Contest di Scrittura Annuale: The World Ends With You

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view post Posted on 28/4/2013, 18:51
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Blue Eyes Whitemushroom

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crisio, lo sai che hai tutta la mia stima se continui la storia anche tu? Ti prego, portala a termine perché è partita troppo bene!

Ma una curiosità ... il mio cervello è vecchio ed anchilosato, ma Garet Jax è un nome tratto da Shannara, vero? Appena l'ho letto mi si è aperto un mondo ...
 
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Crisio
view post Posted on 28/4/2013, 22:46




CITAZIONE
crisio, lo sai che hai tutta la mia stima se continui la storia anche tu? Ti prego, portala a termine perché è partita troppo bene!

Grazie twt mi spingi ancora di più a farla! A me era piaciuta anche, perciò spero di riuscire a finirla!
CITAZIONE
ma Garet Jax è un nome tratto da Shannara, vero?

Hahaha si, esatto : D visto che nella mia storia prendo personaggi da un sacco di parti, ho voluto rendere omaggio anche a Shannara! E' il maestro d'armi de "la canzone magica di shannara", dove aiuta jair ohmsford nella battaglia contro le mortombre 'w'
 
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view post Posted on 15/5/2013, 22:41
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Il signore dei biscotti

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Ragazzi, purtroppo il periodo di prolungamento sta per giungere al termine.
E' stato deciso che il contest di scrittura annuale scadrà ufficialmente il 30 Maggio.

Postate i vostri lavori entro quella data! Avete ancora del tempo a disposizione!
 
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Arimath
view post Posted on 23/5/2013, 14:21




Ecco il capitolo e mi scuso ancora per il ritardo nella consegna :)

Capitolo 7° - Irruzione

Un delizioso profumo di pane sfiorò i sensi di Zuck e gli fece lentamente aprire gli occhi. La città era già in movimento da un po' e il castello con tutti i suoi servitori non faceva eccezione. Una volta alzatosi, dopo essersi rivestito, si lavò un pò il viso e uscì da quella bella stanza per dirigersi nel sontuoso corridoio. Non trovando i suoi compagni nelle loro stanze si avviò verso l’ala del castello in cui si trovava l’obelisco che serviva a Merlino per amplificare la sua magia e, attraversando anche la sala principale, ebbe l’occasione di salutare Hazzy che, dopo avergli dato il buongiorno, lo invitò a prendere ciò che voleva da un tavolo imbandito che si trovava in mezzo alla sala. Lo informò anche che i suoi amici erano davvero presso la torre, confermando la sua ipotesi. Zuck afferrò quello che potette fra frutta, biscotti e dolci che imbandivano la tavola, stava proprio morendo di fame, per mangiarli durante il tragitto. Non ci volle molto per arrivare alla torre, solo qualche minuto.Quella parte del castello si distingueva perfettamente dalle altre, non tanto per il lusso ma per l’aspetto: pietra grigia sostituiva il velluto rosso, armi e guardie descrivevano le pareti e una certa rusticità dava tono all’ambiente rendendolo solenne.Ma ad attirare l’attenzione era un vecchietto che sorvegliava l’entrata alla torre sopra un piccolo padiglione di legno: era vestito con una tunica sobria coordinata al cappello a punta e sotto di sè aveva un grosso libro che scrutava coi suoi occhiali. Zuck fece per entrare ma due guardie ai lati della porta incrociarono le lance e, con un gesto, fecero intuire che doveva parlare col vecchio per poter passare.“Hem... Buongiorno, mi scusi, sono il keyblader in visita dal vostro re, ieri sono stato autorizzato da lui stesso ad usare la torre e vorrei chiederle di passare” gli sembrò una spiegazione abbastanza esauriente e ne sarebbe stato ancora più sicuro se l’uomo avesse almeno risposto ma questo non avvenne: il vecchio non distolse lo sguardo dal libro.
“Scusi... ehm... c’è qualcosa che non va?” chiese preoccupato.
L’uomo non fece niente oltre che respirare.
“Potrebbe almeno rispondere!” disse innervosito.
Il vecchio girò pagina del libro e sospirò.
“SCUSI! POTREBBE RISPONDERMI?!” gridò, stanco di quel modo di fare.
“Co-cosa?!” il vecchio sobbalzò e gli occhiali quasi gli caddero dal naso “Ma che fai ragazzo! Non c’è mica bisogno di urlare!” Le guardie ridacchiarono e Zuck si rese conto del problema della persona di fronte a cui si trovava.
“Comunque” continuò il vecchio “sarai certamente uno di quegli ambasciatori, avrai riportato quell’artefatto preso in prestito”
“Ma veramente...”
“Finalmente voi del regno di Tes vi siete decisi a riportarlo! Guarda che queste due o tre settimane di ritardo sulla data di restituzione non vi mettono mica in bella luce!"
"No mi scusi, io devo andare da Merlino", il vecchio rimase un attimo in silenzio e aguzzò lo sguardo "Cotechino? Ma cosa blateri figliolo" mosse la mano e lasciò perdere il discorso tornando sul suo amato padiglione. "I giovani d' oggi, non sanno nemmeno quel che vogliono". Zuck stava per lanciare la più potente magia di fuoco che conosceva ma si trattene dal farlo. "Io... devo andare sulla torre a vedere l'obelisco"
"Il pietrisco?"
"No, Obelisco"
"Non capisco?! Cosa non capisci?"
Era giunto il momento, stava per farlo. Tese la mano per evocare quello stramaledetto keyblade ma poi da dietro una porta apparve Nicol che lo salutò e, dopo aver messo una buona parola con il vecchio, è arcano come abbia fatto (parlando poi con voce pacata), lo portò con sé all' interno della torre.
"E comunque mi sembri un po' confuso, giovanotto. Dovresti mangiare più frutta e verdura, aiutano a mantenere la concentrazione" concluse il vecchio per poi tornare sul suo libro.
Zuck lanciò un' occhiata fulminante al vecchio, che invece lo salutò allegramente con la mano, mantenendo lo sguardo sul tomo, e sparì con Nicol nella porta.
Merlino era salito da solo nella torre in cui si trovava l'Obelisco e già da qualche ora stava armeggiando nell'oscurità. I due keyblader sarebbero stati una distrazione durante il rito, quindi il piano era rimanere nella sala al piano terra ad aspettare, il mago sarebbe sceso il prima possibile con la buona notizia, ma ci avrebbe messo ancora del tempo, un altro paio d'ore secondo le più rosee previsioni. Pare che quell'uomo non volesse proprio farsi trovare.
La trepidazione di entrare si era presto trasformata in noia: nella stanza in cui si trovavano vi era solo una panca di legno, oltre che alle scale circolari che portavano sull'obelisco, e i due si erano completamente spaparanzati su di essa. Dopo un buon quarto d'ora, Zuck parlò.
"Sai Nicol che penso …" Nicol alzò lo sguardo "… penso che il maestro, sia andato a incontrare quel Keyblader"
"Cosa...?" Ci ripensò "Ah,dici quel tizio di cui abbiamo parlato ieri... e perché? Non ha senso Zuck" disse un po' innervosito. Come sempre.
"Lo so … ma ho avuto un presentimento, voglio andare a cercare quel ragazzo" non era facile togliergli un'idea dalla testa.
"Zuck, tra poco Merlino avrà finito, tanto vale aspettare" Nicol aveva ragione, ma Zuck stava seguendo tutta una sua linea di pensiero. "Dai allora andiamo, invece di aspettare facciamo qualcosa"
"No Zuck, io non vengo e non andrai nemmeno tu" il biondo si impose: forse era stupido aggrapparsi solamente a un impressione, sperare di ritrovare il maestro così facilmente.
Zuck si alzò ugualmente dalla panca "Tentar non nuoce, tanto ora come ora non posso fare nulla", Nicol scosse la testa, come nel tentativo di fargli cambiare idea al' ultimo secondo "Idiota! Quando Merlino uscirà dobbiamo essere qui per metterci subito alla ricerca di ..." ma il suo compagno già spariva tra i corridoi del maniero. Inseguirlo non servì, quel posto era labirintico.

Attraversata buona parte del castello si ritrovò nella sala principale, quella che fino a il giorno prima aveva ospitato un centinaio di persone, e adesso solo due, lui e il giullare.
Era intento ad accordare uno strumento, che poco prima aveva suonato note melodiose e scherzose. Zuck lo ignorò passando avanti, ma l' altro non fece lo stesso, anzi gli andò incontro.
"Ehi ragazzo, che fai?" domandò, sempre con la sua voce squillante, Zuck rallentò il passo "Vado in città a cercare quel ragazzo di cui parlavate ieri, il keyblader, magari sa qualcosa riguardo al nostro maestro"
"Mh, ne dubito visto che è occupato a studiare le tecniche di combattimento in vista del gran giorno..." disse l'uomo, rattristando il giovane "Ma tentar non nuoce!". Si sentì sollevato nel trovare qualcuno che lo capisse.
"Oh immagino che tu sappia dove si trovi quel ragazzo, che per tua informazione si chiama Joy " Zuck si fermò di colpo: effettivamente era andato allo sbaraglio. Il suo presentimento non gli aveva detto dove si trovasse quel tipo, si voltò e con grande sorpresa il giullare si era cambiato d'abito, non più allegro e colorato, ma sportivo e a tinta unica "Su su, ti porterò io da lui, visto che devo fare anche una commissione"Ne fu sorpreso ma felice allo stesso tempo, gli piaceva quel giullare. Usciti dal castello si gettarono nel impetuoso fiume cittadino.
Scivolarono veloci tra le persone che riempivano le vie, ed ad ogni passo corrispondeva una battuta del giullare con una risata di Zuck in risposta: sicuramente quel uomo sapeva come attirare l'attenzione di una persona, infatti spesso dovettero rallentare il passo per un saluto, una stretta di mano o un abbraccio. Ma ecco davanti a loro un incrocio.
"Ed infine eccoci, qui io vado a destra, tu invece vai sempre avanti...vedrai bene l'alloggio di chi cerchi" fece un sorriso e scomparve lentamente inghiottito dalla folla. Zuck lo seguì con lo sguardo finché poteva e poi con un sorriso si voltò e anche lui sparì lentamente nella via, come un pallido fantasma nella nebbia.
Le indicazioni del giullare erano correte, sulla sinistra troneggiava una casa addobbata di color giallo e rosso, davanti alla porta di ingresso due guardie ben armate: avevano preso delle precauzioni, era un'importante risorsa . Non servì molto per convincerli, bastò parlagli ed invocare il keyblade e le sue buone intenzioni furono un ottimo lascia passare, lo trattennero giusto per le formalità.
La casa era piccola ma accogliente: ben illuminata dalle molte finestre che davano sulla strada, mobili antichi e in legno pregiato come le lunghe stecche del pavimento. Sulla poltrona,collocata in mezzo alla stanza, vi era un ragazzo tutto intento a bere del tè fumante, che si voltò non appena sentì la porta chiudersi. L'età era la stessa di Zuck, carnagione chiara e lunghi capelli biondi, quasi bianchi, come la pelle e con grandi occhi celesti, mezzi addormentati. Era quasi pallido, probabilmente Albino. Il ragazzo scattò in piedi e prese in mano una spada, fece qualche mossa e già grondava di sudore.
"Uff, che duro allenamento" socchiuse gli occhietti "qui ci vuole una pausa... Ehi, tu! Sei arrivato proprio al momento giusto ... stavo per riposarmi!" ridacchio.
Era la messa in scena più ridicola che avesse mai visto, meno male che doveva stare ad allenarsi.
"Non serve che tu finga... conosco il peso di essere messi sotto pressione da tutti" e ripensò ai suoi duri allenamenti.
"C-chi sei?" chiese cercando di nascondersi, evidentemente sorpreso dall'astuzia di Zuck. Questo fece un inchino per tranquillizzarlo. "Mi chiamo Zuck, sono un keyblader ... sono venuto qui per conoscerti, sorrise. Ma il ragazzo si era già appoggiato alla poltrona appisolandosi. "Ma questo è più pigro di quel ragazzino che suona quella strana chitarra nel mio mondo ... nemmeno se lo paghi ha voglia di suonare..." Si avvicinò e gli tirò una leggera pacca.
"Oh ... hem!" sobbalzò "scusami ... in questi giorni non fanno altro che dirmi di fare questo e quello! Non ho nemmeno il tempo di dormire" si alzò "piacere, mi chiamo Joy" Poi allungò il braccio e gli tese una mano. Zuck la strinse.
Una strana sensazione si propagò nel suo corpo, la stessa che provava ogni volta che invocava l'arma, ma in quel istante, e solo per uno, si accentuò e li venne in mente quando lo invocò la prima volta, era stata una sensazione strana che gli aveva trasmesso forza e serenità, poi lasciò la presa e l'arma apparve quasi "da sola". Zuck si stupì e Joy guardò la strana asta colorata
"Ma è… stupenda! Tra poco lo potrò fare anche io?" domandò eccitato, era bastato un non nulla per regalarli un' attimo di felicità. Zuck si riprese gradualmente "Certo che si, ragazzo mio" accennò ad un sorriso.
"Senti, devo farti una domanda..."
"Che cosa? Non un altro combattimento! Non ne posso più!" Joy sembrava impaurito.
"Hem...no... volevo chiederti se ultimamente uno straniero si sia avvicinato a te, un vecchio magari... anche lui capace di invocare il keyblade..." era speranzoso.
"Mh... no, nessun keyblader, me lo ricorderei, il tuo è il primo che vedo!" lo disse con dolcezza ma Zuck non potette che rimanere deluso.
"Anche se, effettivamente uno straniero l'ho visto..."
"Che cosa? Davvero?" bastò questo a far tornare il sorriso sul viso di Zuck ma un rumore di macerie lo fece sparire, veloce come il vento
Tutto tremò.
"Il terremoto!" gridò Joy.
"Che diav-"
Zuck si voltò e si precipitò fuori dalla stanza, lasciando basito Joy che nel frattempo si era aggrappato alla poltrona.

Le guardie che erano all'entrata non vi erano più, scappate chissà dove e nel cielo si innalzava un pinnacolo di fumo. Zuck imprecò qualcosa e decise di tornare dentro per portare Joy con se ma un colpo alla nuca lo tramortì, si sentì mandare e mentre sveniva guardò la porta della casa.
Un' ombra.
Non riuscì a vedere altro, poi il buio lo inghiottì.

_________

La piccola stanza della torre venne attraversata da un fulmine violaceo, poi un altro e un' altro ancora, tutti avevano origine dallo strano obelisco magico che si ergeva alto nel centro della stanza ormai calata in uno stato di semi-oscurità. Alla base dell'antico artefatto Merlino roteava le mani e gridava parole ormai perdute.
Poi tutto si fermò.
Merlino si era bloccato, i lineamenti risaltavano nell'oscurità, illuminati solo da un filo di luce che riusciva a passare in mezzo alle finestre chiuse: era sudato in volto, si girò bruscamente, si appoggiò sul tavolo di legno, e con gli occhi persi in un mondo di terrore, esclamò poche parole "Non è possibile".
Prese alcune pergamene e uscì velocemente dalla stanza
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Una magra figura stesa in mezzo alla strada iniziò a muoversi piano. Era Zuck che debolmente aprì gli occhi: tutto intorno a lui girava come una trottola lanciata troppo forte. Aveva preso una bella botta, ma era allenato ai combattimenti peggiori e si era abituato a riprendere in fretta i sensi; con le braccia si aiutò a tirarsi su e appena la sua mente tornò lucida si accorse di ciò che stava succedendo. Intorno a lui vi erano persone che scappavano, case che crollavano o prendevano fuoco.
Alzò lo sguardo al cielo, in cerca di una risposta tra le nuvole, ma dei pinnacoli di fumo e polvere lo sfregiavano, come una vecchia cicatrice. Si guardò attorno spaesato, fin quando non vide la porta della casa aperta "Joy!!!" si precipitò dentro, invocando il Keyblade ma era troppo tardi.
Non c'era più nessuno. La stessa figura che lo aveva messo fuori combattimento doveva aver messo fuori gioco anche il giovane Keyblader, imprecò cose irripetibili e uscì subito, ormai poteva solamente informare Nicol e Merlino, sperando di riuscire a fare qualcosa, senza pensarci due volte iniziò a correre... le strade ormai piene di persone, che avevano perso la ragione, non fornivano una via veloce per raggiungere il castello e Zuck cercando di orientarsi tagliò per le vie secondarie.
Maledisse un po' di volte di non aver ascoltato l'amico, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Mentre stava mettendo un piede di fronte al' altro iniziò a pensare. Cosa era successo a Joy? Quella figura chi era? Ma soprattutto ... perché quella maledettissima confusione?! Provò a chiedere informazioni ma nessuno si fermò ad ascoltarlo, erano tutti troppo spaventati e lui troppo confuso per riuscire a ipotizzare una possibile risposta, accelerò il passo verso il castello dove si alzava più fumo: aveva bisogno di Nicol il prima possibile.
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Il Keyblader biondo stava lanciando ogni sorta di maledizione al compagno, che era scomparso da più di venti minuti. Per sua "fortuna" a tenergli compagnia era venuto il re che nonostante l' età sapeva ancora come divertirsi. Era giusto intento a ridere, da solo, ad una sua battuta quando il mago uscì dalla porta della torre con un'aria tutt'altro che tranquilla.
"Merlino, allora… del maestro hai saputo niente?" chiese andandogli incontro.
"Si ...è qui.. in città" esclamò con lo sguardo perso nel vuoto.
Nicol divenne improvvisamente più serio che mai. "Che cosa?" Mille dubbi iniziarono ad inondargli la testa e il re non riuscì a proferire parola: possibile che i suoi informatori non se ne fossero resi conto?
Sarebbe dovuto essere un momento solenne, eppure Merlino aveva pronunciato la cosa come se fosse da poco. Scese le scale in un lampo e subito tuonò "Dov'è Zuck?!"
"Lui è andato in città... non riusciva a stare con le mani in mano" , il sangue gli si gelò nelle venea questa risposta, era successa la cosa peggiore di tutte
"Dobbiamo trovarlo, siamo in pericolo!!!" esclamò all' improvviso. Nicol increspò le sopracciglia "E come mai? Cosa è succes-"
Un forte terremoto li fece tremare, un rumore di un crollo, forse troppo vicino, lo interruppe . Il Re si alzò veloce dalla sedia "Viene dalla sala del trono!" e uno sguardo complice tra i tre li fece correre verso la sala.

Un buco nel soffitto. Una pozza nera sopra le macerie era il nuovo paesaggio che offriva la sala "C-che cos'è?" chiese il Re e, prima che qualcuno potesse rispondere, una figura storpiata uscì dalla pozza. Degli occhi gialli incollati sul suo volto, bottoni cuciti su un pupazzo di dolore, misero a tacere tutti i presenti.

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Mentre la folla scappava come una mandria imbizzarrita Zuck correva contro quella corrente, sballottato tante volte come una pallina con un pezzo di qualcosa all'interno, in modo che la sua traiettoria non sia mai prevedibile. Ma non si fermò e mise ancora più forza nei suoi passi: ormai mancava veramente poco. Si ritrovò in un piccolo piazzale e, anche se sapeva che non avrebbe dovuto , si fermò a riprendere fiato. Lo svenimento di prima lo aveva indebolito.
Davanti a lui stesi per terra carretti, alimenti vari e bambole per i festeggiamenti abbandonate dai cittadini in fuga. Le urla erano diminuite, ma le colonne di fumo si erano fatte più fitte, "Ma da cosa scappano...?" si chiese in modo spontaneo il Keyblader, purtroppo la sua bocca fu più lenta della creatura che lo attaccò.

Uscì dall' ombra, non prima di averne strappato un pezzo e averlo indossato: con delle mani artigliate si protrasse in avanti, preso alla sprovvista Zuck cercò di schivare il colpo ma ormai era troppo tardi e sentiva già quegli artigli che gli laceravano il volto. Occhi pieni morte lo fissavano e un artiglio luccicante brillava in alto: stava per infilzare il ragazzo e non c'èra tempo di evocare il keyblade. Era la fine.
"Ma guarda che macchie coriacee abbiamo oggi" questa voce trapassò l'aria, un potente calciò colpì lo strano essere rispedendolo con una forza inaudita nell' oscurità da cui era venuto.
"Hazzy!" disse Zuck, sorridendo alla vista del giullare: non era mai stato più felice di vederlo.
"Ehi, Zuccone,stai più attento la prossima volta... per fortuna avevo immaginato che ti servisse una mano" fu la prima volta che fu felice di essere chiamato così.
"Ehi Hazzy sai cosa è successo?" Ma la storia del giullare era identica a quella del ragazzo. Si era ritrovato nella confusione senza nemmeno sapere come.
"La situazione è grave..." disse Zuck alzandosi.
"Cosa sono quei "cosi"? ne ho visti altri... sono loro la causa di questa confusione, ce ne devono essere di grossi" e ironicamente un ruggito risuonò nell'aria.
"Quei così... non lo so, sento che sono oscurità "pura"... ma non importa cosa sono, vanno uccisi, eliminati subito! Devo trovare Nicol, Merlino e ... e il Re! Dobbiamo essere uniti, dobbiamo aiutare" Zuck iniziò a farsi un'idea "se è come penso siamo in grande pericolo"
"Io rimango in città, devo aiutare queste persone" e indicò la direzione da cui era venuto Zuck "in caso di pericolo tutta la popolazione si deve riunire in fortezza, da quella parte" prese respiro "là c'è il gruppo di difesa della città, ma se davvero ci sono altri mostri in giro devo aiutare chi non è ancora arrivato" un rumore di ombre fece capire loro che dovevano muoversi "Sono ovunque... vado, speriamo di incontrare qualche bella ragazza" e con un occhiolino sparì, veloce come il vento.
Zuck, un pò stranito, ricominciò a correre. Paura gli scorreva nelle vene e non riusciva a capire perchè proprio lì, quel giorno.
"Sia collegato al maestro? Che ci abbia fatti venire qui per un motivo? E soprattutto ... Hazzy ha una figlia! Non può andarsene in giro in cerca di sottane!"
_______

Due occhi gialli scrutavano l'ambiente "Ma che bestiaccie sono queste" esclamò il vecchio Re, ancora atterrito.
Il ragazzo biondo cercò una risposta negli occhi del mago che freddi e severi guardavano la pozza: eppure quelle creature sembravano così indifese, deboli e fragili, i loro movimenti erano strani e contorti. Nicol ne contava meno di una decina quindi erano ancora in grado di tenerli sotto controllo, poi uno di questi si staccò dalla pozza e con un balzo coprì la distanza che gli separava. Se non fosse intervenuto il Sovrano, Nicol se lo sarebbe ritrovato sicuramente addosso: infatti, mentre il mostro era ancora a mezz'aria, il Re si tolse la corona dalla testa e con uno scatto la lanciò sul nemico, poi il gioiello tornò indietro.
Nicol lo ringraziò con un sorriso e con un cenno della mano anche se si vergognò di essere stato colto impreparato.
Poi gettò un occhio sulla corona e si accorse che aveva una forma particolare, non la classica rotonda ma più ellittica: quel oggetto non era solo un ornamento, emanava energia magica.
"Si tratta di un artefatto magico tramandato da generazioni" disse Rupert, avendo intuito la curiosità del giovane "dona forza al suo possessore e torna sempre da me, nessuno è leale come lei! Proprio adatta ad un re".
Ma non c'èra tempo per i complimenti: i tre non distolsero lo sgusro disgustato dalla scena: dallo specchio nero non smettevano di uscire strani esseri, di diversa grandezza ma tutti della stessa categoria del precedente.
Stavano aumentando esplonenzialmente e il re non potè far altro che dire alle guardie di palazzo, nel frattempo accorse, di stare indietro: sebbene fossero piccoli, il numero avrebbe soppiantato chiunque.
L'attacco fu così inaspettato che in una situazione normale sarebbero tutti morti ma c'èra un dettaglio importante, un vantaggio infinitesimale che la logica del numero non avrebbe mai calcolato: tre ospiti.
Fiamme infernali inondarono la stanza con un potente e devastante onda, ingoiando ogni cosa sul loro cammino: colonne, statue e anche le strane figure, risparmiando solo gli esseri umani presenti. Proprio quei "cosi" si mossero in modo ancor più contorto mentre divampavano tra le lingue di fuoco. Una parola venne pronunciata in modo grave dal mago "Firaga" , Nicol rimase muto come un pesce nel vedere la vera forza dell'uomo, sperando di non ritrovarselo mai contro. "Vedo che ti ricordi ancora come si usavano quei trucchetti da festicciola" parlò Rupert, "Una festa che si tiene all' inferno" rispose un' altra. Quella voce fece voltare lo sguardo di tutti quanti poi Nicol esclamò "Zuck!".

Zuck era riuscito ad attraversare mezza città e a raggiungere il maniero senza troppe difficoltà. Dal suo veloce racconto si capì che aveva incontrato molti altri esseri come quelli eliminati da Merlino ma li aveva eliminati facilmente "dovevano essere pesci piccoli ... e poi sembra che il keyblade non gli piaccia" queste furono le sue parole.
"Dobbiamo fare qualcosa ..." Merlino, seguito dagli altri, si affacciò al portone del castello e in lontananza si vedevano guardie fronteggiare le ombre.
"Quello cos'è!?" Zuck indicò il cielo, un mostro enorme lo solcava e sparando fuoco, divorava le case nelle fiamme.
"Quello è nuovo..." intervenì una guardia "ma quello è anche peggio" e indicò un enorme testa fra le case: era parecchio diverso dagli altri ma si trattava sicuramente di un'altra ombra.
"Dobbiamo fare subito qualcosa, non c'è tempo da perdere!"
"Non gettiamoci a capofitto e ragioniamo" Il Re, dopo un momento di assenza, tornò con un generale alle sue spalle che stava guidando l'operazione.
"Signori, le creature che hanno assaltato il regno non sono presenti nei nostri archivi e a quanto pare non ci siamo mai scontrati con questi esseri..." respirò forte, doveva essere ferito.
"Riusciamo a tenerli sotto controllo, anche se difficilmente e forse potremmo avere la meglio se ..." tossì " coff, se non fosse per quelli grossi" e qui tremò "ne abbiamo contati cinque, due sono si trovano rispettivamente verso la piazza est e la piazza ovest e stiamo tentando di tenerli a bada, ad est e ad Ovest... uno di questi " e indicò più avanti "si trova nella piazza centrale, si sta dirigendo qui e non riusciamo a fermarlo". Troppe informazioni, tutto questo era assurdo: ma la guerra non sempre è programmata, dovevano fare in fretta.
" E gli altri due?!" esclamò Merlino.
"Gli altri due sono il vero problema" disse il generale "uno di questi è quell'enorme bestiaccia laggiù" pensavano si riferisse alla creatura di prima, ma un'altra, di cui si scorgeva solo il corno in lontananza, si stava dirigendo verso la fortezza "lì si trovano tutti gli abitanti e ci concentreremmo su di lui se non fosse ... per quello..." ed indicò la bestia volante, che in quel momento stava friggendo una postazione di vedetta parecchio più in là.
"Non ci permette di avvicinarsi" e fece intuire che la sua ferita era dovuta a lui, poi confessò piangendo "non siamo in grado di contrastare tutti questi nemici, ma voi siete keyblader... abbiamo bisogno di voi!"
Zuck posò una mano sulla spalla all'uomo. Questo alzò gli occhi verso di lui, nel sudore e nel sangue, mentre altre guardie gridavano di muoversi e di difendere la reggia e la popolazione. Il viso del giovane era pieno di rabbia "Contate su di me, pagheranno caro il prezzo delle vite che hanno stroncato" Nicol e Merlino annuirono, tutto ciò per cui erano venuti passò in secondo piano.
"Visto che conosco la strada" Zuck invocò il keyblade "mi occuperò di quello ad Ovest, potrebbe essere implicato nella sparizione di Joy"
Il re sobbalzò "che cosa?! Joy è stato rapito?!"
"Non ne sono certo, ma durante la mia visita mi hanno colpito alle spalle e quando sono rinvenuto lui non c'èra più"
Merlino si fece scuro "Ora è secondario, ci sarebbe stato utile ma non perdere tempo e va, se conosci la strada sarà la cosa migliore", il ragazzo annuì.
"Io mi occuperò di questo qui" Nicol si sgranchì le braccia "se davvero è così forte, voglio fargli capire chi comanda", intanto il generale ascoltava commosso.
"Io penserò a quello in cielo" Merlinò già si preparava per la magia di levitazione "e poi di quello ad Est... ma visto che finirò in fretta andrò ad aiutare pure per l'ultimo rimasto" e concluse con un risolino superbo.
Rimasero tutti sbigottiti ma c'èra da fidarsi di quell'uomo e nessuno controbatté.
"Vi ringrazio tutti..." in generale impugnò la spada e si mosse verso l'esterno "conto su di voi, siete gli unici che possano salvarci" poi sparì.
"Vado con lui" disse il re "anche se ci siamo divisi i compiti, rimangono quelli..." ed indicò un enorme massa nera che continuava ad ingrandirsi nonostante lo sforzo dei soldati: sembrava un nido di ragni.
"Spero di rivedervi tutti" e in segno di reverenza lo stesso re fece un inchino "grazie" poi si riunì al generale e insieme corsero verso la mischia.
"Come ai vecchi tempi" esclamò il generale "già" rispose il re, poi svanirono nel tumulto.
Anche i due giovani si mossero.
"Promettete che tornerete vivi" disse Merlino "o verrò a cercarvi nella tomba".
Nicol ridacchiò "certo vecchio, per chi ci hai preso... preoccupati di te stesso!"
"Ci vediamo dopo" sorrise Zuck "e insieme troveremo il maestro" poi si fecero troppo lontani, abbastanza da non poter più parlare senza gridare.
Merlino era rimasto da solo, rimanevano giusto delle infermiere che stavano curando i feriti.
Si preparò al volo.
"Mi chiedo..." e alzò lo sguardo "se non mi convenga lasciar perdere questo coso che vola e l'altro ad Est e preoccuparmi del mostro vicino alla fortezza, anche se è la parte più difesa è comunque dove si sono rifugiati tutti"
"Non si preoccupi mago" a parlare era stato il vecchio della torre che si avvicinò col suo grosso tomo "paradossalmente la zona della fortezza è la più sicura... in fondo lì vi sono le nostre guardie migliori"
Merlino capì e sorrise "Già... che sciocco" e dopo un salto, si fece più piccolo nel cielo.

_____

Il terreno si frantumava sotto il peso della creatura oscura mentre i suoi occhi dorati scrutavano il suo prossimo bersaglio, la piazza che portava alla fortezza. Sentiva già le persone stritolate dalle sue membra.
"Signore se vuole passare dovrà pagare il pedaggio" parlò qualcuno ma una scodella di legno lo colpì in testa, facendogli cadere l'elmo
"Tod ma che cosa dici, non vedi che è uno di quei mostri" esclamò Dot, ancora seduto sul suo sgabello.
"Ah si giusto… passi pure signor creatura, oggi il pedaggio è gratis" detto ciò Tod spostò la sua lancia e gli arrivò in testa una forchetta "Dobbiamo ucciderla"
"E perchè mai?" rispose.
"Ha fatto fuori tutto il commando nord" poi si fecero cupi.
Dot si alzò. Era da una settimana che non lo faceva. Tod impugnò ancor più saldamente la sua lancia.
"Allora per lei, il pedaggio sarà molto alto"

Edited by Arimath - 24/5/2013, 15:40
 
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view post Posted on 23/5/2013, 16:05
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Va benissimo, ragazzi, fatevi avanti!
 
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Arimath
view post Posted on 28/5/2013, 21:30




Siamo giunti alla parte più saliente della storia ed qui iniziano i veri combattimenti. Godeteveli :)

8 ° capitolo - Contrattacco nella mura del castello

Merlino solcava il cielo blu con la sua potente magia, mentre gradualmente si avvicinava alla creatura, quella stessa creatura che si esibiva in piroette aeree, ignara del fatto che di li a poco sarebbe caduta. Il mago si passò una mano nella barba bruna, pensando "Uhm… chissà come si chiameranno quelle creature. Magari buini, o forse i nottaioli" sorrise, mettendo da parte questi pensieri, iniziando il suo contrattacco. In pochi attimi si ritrovò sul dorso della creatura volante, e subito si accorse di strane protuberanze. Grossi macigni d' oscurità tempestavano il dorso del nemico, più alti del mago e sicuramente anche più larghi, la loro consistenza sembrava molto densa, il mago riuscì a contarne una trentina , poi uno di questi si staccò. Prese il volo dopo un rumore sordo, simile a quello di un grosso petardo che esplodeva, e dopo aver volato ancora più in alto di qualche metro cadde a terra distruggendo un intera statua. Merlino fece una faccia addolorata, ma poi notò immediatamente che stava cambiando forma. Il macigno divenne velocemente una chiazza nera, da cui uscirono nuove creature oscure.
"Quindi sei stata tu ad attaccare il castello" disse rivolgendosi alla creatura, quest' ultima non rispose, non che il mago si aspettasse una risposta, ma un po ci sperava.
Da lassù riusciva meglio di chiunque a vedere la scena, la città era ormai in condizioni disastrose e sarebbe peggiorata, se non avesse fatto qualcosa, e fù mentre ponderava questi pensieri che un fulmine a ciel sereno, colpì la testa della creatura, "Thunder" disse Merlino, mentre cadeva con la bestia.
Perdevano rapidamente quota e la loro corsa si fermò contro il terreno, l' impatto violento al suolo formò una piccola fossa e un grande polverone, " E con questo è uno" esclamò Merlino uscendo da quest' ultimo, ritrovandosi faccia a faccia con l' altro mostro che si era ripromesso di sconfiggere.
Era almeno il doppio del precedente, grande quanto un palazzo , e guardava il mago con i suoi inespressivi occhi gialli, poco dopo alzò un pugno verso di lui, con intenzioni tutt' altro che amichevoli. Merlino schivò velocemente il pugno, grazie ad una magia del vento, ritrovandosi così sotto il ventre della bestia, aprì la mano e richiamò a sé un nuovo incantesimo "Vortice".
Velocemente tutta l' aria circostante venne compressa in una piccola sfera, nel palmo della sua mano, bastarono pochi secondi per farla esplodere, ottenendo un effetto a dir poco miracoloso.
La bestia venne sbalzata violentemente in aria, di circa dieci metri, e soddisfatto del risultato Merlino tornò a guardarsi intorno, rendendosi conto che la creatura alata aveva ripreso coscienza. Guardò velocemente entrambi, fece un gesto con la mano e pronunciò una parola, in modo assai grave "Antimaga". La creatura volata in aria acquistò una velocità inaudita, e si schiantò contro l' altra già a terra, creando un cratere, grande quanto quello fatto da un piccolo meteorite. Merlino si aggiustò il vestiario, " E con questo due". Il mago aveva terminato la sua battaglia.

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Dal lato opposto della città, anche Dot e Tod stavano affrontando una di quelle creature. Grande il doppio di Tod puntava alle mura che loro proteggevano, eppure non incuteva nessun timore a le due guardie, che insieme sembravano inarrestabili. Il nemico con le sue grandi corna caricò il portone, ma quei due moscerini gli bloccarono nuovamente la strada "Ruota Tod e Dot", la guardia più bassa afferrò per i piedi Tod che impugnava saldamente la sua lancia, ed iniziò a ruotare così velocemente da sembrare una trottola. L' arma colpì violentemente un corno, rompendolo con estrema facilità, sembrando quasi uno stecco secco in mano ad un bambino troppo vivace. Il contraccolpo fece desistere la creatura nel suo attacco, facendola indietreggiare di qualche passo, ma prima che potesse alzare lo sguardo, un nuovo attacco venne pronunciato a gran voce "Lancia Dot e Tod". Dot afferrò il compagno e lo lanciò con tutte le sue forze. Tod da canto suo puntò la lancia in avanti, tagliando di netto l' altro corno e sparendo dietro la creatura. I suoi occhi gialli erano accecati dalla rabbia e guardando la guardia bassa l' attaccò con una potente zampa che avrebbe distrutto perfino il portone cittadino. "Nido di vespe Tod e Dot" urlò la guardia smilza riapparendo dal nulla, e con la lancia iniziò velocemente ad attaccare la testa della bestia, come tante vespe infuriate, dal basso anche Dot attacca lentamente ma con estrema potenza. La Creatura oscura venne respinta di nuovo, e Tod poté nuovamente affiancarsi al' amico. I due si preso per mano e puntarono le loro lance all' essere "Sfera Dot e Tod" urlarono insieme mentre partirono alla carica.

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Nicol si muoveva, come una di quelle ombre, nelle vie del regno. Camminava veloce e silenzioso, sperando di cogliere l' essere di sorpresa. Per sua sfortuna gli era toccato quello più grosso, infatti non era stato difficile individuarlo, poiché la sua testa sbucava fuori dalla foresta dei palazzi cittadini. Ma anche i più grandi cadono, pensava mentre si avvicinava con sempre più cautela, poteva sconfiggerla, anzi l' avrebbe sicuramente sconfitta, per quanto fosse grossa, non sembrava avere particolari poteri, la classica creatura enorme che aveva il compito di provocare semplicemente casino, quella che di solito distrae tutti da qualcosa, ma non Nicol. L' avrebbe sconfitta e si sarebbe vantato poi con Zuck per la sua mirabolante impresa. Uscì dal vicolo in cui era nascosto, ritrovandosi in una via molto larga della città, ed in fondo l' enorme bestia oscura ad aspettarlo. Invocò il Keyblade. "Che lo spettacolo abbia inizio" disse, mentre con passo leggero, quasi non provocando nessun rumore, gli si avvicinava.

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Zuck venne sbalzato via ricadendo sopra un carretto, ovviamente distruggendolo. Aveva raggiunto il suo obbiettivo, era una di quelle creature oscure ma aveva una strana forma umanoide, occhi gialli, corpo nero e quattro braccia che brandivano altrettante armi diverse. Una spada a lama larga, un' ascia a due penne, una falce e una stella del mattino. La forma umanoide rendeva i suoi movimenti, non strani e contorti come le altre creature, ma più agili e sinuosi, sicuramente un avversario al altezza del Keyblader, che si alzò dolorante dai resti del povero carretto. Lo scontro lo aveva condotto in un piccolo spiazzo cittadino, dove vi era anche una fontana, forse era meglio così, visto che adesso si poteva muovere anche con più facilità senza preoccupassi dei limiti che gli imponeva la classica via. La creatura partì di nuovo attacco sicura con un potente fendente della spada, Zuck anche lui rapido, lo deviò a terra, puntando poi successivamente la sua mano libera alla faccia del' avversario, "Fir…" prima che potesse scagliare l' incantesimo, dalla sua destra arrivò un attacco di falce, con un balzo lo schivò desistendo così il suo attacco magico, "Maledizione" disse, quella creatura era troppo forte per lui, o forse la credeva semplicemente tale, forse era nel pieno delle sue possibilità, ma ritrovandosela contro per la prima volta, non sapeva come prenderla in trappola. La iniziò a scrutare .Brandire quattro armi diverse contemporaneamente, non era certo sinonimo di bambino che si diverte ad immaginare di essere un cavaliere, ma sinonimo di esperto combattente. Anche Zuck non era uno schiocco, ma gli sembrava impossibile neutralizzare quella creatura, che partì nuovamente al' attacco con la stella del mattino. Il ragazzo schivò il colpo spostandosi di lato e contrattaccando velocemente con la sua chiave-spada, il colpo venne nuovamente fermando dalla spada, ma questa volta del' avversario, che subito rispose alla mossa nemica con un colpo di ascia, il keyblader usò l' altra mano per invocare una magia del vento, una piccola sfera di aria compresa che esplose al contatto con l' arma nemica, facendoli cambiare traiettoria, ma colpì comunque il ragazzo lacerandoli il vestiti e leggermente la carne. Zuck strinse i denti per il colpo improvviso, allontanandosi con un salto al' indietro , mettendosi nascosto dietro la fontana. Era troppo forte, i suoi anni di allenamento erano inutili contro di lui, sembrava invincibile, attacca da un lato e si difendeva da un' altro, probabilmente sarebbe morto in quello scontro, avrebbe deluso tutti, Nicol, Merlino, il Re, Joy, ma prima di tutti il maestro, che aveva sprecato il suo tempo ad allenarlo.Si gettò a terra. Le lacrime cominciarono a scendere, così come la speranza. Sarebbe morto, ne era sicuro adesso. Poi una voce gli sussurrò qualcosa all' orecchio "Zuck perché piangi?", alzò lo sguardo.Riconobbe subito la voce era quella del maestro. Si alzò e iniziò a cercarlo , ma non lo trovò, era stata una sua impressione un suo improvviso attimo di follia. La voce tornò, con sua grande sorpresa, "Non devi piangere, gli uomini non fanno questo. Devono invece, credere nei propri sogni…" si ricordava di questo insegnamento, era quando per la prima volta usò la magia e si ferì la mano, aveva iniziato a piangere come un bambino, ma il maestro lo consolò poiché anche lui aveva commesso lo stesso errore da piccolo "… e lottare fino a quando non si saranno realizzati" queste parole lo sorpreso, poiché uscirono dalle sue labbra. La creatura era ancora li ferma dove l' aveva lasciata, sicura della sua vittoria gli sembrava inutile sprecare energie per rincorrere la preda. Da dietro la fontana uscì un luccichio, e la figura di una chiave fece la sua comparsa. Adesso nel volto di Zuck non vi erano più occhi di paura, ma occhi che si addicono ad un vero uomo. "Per il maestro…" esclamò partendo al' attacco, la bestia parò il colpo con la falce. Che si spezzò. Zuck colpì di nuovo. E questa volta la creatura perse la spada. In preda ad una strana paura, attaccò con la stella del mattino, che Zuck bloccò, a mani nude. Ed iniziò a stringere.Incanalò la magia nella mano con cui aveva bloccato l' arma. Da prima sulla mano iniziò a scorrere il sangue, poi il metallo dell' arma mandata in frantumi. "Crash" una magia portentosa per casi come questi, pensò Zuck. La bestia dagli occhi gialli gettò via anche l' ascia e scappò via, veloce come le ombre che spariscono prima che sorga il sole, ma fu troppo lenta. La sua figura venne divisa in due da un singolo colpo .Cadde a terra priva di vita, se mai ne avesse avuta una, "…e per tutti quelli che credono in me" esclamò il ragazzo facendo sparire l' arma. Alzò lo sguardo in modo vittorioso, aveva trionfato adesso poteva dirlo apertamente, ma lo sguardo vide qualcosa più dei semplici palazzi. Una testa che portava distruzione e morte dietro di se, la testa del nemico di Nicol, il Keyblader si bloccò. Quindi il suo compagno non era riuscito a sconfiggerlo, che avesse perso la vita ? Scacciò quei pensieri scuotendo la testa e corse verso il punto, in cui si trovava la bestia dagli occhi gialli.

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La creatura cadde. Piena di ferite e con il corpo dilaniato. Aveva perso le sue corna, simbolo della sua diversità. Non era grande come gli altri suoi compagni, ma superava con facilità i quattro metri. Eppure non era nemmeno riuscita a toccare il portone, e quelle due guardie che sorridevano per il lavoro svolto se ne andavo tornando al loro posto di blocco. E mentre spariva la bestia, si sorprese per la forza del loro ultimo attacco, di cui non si sarebbe mai dimenticata il nome "Sfera Dot e Tod". E così come l' acqua lasciata troppo al sole, sparì.
Dot si complimentò con Tod, per quando fosse inefficiente nel lavoro, nel combattimento si poteva far tutto tranne che dubitare di lui, e poi lo sapeva che i loro attacchi combinati erano famosi in tutte le terre circostanti.Ma poi si fermarono vedendo che un' altra creatura si trovava al di là del portone cittadino. La più grande che avessero mai visto. Cinque volte quella che avevano appena sconfitto, era troppo anche per loro, in fondo erano solo due guardie. Ma proprio per tenere fede al loro buon nome dovevano combattere, contro tutti e tutto. Si guardarono negli occhi, strinsero le loro armi talmente forti che quasi si ruppero e con un antico urlo di battaglia del regno, gli si scagliarono addosso.
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Zuck riusciva a malapena a stare in piedi, la battaglia di poco prima lo aveva veramente provato ma il pensiero che Nicol avesse potuto fare una brutta fine lo fece correre più veloce. Svoltò a un paio di incroci e percorse alcune vie, trovandolo poco dopo. Era al lato di una strada, con la schiena appoggiata al muro e una mano che premeva sul fianco, ma con grande gioia del castano respirava ancora.
"Zuck …" disse con voce ansimante, il compagno non se lo fece ripetere due volte e corse subito verso di lui. Respirava piano ma in modo regolare, ciò fece spuntare un leggero sorriso sul volto del ragazzo, "Ascoltami … " disse Nicol con le lacrime che scendevano dai suoi profondi occhi neri "… Non sono riuscito a fermarlo. Ha ucciso un sacco di persone e io non sono riuscito a fermarlo … " con l' altra mano lasciò il keyblade e se la portò agli occhi. Stava soffrendo, non per le ferite tanto per il rimorso. Zuck stava per emulare il compagno quando quest' ultimo proferì parola "…Ti prego occupatene tu, io posso resistere anche da solo, mi devo solo riposare, tra non molto vi raggiungerò. Ma … ma quel mostro va fermato il prima possibile".
Zuck prese quelle parole come un' ultima volontà e dopo un abbraccio al compagno sconfitto, partì furente verso la creatura. Con sguardo deciso e passo veloce.
 
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Arimath
view post Posted on 30/5/2013, 11:53




9° capitolo- Hazzy, il Giullare dai mille volti

La città era nel bel mezzo di una guerra contro nemici di cui non si conosceva neppure il nome, solo una cosa era certa: andavano fermati prima che fosse troppo tardi.
Zuck continuava a correre per le strade della città seguendo la direzione in cui la bestia, che non riusciva più a vedere per colpa delle case, si era allontanata.
Le dimensioni del mostro gli avevano fatto credere di non essere distante ma in realtà questo si trovava a diversi metri, forse c’èra un buon chilometro di mezzo, e la stanchezza che si portava dietro non lo aiutava per niente.
“Crash è una magia potente ma mi sento veramente esausto” disse parlando fra sè mentre cercava di gestire il fiatone.
Poi si fermò un secondo.
Si accasciò a terra e alzò lo sguardo al cielo; non aveva ferite gravi e di certo non rischiava la vita, ma non poteva nemmeno arrivare lì in quelle condizioni. Si rendeva conto che doveva sbrigarsi ma sarebbe davvero crollato se avesse continuato a correre, quindi optò per una magia di cura e, dopo aver puntato il suo keyblade verso di sè, iniziò a sentirsi meglio.
Mentre tentava di rialzarsi gli si gelò il sangue al pensiero che potesse essere successo qualcosa a Nicol, quel mostro era il suo obbiettivo e sembrava molto più potente di quello che aveva sconfitto. Si fece forza.
“Nicol ha una pellaccia dura, non si farà mettere al tappeto così facilmente” poi fissò il cielo “Non c’è più niente ... e i fuochi in giro sembrano cessati, c’è la possibilità che quello sia l’ultimo ...l’ultimo di quelli grossi”. Il luogo in cui si era fermato era un ponte sul fiumicello che attraversava la città senza un’ anima viva, ma sentiva le grida delle persone in lontananza; non era ancora finita.
“Ad ogni modo” e riprese a correre come meglio poteva “devo sbrigarmi... se quello muore sarà tutto più facile”. Appena detto questo la bestia, che nel frattempo si era allontanata parecchio, lanciò un grido lancinante.
“Ma allora qualcuno sta combattendo ...”

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Le armature si fusero in modo bizzarro e le lance si posizionarono ad angolo piatto; al centro Dot muoveva velocemente i piedi, tanto da far apparire poco chiara la sua immagine, mentre Tod, a lui avvinghiato, roteava nella stessa direzione le armi aumentando la velocità. Questo strano “attacco” aveva una potenza tale da smuovere la polvere intorno a loro formando un turbine e, quando si schiantò sul nemico, questo non poté far altro che soffrire di fronte alle punte affilate che si infilzavano nelle sue carni. La rotazione rese il colpo devastante, avrebbe piegato l’acciaio e così fecero col corpo del mostro.
“SFERA DOT E TOD” intonarono all’unisono ma il mostro, dopo esser quasi scivolato, si rialzò più arrabbiato di prima.
Tod si staccò da Dot e poi disse “Sembra resistente... nemmeno la sfera è servita”.
“Già” annuì Dot “Questa volta la vedo veramente brutta” poi si grattò la pancia e tirò su i pantaloni: era davvero preoccupato.
Il gigante non perse tempo e con uno un colpo di zampa sbriciolò come se fosse un biscotto il duro pavimento in marmo della piazza Est.
I due lo evitarono all’ultimo facendo un salto all’indietro, ma la bestia partì subito con la seconda zampa che però non li trovò impreparati: Dot prese velocemente Tod per le gambe e, dopo aver ruotato ad una velocità straordinaria, bloccò il colpo deviandolo in aria. La zampa non colpì case o abitazioni, lo avevano attirato nella piazza più grande, ancora più di quella centrale, per poter combattere al meglio ... a scapito del povero Zuck che ora doveva raggiungerli.
“La ruota Dot e Tod lo ha fermato ma dobbiamo sferrare il nostro asso nella manica...” disse Dot mentre continuava a far ruotare l’amico.
“Accidenti... bloccare quel colpo mi ha fatto male...” si lamentava Tod vedendo il sangue che gocciolava.
“Non c’è tempo da perdere, facciamolo!”
“Che cosa?! Vuoi farti del male?”
“Muoviti!”
Tod capì che non c’èra tempo di discutere, ormai il mostro era pronto per tornare alla carica e, quando Dot lo abbassò abbastanza da toccare terra, appoggiò le mani ad essa e, con una potenza sovrumana, eseguì una sola rotazione di busto e spinse Dot verso il cielo. L’uomo, che certo non era un pesopiuma, sembrò volare più in alto del normale mentre reggeva in mano la sua scodella di legno. Essa era fatta di Weight Wood, un materiale che permette di cambiare il peso di colui che la tiene in mano e di un immenso valore.
Tod, che nonostante tutto sentì un tremendo dolore alle gambe, si rialzò subito e quando vide che Dot era esattamente in aria sopra il nemico, magicamente, fece allungare la sua lancia. Questa si estese per moltissimi metri in pochi attimi e colpì lo stesso amico facendolo precipitare sul nemico con buona velocità.
A questo punto Dot strinse la sua scodella e la velocità con cui cadeva raddoppiò: aveva deciso di aumentare il suo peso fino a diverse tonnellate e, mentre precipitava in picchiata, gridò “Bomba Dot e Tod!”.
Si schiantò sul nemico con forza tale da farlo sprofondare nella terra, poi un rumore sinistro. Gli aveva spezzato in due la spina dorsale.
Senza alcuna pietà, la guardia mingherlina non aspettò nemmeno che il polverone si dilatasse e eseguì un’altra rotazione su sè stesso, ancora con la lancia completamente allungata, che si andò a conficcare nell’occhio del mostro. Questo gridò, ma aveva due buoni motivi per farlo e non si capì cosa facesse più male.
Tod fece tornare la lancia a dimensioni normali e incominciò ad ansimare “Non... non posso permettermi di sprecare l’allungamento... già che questa...questa lancia maledetta mi mangia la vita è meglio non essere misericordiosi”.
Mentre la bestia tremava, Dot scese da essa, che cercava di raggiungerlo con l’artiglio per toglierselo di dosso, e tornò dal compagno. Zoppicava leggermente ma era piuttosto soddisfatto alla vista dell’orrenda creatura che sembrava arrendersi piano piano alla morte.
“Stavolta l’abbiamo conciata per le feste...” disse asciugandosi il sudore e il sangue “non potrà fare più male a nessun-“ prima che potesse concludere la frase un ruggito possente quanto l’eco di una frana nella valle gli squarciò l’udito e la figura del mostro che si rialzava su due zampe trascinando il resto del corpo lo sbiancò. Tod invece era troppo stanco per avere paura.
“Non è possibile... è ancora in piedi” tremava ma non era spaventato dalla forza del mostro. No, non era quello. Era inquietante vedere il mostro alzarsi, ma lo era di più rendersi conto che stava soffrendo e che nonostante questo volesse combattere; era una macchina da guerra il cui unico scopo era uccidere, completamente non curante del dolore.
Purtroppo erano troppo stanchi per reagire.
“Temo... temo che riuscirò a far poco così” e si lasciò cadere col sedere a terra, alzando un leggero polverone, vicino all’amico che si reggeva alla sua lancia.
“Non è stato male fare la guardia con te” parlò Tod, finalmente, con un sorriso malinconico.
“Già, brutto idiota,dovevo sempre dirti tutto io! Ma ora mi riposerò, credo che è finita” ridacchiò.
“Credo che sia finita...”
“Cosa?”
“Hai sbagliato, dovevi usare il congiuntivo”
“Quello che ho detto!”
Poi il l’artiglio del mostro luccicò alla luce del sole pomeridiano e si lanciò verso i due con immane potenza.
Mentre si avvicinava sorrisero entrambi e tutta la vita gli passò davanti, Dot si rassegnò e Tod pensò “No, non voglio morire... non ho ancora trovato nemmeno una ragazza... se non fossi stato così timido”.
Poi un colpo tremendo.
Già, un colpo potentissimo fu scagliato ... ma sulla guancia del mostro. Infatti un potente calciò colpì in pieno la faccia del gigantesco bestione facendolo cadere rovinosamente a terra e alzando un altro grosso polverone.
Una figura, con un grande salto, aveva infatti colpito con entrambi i piedi la guancia del nemico che non era riuscito a portare a termine il colpo.
Le due guardie si resero conto che solo un uomo era capace di tanta forza e la conferma fu quel leggero rumore di campanelli nell’aria; era proprio lui, lì con il volto dipinto di uno strano colore rosso e gli occhi nerastri.
Toccò un campanello del cappello e il suo viso tornò normale, poi fissando i due disse tranquillo “E’ il momento di morire”.
I due sobbalzarono.
“Di morire ... dal ridere!” esclamò “E di certo questo coso non mi ruberà il lavoro”.
Fece un inchino “Giullare Hazzy, al vostro servizio!”.
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Gli abitanti erano tutti ammucchiati nella piazza Nord, vicino alla reggia. Mai era stata così piena e, se bastava ad accogliere tutti, era perchè in molti se ne erano andati fuggendo o stavano combattendo... oppure erano semplicemente morti. I soldati tentavano di bloccare l’attacco da parte degli esseri oscuri, ma si facevano sempre più numerosi e di grandi dimensioni: le grida di donne e uomini aumentavano, come i morti.
Pure il re combatteva in prima linea ma, esattamente come quando si ha paura del buio perchè non si conosce cosa vi si nasconde, le persone scappavano da quei mostri... non avevano idea di cosa fossero. Avevano paura del buio.
Sembravano destinati ad essere uccisi uno per uno, quando una ragazza dai capelli rossi si innalzò su una statua in mezzo alla piazza e rese immensa la sua figura in mezzo alla folla.
“Big Voice!” Gridò e,un’ onda d’urto partì dalla sua bocca colpendo tutti i mostri e spazzandoli diversi metri indietro su ogni singolo fronte su cui i soldati combattevano.
Fu impressionante anche se non provocò quasi nessuna morte fra i nemici ma riuscì a stordirli ed ancora più incredibile fu che colpì solamente i bersagli e provocò solo una leggera brezza sul viso degli abitanti. La voce della ragazza risuonò nel silenzio che si era creato “Quello... quello era il mio incantesimo per aprire il forziere alla festa...colpisce solo i bersagli che desidero anche se non è molto potente e richiede molte ...” e qui quasi cadde, sembrava stanca.
Si alzò un bisbiglio nella folla ma prima che le grida tornassero parlò di nuovo “Ascoltate! Questi non sono che gli esseri oscuri che combatterono i nostri antenati!” mentre parlava, i mostriciattoli già stavano per tornare all’attacco.
“Fanno paura ma se continuiamo a cadere nella loro trappola allora faremo la fine dei topi...aiutiamo le guardie, smettete di scappare!” Era in lacrime.
“Mio padre, i keyblader, il re... tutti stanno combattendo per voi! Maghi, contadini, fabbri, vi prego! Fategli vedere la forza del nostro popolo!”.
Le parole di quella ragazzina colpirono i cuori delle persone che si risvegliarono da un incubo di terrore: non aveva senso farsi ammazzare in quel modo.
Gli uomini e le donne si armarono zappa, i maghi di parole.
I bambini furono presi di forza dalle madri e portati, con i feriti, nel castello.
Un esercito di popolani si abbatte sui nemici con forza doppia a quella delle guardie.
“Brave Voice...” disse Marion mentre sveniva.

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Zuck non staccava lo sguardo dall' abnorme creatura oscura, che veniva domata con una certa facilità da uno sconosciuto alleato, ciò fece rallentare il passo al castano quello che bastava per riprendere il fiato che aveva perso. "Ehi Zuck" lo chiamò una voce ed istintivamente si voltò verso la sua destra e da dietro un angolo una figura famigliare spuntò. Abiti lunghi e barba color corteccia "Merlino", i suoi occhi incominciarono a brillare non appena si poggiarono sul mago, "Cosa è successo?" chiese sperando di raccogliere maggiori informazioni. In pochi attimi si scambiarono le informazioni più salienti dei rispettivi combattimenti, causando solamente altri dubbi. "Quindi dal tuo racconto immagino che adesso bisogna occuparci di quella creatura"
"Esattamente e nonostante il combattimento contro Nicol l' abbia indebolita, sembra ancora molto forte" disse guardando il loro obbiettivo, poi dopo uno sguardo complice iniziarono a muoversi verso la piazza in cui era collocata, ma bastò uno sguardo veloce alla sua sinistra per farlo smettere di correre e anzi farlo immobilizzare completamente.
Vide il maestro. Ne era sicuro nonostante tutta la folla e il cappuccio che copriva il suo volto. Era lui, il modo di muoversi, di respirare e di guardarsi attorno, ogni particolare sembrava che appartenesse ad Anguus, ma era quella sacca bianca che teneva sulla spalla che lo fece preoccupare. Possibile che fosse stato lui a rapire Joy? Stava per correli incontro quando una mano sulla spalla di Merlino lo fermò, "Calmati ragazzo"
"Come posso calmarmi. Quello è il maestro. E' il mio maestro" cercò di liberarsi dalla stretta ma più si divincolava e più si faceva forte. Che intenzione aveva il mago? "Per il momento meglio lasciar andare. Ho posizionato su di lui una magia di localizzazione ed adesso ovunque vada io lo saprò. Adesso la priorità è quel bestione che rischia di spazzare via la città. Mi capisci" gli urlò Merlino in faccia. Zuck rimase scosso e non sapeva se credere al mago, oppure liberarsi e andare dal mentore per riempirlo di domande. Ma un attimo di lucidità lo fece ritornare alla realtà ed optare per il mostro era la scelta più saggia, la stessa scelta che avrebbe fatto il maestro. Gli lanciò un ultima occhiata e seguì Merlino verso la piazza.
"Zuck" esclamò l' uomo incappucciato sparendo a sua volta in un vicolo oscuro.
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La bestia scosse violentemente la testa per riprendersi dal duro colpo, per quanto fosse resistente era stato troppo inaspettato, e adesso davanti a lei vi era un nuovo avversario.
"Dot.Tod. Voi potete anche riposarvi, so quanto sono difficili da gestire quelle armi. Avete fatto un buon lavoro" esclamò Hazzy passandosi un dito sotto il naso.
Le due guardie ansimarono e si rigettarono nuovamente a terra, se la situazione fosse degenerata si sarebbero messi nuovamente in moto, ma era difficile prendere in considerazione l' eventualità del loro aiuto adesso che vi era Hazzy.
La bestia furiosa alzò la sua imponente zampa e la calò con forza su Hazzy, quest' ultimo rimase immobile fino all' ultimo poi si toccò un campanello e come d' incanto il suo viso si colorò di verde.
Il colpo andò a segno. La pietra della piazza Est si frantumò e i frammenti schizzarono in più direzioni, mentre il corpo del giullare spariva sotto la potenza dell' arto d' ombra.
La bestia sicura di aver centrato l' obbiettivo continuò nuovamente a colpire quel punto, fino a quando una voce non la fece smettere.
"Pesce d' Aprile" disse ridendo Hazzy che invece di trovarsi sotto le macerie era collocato in ben altro posto. Sopra la testa della bestia.
La modalità verde lo rendeva estremamente veloce e lasciare un immagine residua di sé stesso era un gioco da ragazzi, un gioco divertente a detta sua.
Il gigante d' ombra ruggì arrabbiato, ma prima che potesse fare altre cose la faccia del giullare aveva cambiato colore ed ora era di un rosso accesso.
"Pioggia di Coriandoli" dopo aver urlato il nome dell' attacco, una moltitudine di calci iniziarono a tempestare il volto del bestione che non poteva fare altro che subire e cadere sotto tutta quella potenza.
Tod e Dot sentivano che il compagno si stava facendo valere, fino a quando non cadde vicino a loro.
"Devo ammetterlo questa è veramente tosta … " si alzò da terra e prese una piccola ricorsa.
"E il premio come creatura più fastidiosa del giorno …" saltò con tutta la sua forza verso il volto della creatura "… va a te". Un potente attacco si abbatté sulla' occhio precedentemente ferito della bestia, ma tanta era la potenza del colpo che il corpo della creatura si alzò dal terreno e fluttò in aria schiantandosi duramente sulla pietra della piazza, distruggendola nuovamente.
Hazzy ritornò a terra con un sorriso soddisfatto e alzò lo sguardo fiero al cielo, quel tanto che gli bastò per vedere un' enorme figura oscura cadergli addosso.
"Hazzy" dissero all' unisono le due guardie alzandosi da terra, ma ormai era troppo tardi e il colpo lo centrò in pieno.
La bestia continuava a premere la zampa con forza nel tentativo di sbriciolare ogni ossa di quel dannato giullare, ma qualcosa opponeva resistenza. Una possente figura stava bloccando l' arto oscuro e poco dopo lo lanciò via con ardore.
"Ma quello è …" esclamò Tod.
"Hazzy…" finì Dot.
Il cappello del giullare era in grado di amplificare le sue capacità a seconda del campanello che toccava, ma quando suonava la "Black Bell" assumeva una forza e un aspetto quasi demoniaco. Lo confermava il volto che si era tinto di nero, così come tutto il resto del corpo, il suo fisico si era fatto muscoloso ed era perfino diventato più alto, mentre la pelle aveva incominciato a sviluppare strane placche.
Non restò molto fermo a farsi osservare e partì subito all' attacco. Con un salto si portò oltre la testa della creatura, che già arrancava con molta fatica. Hazzy caricò
il colpo, unì entrambe le mani a pugno e sferrò un potente attacco alla testa del nemico, che all' ultimo cercò di pararsi con una zampa, ma servì ben a poco. Il colpo frantumò l' arto come se fosse stato un piatto caduto a terra, ma non si fermò e urlando disse "Esplosione della Pignatta". La tremenda tecnica colpì con mostruosa forza il cranio della bestia, che sotto a tanta forza, non poté far altro che spezzarsi.
"La festa è finita" esclamò mentre cadeva con il nemico, che raggiunto il suolo lo frantumò.
Il giullare cadde a terra tornando normale e rotolò poco lontano, il giusto per evitare che venisse sommerso dal peso dell' ormai sconfitta creatura. "Hazzy" esclamarono le guardie soccorrendo l' amico che dopo un simile attacco era privo di energie.
"Hai esagerato vecchio mio" disse Tod caricandoselo sulla schiena.
"Ma senti chi mi viene a parlare. Che mi dici di quando hai sprecato due secondi della tua vita allungando la lancia per prendere quel dolcetto?"
"Era un dolcetto buono" annuì la guardia smilza, "Ci credo. Lo aveva fatto la mia Merion, per l' appunto mi parla sempre di te. Per me gli piaci" disse facendo l' occhiolino, Tod divenne rosso e accellerò il passo sotto le risate di Dot e Hazzy.
"Ragazzi avete bisogno di una mano?" esclamò Zuck spuntando da dietro un' angolo, ma poi vide la creatura a terra e le pietre della piazza frantumata così come le case vicine.
"Che strano … non ricordavo di essere passato di qui" esordì Merlino facendo ridere tutti.
Le guardie raccontarono della loro battaglia e di quella di Hazzy,onorandolo per le sue doti di combattente cercando di reclutarlo nella guardia cittadina.
"No, grazie amici. Il giullare è un lavoro che mi alletta molto di più … " sorrise passandosi il dito sotto il naso.
"E adesso che facciamo?" chiese Zuck attirando su di lui l' attenzione dei presenti.
"Meglio passare a riprendere Nicol e andare dal Re" propose Merlino e dopo che tutti ebbero annuito partirono, perfino Hazzy preferì scendere da Tod per camminare con le sue gambe e si avviarono verso la fine della strada.
E mentre tutti parlavano e ridevano le bestia si alzò dolorante.
Non fece alcun rumore mentre estraeva il suo artiglio e piano, nonostante la mole, colpì quel odiato giullare. Il fiato gli mancò e il dolore prese il suo posto, guardò dapprima i suoi amici e poi l' artiglio che gli aveva perforato il petto e mentre il sangue incominciava a uscirgli dalla bocca,iniziò a parlare, consapevole che quelle sarebbero state le sue ultime parole.
"Se lo spettacolo vi è piaciuto, applaudite"
Ed infine fece un gesto semplice ma allo stesso tempo naturale.
Sorrise.

Bhè questo è l' ultimo capitolo che posto, poichè finito completamente. Mi dispiace ancora per aver fatto allungare così tanto il contest e RaffaxKIngdom vuole specificare che non ha preso parte alla correzzione,poichè troppo occupato con la scuola, del 8 ,9 e 10 Capitolo di questa storia.
Per concludere spero che vi piaccia questo ultimo pezzo nonostante non sia la fine :)

10 ° Capitolo - Il tocco della morte

L' artiglio uscì piano dal corpo esanime di Hazzy, lacerando ancor di più la carne. Il colorato giullare cadde a terra, tingendo a sua volta le pietre della via. Un rosso accesso, un rosso vivo strappato con violenza dal suo corpo, ed il sorriso che gli aveva perennemente dipinto il volto, andava piano,piano svanendo, lasciando dietro di sè solo il suo ricordo. Un bel ricordo.
A tutti il cuore smise di battere per quei pochi secondi. Quelli che ti fanno veramente capire quanto importante fosse per te.L' importanza di qualcosa o qualcuno, la capisci solo dopo averla persa.
I ricordi correvano nelle menti dei presenti, anche in quelle di Zuck e Nicol, che in un solo giorno erano riusciti ad apprezzare ogni sfumatura di Hazzy. E le lacrime iniziarono a cadere. Così, spontanee. Prima che ci si potesse rendere veramente conto della grande perdita e come un segno divino anche il cielo si rabbuiò per far cadere le sue lacrime, gocce di pioggia.
Tod e Dot storsero la bocca, sperando che non fosse successo quello che avevano visto. La bestia ruggì vittoriosa, per aver ucciso il nemico che l' aveva sconfitta, ma una potente magia del fuoco la fece evaporare come le gocce di pioggia li vicino. Merlino con la mano ancora fumante, non pronunciò il nome dell attacco. La bocca tremava e gli occhi erano lucidi, non era riuscito a salvare un suo amico, stava per piangere, ma ricacciò le lacrime indietro, Hazzy non lo avrebbe mai voluto vedere in quello stato. Neanche la sua magia era in grado di fare miracoli, e tutti lo sapevano bene. Il corpo venne sollevato dalle due guardie che lo guardavano piangendo, che gli urlavano di resistere, ma come poteva sentire un corpo ormai morto? Lo portarono in mezzo agli amici, lo portarono sotto quella pioggia battente, per dargli un ultimo abbraccio, sperando di vederlo ridere ancora una volta. Ma così non fu. E piangere sembrò la soluzione migliore per tutti. Piangere per sfogarsi, piangere per ricordarlo al meglio.

______

Ormai gli esseri oscuri, di cui ancora non si era riusciti a capire il nome, si stavano ritirando vedendo i propri generali sconfitti, il popolo esultò, alzando il braccio al cielo in segno di vittoria , tutti tranne Marion. Mentre lottava, si era sentita trafiggere, come da una grossa lancia, e aveva iniziato a piangere, non dal dolore, ma dalla tristezza,come se uno spettro l' avesse avvolta nel suo telo di morte. Si sentì pesante, anche se erano solo i vestiti bagnati a pesarli. Si sentiva sola, anche se era circondata da persone. "Papà" esclamò, in modo talmente spontaneo che sorprese anche lei. Si guardò veloce intorno e dopo di che iniziò a correre, non sapeva dove, ma era certa di percorre la strada giusta. Non gli ci volle molto prima di arrivare al portone cittadino, dove erano riuniti tutti i suoi amici. Tutti riuniti intorno a suo padre. Le guardie rimasero basite in quella apparizione, vedendo la ragazza come uno spettro, "Ragazzi perché mio padre è a terra?" esclamò. Tutti abbassarono lo sguardo, facendo facilmente intuire quale fosse la risposta. Sul volto di Merion non si riconobbe più la pioggia dalle lacrime, ma un grido acuto rimbombò più forte di tutta quella pioggia scrosciante "Papà".

______

Il gruppo tornò all interno del castello, accompagnati da Re Rupert. La servitù era intenta a correre in modo frettoloso, cercando di sistemare il più possibile dopo l' attacco delle creature. Ma tutti si fermarono non appena il sovrano, annunciò la morte del giullare Hazzy. La servitù si mise a piangere e a disperarsi, cercando di aggrappassi a qualcosa di inesistente. Il Re, con sguardo basso, riprese la sua posizione sul trono, sedendosi con molta fatica su quella sedia così decorata ma davanti a sé, come poche ore prima, vi erano i Keyblader e il mago suo vecchio amico, gli avrebbe voluti guardare con sguardo sereno e un sorriso in volto, ma dopo una battaglia non c'è mai tempo per una risata. Merlino guardò il sovrano avanzando una proposta " Sire … comprendo benissimo che questo sia il momento meno opportuno, ma … dobbiamo partire alla ricerca di Aangus. Se è possibile ci farebbe scortare da alcuni dei suoi uomini? ".
Rupert alzò lo sguardo in cerca di una risposta nell' aria, poi porgendo nuovamente lo sguardo al trio diede il suo verdetto finale "No. Mi dispiace" Merlino mandò giù il boccone amaro senza discutere, come i due Keyblader, volevano veramente ritrovare il maestro sopratutto Zuck, ma gli sembrò l' occasione meno propizia per controbattere.
"I pochi guerrieri restati vivi aiuteranno nella ricostruzione della città e all' occorrenza, a scacciare gli ultimi esseri oscuri. Quindi la risposta è no, ma sé posso fare qualcosa per voi ne sarò lieto" concluse il Re, lasciando che la stanza cadesse nuovamente nel silenzio. Il Keyblader più basso non smetteva di martellassi la testa con domande, avrebbe fatto bene ad avere ancora fiducia nel maestro? Possibile che le cose che aveva fatto fossero tutte vere? Erano domande senza risposta, o almeno per lui, domande che perforavano la sua mente facendolo disperare ancora di più. Poi l' amarezza mista alla tristezza, terminò quando il compagno pose una mano sulla spalla del compagno "Tranquillo Zuck appena troveremo il maestro vedrai che andrà tutto meglio", Zuck fece un sorriso amaro, quello che bastava a non far preoccupare ulteriormente l' amico, che a guardarlo meglio stava peggio di lui. Nicol infatti stava stringendo i denti e con la mano libera si tocca le costole. Aveva perso solo la battaglia per fortuna, ma sicuramente portava una ferita più profonda di quella che aveva nella carne, un terribile senso di colpa. Il mostro che era riuscito a sconfiggerlo aveva ucciso molte persone compreso il giullare, e nella sua mente giravano sicuramente le stesse domande di Zuck, riguardanti al maestro e guardandolo negli occhi si accorse che non erano mai stati sconfitti su così tanti fronti. Ormai rimaneva solo la loro amicizia, e una vana speranza di ritrovare il maestro, a sostenerli in quella lotta che sembrava persa in partenza. Poi Zuck abbracciò il compagno con fatica e dolore, ma il calore provato superò queste sensazioni regalando un sorriso a entrambi.
Merlino li guardò sorridendo a sua volta, ormai si era affezionato a quei due ragazzi, anche se gli parve strano. In fondo non gli aveva mai visti, oppure sentiti nominare, ma i loro cuori erano in così perfetta armonia che gli sembravano due suoi vecchi amici, perduti e ritrovati dopo tanto tempo. Il mago sapeva che era stato il loro maestro a rapire Joy ma forse potevano riportarlo indietro, con quelle belle parole parole che sapevano solo pronunciare loro. In fondo sperava anche lui che lo ritrovarselo, buono o cattivo, non avrebbe fatto differenza perché quei due se lo sarebbero riportato indietro, come il vecchio Aangus, "Va bene sua maestà. Noi andiamo e quando ritorneremo avremo di che festeggiare" disse Merlino sorridendo ancora più forte.
Dopo la benedizione del Re i tre si congedarono, sparendo dalla sala del castello, lasciando Rupert da solo, che in mezzo a quel silenzio, desiderava avere accanto a sé Hazzy. Le lacrime iniziarono a scendere nuovamente, ricordando l' amico appena perso.

________

Uscendo dal castello si diressero subito alla piazza cittadina, il mago disse di avere un piano.
La piazza era piena di feriti stesi su dei letti, mentre altre persone li prestavano assistenza fasciandole, oppure cercando di tranquillizzarle. C' erano persone che si disperavano e piangevano, sicure di non aver mai potuto più riabbracciare i loro cari e mentre camminavano in mezzo a questa folla di disperazione Merion li venne incontro. I suoi occhi erano rossi come i capelli e lo sarebbero stati ancora a lungo, guardò il mago "Dove andate?!'" chiese, "Andiamo a ritrovare il maestro Anguus", la ragazza abbassò lo sguardo "Spero che abbiate più fortuna della mia" trattenne nuovamente delle lacrime, non voleva piangere ancora, gli salutò e sparì tra la folla. Merlino sapeva che era forte e quando sarebbe tutto finito sarebbe tornata più allegra di prima, con lo sguardo cercò anche le guardie sue amiche e non fu difficile individuarle. Tod e Dot aiutavano portando bende e medicinali alle persone e annuendo il mago si convisse che prima o poi sarebbe tornato tutto come prima.
"Allora Merlino cosa facciamo adesso?" intervenne Zuck impaziente di trovare il maestro, il mago scosse la testa liberandosi dai suoi pensieri e si voltò verso i due "Il vostro maestro si trova nella foresta Ovest detta Foresta Raven. Non possiamo perdere altro tempo, quindi ho deciso di usare la magia del teletrasporto" i due Keyblader annuirono in religioso silenzio. Dopo aver accumulato energia magica e concentrazione, ordinò ai due ragazzi di toccarlo e di stringersi forte alla veste, nuovamente in silenzio eseguirono l' ordine stringendo forte un lembo del vestito del mago, che dopo aver preso un bel respiro invocò parole antiche, imparate chi sa su quale testo e davanti agli occhi di tutti, ma senza destare stupore, sparirono.
Quando i due ragazzi riaprirono nuovamente gli occhi, il paesaggio aveva cambiato forma. Si trovavano alla base di una collina circondata da un fitto bosco, ma gli alberi avevano qualcosa di strano. Erano storti e piegati, ma non per la loro innaturale crescita, ma a Zuck parve più che si stessero dimenando dal dolore, le foglie infatti erano di un colore grigio topo e l' erba era completamente assente, preferendo lasciare posto a della terra morta. Merlino si era disteso sul primo sasso che aveva trovato, quella magia era assai portentosa ma vi erano troppi rischi, compreso quello del senso di spossatezza, Nicol invece sembrava stare meglio e si guardava attorno con uno strano sorriso, felice di poter rivedere di nuovo il maestro, questo sollevò Zuck. Non appena il mago si fu ripreso iniziarono la scalata verso la cima della collina, che era assai ripida. Per quel breve tratto forse per la fatica e il dolore, Zuck non riuscì a pensare a niente se non al fatto di poter rivedere il maestro. Appena arrivati in cima un ammasso di pietre che sembravano comporre un rudero, si parò di fronte al trio "Eccoci… Anguus è qui sotto" preannunciò Merlino "Ma la discesa non sarà facile" continuò, i due ragazzi forti annuirono all' unisono, e Merlino spostò sicuro un masso, sapendo dove era la via. Una botola segreta con delle scale fece la sua comparsa, scale che portavano alle viscere della collina. Scale che portavano verso una strana oscurità, ma tutti e tre non dubitarono nemmeno un secondo e uno dopo l' altro entrarono sparendo nel sottosuolo.
La scala era ripida, il corridoio stretto e l' oscurità gli copriva come una pesante coperta. Più scendevano e più a Zuck sembrò di cadere, riusciva solo a sentire il suo respiro, leggero come la carezza di una mamma, la sua mente li sembrò inesistente in quel baratro d' oscurità e si sentiva quasi impazzire. Non seppe quanto camminarono, anche se a lui sembrarono ore, ma riuscirono ad arrivare alla loro meta. Una luce li indicò la via giusta e la imboccarono subito. S ritrovarono così in un enorme stanzone costruito sotto la collina, da chi sa chi, ma quello che a Zuck sembrò più strano fu che era illuminato, non sapeva da dove venne la fonte e mentre si guardava attorno lo vide. Una figura immensa in fondo alla stanza che stringeva forte a sé un ragazzo e Zuck si fermò subito, la figura era alta e muscolosa ma era anche vestita di una tonaca bianca come la neve, sapeva bene chi era quella figura "Maestro" urlò a squarciagola d' istinto, gettandosi in ginocchio al suolo, con gli occhi che lacrimavano e un sorriso in volto. La figura si girò. "Cosa?! Zuck che ci fai qui?" esclamò Anguus posando delicatamente Joy al terreno, Zuck rimase immobile forse per la gioia, o forse ancora per il dubbio che fosse divenuto malvagio, fatto stà che fu Nicol a rispondere per lui "Scusami ma i piani sono cambiati .. vecchio". Anguus indietreggiò "Gli accordi erano che se avessi fatto quello che mi avevi ordinato non sarebbe successo niente a Zuck" disse protestando a gran voce, Nicol si aggiustò i capelli biondi "E infatti è così…" poi si sentì tirare la veste da una mano, la mano del compagno "Nicol ma che stà dicendo?" il più alto dei due si inchinò e guardò negli occhi l' amico "Tranquillo fa tutto parte del mio piano … tra poco diventeremo i più potenti" sorrise e andò da Anguus, a Zuck sembrò non capire. "Allora che vuoi fare?" chiese il maestro alterato, Nicol mosse un po' le mani "Bhè voglio ricompensare il mio amico… per tutte le volte che mi è stato accanto. Voglio ricompensarlo con il potere dell' oscurità, voglio che anche lui assaggi quel delizioso netare " un potente pugno arrivò sul volto del ragazzo, respingendolo indietro "No … non puoi essere così stupido. I patti non erano questi, ho ucciso delle persone, rubato un tesoro e rapito un ragazzo innocente per far in modo che Zuck non ne sapesse niente". Nicol iniziò a irritarsi "Cosa c'è … brutto scemo, non ti vanno bene i piani? Sono io il capo" Anguus contrasse la faccia dal disgusto e dalla rabbia "No… se è così io mi dissocio puoi scordarti che io ti dia una mano". Zuck non riusciva a capire cosa stesse succedendo e guardò Merlino in cerca di una risposta, ma anche il mago sembrava sorpreso quanto lui. Da come stavano parlando sembrava che Nicol c'entrasse qualcosa. Che c' entrasse fin troppo. "Se è così allora non mi servi più" Nicol schioccò le dita e la rosa disegnata sul dorso della mano si illuminò, facendo intuire che avrebbe lanciato una magia e così fu. Difatti delle fiamme ardenti iniziarono a solcare la pelle del vecchio mentore, poi il biondo si voltò verso l' amico, come se non fosse successo niente "Scusami questo non era previsto… ma vedrai che riusciremo a portare a termine il piano, che ho ideato anche senza quello sce…" un pugno ricoperto di fiamme colpì in faccia Nicol, deformandoli il bel viso e facendolo cadere a terra. Anguus era ancora in piedi con le fiamme che lo stavano divorando piano e in modo inesorabile.Nicol alzò lo sguardo e la rosa si illuminò nuovamente, la magia che aveva appena scagliato trasformò il braccio, di chi lo aveva colpito, in puro ghiaccio.Il maestro cadde in ginocchio dal dolore. Nicol stava cercando di uccidere Anguus, arrivò perfino ad invocare il Keyblade per darli il colpo di grazia. La cosa a Zuck sembrò inverosimile, il suo amico, colui che fino a quel momento lo aveva accompagnato alla ricerca del maestro, si era rivelato cattivo. Strinse i denti, poteva anche darsi che si stesse sbagliando di nuovo e tornò a guardare la battaglia in cerca di altre risposte, mentre Merlino con qualche incantesimo d' invisibilità era riuscito a portare al sicuro Joy.Nicol si alzò impugnando l' arma e caricò il maestro, che parò con il braccio di ghiaccio, che andò a frantumarsi in milioni di schegge, ma con la mano buona invocò anche lui l' arma, un Keyblade dalla forma di obelisco bianco,uno dei tanti altri motivi che gli avevano fatto assegnare il suo soprannome, e cercò di contrattaccare, colpendo di striscio il vecchio allievo, una ferita superficiale che non lo avrebbe certo fermato. "Fuggite … schiocchi" urlò Anguus alzandosi nuovamente in piedi. Zuck invece di seguire il consiglio del maestro iniziò a correre, ma non per la salvezza, ma per cercare di proteggere il mentore e di potere fine a quella follia. Ma prima che potesse raggiungerlo la veste bianca si macchiò. Con un mugolio Anguus cadde a terra inesorabilmente portandosi la mano alla ferita, ma ormai era troppo tardi e quando Zuck riuscì a fiancheggiarlo. La fierezza che un tempo abbondava negli occhi del maestro stava svanendo , ma non si voleva dimostrare debole al discepolo ed espose un suo ultimo pensiero "Grazie Zuck … sei s-stato un bravo allievo, ma Nicol è caduto nell' oscurità … con lui s-sono stato troppo debole" tossì sangue, ormai era al limite, ma continuò a lottare e riprese nuovamente la parola "…Ti prego salvalo e tornate a casa. Felici come prima. Felici come siamo sempre stati" poi non gli restò altro che sorrise e si spense come una stella.
L' obelisco bianco era caduto.
"Ma che sperava di fare quello scemo?" disse sogghignando Nicol, curandosi la ferita, ma poi smise di ridere non appena vide gli occhi di Zuck. Occhi rossi come quelli del demonio ed esattamente come un demonio iniziò a parlare "Nicol … ti ammazzo". Si alzò in piedi invocando l' arma.
 
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view post Posted on 31/5/2013, 22:03
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Il signore dei biscotti

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Ragazzi, mi dispiace che non siate riusciti a terminare il lavoro, ma il contest è ufficialmente finito =(
Spero comunque che sia stata un'esperienza divertente! Posteremo in seguito i risultati!
 
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view post Posted on 9/9/2013, 20:49
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Il Fautore di Idee

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E con il più grande ritardo che la storia dell'umanità abbia mai visto in un contest di un forum...mi accingo ad annunciare il vincitore! ^^"
Senza troppa suspance però, penso che ne abbiate avuta abbastanza di suspance! XD

Dunque, il vincitore del Contest di Scrittura Annuale: The World Ends With You, avendo ottenuto un punteggio totale di 86, è...
...
...
...
CITAZIONE
il duo White e Lis! ^^

Ed ecco il premio! ^^



E per tutti coloro che hanno partecipato al contest, ecco un piccolo wallpaper extra per scusarci del terribile ritardo! ^^"
ps: fate click destro e poi andate su "visualizza immagine", è piuttosto grosso, ovviamente! XD



Quindi, grazie a tutti per aver partecipato a questo contest, e grazie alla giuria (della quale non ho fatto parte per la prima volta) per aver valutato i lavori!
Quindi...'til next time! =D
 
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view post Posted on 9/9/2013, 21:06
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Il signore dei biscotti

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E' finito! Festa! XD

Beh, un complimentone a White e Lis per aver vinto e a Flex che ha retto fino alla fine! =)
Una menzione anche a chi ha partecipato ma non ha terminato : D
Speriamo di non fare più tutto questo ritardo, in futuro!!
 
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view post Posted on 10/9/2013, 10:31
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Eppur si muove!!!!!! Ce l'abbiamo fatta!!! Il contest praticamente biennale si è concluso!!! Ci terrei molto a ringraziare tutti quanti i partecipanti, però devo dire che un grandissimo merito va a superflex perché è stata l'unica ad aver avuto il coraggio (per non usare un termine più volgare) di arrivare fino alla fine e completare la sua storia, che mi ha divertito molto e che ho letto fino alla fine senza alcun problema!!!! Mi dispiace che nessun alto oltre lei sia riuscito a finire, potevano nascere tantissime belle storie! Ringrazio la giuria e spero che la nostra storia sia piaciuta non solo a loro, ma anche a tutti i malcapitati che hanno avuto il coraggio di leggerla. A tempo e luogo la riproporremo -con le dovute correzioni- anche nella sezione fanfic!
Grazie ancora!
 
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10superflex1
view post Posted on 10/9/2013, 11:09




Un applausone gigante a W&L per la vittoria stra-meritata!!! :D
E' stato un bellissimo contest-luuuungo-però da ricordare, oltretutto il contest mi ha permesso di portare a termine una fanfiction! Sì, sono una tremenda sconclusionata il più delle volte... Sicuramente molti se ne saranno accorti XD
Ovviamente un grazie anche agli altri partecipanti, ed alla giuria che nonostante il ritardo ha comunque portato a termine il suo compito!
CITAZIONE
un grandissimo merito va a superflex perché è stata l'unica ad aver avuto il coraggio (per non usare un termine più volgare) di arrivare fino alla fine e completare la sua storia, che mi ha divertito molto e che ho letto fino alla fine senza alcun problema!!!!

Oddio White, così mi fai commuovere :°D
 
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view post Posted on 10/9/2013, 15:27
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Wow! Grazie per il mega wallpaper, e' fantastico!! (ma in tutto quello spazio pero' anche Even poteva entrarci.... XD)... ehm... dicevo... ma non e' che avete postato la versione incompleta? Mi pare manchino le scritte, o sono io che non le visualizzo?
A parte cio', sono contenta del risultato perche' io e white tenevamo molto a questa storia e abbiamo cercato di dare il massimo! Mi dispiace solo che quasi tutti gli altri non siano riusciti a finire, le storie erano partite cosi' bene!
Invece voglio fare tantissimi complimenti a superflex, non solo per aver portato a termine il lavoro ma anche e soprattutto perche' la sua storia mi e' piaciuta un sacco, mi ha fatto ridere, era originale e con la giusta dose di epicita'. E' stato un piacere gareggiare insieme!
 
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view post Posted on 10/9/2013, 15:34
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Il Fautore di Idee

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CITAZIONE
ma non e' che avete postato la versione incompleta? Mi pare manchino le scritte, o sono io che non le visualizzo?

Ah, no, è un Wallpaper senza scritte, visto che è per tutti i partecipanti e ho pensato che ad alcuni potrebbero non piacere i wallpaper con delle scritte. XD
 
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view post Posted on 10/9/2013, 15:54
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Ah, quindi niente "eterna gloria a white e Lis vincitrici del contest etc etc"... peccato XD
Siccome vedevo tutto quello spazio vuoto avevo pensato mancasse la scritta, dato che negli altri contest a volte si faceva prima l'immagine e la scritta si aggiungeva all'ultimissimo momento. E vabbe' XD
Pero' Even era ancora meglio della scritta XD
 
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