Romanzo Chain of Memories Reverse/Rebirth in italiano, tradotto dal XIII Order Forum

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Lisaralin
view post Posted on 21/5/2011, 09:42 by: Lisaralin
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The acid Queen in a psychedelic scene

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Capitolo 2 - Ricordi



Oltre la porta c’era un mondo pieno di colori vivaci.
“Questa…è la Balena…”
Riku fece qualche passo in avanti, muovendosi su quello strano pavimento tremolante.
Qui ho incontrato Sora. Era esattamente…no, era diventato molto più forte di prima. E per qualche ragione questo mi faceva sentire un po’ arrabbiato con me stesso.
“Che stai facendo?” chiese all’improvviso una voce, e Riku si mise istintivamente in posizione di difesa. Il proprietario della voce fece sporgere la testa dal suo nascondiglio, e Riku lo riconobbe:
“Pinocchio…!”
Pinocchio si avvicinò con un largo sorriso stampato sulla faccia: “Come sai il mio nome?”
Pinocchio, un burattino con un cuore. Per scoprirne i segreti, io l’ho rapito…
“Come..? Me lo chiedo anch’io”.
“Sei solo?”
“Sì”.
Pinocchio lo fissò: “Oh, proprio come me allora!”
Non aveva neanche finito di parlare che il suo naso iniziò ad allungarsi.
“Ops!”
Me lo ricordo…il suo naso si allunga quando dice bugie. E questo significa che non è solo. C’è una differenza enorme tra lui e me, il lupo solitario.
“Pinocchio, tu non sei solo, vero?”
“Ehm…no. Ho mio padre. E tu?”
“Io non ho nessuno”. Già…nessuno.
“Ok, ho capito. Sei solo….argh!” il naso di Pinocchio era cresciuto ancora. “Ehi, non farmi dire bugie!” rise il burattino, tenendosi il naso.

Non sei solo.


In quel momento mi è sembrato di sentire la voce del Re. Ma qui con me non c’è nessuno. Sono sempre solo. Voglio credere al Re, ma…mi sento così solo.
“Vedi che neanche tu sei solo!” esclamò Pinocchio mentre continuava a ridere e a tenersi il naso, che intanto era tornato alla sua lunghezza normale. E poi, un attimo dopo…il burattino era sparito.
“Ecco appunto, sono solo…” mormorò Riku, e continuò ad andare avanti.
Mi chiedo perché sono solo…perché il mio cuore è stato conquistato dall’oscurità? Però una volta sono riuscito a sconfiggerla, non è abbastanza? Non posso essere perdonato? Non basta per rivedere Sora e Kairi?
Chissà se li rivedrò. Chissà se noi tre potremo ancora ridere tutti insieme. Non lo so. L’unica cosa certa è che devo andare avanti, devo capire la verità. Se ci riesco, poi sicuramente saprò cosa fare.

“Ma alla fine sto bene anche da solo, no…?” mormorò Riku, sferrando un calcio a una protuberanza molliccia ai suoi piedi. La protuberanza esplose, e da essa emerse uno sciame di Heartless.
“Voi invece ci siete sempre…”
Mentre gli Heartless avanzavano verso di lui, Riku brandì l’Animofago e saltò in alto, abbattendo la lama sulla testa di una delle creature.
L’Heartless, che una volta era stato sotto il suo controllo, svanì nella luce dopo aver rilasciato un cuore.
Se solo non esistessero gli Heartless…se solo non esistessero persone che tentano di controllarli…saremmo potuti partire alla scoperta dei mondi con la nostra zattera…
Riku fu assalito dai ricordi della sua ultima notte alle Isole del Destino.

<<ЯR>>


Scoppiò la tempesta, e io andai all’isola piccola per assicurarmi che la zattera non venisse distrutta.
Corsi in mezzo alla pioggia, e stavo raggiungendo la baia quando notai che una porta enorme era apparsa di fronte all’entrata del posto segreto. Mi chiesi cosa ci faceva una porta lì…e in quel momento, sentii una voce che mi sussurrava.

“Vuoi vedere il mondo esterno, non è vero?”
Mi girai, ritrovandomi di fronte un uomo avvolto da una tunica marrone.
“Presto la porta si aprirà. Non devi avere paura. Non c’è motivo di temere l’oscurità. E adesso vai…Riku”.
Non esitai. Non potevo avere la meglio sul mio desiderio di vedere il mondo esterno.
“Riku!”
Kairi veniva correndo verso di me. Doveva essere venuta sull’isola proprio come me.
“Pri…essa…”
“Cosa…?”
Le parole dell’uomo incappucciato si persero nel fragore delle onde, le udii a stento. Ma ora so cosa disse l’uomo quando vide Kairi.
Principessa.

“Riku! La zattera verrà spazzata via!”
“Kairi…c’è un modo per andare nel mondo esterno anche senza quella!”
“Eh?”
Kairi mi guardò con un’espressione strana.
“E Sora?”
Già…Sora era sempre la prima cosa a cui Kairi pensava. Ma anche per me era lo stesso. Finché ero con Sora potevo andare ovunque, pensai. In più c’era Kairi, che supponevo sapesse qualcosa degli altri mondi…noi tre potevamo andare ovunque, ecco cosa pensai.
“Possono venire anche Sora e Kairi, vero?”
Alla mia domanda l’uomo annuì silenziosamente e poi scomparve, come se la porta lo avesse inghiottito.
“Ehi, Riku…proprio adesso…”
La pioggia non mi permetteva di vedere bene l’espressione di Kairi.
“Kairi, aspetta davanti alla porta. Vado a prendere Sora!”.
“Riku, aspetta!”
Mi misi a correre, ignorando il richiamo di Kairi. Dovevo andare a prendere Sora.
Sora! Sora! Sora! Possiamo andarcene da questo mondo!
Sapevo che anche lui sarebbe venuto all’isola, preoccupato per la zattera. Lo trovai subito.

“Riku! Kairi non è con te?!”
Le prime parole di Sora furono per Kairi.
“La porta si è aperta”.
“Riku?”
Sora si fermò, guardandomi con un’espressione strana.
“La porta si è aperta, Sora. Possiamo andarcene!”
“Ma che dici! Kairi è più importante di…!”
Sora pensava sempre a Kairi. E Kairi pensava sempre a Sora. Ma da quel momento in poi le cose sarebbero cambiate.
“Viene anche Kairi! Se attraversiamo la porta potremmo non riuscire più a tornare indietro. Forse non vedrai più i tuoi genitori. Ma non devi avere paura, perché non può succederci nulla di male. Non c’è motivo di temere l’oscurità!”
Tesi la mano a Sora.
Avanti, andiamo…Sora!

“Riku…”
Un po’ a disagio, Sora cercò di afferrare la mia mano tesa.
In quel momento non mi resi conto di cosa mi stava succedendo. Non stavo nemmeno guardando. Sora, oltre la mia mano tesa, era più importante di qualsiasi altra cosa.
Ancora pochissimo e le nostre mani si sarebbero toccate.

“Sora…” chiamai, e in quell’istante mi accorsi di essere circondato dall’oscurità. Stava avvolgendo il mio corpo…ma non c’era motivo di temerla!
E poi mi inghiottì completamente, facendomi perdere i sensi…
Un istante dopo mi ritrovai alla Fortezza Oscura.


<<ЯR>>


Da quel momento in poi sono stato sempre solo, rifletté Riku. Perché non mi sono accorto subito dell’oscurità?
Non riuscivo a vedere altro.

“Prendi questo!”
Un altro Heartless venne distrutto dall’Animofago.
Vorrei tanto sapere cosa ho sbagliato…vorrei sapere cosa ho fatto per dover essere sempre solo.
Riku continuò a distruggere Heartless come se stesse cercando di combattere contro la sua stessa coscienza.

<<ЯR>>


Castello dell’Oblio, primo piano.
Sora era in piedi al centro della sala.
“Sento che le persone che stiamo cercando sono qui…” mormorò Paperino.
“Vuoi dire il Re?” chiese Pippo, e Sora si girò a guardarli.
“Non ne sono sicuro. E’ più che altro…un presentimento. Sì, un presentimento” spiegò Paperino.
Pippo curvò le spalle: “Wow…anch’io ho avuto la stessa identica sensazione, sai?”
“Davvero? Anch’io!” esclamò Sora.
La sensazione strana che ho provato prima di entrare in questo castello…forse significa che presto ci rivedremo…
“Appena ho visto questo castello l’ho sentito anch’io. I nostri amici…devono essere qui” disse Sora, spostando lo sguardo su una porta in cima a una breve scalinata.
Forse…no, ne sono sicuro. Ci rivedremo sicuramente. Riku è da qualche parte in questo castello, lo so…

<<ЯR>>


In una stanza buia e cupa, Vexen stava lavorando a un progetto. Sul tavolo davanti a lui giaceva un fantoccio inanimato, senza volto né vestiti. Mentre contemplava il frutto della sua ricerca, le labbra di Vexen si piegarono in un sorriso.
“Ho scoperto chi è” disse una voce alle sue spalle, e Vexen si voltò. “E’ Riku”, lo informò Zexion.
“Cosa…? Ah, parli dell’odore che è apparso insieme a quello di Malefica. Ho capito. Solo che…Riku dovrebbe essere scomparso nella Porta dell’Oscurità insieme al Re. Come ha fatto a fuggire?” domandò Vexen.
Dovrebbe essere svanito nell’oscurità…
“Il suo corpo una volta era colmo di oscurità. Forse ora anche lui è una creatura oscura, almeno in parte” disse Zexion in tono spassionato.
“Forse è per questo che hai percepito in lui lo stesso odore del nostro Superiore. Capisco…Riku ha ottenuto un sorprendente potere oscuro, e quel potere gli ha permesso di evadere dal Regno dell’Oscurità. Una creatura decisamente interessante, connessa sia al Keyblade che al potere dell’oscurità. Dovrei raccogliere più dati….” disse Vexen, e ricominciò a lavorare sul fantoccio.
“Non sappiamo perché è arrivato al castello” disse Zexion, e Vexen si voltò di nuovo verso di lui, sorridendo.
“Eh eh, è molto semplice. La sua esistenza risuona con quella di un altro eroe”.
“Vuoi dire Sora?” chiese Zexion, pronunciando ad alta voce il nome dell’eroe.
“Esatto. Lui e i suoi compagni sono arrivati poco fa. Ora, sono sicuro che Marluxia sta usando i poteri di Naminé per manipolare il suo cuore, secondo il piano” per qualche motivo Vexen sembrava soddisfatto della cosa. Zexion ascoltava in silenzio. “A quanto pare non ha intenzione di lasciare Sora a noi. Ma facesse pure quello che vuole. Se lui ha Sora, allora noi prenderemo il controllo di Riku. Perché Riku è il più simile al nostro Superiore!” dichiarò Vexen, e tornò a concentrarsi sul lavoro che aveva interrotto.
Zexion si limitò a osservarlo in silenzio.

<<ЯR>>


Continuo a incontrare solo e soltanto Heartless.
“Perché…?”
Riku menava fendenti con l’Animofago come se volesse scacciare tutti i sentimenti tristi dal suo cuore.
Nel mio cuore non resta altro che oscurità, e per questo posso incontrare solo Heartless, giusto? Però prima ho visto Pinocchio. Quindi forse c’è anche qualcun altro…
Sora…qui avrei dovuto incontrare anche te.

Colpiti da Riku, gli Heartless si dissolvevano uno ad uno.
Chissà dove vanno quando spariscono. Tornano nel Regno dell’Oscurità? E io? Andrò dove vanno loro?
Eliminati tutti gli Heartless, Riku si fermò a riprendere fiato.
Proprio in quel momento un essere enorme planò dall’alto proprio sopra di lui.
“Cosa…?!”
Riku spiccò un salto all’indietro, stringendo l’Animofago.
Era un Heartless gigante…il Parassigabbia. Aveva il corpo enorme e rotondo, con lunghe braccia che ondeggiavano su e giù, e le sue fauci seghettate si incastravano tra loro come le grate di una prigione.
“Non sono dell’umore giusto…!”
Proprio mentre Riku si lanciava contro il Parassigabbia, una nebbia oscura iniziò a formarsi attorno al suo corpo.
“Eh…?”
Riku si bloccò e fissò la propria mano. Era avvolta dall’oscurità…il suo intero corpo lo era.
“Cos’è…?” mormorò, e il Parassigabbia lo colpì con una delle sue lunghe braccia.
“Arrgh!”
Eppure Riku non venne scagliato via. Era ancora in piedi, come se qualcosa in lui avesse assorbito l’attacco. Un momento dopo il suo corpo fu avvolto da abiti scuri.
“Ma questo…”
Il braccio del Parassigabbia cercava di sbilanciarlo, spingeva contro di lui con tutta la forza che aveva, e Riku lo colpì con l’Animofago.
E’ un’energia distruttiva così forte che persino io riesco a sentirla. E questi vestiti sono gli stessi che indossavo quando ero posseduto da Ansem. Quindi questa oscurità è…

Ho rafforzato l’oscurità che rimaneva nel tuo cuore.


Riku ricordò le parole di Ansem.
“Quindi…l’oscurità del mio cuore mi rende più forte?”
Riku si morse il labbro e fissò il palmo della propria mano. Il Parassigabbia attaccò ancora, ma non riuscì nemmeno a graffiare il suo corpo. Il ragazzo sollevò l’Animofago sopra la testa e lo calò per l’ultima volta sull’Heartless gigante.
Con un urlo la creatura si dissolse in mille particelle di luce e sparì. Ancora una volta l’oscurità si avvolse intorno al corpo di Riku, e in un attimo i suoi abiti ritornarono quelli di sempre.
“Il potere dell’oscurità…”
Forza, velocità, tutto…è tutto molto meglio di quando sono normale. Un brivido salì lungo la schiena di Riku. Finirò inghiottito dall’oscurità? Anche l’odore di oscurità che mi circonda è aumentato…
Stringendo i pugni, Riku si diresse verso una porta che era apparsa subito dopo la distruzione del Parassigabbia.

<<ЯR>>


L’ennesima sala rivestita di marmo si estendeva dall’altra parte.
Solo che stavolta c’era qualcuno ad aspettarlo.
“Sei Riku?”
Riku fissò lo sconosciuto senza nemmeno evocare l’Animofago: “Chi sei…? Un compagno di Ansem?”
L’uomo, pallido e dai capelli lunghi, indossava una specie di tunica nera il cui cappuccio sembrava in qualche modo familiare a Riku. Una sola cosa era certa: anche lui emanava odore di oscurità.
“Un compagno di Ansem…beh, in un certo senso è così. Ma non è l’Ansem che conosci tu. E’ Ansem, e allo stesso tempo non lo è…in altre parole, un Nessuno”.
L’uomo si avvicinò lentamente a Riku.
“Nessuno? Senti…non sono dell’umore giusto. Parla più chiaro”.
“Potremmo definirle creature che non appartengono né alla luce né all’oscurità, ma camminano nel crepuscolo tra di esse”.
Non appartengono né alla luce né all’oscurità…non possono appartenere a nessuna delle due. Proprio come me.
“Eh eh… l’ hai capito, non è vero? Sì, proprio come te, una creatura sospesa tra luce e oscurità. Anch’io lo sono. In altre parole, noi due siamo simili”.
“Forse…” rispose Riku, sollevando lentamente l’Animofago. “E allora? Mi stai chiedendo di unirmi a te? L’oscurità è ancora dentro di me, ma io sono suo nemico! E lo sei anche tu, che ti porti dietro la sua puzza!”
“Oh, allora è un combattimento che vuoi. E va bene! Accetto la sfida!”. Nella mano dell’uomo apparve improvvisamente un grande scudo di colore blu.
“Non chiedo di meglio”. Riku corse verso l’avversario…ma quello sparì proprio di fronte ai suoi occhi.
“Cosa?!”
“Da questa parte!”
Le punte in cima allo scudo ferirono Riku alle spalle.
“Ah…”
“Non vali nemmeno lo sforzo. E ora…congela!”
Dal pavimento emersero una serie di grossi blocchi di ghiaccio che avanzarono rapidi verso Riku.
“…!”
Il ragazzo non riuscì a evitarli.
“Sei così debole senza il potere dell’oscurità?”
“No…!” urlò Riku, cadendo in ginocchio.
“Dovresti usarlo. Ne hai il diritto”.
“Odio l’oscurità! Non userò mai il suo potere!”
“Eh eh…come vuoi…” rise l’uomo, e un attimo dopo aveva superato la guardia di Riku.
“Argh!”
Solo a stento Riku riuscì a parare il colpo diretto contro di lui.
“Avanti, fai crescere la tua rabbia…mostrami il potere dell’oscurità!”
“Io…io…” mormorò Riku con voce strozzata, mentre il suo corpo veniva avvolto da una nebbia oscura.
“No…”
“Eh eh”
L’avversario si spostò oltre la portata di Riku.
“Questa…”
E’ come se l’oscurità sgorgasse dal mio cuore, come se avessi ceduto alla rabbia…
Riku capì di essersi trasformato di nuovo, e si sentì invadere dalla disperazione.
“Ora siamo alla pari! Anzi, tu puoi usare l’oscurità ancora meglio di così. Avanti!”
L’uomo attaccò sferrando un colpo sul fianco destro, ma Riku parò con l’Animofago e fece volare via lo scudo dalle mani del suo proprietario.
“Eccellente!”. Poco dopo aver toccato terra, lo scudo sparì. “I poteri oscuri celati dentro di te sono molto più forti di quanto immaginassi. Provocarti e farti perdere la calma è stata la strategia giusta”.
Immobile, Riku lanciò al suo avversario uno sguardo carico di rabbia: “Quindi mi hai ingannato…?”
“Grazie alla tua testa calda ho potuto raccogliere molti dati che saranno utilissimi per le mie ricerche. Devo proprio ringraziarti, Riku” esclamò l’uomo prima di sparire con una fragorosa risata.
“Figlio di…”
Riku si sentì mancare le forze e cadde in ginocchio sul pavimento.
“Perché…?”
Abiti neri che sembrano fatti di oscurità stessa…e l’Animofago. L’oscurità è davvero tutto ciò che mi resta?

<<ЯR>>


“Ora ricordo!”
Al grido di Sora, Paperino si voltò di scatto. “Che cosa?”
“C’era un’altra persona” disse Sora a voce bassa, come se stesse parlando a se stesso.
“Eh? Ma dove?” chiese Pippo guardandosi intorno.
“No, no. Dico sulle isole dove vivevamo” spiegò Sora, avvicinandosi ai due compagni.
Deve star parlando delle piccole isole dove viveva insieme a Riku e Kairi.
“Ah…le Isole del De…De-qualcosa?”
“Le Isole del Destino! C’erano Kairi, Riku e un’altra persona…una ragazza, eravamo molto amici. Noi quattro giocavamo sempre insieme”.
Sora iniziò a raccontare tutto ciò che aveva appena ricordato…

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Edited by Lisaralin - 11/10/2012, 01:41
 
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