve scalinata, osservando la porta che si trovava in cima.
Immagino che lì dietro mi aspetti qualcosa.
Riku salì le scale senza fare rumore.

La verità potrebbe rivelarsi dolorosa per te


Se è così, allora è la punizione per tutto quello che ho fatto.
La carta si illuminò e iniziò a brillare, e pian piano la porta si aprì.


<<ЯR>>


Riku conosceva il luogo al di là della porta. Quei rosoni erano inconfondibili, e riportarono alla sua mente ricordi spiacevoli.
Questa è la Fortezza Oscura, il castello di Malefica. Anch’io ci ho vissuto a lungo, immerso nell’oscurità. Quando sono arrivato qui? Mentre dormivo? L’ultimo posto che ricordo prima di aver perso conoscenza è sicuramente questo castello. Mi sono messo davanti a Ansem, ho cercato di fermarlo per proteggere Kairi.
E poi sono finito nell’oscurità, da solo. A un certo punto ho incontrato il Re…ma ora sono solo di nuovo. Forse la verità si trova proprio in questo castello?

“Questo mondo è nato dai tuoi ricordi”.
All’improvviso suono della voce misteriosa, Riku si guardò intorno. Era la voce di un uomo, lo stesso che poco prima gli aveva dato la carta.
“Dai miei ricordi?!”
“I ricordi del tempo che hai trascorso in questo castello, attratto dalle promesse di Malefica. Si sono fusi con la carta e hanno creato questo posto. Sono tutte cose che hai già visto, non è vero?”.
L’uomo aveva ragione.
Questo posto è proprio come nei miei ricordi…com’era allora. E’ qui che ho portato Kairi, fidandomi delle parole di Malefica, e ho passato un sacco di tempo con lei mentre dormiva. Tutti quei giorni…Kairi sembrava una bambola senza vita…eppure, malgrado questo, un po’ ero felice. Avevo Kairi tutta per me. Ma…
Riku guardò in alto e gridò nell’aria vuota: “Cosa dovrei fare qui? Devo trovare qualcosa? Incontrerò qualcuno?”.
“Normalmente…sì. Suppongo che incontreresti le persone dei tuoi ricordi” disse lentamente l’uomo invisibile, poi tacque.
“Che vuol dire ‘normalmente’?!”.
La voce non rispose.
“Ehi! Ti ho fatto una domanda!”
In quel momento filamenti di oscurità iniziarono a emergere tutto intorno a Riku.
“…cosa?!”
Sono quelle creature, quei mostri che un tempo potevo controllare…gli Heartless.
Gli Heartless sciamarono tutti insieme addosso a Riku.
“Argh!”.
D’istinto Riku assunse una posizione di difesa, e nella sua mano apparve una lama dalla forma di ala di diavolo, avvolta in una luce nera. L’Animofago.
“Credo che ciò significhi che questa è la mia arma”.
Riku fece saettare l’Animofago e abbatté un Heartless, distruggendolo.
E io che pensavo di essermi liberato dell’oscurità…
L’arma sembrava familiare alla sua mano, come se ne fosse stata il prolungamento naturale, e la sensazione gli lasciò un sapore amaro in bocca. Brandendo l’Animofago, si gettò in mezzo al nugolo di creature.
Molti Heartless furono distrutti, e i loro corpi sparirono nell’oscurità.
Riku salì correndo alcune rampe di scale, mentre altri Heartless si materializzavano dai gradini e dall’alto, protendendosi verso di lui.
“Cosa…che cavolo!!”
E’ la prima volta che combatto contro gli Heartless. Prima li controllavo, erano un po’ come dei compagni. Ma ora sono nemici…e se è così, allora anche Malefica…Uncino…anche loro ora sono miei nemici. Chiunque usi il potere dell’oscurità è mio nemico.
Invece i miei alleati sono…Sora, Kairi…e il Re. E i compagni di Sora. Anche se…non credo che loro mi vorrebbero davvero come alleato…

“Levatevi di mezzo!”
Riku roteò l’Animofago, facendosi strada verso una stanza che era sicuro si trovasse in cima alle scale.
Se mi ricordo bene questa dovrebbe essere…
“Mi chiedo cosa provi a rivedere la tua stanza dopo tanto tempo. I vecchi ricordi riaffiorano, non è così?”.
Di nuovo l’uomo invisibile.
Ricordi disgustosi come la voce che mi sta parlando…
Riku aggrottò le sopracciglia e ripose a voce bassa: “Purtroppo non sono bei ricordi. Sai, questa stanza me l’ha data Malefica”.
Già…Malefica mi ha dato questa stanza. A parte il viaggio sulla nave di Uncino per andare a prendere Kairi, sono rimasto sempre in questo castello. E la maggior parte di quel tempo l’ho trascorso qui dentro.
Mi allenavo con la spada…leggevo…e poi pensavo, pensavo a un sacco di cose, ed ero arrabbiato.
Sentivo che era colpa mia se Kairi era ridotta in quello stato…e allora mi chiedevo se lasciare le Isole non fosse stato un errore, e sfioravo con dolcezza il viso di Kairi che dormiva.

“Hai vissuto qui, sedotto dal potere dell’oscurità. Hai ripudiato il tuo mondo, i tuoi amici…tutto ciò che avevi. E in cambio hai ottenuto solo questa piccola stanza”.
“Sta’ zitto!” gridò Riku, e corse via.

<<ЯR>>


Senza smettere di correre, Riku sgominò alcuni Heartless e salì un’altra rampa di scale. Arrivato in cima raggiunse una piccola porta e la spalancò con violenza.
Fu accolto dal cupo panorama dell’alba sulla Fortezza Oscura. La terra e il mare non erano visibili; solo la distesa del cielo sembrava estendersi all’infinito.
In passato Riku aveva il permesso di girare il castello a piacimento, e talvolta passava del tempo in cima a quella torre. Era un posto segreto dove non andava nessuno, nemmeno Malefica.
“Anche qui è esattamente come lo ricordo…” mormorò Riku a voce bassa, e si sedette.
Ho gettato via tutto…sì, quando ho lasciato le Isole, ho gettato via tutto…
Me lo ripetevo di continuo quando venivo a sedermi qui…
Perché quel giorno…quella notte di tempesta…ho ceduto al mio desiderio ambizioso di vedere gli altri mondi, e mi sono sottomesso alla seduzione dell’oscurità. Se solo avessi potuto vedere un nuovo mondo…se fossi potuto sfuggire alla solita routine, l’avrei fatto. Non importava come. E così ho ripudiato le Isole…e Sora, e Kairi.

“Che stupido”.
Ma non sono riuscito ad allontanarli del tutto. No…la verità è che anche se io li ho respinti, loro non hanno fatto lo stesso con me. Non si sono arresi. Ecco perché volevo salvare Kairi. Il sorriso innocente di Sora mi faceva infuriare, e io volevo salvare Kairi prima di lui, non importa a che prezzo.
Un soffio di vento accarezzò i capelli di Riku.
Chissà se incontrerò davvero qualcuno in questo castello. Vorrei…vorrei incontrare Sora. Più di Kairi, più di chiunque altro. Voglio vedere Sora. Voglio vederlo…e chiedergli scusa.
Si alzò in piedi e afferrò la maniglia della porta.
Non posso fuggire. Voglio incontrare Sora a testa alta.
Riku entrò nel castello ancora una volta.

<<ЯR>>


Non incontro altro che Heartless. Non importa quanto vado avanti, non riesco a trovare Sora. E non solo Sora…in questo castello non c’è il minimo segno di presenza umana.
C’è solo…quell’uomo.

“Ehi! Lo so che mi stai guardando! Dimmi che succede!” gridò rivolto all’uomo invisibile. “Non avevi detto che avrei incontrato i miei amici?! Rispondi!”
“…sei sicuro di volerli davvero incontrare?”.
Riku si fermò. “Certo…”.
Certo che lo voglio. Voglio vedere Sora…e Kairi.
“Pensavo che avessi rinunciato a loro”.
Un tempo sì. Ma ora…
“Per raggiungere gli altri mondi sei passato attraverso la Porta dell’Oscurità. Hai rinunciato alla tua famiglia, ai tuoi amici, e hai distrutto il tuo mondo per inseguire il potere dell’oscurità”.
“Ma ora l’ho respinta!”
Sì, ho respinto l’oscurità. Non permetterò che mi seduca ancora. Ecco perché…
“E che cosa hai ottenuto in cambio? Hai ripudiato il tuo mondo così come ora ripudi l’oscurità. Hai ripudiato tutto, e il tuo cuore ora è vuoto…vuoto come quella stanza. Ecco perché non puoi incontrare nessuno. Nel tuo cuore non resta altro che l’oscurità di cui non sei riuscito a liberarti”.
Le parole dell’uomo rimbombarono nella mente di Riku come la formula di un incantesimo.
“Non è vero! Io non ho più niente a che fare con l’oscurità!”
Quella volta ho respinto l’oscurità, me l’ha detto il Re. Mi sono liberato dal controllo di Ansem.
“Ne sei certo? Se è così, allora vai avanti. La persona che desideri incontrare ti sta aspettando”.
Riku guardò in alto, fino a che il suo sguardo non si posò su un grosso portone.
Quella è la sala dove stava di solito Malefica…
Riku corse verso la porta.

<<ЯR>>


Un’ampia cattedrale, decorata da vetrate colorate.
Lei era lì.
“Ti stavo aspettando, Riku”.
“Malefica…”
Riku strinse la presa sull’Animofago, pronto a fronteggiare la strega.
“Oh, suvvia. E’ questo il modo di salutarmi? Io che ti considero come un figlio…” disse Malefica, avanzando verso di lui con le braccia spalancate.
“Non ti avvicinare. Chi l’avrebbe mai detto che fra tutti avrei incontrato proprio te per prima…” disse Riku, piano.
“Ma è ovvio! E’ perché nessuno ti vuole bene quanto me. Vieni, lasciami vedere il tuo viso…”
Riku spinse via le braccia di Malefica e fece un salto all’indietro.
“Smettila!”
Malefica rise come se trovasse la cosa estremamente divertente.
“Cosa c’è da ridere?!”
“Il tuo cuore è macchiato dall’oscurità, quindi puoi incontrare solo creature dell’oscurità, come me. Non è logico?”.
“Cosa…?”
Il mio cuore è macchiato dall’oscurità, quindi posso incontrare solo creature…come Malefica?
“Sempre meglio che non vedere nessuno, no? Il tuo cuore è vuoto. Se non vi fosse rimasta almeno un po’ di oscurità credo che non saresti riuscito a vedere neanche me”.
“Non ricordo di aver mai sperato di vederti”.
Ma è vero? E’ davvero così?, si domandò Riku. Chi mi è stato vicino quando ero triste? Quando alla Città di Mezzo ho visto Sora ridere insieme ai due attendenti del Re, Paperino e Pippo…chi mi ha consolato con parole gentili?
“Lo pensi davvero? Una volta eri attaccato a me, cercavi il potere dell’oscurità. Nel tuo cuore lo desideravi. Lo volevi sempre di più, volevi fare affidamento sull’oscurità, dipendere da essa…proprio così, vedi?” sussurrò Malefica suadente, e Riku si morse il labbro.
“Forse un tempo lo desideravo, e ho aperto il mio cuore all’oscurità. Ma poi ho capito. Non si può fare affidamento sul potere dell’oscurità”. Riku prese un profondo respiro e fissò Malefica dritto negli occhi. “Non dipenderò mai più dall’oscurità. Se è destino che io incontri solo creature dell’oscurità come te, allora vi sconfiggerò tutti”.
Stringendo la presa sull’Animofago Riku si scagliò contro la strega, che parò il colpo con il suo bastone.
“In tal caso alla fine dovrai distruggere te stesso. Ora come ora anche tu sei una creatura dell’oscurità, proprio come me”.
“Pazienza! Mi sono sottomesso all’oscurità perché il mio cuore era debole…e quella parte di me io la disprezzo!”. Con un salto Riku si portò lontano dalla strega, per poi caricarla di nuovo. “Io mi sento nemico di me stesso. Per questo non sopporto di vedere persone come te, che affondano nell’oscurità come ho fatto io!”
Riku sollevò di scatto l’Animofago, sfiorando con la punta il mento di Malefica.
“Detesti l’oscurità, ma sembra che tu non possa fare altro che combatterla”.
“Sono stanco delle chiacchiere, Malefica” dichiarò Riku, ansimando pesantemente.
Da adesso in poi non ho più nulla da dire. Da adesso in poi l’oscurità non mi tenterà più.
“Eppure mi stai mostrando il dolore nel tuo cuore altrettanto chiaramente che se me l’avessi confessato a parole”.
“Silenzio!”
Malefica si spostò di lato, schivando il colpo.
“E allora perché non mi permetti di mettere fine alle tue sofferenze? Sì, con il magnifico potere dell’oscurità!”
Il corpo di Malefica venne avvolto da un’aura oscura; la strega si trasformò in drago e iniziò a rigurgitare fuoco su Riku.
“Argh!”
Riku saltò all’indietro, fuori dalla portata delle fiamme.
Come posso combatterla? E da dove posso colpirla?
In quel momento…

Riku!


Da dove viene questa voce? La conosco…
“Maestà?!”
“Non c’è tempo! Forza, attaccala adesso!”
Mentre il Re parlava, il soffitto iniziò a sgretolarsi.
“Maestà? Dov’è?”
“Avanti…sbrigati!”
Di fronte a Riku si formò una pila di detriti caduti dal soffitto, creando una rozza pedana d’appoggio.
“Colpiscila!”
Riku saltò sui detriti brandendo l’Animofago. Il drago pestò violentemente a terra e alcuni detriti si sbriciolarono, ma Riku riuscì comunque a saltare.
“Io…non cederò più all’oscurità! Né ora né mai!”
Il colpo di Riku trafisse il muso del drago, che si abbatté a terra con un ruggito tremendo.
Il suo corpo si trasformò ancora una volta in quello della strega.
“Malefica…”
Riku si avvicinò per darle il colpo di grazia.
“Riku…non riuscirai mai a liberarti dell’oscurità…”
“Basta così! Non parlare!”
Fece per colpirla, ma in quel momento il corpo della strega si trasformò in luce e si dissolse. Riku la fissò in silenzio.
Forse…forse a Malefica importava davvero di me? In questo castello era la mia unica amica. Per un momento ho creduto davvero che mi capisse. Malefica era soggiogata dal potere dell’oscurità, e così ha rovinato se stessa. E quella Malefica corrotta mi ha usato. Ero schiavo dei suoi poteri oscuri. Ma…
“Maestà…”
La voce che ho sentito prima era del Re. Il Re dovrebbe essere in grado di darmi le risposte che cerco meglio di chiunque altro. Lui potrebbe…
Riku notò una porta al di là del mucchio di detriti.
Devo andare avanti. Devo conoscere la verità.
Corse verso la porta.

<<ЯR>>


Nella stanza buia l’aria era umida e spiacevole, tanto da sembrare permeata da presenze inquietanti. Un uomo stava in piedi al centro della stanza, in silenzio. I suoi capelli azzurri erano inusualmente lunghi sul viso, e coprivano gran parte del suo campo visivo. Aveva le sopracciglia aggrottate, e sembrava concentrato nell’attesa di qualcosa.
Apparve un altro uomo, dal fisico muscoloso e i corti capelli castani, e si avvicinò al suo compagno dai capelli azzurri.
“…non ho nemmeno diritto a un saluto, Lexaeus?”
“Che sta succedendo, Zexion? Per favore spiegamelo” chiese in tono urgente l’uomo dai capelli castani, Lexaeus, al suo compagno dai capelli azzurri, Zexion.
In quel momento un altro uomo apparve al centro della stanza. Aveva lunghi capelli biondi e la carnagione terribilmente pallida.
“E neanche tu saluti…che vergogna. Che fine ha fatto l’unità della nostra Organizzazione, mi chiedo” disse Zexion, senza nemmeno degnare di uno sguardo l’uomo biondo.
“Tu, piccolo…!”
“Basta così, Vexen”. Lexaeus posò una mano sulla spalla dell’uomo biondo, Vexen.
Tra le persone radunate nella stanza buia e stretta calò il silenzio, e Zexion fece un profondo sospiro.
Fu Lexaeus a rompere il silenzio: “Dicci, Zexion. Cosa hai percepito?”
“Ho sentito due odori nei piani più bassi del Castello. Uno era di Malefi…”
“La strega è stata inghiottita dall’oscurità. Non può essere tornata dal Regno dell’Oscurità con le sue sole forze.” lo interruppe Vexen.
“Lasciami finire. Non era proprio l’odore della vera Malefica, ma di una copia molto convincente. Purtroppo non sono riuscito a indagare di più perché la copia è svanita…distrutta dall’altra persona che ho percepito.” Zexion scrollò le spalle.
Proprio ora ai piani alti si sta mettendo in moto un grosso piano. Ma…
“E chi è?” chiese Lexaeus.
“Beh…a dire il vero non lo so” rispose Zexion a bassa voce, poi proseguì: “Ma il suo odore è incredibilmente simile a quello del nostro Superiore, tanto che potrebbero essere scambiati per la stessa persona”.
“Che idiozia!” commentò Vexen a voce alta.
Una cosa del genere non è possibile. Essere simili a lui…
“E’ la verità. Quindi…che facciamo?” chiese Zexion agli altri due. Ma la risposta era ovvia. Non potevano restarsene lì seduti a guardare i membri dei piani alti che tessevano i loro intrighi.
“Limitiamoci a sorvegliare la situazione, per il momento” disse Lexaeus, dando voce all’ovvia conclusione, e gli altri due annuirono.

<<ЯR>>


Oltre la porta c’era un’altra sala fredda, uguale a quella all’entrata. Riku si diresse verso la porta che vedeva sulla parete in fondo, notando che per qualche ragione gli Heartless non apparivano in quel posto.
Era la voce del Re, non ho dubbi. Ma non lo trovo da nessuna parte. Forse era un’illusione.
“Perché respingi l’oscurità?” la voce dell’uomo misterioso echeggiò nella sala vuota.
“Stavi guardando, no? L’ho già spiegato a Malefica”.
Non sarò più il burattino di nessuno. Non accetterò da nessuno il potere dell’oscurità.
“Ma l’oscurità è la tua arma. Se non la accetti ti sarà difficile andare avanti”.
Riku rimase in silenzio, fissando nel vuoto.
“Smettila di combattere e accetta l’oscurità… diventa di nuovo il mio corpo!”
Riku sentì l’aria deformarsi, e finalmente lui apparve: Ansem, l’uomo che un tempo si era impadronito del suo corpo. E che mi ha trattato come un oggetto…
“Allora eri davvero tu”.
“Oh…non sembri sorpreso”.
Senza cambiare minimamente espressione, Riku continuò a fissare il volto dell’uomo di fronte a lui.
“Parlavi sempre di oscurità. Ti ho riconosciuto subito. Immagino che tu voglia manipolare il mio corpo ancora una volta”.
Ansem avanzò verso Riku. “Come sei brusco. Sai, tu sei perfetto per essere il mio corpo. E adesso, ancora una volta…”
“Basta così! Non ci sarà un’altra volta!” Riku prese la rincorsa e balzò contro Ansem con l’Animofago sguainato.
“Che sciocco…”
“Eh?!”
Ansem bloccò l’Animofago con la sola forza del suo braccio, e Riku fu respinto bruscamente all’indietro.
“Pensavi di potermi sconfiggere? Ma se non sei nemmeno riuscito a battere Sora, con tutto che avevi l’oscurità al tuo fianco!”
“Chiedo scusa…per essere così debole…”
Riku cadde in ginocchio.
“Sei un debole, ecco perché hai bisogno dell’oscurità. Arrenditi. Inginocchiati davanti a me e all’oscurità”.
Ansem si avvicinò e lo fece alzare prendendolo per un braccio.
“Mai…”
Ansem avvicinò il viso a quello di Riku, che distolse lo sguardo.
“L’oscurità è l’unico potere che ti è rimasto”.
Ansem scagliò Riku a terra, e il ragazzo finì con la faccia contro il pavimento.
Allora senza il potere dell’oscurità non posso fare nulla…
Sono stato sconfitto da Sora. Sono stato sconfitto da Ansem. Con me non c’è nessuno. Solo Malefica e gli Heartless…solo creature dell’oscurità.

Riku si sentiva sul punto di scoppiare a piangere.
Senza l’oscurità sono inutile…è l’unica…

Non è vero!


Una voce, proveniente da non si sa dove.
“Maestà…?”
Una sfera di luce scintillante fluttuava ora intorno a Riku e Ansem.
“Proprio io! Riku, tu non sei solo!”
La voce e la luce scivolarono verso Riku.
“Io credo in te, Riku. La luce non ti abbandonerà, mai. Anche se venissi inghiottito dall’oscurità più profonda, la luce riuscirebbe sempre a raggiungerti!”
“Ho capito…”
Lentamente, Riku si alzò. Non sono solo. Ho degli amici. Ho il Re.
“Non cederò mai all’oscurità!”
Era di nuovo in piedi, l’Animofago stretto in una mano, pronto ad affrontare Ansem.
“E pensi che quella lucina possa sconfiggere la mia oscurità?!”
In un balzo Ansem fu di nuovo vicino a lui.
“Ah!”
La lama dell’Animofago bloccò il braccio di Ansem.
“Non perderò contro uno come te!”
Riku colpì con tutta la sua forza nel tentativo di sbilanciare Ansem, ma quello si limitò ad allontanarsi ancora una volta da lui, senza nemmeno battere ciglio, e iniziò a ridere.
“Cosa c’è di così divertente?!”
“Ah, ah, ah!” Ansem spalancò le braccia. “Sembri determinato a resistere. Bene, allora vedrai con i tuoi occhi!”
“Che vuoi dire?!”
Ansem gli lanciò quattro carte. “Sono state create con i tuoi ricordi. Viaggia nei mondi che esse ti schiuderanno e presto o tardi capirai…capirai che è inutile cercare la luce, perché dall’oscurità non puoi fuggire! Oltre a quella non ti resta nient’altro!”
“Non ho mai avuto intenzione di fuggire. Se riesco ad attraversare tutti i mondi senza cedere all’oscurità, allora avrò vinto!”
“Ho un altro regalo per te” disse Ansem, come se non avesse prestato attenzione alle parole di Riku. Schioccò le dita, e il corpo del ragazzo fu avvolto da un’aura oscura.
“Che fai?!” Riku cercò di liberarsi ma l’oscurità si attaccava a lui, si avvolgeva tutto intorno al suo corpo.
Mi sento male, come se qualcosa si stesse agitando nel profondo del mio cuore. Cosa diamine è?!
“Ho rafforzato l’oscurità che rimaneva nel tuo cuore”
“E pensi che io la userò?”
“La scelta sta solo a te” Ansem si sollevò in alto, fluttuando pigramente. “Resterò in attesa, Riku! Aspetto il momento in cui ti arrenderai e consegnerai il tuo corpo alla mercé dell’oscurità!”
“Aspetta!”
Riku fece per inseguirlo, ma Ansem sparì proprio di fronte ai suoi occhi.
“Il potere dell’oscurità…” Riku guardò il palmo della sua mano.
Ha detto che nel mio cuore è rimasta dell’oscurità…non ho altra scelta che portarla dentro di me per sempre?
“C’è uno strano odore…”
Qualcosa era cambiato nell’aria da che Ansem se n’era andato.
“E’ l’odore dell’oscurità?”
E’ molto simile all’odore che avevano Malefica, Uncino e gli Heartless…le creature dell’oscurità. Con questo odore addosso…è come se fossi di nuovo un burattino dell’oscurità.
“Va tutto bene, Riku”.
Riku alzò lo sguardo al suono di quella voce, e si ritrovò di fronte il Re.
“Maestà?! Che succede? Posso vederle attraverso…”
La figura del Re sembrava sul punto di svanire da un momento all’altro.
“Con il mio potere posso raggiungere questo luogo solo in parte. Perciò avrei un favore da chiederti”.
“Un favore da sua maestà?”
“Ascolta, Riku. Non puoi abbatterti solo perché senti su di te l’odore dell’oscurità. Combattila dentro di te. So che sarà una battaglia difficile, ma ti chiedo di non dimenticare mai questo: anche nell’oscurità più tetra, c’è sempre una piccola luce”.
“La luce nell’oscurità…”
“L’abbiamo vista insieme, ricordi? Quella luce lontana ma calda nella Porta dell’Oscurità…la luce di Kingdom Hearts. Lei ti guiderà sempre. Ti prego, non arrenderti, credi nella luce. Te lo chiedo dal più profondo del mio cuore”.
Non arrendersi. Credere. Ma con il mio corpo corrotto dall’odore dell’oscurità…
“Riku…”
“Va bene…ci proverò”
Voglio credere alle parole del Re. Se la luce di Kingdom Hearts splende non solo per Sora, ma anche per me…forse posso crederci anch’io.
“Intanto io cercherò un modo per raggiungerti. Verrò sicuramente. Te lo prometto”.
Il Re gli tese la mano e Riku fece per stringerla, ma le passò semplicemente attraverso.
“Non posso toccarla…è un’illusione?”
“Ci siamo comunque stretti la mano nei nostri cuori. Ormai tra di noi c’è un legame”.
“Certo…”
Però è solo un fugace momento. E mi fa sentire solo.
“Allora ci vediamo” il Re scomparve con un sorriso stampato sul volto.
“Eccomi di nuovo solo…”
Con un sospiro, Riku si diresse verso la porta del piano successivo.

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Edited by Lisaralin - 19/11/2012, 16:03
 
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view post Posted on 27/4/2011, 21:31
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devo dire che, anche se è scritto in modo semplice, i punti in cui magari approfondisce melio la trama sono i più belli. Soprattutto i dialoghi sono ben fatti, fanno rivivere i momenti di tristezza di Riku. Ottimo lavoro!
 
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view post Posted on 28/4/2011, 11:03
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Davvero molto bello!
 
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CITAZIONE
i punti in cui magari approfondisce melio la trama sono i più belli. Soprattutto i dialoghi sono ben fatti, fanno rivivere i momenti di tristezza di Riku.

Quoto: non è una copia spiccicatissima del gioco, ma c'è più introspezione psicologica, e i dialoghi ne sono un esempio. Non sappiamo come ringraziarti, Lis! Hai fatto davvero un lavorone! Se mai ti servisse una mano siamo pronti ad aiutarti! ^^
 
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CHUKI
view post Posted on 2/5/2011, 12:02




Lavorate proprio bene.
 
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Capitolo 2 - Ricordi



Oltre la porta c’era un mondo pieno di colori vivaci.
“Questa…è la Balena…”
Riku fece qualche passo in avanti, muovendosi su quello strano pavimento tremolante.
Qui ho incontrato Sora. Era esattamente…no, era diventato molto più forte di prima. E per qualche ragione questo mi faceva sentire un po’ arrabbiato con me stesso.
“Che stai facendo?” chiese all’improvviso una voce, e Riku si mise istintivamente in posizione di difesa. Il proprietario della voce fece sporgere la testa dal suo nascondiglio, e Riku lo riconobbe:
“Pinocchio…!”
Pinocchio si avvicinò con un largo sorriso stampato sulla faccia: “Come sai il mio nome?”
Pinocchio, un burattino con un cuore. Per scoprirne i segreti, io l’ho rapito…
“Come..? Me lo chiedo anch’io”.
“Sei solo?”
“Sì”.
Pinocchio lo fissò: “Oh, proprio come me allora!”
Non aveva neanche finito di parlare che il suo naso iniziò ad allungarsi.
“Ops!”
Me lo ricordo…il suo naso si allunga quando dice bugie. E questo significa che non è solo. C’è una differenza enorme tra lui e me, il lupo solitario.
“Pinocchio, tu non sei solo, vero?”
“Ehm…no. Ho mio padre. E tu?”
“Io non ho nessuno”. Già…nessuno.
“Ok, ho capito. Sei solo….argh!” il naso di Pinocchio era cresciuto ancora. “Ehi, non farmi dire bugie!” rise il burattino, tenendosi il naso.

Non sei solo.


In quel momento mi è sembrato di sentire la voce del Re. Ma qui con me non c’è nessuno. Sono sempre solo. Voglio credere al Re, ma…mi sento così solo.
“Vedi che neanche tu sei solo!” esclamò Pinocchio mentre continuava a ridere e a tenersi il naso, che intanto era tornato alla sua lunghezza normale. E poi, un attimo dopo…il burattino era sparito.
“Ecco appunto, sono solo…” mormorò Riku, e continuò ad andare avanti.
Mi chiedo perché sono solo…perché il mio cuore è stato conquistato dall’oscurità? Però una volta sono riuscito a sconfiggerla, non è abbastanza? Non posso essere perdonato? Non basta per rivedere Sora e Kairi?
Chissà se li rivedrò. Chissà se noi tre potremo ancora ridere tutti insieme. Non lo so. L’unica cosa certa è che devo andare avanti, devo capire la verità. Se ci riesco, poi sicuramente saprò cosa fare.

“Ma alla fine sto bene anche da solo, no…?” mormorò Riku, sferrando un calcio a una protuberanza molliccia ai suoi piedi. La protuberanza esplose, e da essa emerse uno sciame di Heartless.
“Voi invece ci siete sempre…”
Mentre gli Heartless avanzavano verso di lui, Riku brandì l’Animofago e saltò in alto, abbattendo la lama sulla testa di una delle creature.
L’Heartless, che una volta era stato sotto il suo controllo, svanì nella luce dopo aver rilasciato un cuore.
Se solo non esistessero gli Heartless…se solo non esistessero persone che tentano di controllarli…saremmo potuti partire alla scoperta dei mondi con la nostra zattera…
Riku fu assalito dai ricordi della sua ultima notte alle Isole del Destino.

<<ЯR>>


Scoppiò la tempesta, e io andai all’isola piccola per assicurarmi che la zattera non venisse distrutta.
Corsi in mezzo alla pioggia, e stavo raggiungendo la baia quando notai che una porta enorme era apparsa di fronte all’entrata del posto segreto. Mi chiesi cosa ci faceva una porta lì…e in quel momento, sentii una voce che mi sussurrava.

“Vuoi vedere il mondo esterno, non è vero?”
Mi girai, ritrovandomi di fronte un uomo avvolto da una tunica marrone.
“Presto la porta si aprirà. Non devi avere paura. Non c’è motivo di temere l’oscurità. E adesso vai…Riku”.
Non esitai. Non potevo avere la meglio sul mio desiderio di vedere il mondo esterno.
“Riku!”
Kairi veniva correndo verso di me. Doveva essere venuta sull’isola proprio come me.
“Pri…essa…”
“Cosa…?”
Le parole dell’uomo incappucciato si persero nel fragore delle onde, le udii a stento. Ma ora so cosa disse l’uomo quando vide Kairi.
Principessa.

“Riku! La zattera verrà spazzata via!”
“Kairi…c’è un modo per andare nel mondo esterno anche senza quella!”
“Eh?”
Kairi mi guardò con un’espressione strana.
“E Sora?”
Già…Sora era sempre la prima cosa a cui Kairi pensava. Ma anche per me era lo stesso. Finché ero con Sora potevo andare ovunque, pensai. In più c’era Kairi, che supponevo sapesse qualcosa degli altri mondi…noi tre potevamo andare ovunque, ecco cosa pensai.
“Possono venire anche Sora e Kairi, vero?”
Alla mia domanda l’uomo annuì silenziosamente e poi scomparve, come se la porta lo avesse inghiottito.
“Ehi, Riku…proprio adesso…”
La pioggia non mi permetteva di vedere bene l’espressione di Kairi.
“Kairi, aspetta davanti alla porta. Vado a prendere Sora!”.
“Riku, aspetta!”
Mi misi a correre, ignorando il richiamo di Kairi. Dovevo andare a prendere Sora.
Sora! Sora! Sora! Possiamo andarcene da questo mondo!
Sapevo che anche lui sarebbe venuto all’isola, preoccupato per la zattera. Lo trovai subito.

“Riku! Kairi non è con te?!”
Le prime parole di Sora furono per Kairi.
“La porta si è aperta”.
“Riku?”
Sora si fermò, guardandomi con un’espressione strana.
“La porta si è aperta, Sora. Possiamo andarcene!”
“Ma che dici! Kairi è più importante di…!”
Sora pensava sempre a Kairi. E Kairi pensava sempre a Sora. Ma da quel momento in poi le cose sarebbero cambiate.
“Viene anche Kairi! Se attraversiamo la porta potremmo non riuscire più a tornare indietro. Forse non vedrai più i tuoi genitori. Ma non devi avere paura, perché non può succederci nulla di male. Non c’è motivo di temere l’oscurità!”
Tesi la mano a Sora.
Avanti, andiamo…Sora!

“Riku…”
Un po’ a disagio, Sora cercò di afferrare la mia mano tesa.
In quel momento non mi resi conto di cosa mi stava succedendo. Non stavo nemmeno guardando. Sora, oltre la mia mano tesa, era più importante di qualsiasi altra cosa.
Ancora pochissimo e le nostre mani si sarebbero toccate.

“Sora…” chiamai, e in quell’istante mi accorsi di essere circondato dall’oscurità. Stava avvolgendo il mio corpo…ma non c’era motivo di temerla!
E poi mi inghiottì completamente, facendomi perdere i sensi…
Un istante dopo mi ritrovai alla Fortezza Oscura.


<<ЯR>>


Da quel momento in poi sono stato sempre solo, rifletté Riku. Perché non mi sono accorto subito dell’oscurità?
Non riuscivo a vedere altro.

“Prendi questo!”
Un altro Heartless venne distrutto dall’Animofago.
Vorrei tanto sapere cosa ho sbagliato…vorrei sapere cosa ho fatto per dover essere sempre solo.
Riku continuò a distruggere Heartless come se stesse cercando di combattere contro la sua stessa coscienza.

<<ЯR>>


Castello dell’Oblio, primo piano.
Sora era in piedi al centro della sala.
“Sento che le persone che stiamo cercando sono qui…” mormorò Paperino.
“Vuoi dire il Re?” chiese Pippo, e Sora si girò a guardarli.
“Non ne sono sicuro. E’ più che altro…un presentimento. Sì, un presentimento” spiegò Paperino.
Pippo curvò le spalle: “Wow…anch’io ho avuto la stessa identica sensazione, sai?”
“Davvero? Anch’io!” esclamò Sora.
La sensazione strana che ho provato prima di entrare in questo castello…forse significa che presto ci rivedremo…
“Appena ho visto questo castello l’ho sentito anch’io. I nostri amici…devono essere qui” disse Sora, spostando lo sguardo su una porta in cima a una breve scalinata.
Forse…no, ne sono sicuro. Ci rivedremo sicuramente. Riku è da qualche parte in questo castello, lo so…

<<ЯR>>


In una stanza buia e cupa, Vexen stava lavorando a un progetto. Sul tavolo davanti a lui giaceva un fantoccio inanimato, senza volto né vestiti. Mentre contemplava il frutto della sua ricerca, le labbra di Vexen si piegarono in un sorriso.
“Ho scoperto chi è” disse una voce alle sue spalle, e Vexen si voltò. “E’ Riku”, lo informò Zexion.
“Cosa…? Ah, parli dell’odore che è apparso insieme a quello di Malefica. Ho capito. Solo che…Riku dovrebbe essere scomparso nella Porta dell’Oscurità insieme al Re. Come ha fatto a fuggire?” domandò Vexen.
Dovrebbe essere svanito nell’oscurità…
“Il suo corpo una volta era colmo di oscurità. Forse ora anche lui è una creatura oscura, almeno in parte” disse Zexion in tono spassionato.
“Forse è per questo che hai percepito in lui lo stesso odore del nostro Superiore. Capisco…Riku ha ottenuto un sorprendente potere oscuro, e quel potere gli ha permesso di evadere dal Regno dell’Oscurità. Una creatura decisamente interessante, connessa sia al Keyblade che al potere dell’oscurità. Dovrei raccogliere più dati….” disse Vexen, e ricominciò a lavorare sul fantoccio.
“Non sappiamo perché è arrivato al castello” disse Zexion, e Vexen si voltò di nuovo verso di lui, sorridendo.
“Eh eh, è molto semplice. La sua esistenza risuona con quella di un altro eroe”.
“Vuoi dire Sora?” chiese Zexion, pronunciando ad alta voce il nome dell’eroe.
“Esatto. Lui e i suoi compagni sono arrivati poco fa. Ora, sono sicuro che Marluxia sta usando i poteri di Naminé per manipolare il suo cuore, secondo il piano” per qualche motivo Vexen sembrava soddisfatto della cosa. Zexion ascoltava in silenzio. “A quanto pare non ha intenzione di lasciare Sora a noi. Ma facesse pure quello che vuole. Se lui ha Sora, allora noi prenderemo il controllo di Riku. Perché Riku è il più simile al nostro Superiore!” dichiarò Vexen, e tornò a concentrarsi sul lavoro che aveva interrotto.
Zexion si limitò a osservarlo in silenzio.

<<ЯR>>


Continuo a incontrare solo e soltanto Heartless.
“Perché…?”
Riku menava fendenti con l’Animofago come se volesse scacciare tutti i sentimenti tristi dal suo cuore.
Nel mio cuore non resta altro che oscurità, e per questo posso incontrare solo Heartless, giusto? Però prima ho visto Pinocchio. Quindi forse c’è anche qualcun altro…
Sora…qui avrei dovuto incontrare anche te.

Colpiti da Riku, gli Heartless si dissolvevano uno ad uno.
Chissà dove vanno quando spariscono. Tornano nel Regno dell’Oscurità? E io? Andrò dove vanno loro?
Eliminati tutti gli Heartless, Riku si fermò a riprendere fiato.
Proprio in quel momento un essere enorme planò dall’alto proprio sopra di lui.
“Cosa…?!”
Riku spiccò un salto all’indietro, stringendo l’Animofago.
Era un Heartless gigante…il Parassigabbia. Aveva il corpo enorme e rotondo, con lunghe braccia che ondeggiavano su e giù, e le sue fauci seghettate si incastravano tra loro come le grate di una prigione.
“Non sono dell’umore giusto…!”
Proprio mentre Riku si lanciava contro il Parassigabbia, una nebbia oscura iniziò a formarsi attorno al suo corpo.
“Eh…?”
Riku si bloccò e fissò la propria mano. Era avvolta dall’oscurità…il suo intero corpo lo era.
“Cos’è…?” mormorò, e il Parassigabbia lo colpì con una delle sue lunghe braccia.
“Arrgh!”
Eppure Riku non venne scagliato via. Era ancora in piedi, come se qualcosa in lui avesse assorbito l’attacco. Un momento dopo il suo corpo fu avvolto da abiti scuri.
“Ma questo…”
Il braccio del Parassigabbia cercava di sbilanciarlo, spingeva contro di lui con tutta la forza che aveva, e Riku lo colpì con l’Animofago.
E’ un’energia distruttiva così forte che persino io riesco a sentirla. E questi vestiti sono gli stessi che indossavo quando ero posseduto da Ansem. Quindi questa oscurità è…

Ho rafforzato l’oscurità che rimaneva nel tuo cuore.


Riku ricordò le parole di Ansem.
“Quindi…l’oscurità del mio cuore mi rende più forte?”
Riku si morse il labbro e fissò il palmo della propria mano. Il Parassigabbia attaccò ancora, ma non riuscì nemmeno a graffiare il suo corpo. Il ragazzo sollevò l’Animofago sopra la testa e lo calò per l’ultima volta sull’Heartless gigante.
Con un urlo la creatura si dissolse in mille particelle di luce e sparì. Ancora una volta l’oscurità si avvolse intorno al corpo di Riku, e in un attimo i suoi abiti ritornarono quelli di sempre.
“Il potere dell’oscurità…”
Forza, velocità, tutto…è tutto molto meglio di quando sono normale. Un brivido salì lungo la schiena di Riku. Finirò inghiottito dall’oscurità? Anche l’odore di oscurità che mi circonda è aumentato…
Stringendo i pugni, Riku si diresse verso una porta che era apparsa subito dopo la distruzione del Parassigabbia.

<<ЯR>>


L’ennesima sala rivestita di marmo si estendeva dall’altra parte.
Solo che stavolta c’era qualcuno ad aspettarlo.
“Sei Riku?”
Riku fissò lo sconosciuto senza nemmeno evocare l’Animofago: “Chi sei…? Un compagno di Ansem?”
L’uomo, pallido e dai capelli lunghi, indossava una specie di tunica nera il cui cappuccio sembrava in qualche modo familiare a Riku. Una sola cosa era certa: anche lui emanava odore di oscurità.
“Un compagno di Ansem…beh, in un certo senso è così. Ma non è l’Ansem che conosci tu. E’ Ansem, e allo stesso tempo non lo è…in altre parole, un Nessuno”.
L’uomo si avvicinò lentamente a Riku.
“Nessuno? Senti…non sono dell’umore giusto. Parla più chiaro”.
“Potremmo definirle creature che non appartengono né alla luce né all’oscurità, ma camminano nel crepuscolo tra di esse”.
Non appartengono né alla luce né all’oscurità…non possono appartenere a nessuna delle due. Proprio come me.
“Eh eh… l’ hai capito, non è vero? Sì, proprio come te, una creatura sospesa tra luce e oscurità. Anch’io lo sono. In altre parole, noi due siamo simili”.
“Forse…” rispose Riku, sollevando lentamente l’Animofago. “E allora? Mi stai chiedendo di unirmi a te? L’oscurità è ancora dentro di me, ma io sono suo nemico! E lo sei anche tu, che ti porti dietro la sua puzza!”
“Oh, allora è un combattimento che vuoi. E va bene! Accetto la sfida!”. Nella mano dell’uomo apparve improvvisamente un grande scudo di colore blu.
“Non chiedo di meglio”. Riku corse verso l’avversario…ma quello sparì proprio di fronte ai suoi occhi.
“Cosa?!”
“Da questa parte!”
Le punte in cima allo scudo ferirono Riku alle spalle.
“Ah…”
“Non vali nemmeno lo sforzo. E ora…congela!”
Dal pavimento emersero una serie di grossi blocchi di ghiaccio che avanzarono rapidi verso Riku.
“…!”
Il ragazzo non riuscì a evitarli.
“Sei così debole senza il potere dell’oscurità?”
“No…!” urlò Riku, cadendo in ginocchio.
“Dovresti usarlo. Ne hai il diritto”.
“Odio l’oscurità! Non userò mai il suo potere!”
“Eh eh…come vuoi…” rise l’uomo, e un attimo dopo aveva superato la guardia di Riku.
“Argh!”
Solo a stento Riku riuscì a parare il colpo diretto contro di lui.
“Avanti, fai crescere la tua rabbia…mostrami il potere dell’oscurità!”
“Io…io…” mormorò Riku con voce strozzata, mentre il suo corpo veniva avvolto da una nebbia oscura.
“No…”
“Eh eh”
L’avversario si spostò oltre la portata di Riku.
“Questa…”
E’ come se l’oscurità sgorgasse dal mio cuore, come se avessi ceduto alla rabbia…
Riku capì di essersi trasformato di nuovo, e si sentì invadere dalla disperazione.
“Ora siamo alla pari! Anzi, tu puoi usare l’oscurità ancora meglio di così. Avanti!”
L’uomo attaccò sferrando un colpo sul fianco destro, ma Riku parò con l’Animofago e fece volare via lo scudo dalle mani del suo proprietario.
“Eccellente!”. Poco dopo aver toccato terra, lo scudo sparì. “I poteri oscuri celati dentro di te sono molto più forti di quanto immaginassi. Provocarti e farti perdere la calma è stata la strategia giusta”.
Immobile, Riku lanciò al suo avversario uno sguardo carico di rabbia: “Quindi mi hai ingannato…?”
“Grazie alla tua testa calda ho potuto raccogliere molti dati che saranno utilissimi per le mie ricerche. Devo proprio ringraziarti, Riku” esclamò l’uomo prima di sparire con una fragorosa risata.
“Figlio di…”
Riku si sentì mancare le forze e cadde in ginocchio sul pavimento.
“Perché…?”
Abiti neri che sembrano fatti di oscurità stessa…e l’Animofago. L’oscurità è davvero tutto ciò che mi resta?

<<ЯR>>


“Ora ricordo!”
Al grido di Sora, Paperino si voltò di scatto. “Che cosa?”
“C’era un’altra persona” disse Sora a voce bassa, come se stesse parlando a se stesso.
“Eh? Ma dove?” chiese Pippo guardandosi intorno.
“No, no. Dico sulle isole dove vivevamo” spiegò Sora, avvicinandosi ai due compagni.
Deve star parlando delle piccole isole dove viveva insieme a Riku e Kairi.
“Ah…le Isole del De…De-qualcosa?”
“Le Isole del Destino! C’erano Kairi, Riku e un’altra persona…una ragazza, eravamo molto amici. Noi quattro giocavamo sempre insieme”.
Sora iniziò a raccontare tutto ciò che aveva appena ricordato…

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Edited by Lisaralin - 11/10/2012, 01:41
 
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view post Posted on 21/5/2011, 10:49
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Davvero molto bello!

Secondo me uno dei pezzi più importanti è quando Riku ricorda cosa sia avvenuto durante la notte alle Isole del Destino, perché questo pezzo fa capire abbastanza chiaramente che non è stato lui ad aprire la porta dell'Oscurità (cosa che Zexion nel gioco vuole fargli credere). Inoltre si vede almeno in parte cosa abbia fatto Kairi quella sera, cosa che nel gioco era stata abbastanza nebulosa.
Ovviamente Lis immagino che ti sia gasata a tradurre la battaglia di Vexen, in effetti spacca a dir poco!
 
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•Jâ©K•
view post Posted on 2/8/2011, 13:43




Ehm... ma dovete per forza mettere "Vincitore" e "Auguri"? °___°''
 
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view post Posted on 2/8/2011, 14:05
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JacK, prima di postare in una discussione devi presentarti nella sezione "La prova dell'esistenza".
 
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view post Posted on 9/10/2012, 11:29
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Buongiorno! So che e' passato molto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma sono stata impossibilitata a continuare la traduzione perche' il sito da cui traducevo ha levato il materiale in inglese.
Ora pero' grazie all'utente 4° Hokage, che ringrazio sentitamente, mi sono procurata un'altra fonte (la trovate al primo post) e posso continuare il lavoro! Godetevi percio' il capitolo 3 (che avevo gia' iniziato a suo tempo)!
Ho aggiornato inoltre il primo post con tutte le illustrazioni del romanzo!


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Capitolo 3 - Riku



Zexion era in piedi al centro di una stanza buia, immobile a braccia conserte.
Apparve Lexaeus, che si guardò intorno con le sopracciglia aggrottate e infine si avvicinò a Zexion. “Dov'è Vexen?” domandò.
“Sta completando la replica basata sui dati di Riku.” rispose Zexion gettando un'occhiata al suo compagno.
Se ci riesce, anche noi avremo una possibilità...
“E Sora?” fu la domanda successiva di Lexaeus.
“Stanno modificando i suoi ricordi con i poteri di Naminé. Se continua così diventerà presto il burattino di Marluxia. E anche di Larxene non c'è da fidarsi.”
So che Marluxia e Larxene stanno complottando qualcosa insieme. E oltre a loro ai piani alti c'è...
“E Axel. Le intenzioni di quello lì sono un mistero.” disse Lexaeus, visibilmente infastidito.
“Vediamo ancora un po' come vanno le cose, poi parliamone a Vexen.” disse Zexion in tono sommesso, finalmente guardando negli occhi il compagno.
Vexen e' il numero IV. I numeri non sono legati direttamente alla forza o al ruolo che ricopriamo, ma lui è sempre stato nostro superiore, sin da quando ci siamo conosciuti. E' un retaggio del nostro legame da umani... quando i nomi Even, Aeleus e Ienzo avevano ancora un significato.
Forse ora quel legame è spezzato, o addirittura privo di senso. Perché fino a quando quella persona sarà il primo membro dell'Organizzazione, noi saremo vincolati dalla nostra condizione.

“Vexen odia Marluxia. Causerà solo problemi.” osservò Lexaeus, distogliendo lo sguardo da Zexion.
L'ombra di un sorriso attraverso' il volto di Zexion, che guardò in basso: “Appunto. Lui può occuparsi del problema al posto nostro.”

<<ЯR>>


Il mondo al di là della porta sembrava familiare. Riku camminava a piccoli passi sul ponte della nave, che oscillava leggermente. Così com'era venuta l'oscurità attorno al suo corpo si era dissolta, e lui era tornato alla sua forma originale.
“Il potere dell'oscurità...” mormorò, volgendo lo sguardo in alto. La luna splendeva nel cielo. Il rumore delle onde... si trovava sulla nave di Capitan Uncino.
In quella piccola cabina aveva trascorso ore interminabili a guardare il viso di Kairi, immobile come se immerso nel sonno.
La luce della luna faceva risplendere d'argento i suoi capelli, che svolazzavano lievemente nella brezza dell'oceano. Salì gli scalini fino alla plancia di comando, da dove poteva vedere tutto.
“Sora...” mormorò. Il nome di un amico che non poteva essere lì.
E infatti davanti ai suoi occhi non c'era nessuno.
Riku strinse i pugni e chiuse gli occhi. La figura di Sora fluttuava davanti a lui. Era là, sul ponte, e lo chiamava.

Anch'io... volevo vederti, Riku.


Mi chiedo perché quella volta non sono stato felice di sentire quelle parole.
“Kairi...”
Riku si voltò e guardò alla base dell'albero maestro. La sagoma di Kairi addormentata fluttuò davanti ai suoi occhi come una visione.
Senza cuore... non era Kairi. Ecco perché volevo restituirglielo. Ma... non ne ero capace. Non riuscivo a pensare ad altro, e poi ho preso il controllo degli Heartless e ho cercato di uccidere Sora. Sora non aveva nessuna ragione per voler vedere una persona come me...
“Eh eh eh...” nell'aria improvvisamente risuonò una risata.
“Chi è là?!”
La sua ombra sul pavimento ebbe un guizzo e si sollevò davanti ai suoi occhi.
“Ah ah ah ah...”
L'ombra si scagliò contro di lui.
“...argh!”
E' vero... proprio qui ho manipolato l'ombra di Sora e l'ho fatta combattere contro di lui. La sua stessa ombra...
Quello che aveva di fronte sembrava il suo io del passato, corrotto dal potere dell'oscurità. Brandì l'Animofago per colpire l'ombra, ma in quel momento l'aura oscura lo circondò di nuovo.
L'ombra rise ancora, avvolta nell'oscurità, e scomparve.
“Allora... non c'è proprio niente da fare?”
Riku fissò la sua mano avvolta dall'aura oscura. In alto, la luna lo osservava in silenzio.

<<ЯR>>


Al centro di una stanza buia un ragazzo osservava una grossa sfera di cristallo, in cui si vedeva l'immagine di Riku che fissava la sua mano.
“Cosa ne pensi?” gli sussurrò Vexen. “L'oscurità lo spaventa.”
L'espressione del ragazzo era indecifrabile.
“Tu sei diverso. Lo capisci, vero? Tu non hai paura dell'oscurità.” Il ragazzo annuì alle parole di Vexen. “Vai. Fai tuo il potere dell'oscurità. E poi sconfiggi Riku!”
Il ragazzo annuì ancora una volta e lasciò la stanza.

<<ЯR>>


Riku continuava a camminare sul ponte della nave che oscillava tra le onde.
Heartless, non incontro altro che Heartless. Heartless che una volta potevo controllare. Quelle che ho visto sul ponte erano solo illusioni di Sora e Kairi... vorrei tanto incontrarli davvero... ma non posso. Non c'è altro che oscurità nei miei ricordi? Io stesso sono solo oscurità?
Dev'essere così.

Riku distrusse un Heartless con un fendente dell'Animofago.
Ogni volta che combatto l'odore dell'oscurità attorno al mio corpo diventa sempre più forte.
“Perché... perché?!”
Più cerco di sfuggire all'oscurità e più il suo odore diventa forte.
Riku si fermò davanti alla cabina di Capitan Uncino.

Kairi non sarà mai felice se tu fai del male ad altre persone! Nemmeno se le ridarai il suo cuore!


L'eco di quelle parole, urlate da Sora tanto tempo prima, continuava a rimbombargli nelle orecchie.
E' la punizione per le mie colpe? Dev'essere così. La punizione per aver cercato di usare l'oscurità per recuperare il cuore di Kairi.

Io credo in te, Riku.
La luce non ti abbandonerà, mai.
Anche se venissi inghiottito dall’oscurità più profonda, la luce riuscirebbe sempre a raggiungerti!


Le parole del Re... ora come ora, non riesco a crederci. Non c'è nessuno qui al mio fianco, nemmeno lui. Che posso fare... come posso eliminare l'oscurità dal mio corpo e dal mio cuore?
Riku corse via, di nuovo sul ponte della nave.
La sensazione del vento sulla faccia è piacevole. Piacevole come l'essere liberi da brutti pensieri. La brezza dell'oceano sembra la stessa delle Isole del Destino... è bello.
Ma...

“Che ti prende ragazzino?” risuonò all'improvviso una voce. “Dov'è finita tutta la tua baldanza?”
Riku sollevò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con Uncino, alleato di Malefica e capitano della nave.
“Finalmente ti sei fatto vedere. Immagino che sconfiggendoti potrò uscire di qui.” Riku evocò l'Animofago, pronto a combattere.
“Oh... ora punti la spada contro un compagno?” rise Uncino.
La sua risata è molto più sinistra di quella dell'Uncino che ricordo.
“Se ti comporti così con i tuoi amici, alla fine rimarrai solo.”
“Tu non sei mio amico!” gridò Riku, e scattò in avanti.
Il capitano bloccò l'Animofago con il suo uncino. “Una volta eravamo compagni, non ricordi? Entrambi apparteniamo all'oscurità.”
“Non è vero!”
“Perché mentire così?” Uncino respinse Riku, che cadde a terra.
“Non sto mentendo! Mi sono unito a voi solo per salvare Kairi!”
“Non ha importanza. Eri pur sempre uno di noi. E ora vuoi tradire i tuoi amici?”
“Zitto! Silenzio!”
Uncino e Malefica non sono mai stati miei amici. I miei unici amici sono Sora e gli altri!
“Beh, dopotutto dovresti. In tal modo accresceresti il potere dell'oscurità dentro di te, Riku.”
“Non è vero!” Riku si rialzò, l'Animofago di nuovo in posizione di guardia.
“Allora guarda chi sei veramente!”
Alle parole di Uncino, Riku si guardò intorno.
L'odore dell'oscurità sta diventando più forte... !
“Puoi scappare finché vuoi, ma non sfuggirai mai all'oscurità!” disse Uncino, lanciandosi contro Riku con la spada sguainata.
“Ti sbagli!”
Riku mulinò l'Animofago intorno a sé nel tentativo di dissipare l'aura oscura che lo circondava.
“Arrenditi al potere dell'oscurità, Riku!”
“Silenzio!!”
Riku sferrò un singolo colpo, e la figura di Uncino svanì.
“Non ho bisogno del potere dell'oscurità...” mormorò Riku esausto, lasciando cadere a terra l'Animofago.
Perché tutto questo... io non voglio l'oscurità, non mi serve. L'oscurità non è mia amica. Pian piano sto perdendo la fiducia in me stesso. La verità che cerco... è questa? Sono incapace di combattere senza il potere dell'oscurità? Devo forse arrendermi?
In un angolo del ponte, Riku vide una piccola porta.
In fondo... non sono neanche sicuro di volerla conoscere, la verità.
La verità su di me...

Riku, abbi fiducia.


Sentì la voce del Re arrivare da molto lontano.
“Fiducia in cosa?” non riusciva a vedere il Re da nessuna parte. Non capiva.

C'è luce anche nell'oscurità più profonda.


Riku scosse la testa: “Non capisco...”
Sento che più combatto l'oscurità dentro di me, più quella diventa forte...
Ho paura.
Paura di me stesso. Paura dell'oscurità dentro di me. Non posso avere fiducia in me stesso.

Abbi fiducia.


Di nuovo la voce del Re.
La sua voce è decisa, e gentile... non riesco a credere in me stesso, ma se lui dice che posso, allora forse...
“Ho capito, Maestà...” mormorò Riku, e avanzò verso la porta.

<<ЯR>>


Aspettava Riku nella stanza bianca.
Senza dubbio...
Sono stato creato da un Nessuno... questo cosa fa di me?
No, non serve a nulla farsi domande simili.
Il suo cuore era pieno di ricordi cupi. Sono ricordi artificiali, o sono sempre stati dentro di me? Non ne ho idea.
La porta si aprì.
Si ritrovò di fronte un ragazzo identico a lui.
“Cosa... chi sei tu?!”
“Sei sorpreso?” rispose ridendo.
Riku fissò il ragazzo davanti a lui. “Tu...”
“Certo che lo sei. Dopotutto abbiamo la stessa faccia!” Al suo posto, anch'io sarei terribilmente sorpreso. “Sono una replica di te. Mi ha creato Vexen.” disse il ragazzo identico a Riku, la Replica.
“Allora sei un falso me.” Riku sollevò l'Animofago.
“Non fare il presuntuoso” disse la Replica cercando di controllare la rabbia nella propria voce, un'espressione di profondo disappunto stampata sul viso. “Ti senti forte solo perché sei quello vero? Il nostro aspetto e il nostro potere sono identici, ma tra di noi c'è una differenza fondamentale. Al contrario di te, io non sono un codardo.”
La Replica evocò la propria arma, in tutto identica all'Animofago, e la puntò contro Riku.
“Io... un codardo?”
“Hai paura dell'oscurità. Pensi che sia brutta, cattiva e piena di mostri, che patetico!”
La Replica capiva perfettamente cosa si agitava nel cuore di Riku. Paura, terrore del potere dentro di lui. La Replica, che aveva ereditato il cuore, il potere e tutto il resto da Riku, capiva perfettamente. Ma la Replica non conosceva la paura. La paura è solo un ostacolo per me. Io non sono nessuno... ma posso diventare Riku. Se divento Riku e uso il potere dell'oscurità, allora sarò migliore di lui.
“Io sono diverso. Accetto l'oscurità, e la comando a mio piacimento.” Sono stato creato per essere un tutt'uno con l'oscurità. E' il senso della mia esistenza. “Ed ecco perché non puoi sconfiggermi!”
La Replica saltò e colpì l'arma di Riku con la propria. L'urto si propagò lungo la lama e nel suo corpo come una scarica elettrica: il primo tocco che avesse mai provato. La prova che era veramente se stesso.
La Replica vide una luce brillare negli occhi di Riku... e poi fu respinto via con violenza.
E' forte... i nostri poteri dovrebbero equivalersi, ma lui è più forte. Vuol dire che non ho ancora pieno controllo del mio potere?
Si sollevò in ginocchio, fissando Riku con aria minacciosa.
Lentamente, Riku si avvicinò a lui. “Allora copia... non avevi detto che mi avresti battuto?” gli puntò l'Animofago alla gola.
“Sono stato creato da poco. Diventerò molto più forte di così. Anche più di te, e presto. Il nostro prossimo combattimento sarà l'ultimo, per te.” disse la Replica, rimettendosi in piedi.
Non posso aver perso... io non ho paura dell'oscurità.
“Non ci sarà un altro combattimento. La finiamo qui!”
Riku menò un affondo con l'Animofago, ma la Replica intercettò la lama con la propria.
“Cosa...?”
Stavolta fu Riku a essere respinto, mentre un'aura oscura circondava il corpo della Replica.
La Replica rise: “Meraviglioso! Il controllo totale sull'oscurità! Come puoi avere paura di una cosa così divertente? Sei pazzo!”
“Silenzio!”
“Oh, adesso il codardo gioca a fare il duro! A presto, originale! Al prossimo incontro!” con queste parole la Replica gli voltò le spalle e corse via.
“Aspetta!”

<<ЯR>>


Riku era forte... molto più di me. Ma io sono lui e lui è me... pensavo che controllando l'oscurità avrei avuto la meglio su di lui. Così mi aveva detto Vexen.
La Replica correva.
La mia prima corsa. Dà una bella sensazione. Come tutto il resto.
C'è un grande potere dentro di me... posso usare il potere dell'oscurità. E' divertente.
“Com'è stato affrontare il tuo originale?” domandò improvvisamente una voce alle sue spalle, e la Replica si fermò.
“Non è nient'altro che un codardo. Lo eliminerò presto.” rispose con voce sommessa, senza voltarsi verso Vexen. Sulle sue labbra si disegnò un sorriso.
“Ma prima non vorresti incontrare l'altro eroe?”
L'altro eroe... conosco il suo nome. Me lo ricordo. L'eroe della luce, Sora.
“Vuoi dire Sora? E' anche lui nel Castello, vero? Vuoi che mi occupi di lui?”
“Potrebbe essercene bisogno presto, ma nulla è deciso per ora. Voglio fare buon uso di te.”
Le parole di Vexen mi mettono a disagio, ma ora come ora non mi importa. Il mio potere dovrebbe essere più forte di quello di chiunque altro. Voglio metterlo alla prova.
“Lascia fare a me. Il vero Riku, Sora, li distruggerò tutti.”
Vexen gli mise una mano sulla spalla. “Allora andiamo ai piani alti.”
La Replica chiuse gli occhi e percepì l'aria attorno a sé muoversi e mutare.
Sono forte... non perderò.
Mi chiedo... la voce che risuona nel mio cuore... appartiene a me? O è quella di Riku?
“Sembra che anche loro siano entrati in contatto con l'eroe della Luce, in qualche modo” disse Vexen, e la Replica aprì gli occhi. Davanti a lui c'era una grossa porta.
Ci siamo teletrasportati dai sotterranei ai piani alti. “Chi c'è lì dentro?”
“I sottoposti della nostra Organizzazione. Dovrai mostrare il tuo potere anche a loro.”
“Chiaro.”
Vexen guardò un'ultima volta la Replica per assicurarsi che avesse capito, poi aprì la porta.

<<ЯR>>


Riku correva per sale e corridoi, all'inseguimento della Replica.
Non posso farmi sconfiggere una copia...
“Vieni fuori, falso! Dove sei?”
Gridare non servì a far riapparire la Replica. In compenso, una voce familiare echeggiò nella sala vuota.
“Falso? Mi chiedo se sia davvero così.” La voce di Ansem.
Riku si fermò e si voltò nella direzione da cui proveniva la voce: “Che vuoi dire? E' una copia, lo ha detto lui stesso.”
Ansem era al centro della sala. “Eppure, lui è ciò che tu saresti dovuto diventare. Lui accetta l'oscurità, proprio come te un tempo. Ma ora tu la temi. Forse il falso sei tu.”
“E quando avrei temuto l'oscurità?” gridò Riku, l'Animofago in posizione di guardia. Io non temo l'oscurità, affatto!
“Nei mondi generati dalle carte hai combattuto disperatamente contro l'oscurità. Troppo disperatamente. La tua disperazione nasceva dalla paura dell'oscurità, non è vero?”
Non ero disperato... io non ho paura dell'oscurità, si disse Riku. Poi si rivolse ad Ansem: “Ho capito il tuo gioco. Quello che vuoi dire è ‘se combatti l'oscurità vuol dire che la temi, perciò smetti di combattere’ , o sbaglio? Ma non ci casco. La mia battaglia continua.”
“Sei testardo” disse Ansem in tono calmo, lanciandogli una carta. “Allora combatti quanto vuoi. Prima o poi capirai. E' inutile resistere all'oscurità.” Con un sogghigno, Ansem sparì.
“Cosa c'è di sbagliato nel contrastare l'oscurità...” mormorò Riku, raccogliendo la carta che era caduta sul pavimento.
Se continuo a combattere l'oscurità, prima o poi il mio cuore cederà. L'oscurità dentro di me... ancora non riesco ad avere fiducia in me stesso. Mi fido solo delle parole del Re.
E la copia... lui in cosa credeva mentre combatteva?


<<ЯR>>


Nella stanza c'erano due persone vestite come Vexen, in piedi di fronte a una sfera di cristallo simile a quella che stava nei sotterranei.
“Come hai potuto farti umiliare da un nemico così insignificante? Sei una vergogna per l'Organizzazione.” esordì Vexen, e una donna dai capelli biondi – Larxene – abbassò lo sguardo.
“Che ci fai qui, Vexen? Non dovresti essere nei sotterranei?” domandò un uomo dai capelli rossi, Axel. Il suo sguardo non era rivolto verso Vexen, ma continuava a fissare la sfera di cristallo, in cui erano visibili tre figure. La Replica le osservò: i suoi ricordi gli dicevano che si trattava di Sora e dei suoi amici.
“Sono venuto a darvi una mano. Questo eroe che vi entusiasma tanto... non sono convinto che ci sia così utile. Penso che sia necessario qualche esperimento per accertarci del suo effettivo valore.”
“Oh, sei sempre il solito. Non sei mai contento se prima non hai fatto tutti i tuoi esperimenti.”
“Sono uno scienziato. Sperimentare è ciò che faccio.”
La Replica non badava alla conversazione tra Vexen e Larxene, intento a fissare la sfera.
Axel lo guardò per un attimo, poi sulle sue labbra comparve un lieve sorriso. “Dì la verità. Oltre a mettere alla prova Sora vuoi testare il tuo piccolo servitore, non è vero?”
La Replica sollevò la testa di scatto alle parole di Axel. Servitore... sarei il servitore di Vexen?
“Non è il mio servitore.” disse Vexen con irritazione. “E' un prodotto delle mie ricerche.”
“Il tuo giocattolo, vuoi dire.” lo interruppe Larxene.
Io sarei... servitore, prodotto di ricerca, giocattolo... non mi importa di come mi chiamano gli altri. Ma una volta che sarò più forte del mio originale, non mi farei problemi a distruggerli tutti.
“Chi non capisce di cosa si sta parlando farebbe meglio a tenere la bocca chiusa.”
“Va bene. Dato che sei venuto fin qui, divertiti pure un po'. Ecco, un regalo per il mio superiore. Usa questa e lo spettacolo sarà garantito.” Con un sorrisetto, Axel passò una carta a Vexen. “Usa questa carta.”
“Astuto da parte tua. Bene, vediamo di fare buon uso di te... vieni.”
Alle parole di Vexen, la Replica avanzò verso il centro della sala. “Ma è solo una carta! A che mi serve?”
“Contene i ricordi del mondo natale di Sora e Riku.”
La Replica fissava la carta stretta tra le dita di Vexen. Che significa...?
“Con quella carta e i poteri di Naminé potrai avere gli stessi ricordi del vero Riku. Ti faremo persino dimenticare che sei una copia! In altre parole, ricostruiremo da capo il tuo cuore, ti renderemo identico al vero Riku.” disse Larxene sorridendo e avvicinando il viso a quello della Replica.
“Come sarebbe?! Ricostruire il mio cuore? Il vero Riku è un debole che teme l'oscurità. Il suo cuore non mi serve a niente!” gridò la Replica. Persino i pochi ricordi di Riku che ho dentro di me indeboliscono il mio cuore. Non voglio i suoi ricordi, non mi servono!
Ignorando le proteste della Replica, Larxene si rivolse a Vexen: “Allora, Vexen? Volevi mettere alla prova Sora usando Riku, no?”
“E' inevitabile.”
“Cosa?! Mi tradisci così, Vexen?!” urlò la Replica. Voglio restare me stesso. Non voglio condividere i ricordi di Riku, mi disgusta!
“Ti avevo detto che avrei fatto buon uso di te.”
“Tranquillo, non credo che farà molto male!”
“Non ci provare!”
La Replica tentò un affondo verso Larxene, ma lei lo respinse con facilità, buttandolo a terra.
“Che stupido! Come se una copia potesse sconfiggermi! Ma tranquillo, Naminé ti cancellerà il ricordo di me che ti metto ko! Al suo posto impianterà dei ricordi bellissimi... anche se saranno tutti falsi!”
L'oscurità cominciò ad avvolgersi intorno al corpo della Replica. “No...”
I suoi sensi iniziarono ad attutirsi, cedendo all'abbraccio dell'oscurità.
“NO!!!”
Anche il suo grido fu inghiottito dall'oscurità.

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Edited by Lisaralin - 11/10/2012, 01:39
 
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Wow, un capitolo davvero bello e ricco di avvenimenti! Molto originale il fatto che, per il primo incontro con Repliku, abbiano usato il punto di vista della Replica e non del vero Riku come sarebbe venuto immediato da pensare! Alla fine anche se è scritto in modo semplice racconta più o meno tutto, ed anche il confronto tra Riku ed Uncino sulla nave (con tutti i precedenti ricordi su quel mondo in KH1) è fatto davvero bene!

P.s. ma perché è deformata la pagina di questo capitolo?
 
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view post Posted on 9/10/2012, 17:36
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The acid Queen in a psychedelic scene

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... davvero e' deformata?
Io la vedo in ordine!

p.s. non so perche', ma a me Riku Replica in questo capitolo e' parso un po'... odioso! Sara' che e' fissato con il voler diventare piu' forte....
 
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