Romanzo Chain of Memories Reverse/Rebirth in italiano, tradotto dal XIII Order Forum

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Lisaralin
view post Posted on 27/4/2011, 18:12 by: Lisaralin
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The acid Queen in a psychedelic scene

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Capitolo 1 - Rimpianti



Si trovava in una sala rivestita di marmo, dall’aria sterile e fredda. Qua e là il posto era decorato da rigidi ornamenti floreali scolpiti nella pietra, e Riku pensò che sembrava davvero una tomba.
Tutto ciò che aveva era una carta.
“La chiave della porta della verità…” mormorò fissandola, immobile al centro della stanza vuota. Sulla carta c’era il disegno di un castello.
Quando riprese a camminare, l’eco dei suoi passi rimbombò nel silenzio assoluto.
Si fermò di fronte a una breve scalinata, osservando la porta che si trovava in cima.
Immagino che lì dietro mi aspetti qualcosa.
Riku salì le scale senza fare rumore.

La verità potrebbe rivelarsi dolorosa per te


Se è così, allora è la punizione per tutto quello che ho fatto.
La carta si illuminò e iniziò a brillare, e pian piano la porta si aprì.


<<ЯR>>


Riku conosceva il luogo al di là della porta. Quei rosoni erano inconfondibili, e riportarono alla sua mente ricordi spiacevoli.
Questa è la Fortezza Oscura, il castello di Malefica. Anch’io ci ho vissuto a lungo, immerso nell’oscurità. Quando sono arrivato qui? Mentre dormivo? L’ultimo posto che ricordo prima di aver perso conoscenza è sicuramente questo castello. Mi sono messo davanti a Ansem, ho cercato di fermarlo per proteggere Kairi.
E poi sono finito nell’oscurità, da solo. A un certo punto ho incontrato il Re…ma ora sono solo di nuovo. Forse la verità si trova proprio in questo castello?

“Questo mondo è nato dai tuoi ricordi”.
All’improvviso suono della voce misteriosa, Riku si guardò intorno. Era la voce di un uomo, lo stesso che poco prima gli aveva dato la carta.
“Dai miei ricordi?!”
“I ricordi del tempo che hai trascorso in questo castello, attratto dalle promesse di Malefica. Si sono fusi con la carta e hanno creato questo posto. Sono tutte cose che hai già visto, non è vero?”.
L’uomo aveva ragione.
Questo posto è proprio come nei miei ricordi…com’era allora. E’ qui che ho portato Kairi, fidandomi delle parole di Malefica, e ho passato un sacco di tempo con lei mentre dormiva. Tutti quei giorni…Kairi sembrava una bambola senza vita…eppure, malgrado questo, un po’ ero felice. Avevo Kairi tutta per me. Ma…
Riku guardò in alto e gridò nell’aria vuota: “Cosa dovrei fare qui? Devo trovare qualcosa? Incontrerò qualcuno?”.
“Normalmente…sì. Suppongo che incontreresti le persone dei tuoi ricordi” disse lentamente l’uomo invisibile, poi tacque.
“Che vuol dire ‘normalmente’?!”.
La voce non rispose.
“Ehi! Ti ho fatto una domanda!”
In quel momento filamenti di oscurità iniziarono a emergere tutto intorno a Riku.
“…cosa?!”
Sono quelle creature, quei mostri che un tempo potevo controllare…gli Heartless.
Gli Heartless sciamarono tutti insieme addosso a Riku.
“Argh!”.
D’istinto Riku assunse una posizione di difesa, e nella sua mano apparve una lama dalla forma di ala di diavolo, avvolta in una luce nera. L’Animofago.
“Credo che ciò significhi che questa è la mia arma”.
Riku fece saettare l’Animofago e abbatté un Heartless, distruggendolo.
E io che pensavo di essermi liberato dell’oscurità…
L’arma sembrava familiare alla sua mano, come se ne fosse stata il prolungamento naturale, e la sensazione gli lasciò un sapore amaro in bocca. Brandendo l’Animofago, si gettò in mezzo al nugolo di creature.
Molti Heartless furono distrutti, e i loro corpi sparirono nell’oscurità.
Riku salì correndo alcune rampe di scale, mentre altri Heartless si materializzavano dai gradini e dall’alto, protendendosi verso di lui.
“Cosa…che cavolo!!”
E’ la prima volta che combatto contro gli Heartless. Prima li controllavo, erano un po’ come dei compagni. Ma ora sono nemici…e se è così, allora anche Malefica…Uncino…anche loro ora sono miei nemici. Chiunque usi il potere dell’oscurità è mio nemico.
Invece i miei alleati sono…Sora, Kairi…e il Re. E i compagni di Sora. Anche se…non credo che loro mi vorrebbero davvero come alleato…

“Levatevi di mezzo!”
Riku roteò l’Animofago, facendosi strada verso una stanza che era sicuro si trovasse in cima alle scale.
Se mi ricordo bene questa dovrebbe essere…
“Mi chiedo cosa provi a rivedere la tua stanza dopo tanto tempo. I vecchi ricordi riaffiorano, non è così?”.
Di nuovo l’uomo invisibile.
Ricordi disgustosi come la voce che mi sta parlando…
Riku aggrottò le sopracciglia e ripose a voce bassa: “Purtroppo non sono bei ricordi. Sai, questa stanza me l’ha data Malefica”.
Già…Malefica mi ha dato questa stanza. A parte il viaggio sulla nave di Uncino per andare a prendere Kairi, sono rimasto sempre in questo castello. E la maggior parte di quel tempo l’ho trascorso qui dentro.
Mi allenavo con la spada…leggevo…e poi pensavo, pensavo a un sacco di cose, ed ero arrabbiato.
Sentivo che era colpa mia se Kairi era ridotta in quello stato…e allora mi chiedevo se lasciare le Isole non fosse stato un errore, e sfioravo con dolcezza il viso di Kairi che dormiva.

“Hai vissuto qui, sedotto dal potere dell’oscurità. Hai ripudiato il tuo mondo, i tuoi amici…tutto ciò che avevi. E in cambio hai ottenuto solo questa piccola stanza”.
“Sta’ zitto!” gridò Riku, e corse via.

<<ЯR>>


Senza smettere di correre, Riku sgominò alcuni Heartless e salì un’altra rampa di scale. Arrivato in cima raggiunse una piccola porta e la spalancò con violenza.
Fu accolto dal cupo panorama dell’alba sulla Fortezza Oscura. La terra e il mare non erano visibili; solo la distesa del cielo sembrava estendersi all’infinito.
In passato Riku aveva il permesso di girare il castello a piacimento, e talvolta passava del tempo in cima a quella torre. Era un posto segreto dove non andava nessuno, nemmeno Malefica.
“Anche qui è esattamente come lo ricordo…” mormorò Riku a voce bassa, e si sedette.
Ho gettato via tutto…sì, quando ho lasciato le Isole, ho gettato via tutto…
Me lo ripetevo di continuo quando venivo a sedermi qui…
Perché quel giorno…quella notte di tempesta…ho ceduto al mio desiderio ambizioso di vedere gli altri mondi, e mi sono sottomesso alla seduzione dell’oscurità. Se solo avessi potuto vedere un nuovo mondo…se fossi potuto sfuggire alla solita routine, l’avrei fatto. Non importava come. E così ho ripudiato le Isole…e Sora, e Kairi.

“Che stupido”.
Ma non sono riuscito ad allontanarli del tutto. No…la verità è che anche se io li ho respinti, loro non hanno fatto lo stesso con me. Non si sono arresi. Ecco perché volevo salvare Kairi. Il sorriso innocente di Sora mi faceva infuriare, e io volevo salvare Kairi prima di lui, non importa a che prezzo.
Un soffio di vento accarezzò i capelli di Riku.
Chissà se incontrerò davvero qualcuno in questo castello. Vorrei…vorrei incontrare Sora. Più di Kairi, più di chiunque altro. Voglio vedere Sora. Voglio vederlo…e chiedergli scusa.
Si alzò in piedi e afferrò la maniglia della porta.
Non posso fuggire. Voglio incontrare Sora a testa alta.
Riku entrò nel castello ancora una volta.

<<ЯR>>


Non incontro altro che Heartless. Non importa quanto vado avanti, non riesco a trovare Sora. E non solo Sora…in questo castello non c’è il minimo segno di presenza umana.
C’è solo…quell’uomo.

“Ehi! Lo so che mi stai guardando! Dimmi che succede!” gridò rivolto all’uomo invisibile. “Non avevi detto che avrei incontrato i miei amici?! Rispondi!”
“…sei sicuro di volerli davvero incontrare?”.
Riku si fermò. “Certo…”.
Certo che lo voglio. Voglio vedere Sora…e Kairi.
“Pensavo che avessi rinunciato a loro”.
Un tempo sì. Ma ora…
“Per raggiungere gli altri mondi sei passato attraverso la Porta dell’Oscurità. Hai rinunciato alla tua famiglia, ai tuoi amici, e hai distrutto il tuo mondo per inseguire il potere dell’oscurità”.
“Ma ora l’ho respinta!”
Sì, ho respinto l’oscurità. Non permetterò che mi seduca ancora. Ecco perché…
“E che cosa hai ottenuto in cambio? Hai ripudiato il tuo mondo così come ora ripudi l’oscurità. Hai ripudiato tutto, e il tuo cuore ora è vuoto…vuoto come quella stanza. Ecco perché non puoi incontrare nessuno. Nel tuo cuore non resta altro che l’oscurità di cui non sei riuscito a liberarti”.
Le parole dell’uomo rimbombarono nella mente di Riku come la formula di un incantesimo.
“Non è vero! Io non ho più niente a che fare con l’oscurità!”
Quella volta ho respinto l’oscurità, me l’ha detto il Re. Mi sono liberato dal controllo di Ansem.
“Ne sei certo? Se è così, allora vai avanti. La persona che desideri incontrare ti sta aspettando”.
Riku guardò in alto, fino a che il suo sguardo non si posò su un grosso portone.
Quella è la sala dove stava di solito Malefica…
Riku corse verso la porta.

<<ЯR>>


Un’ampia cattedrale, decorata da vetrate colorate.
Lei era lì.
“Ti stavo aspettando, Riku”.
“Malefica…”
Riku strinse la presa sull’Animofago, pronto a fronteggiare la strega.
“Oh, suvvia. E’ questo il modo di salutarmi? Io che ti considero come un figlio…” disse Malefica, avanzando verso di lui con le braccia spalancate.
“Non ti avvicinare. Chi l’avrebbe mai detto che fra tutti avrei incontrato proprio te per prima…” disse Riku, piano.
“Ma è ovvio! E’ perché nessuno ti vuole bene quanto me. Vieni, lasciami vedere il tuo viso…”
Riku spinse via le braccia di Malefica e fece un salto all’indietro.
“Smettila!”
Malefica rise come se trovasse la cosa estremamente divertente.
“Cosa c’è da ridere?!”
“Il tuo cuore è macchiato dall’oscurità, quindi puoi incontrare solo creature dell’oscurità, come me. Non è logico?”.
“Cosa…?”
Il mio cuore è macchiato dall’oscurità, quindi posso incontrare solo creature…come Malefica?
“Sempre meglio che non vedere nessuno, no? Il tuo cuore è vuoto. Se non vi fosse rimasta almeno un po’ di oscurità credo che non saresti riuscito a vedere neanche me”.
“Non ricordo di aver mai sperato di vederti”.
Ma è vero? E’ davvero così?, si domandò Riku. Chi mi è stato vicino quando ero triste? Quando alla Città di Mezzo ho visto Sora ridere insieme ai due attendenti del Re, Paperino e Pippo…chi mi ha consolato con parole gentili?
“Lo pensi davvero? Una volta eri attaccato a me, cercavi il potere dell’oscurità. Nel tuo cuore lo desideravi. Lo volevi sempre di più, volevi fare affidamento sull’oscurità, dipendere da essa…proprio così, vedi?” sussurrò Malefica suadente, e Riku si morse il labbro.
“Forse un tempo lo desideravo, e ho aperto il mio cuore all’oscurità. Ma poi ho capito. Non si può fare affidamento sul potere dell’oscurità”. Riku prese un profondo respiro e fissò Malefica dritto negli occhi. “Non dipenderò mai più dall’oscurità. Se è destino che io incontri solo creature dell’oscurità come te, allora vi sconfiggerò tutti”.
Stringendo la presa sull’Animofago Riku si scagliò contro la strega, che parò il colpo con il suo bastone.
“In tal caso alla fine dovrai distruggere te stesso. Ora come ora anche tu sei una creatura dell’oscurità, proprio come me”.
“Pazienza! Mi sono sottomesso all’oscurità perché il mio cuore era debole…e quella parte di me io la disprezzo!”. Con un salto Riku si portò lontano dalla strega, per poi caricarla di nuovo. “Io mi sento nemico di me stesso. Per questo non sopporto di vedere persone come te, che affondano nell’oscurità come ho fatto io!”
Riku sollevò di scatto l’Animofago, sfiorando con la punta il mento di Malefica.
“Detesti l’oscurità, ma sembra che tu non possa fare altro che combatterla”.
“Sono stanco delle chiacchiere, Malefica” dichiarò Riku, ansimando pesantemente.
Da adesso in poi non ho più nulla da dire. Da adesso in poi l’oscurità non mi tenterà più.
“Eppure mi stai mostrando il dolore nel tuo cuore altrettanto chiaramente che se me l’avessi confessato a parole”.
“Silenzio!”
Malefica si spostò di lato, schivando il colpo.
“E allora perché non mi permetti di mettere fine alle tue sofferenze? Sì, con il magnifico potere dell’oscurità!”
Il corpo di Malefica venne avvolto da un’aura oscura; la strega si trasformò in drago e iniziò a rigurgitare fuoco su Riku.
“Argh!”
Riku saltò all’indietro, fuori dalla portata delle fiamme.
Come posso combatterla? E da dove posso colpirla?
In quel momento…

Riku!


Da dove viene questa voce? La conosco…
“Maestà?!”
“Non c’è tempo! Forza, attaccala adesso!”
Mentre il Re parlava, il soffitto iniziò a sgretolarsi.
“Maestà? Dov’è?”
“Avanti…sbrigati!”
Di fronte a Riku si formò una pila di detriti caduti dal soffitto, creando una rozza pedana d’appoggio.
“Colpiscila!”
Riku saltò sui detriti brandendo l’Animofago. Il drago pestò violentemente a terra e alcuni detriti si sbriciolarono, ma Riku riuscì comunque a saltare.
“Io…non cederò più all’oscurità! Né ora né mai!”
Il colpo di Riku trafisse il muso del drago, che si abbatté a terra con un ruggito tremendo.
Il suo corpo si trasformò ancora una volta in quello della strega.
“Malefica…”
Riku si avvicinò per darle il colpo di grazia.
“Riku…non riuscirai mai a liberarti dell’oscurità…”
“Basta così! Non parlare!”
Fece per colpirla, ma in quel momento il corpo della strega si trasformò in luce e si dissolse. Riku la fissò in silenzio.
Forse…forse a Malefica importava davvero di me? In questo castello era la mia unica amica. Per un momento ho creduto davvero che mi capisse. Malefica era soggiogata dal potere dell’oscurità, e così ha rovinato se stessa. E quella Malefica corrotta mi ha usato. Ero schiavo dei suoi poteri oscuri. Ma…
“Maestà…”
La voce che ho sentito prima era del Re. Il Re dovrebbe essere in grado di darmi le risposte che cerco meglio di chiunque altro. Lui potrebbe…
Riku notò una porta al di là del mucchio di detriti.
Devo andare avanti. Devo conoscere la verità.
Corse verso la porta.

<<ЯR>>


Nella stanza buia l’aria era umida e spiacevole, tanto da sembrare permeata da presenze inquietanti. Un uomo stava in piedi al centro della stanza, in silenzio. I suoi capelli azzurri erano inusualmente lunghi sul viso, e coprivano gran parte del suo campo visivo. Aveva le sopracciglia aggrottate, e sembrava concentrato nell’attesa di qualcosa.
Apparve un altro uomo, dal fisico muscoloso e i corti capelli castani, e si avvicinò al suo compagno dai capelli azzurri.
“…non ho nemmeno diritto a un saluto, Lexaeus?”
“Che sta succedendo, Zexion? Per favore spiegamelo” chiese in tono urgente l’uomo dai capelli castani, Lexaeus, al suo compagno dai capelli azzurri, Zexion.
In quel momento un altro uomo apparve al centro della stanza. Aveva lunghi capelli biondi e la carnagione terribilmente pallida.
“E neanche tu saluti…che vergogna. Che fine ha fatto l’unità della nostra Organizzazione, mi chiedo” disse Zexion, senza nemmeno degnare di uno sguardo l’uomo biondo.
“Tu, piccolo…!”
“Basta così, Vexen”. Lexaeus posò una mano sulla spalla dell’uomo biondo, Vexen.
Tra le persone radunate nella stanza buia e stretta calò il silenzio, e Zexion fece un profondo sospiro.
Fu Lexaeus a rompere il silenzio: “Dicci, Zexion. Cosa hai percepito?”
“Ho sentito due odori nei piani più bassi del Castello. Uno era di Malefi…”
“La strega è stata inghiottita dall’oscurità. Non può essere tornata dal Regno dell’Oscurità con le sue sole forze.” lo interruppe Vexen.
“Lasciami finire. Non era proprio l’odore della vera Malefica, ma di una copia molto convincente. Purtroppo non sono riuscito a indagare di più perché la copia è svanita…distrutta dall’altra persona che ho percepito.” Zexion scrollò le spalle.
Proprio ora ai piani alti si sta mettendo in moto un grosso piano. Ma…
“E chi è?” chiese Lexaeus.
“Beh…a dire il vero non lo so” rispose Zexion a bassa voce, poi proseguì: “Ma il suo odore è incredibilmente simile a quello del nostro Superiore, tanto che potrebbero essere scambiati per la stessa persona”.
“Che idiozia!” commentò Vexen a voce alta.
Una cosa del genere non è possibile. Essere simili a lui…
“E’ la verità. Quindi…che facciamo?” chiese Zexion agli altri due. Ma la risposta era ovvia. Non potevano restarsene lì seduti a guardare i membri dei piani alti che tessevano i loro intrighi.
“Limitiamoci a sorvegliare la situazione, per il momento” disse Lexaeus, dando voce all’ovvia conclusione, e gli altri due annuirono.

<<ЯR>>


Oltre la porta c’era un’altra sala fredda, uguale a quella all’entrata. Riku si diresse verso la porta che vedeva sulla parete in fondo, notando che per qualche ragione gli Heartless non apparivano in quel posto.
Era la voce del Re, non ho dubbi. Ma non lo trovo da nessuna parte. Forse era un’illusione.
“Perché respingi l’oscurità?” la voce dell’uomo misterioso echeggiò nella sala vuota.
“Stavi guardando, no? L’ho già spiegato a Malefica”.
Non sarò più il burattino di nessuno. Non accetterò da nessuno il potere dell’oscurità.
“Ma l’oscurità è la tua arma. Se non la accetti ti sarà difficile andare avanti”.
Riku rimase in silenzio, fissando nel vuoto.
“Smettila di combattere e accetta l’oscurità… diventa di nuovo il mio corpo!”
Riku sentì l’aria deformarsi, e finalmente lui apparve: Ansem, l’uomo che un tempo si era impadronito del suo corpo. E che mi ha trattato come un oggetto…
“Allora eri davvero tu”.
“Oh…non sembri sorpreso”.
Senza cambiare minimamente espressione, Riku continuò a fissare il volto dell’uomo di fronte a lui.
“Parlavi sempre di oscurità. Ti ho riconosciuto subito. Immagino che tu voglia manipolare il mio corpo ancora una volta”.
Ansem avanzò verso Riku. “Come sei brusco. Sai, tu sei perfetto per essere il mio corpo. E adesso, ancora una volta…”
“Basta così! Non ci sarà un’altra volta!” Riku prese la rincorsa e balzò contro Ansem con l’Animofago sguainato.
“Che sciocco…”
“Eh?!”
Ansem bloccò l’Animofago con la sola forza del suo braccio, e Riku fu respinto bruscamente all’indietro.
“Pensavi di potermi sconfiggere? Ma se non sei nemmeno riuscito a battere Sora, con tutto che avevi l’oscurità al tuo fianco!”
“Chiedo scusa…per essere così debole…”
Riku cadde in ginocchio.
“Sei un debole, ecco perché hai bisogno dell’oscurità. Arrenditi. Inginocchiati davanti a me e all’oscurità”.
Ansem si avvicinò e lo fece alzare prendendolo per un braccio.
“Mai…”
Ansem avvicinò il viso a quello di Riku, che distolse lo sguardo.
“L’oscurità è l’unico potere che ti è rimasto”.
Ansem scagliò Riku a terra, e il ragazzo finì con la faccia contro il pavimento.
Allora senza il potere dell’oscurità non posso fare nulla…
Sono stato sconfitto da Sora. Sono stato sconfitto da Ansem. Con me non c’è nessuno. Solo Malefica e gli Heartless…solo creature dell’oscurità.

Riku si sentiva sul punto di scoppiare a piangere.
Senza l’oscurità sono inutile…è l’unica…

Non è vero!


Una voce, proveniente da non si sa dove.
“Maestà…?”
Una sfera di luce scintillante fluttuava ora intorno a Riku e Ansem.
“Proprio io! Riku, tu non sei solo!”
La voce e la luce scivolarono verso Riku.
“Io credo in te, Riku. La luce non ti abbandonerà, mai. Anche se venissi inghiottito dall’oscurità più profonda, la luce riuscirebbe sempre a raggiungerti!”
“Ho capito…”
Lentamente, Riku si alzò. Non sono solo. Ho degli amici. Ho il Re.
“Non cederò mai all’oscurità!”
Era di nuovo in piedi, l’Animofago stretto in una mano, pronto ad affrontare Ansem.
“E pensi che quella lucina possa sconfiggere la mia oscurità?!”
In un balzo Ansem fu di nuovo vicino a lui.
“Ah!”
La lama dell’Animofago bloccò il braccio di Ansem.
“Non perderò contro uno come te!”
Riku colpì con tutta la sua forza nel tentativo di sbilanciare Ansem, ma quello si limitò ad allontanarsi ancora una volta da lui, senza nemmeno battere ciglio, e iniziò a ridere.
“Cosa c’è di così divertente?!”
“Ah, ah, ah!” Ansem spalancò le braccia. “Sembri determinato a resistere. Bene, allora vedrai con i tuoi occhi!”
“Che vuoi dire?!”
Ansem gli lanciò quattro carte. “Sono state create con i tuoi ricordi. Viaggia nei mondi che esse ti schiuderanno e presto o tardi capirai…capirai che è inutile cercare la luce, perché dall’oscurità non puoi fuggire! Oltre a quella non ti resta nient’altro!”
“Non ho mai avuto intenzione di fuggire. Se riesco ad attraversare tutti i mondi senza cedere all’oscurità, allora avrò vinto!”
“Ho un altro regalo per te” disse Ansem, come se non avesse prestato attenzione alle parole di Riku. Schioccò le dita, e il corpo del ragazzo fu avvolto da un’aura oscura.
“Che fai?!” Riku cercò di liberarsi ma l’oscurità si attaccava a lui, si avvolgeva tutto intorno al suo corpo.
Mi sento male, come se qualcosa si stesse agitando nel profondo del mio cuore. Cosa diamine è?!
“Ho rafforzato l’oscurità che rimaneva nel tuo cuore”
“E pensi che io la userò?”
“La scelta sta solo a te” Ansem si sollevò in alto, fluttuando pigramente. “Resterò in attesa, Riku! Aspetto il momento in cui ti arrenderai e consegnerai il tuo corpo alla mercé dell’oscurità!”
“Aspetta!”
Riku fece per inseguirlo, ma Ansem sparì proprio di fronte ai suoi occhi.
“Il potere dell’oscurità…” Riku guardò il palmo della sua mano.
Ha detto che nel mio cuore è rimasta dell’oscurità…non ho altra scelta che portarla dentro di me per sempre?
“C’è uno strano odore…”
Qualcosa era cambiato nell’aria da che Ansem se n’era andato.
“E’ l’odore dell’oscurità?”
E’ molto simile all’odore che avevano Malefica, Uncino e gli Heartless…le creature dell’oscurità. Con questo odore addosso…è come se fossi di nuovo un burattino dell’oscurità.
“Va tutto bene, Riku”.
Riku alzò lo sguardo al suono di quella voce, e si ritrovò di fronte il Re.
“Maestà?! Che succede? Posso vederle attraverso…”
La figura del Re sembrava sul punto di svanire da un momento all’altro.
“Con il mio potere posso raggiungere questo luogo solo in parte. Perciò avrei un favore da chiederti”.
“Un favore da sua maestà?”
“Ascolta, Riku. Non puoi abbatterti solo perché senti su di te l’odore dell’oscurità. Combattila dentro di te. So che sarà una battaglia difficile, ma ti chiedo di non dimenticare mai questo: anche nell’oscurità più tetra, c’è sempre una piccola luce”.
“La luce nell’oscurità…”
“L’abbiamo vista insieme, ricordi? Quella luce lontana ma calda nella Porta dell’Oscurità…la luce di Kingdom Hearts. Lei ti guiderà sempre. Ti prego, non arrenderti, credi nella luce. Te lo chiedo dal più profondo del mio cuore”.
Non arrendersi. Credere. Ma con il mio corpo corrotto dall’odore dell’oscurità…
“Riku…”
“Va bene…ci proverò”
Voglio credere alle parole del Re. Se la luce di Kingdom Hearts splende non solo per Sora, ma anche per me…forse posso crederci anch’io.
“Intanto io cercherò un modo per raggiungerti. Verrò sicuramente. Te lo prometto”.
Il Re gli tese la mano e Riku fece per stringerla, ma le passò semplicemente attraverso.
“Non posso toccarla…è un’illusione?”
“Ci siamo comunque stretti la mano nei nostri cuori. Ormai tra di noi c’è un legame”.
“Certo…”
Però è solo un fugace momento. E mi fa sentire solo.
“Allora ci vediamo” il Re scomparve con un sorriso stampato sul volto.
“Eccomi di nuovo solo…”
Con un sospiro, Riku si diresse verso la porta del piano successivo.

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Edited by Lisaralin - 19/11/2012, 16:03
 
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