Contest di Scrittura Annuale: The World Ends With You

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Arimath
view post Posted on 20/1/2013, 11:14




Grazie per i complimenti :D. Già; il secondo capitolo mi piace per questa sua particolarità che si svolge dentro una fiera, per poi arrivare alla parte del forziere. Anche se la mia preferita è la parte del pugno del Robot X°°°D
 
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view post Posted on 20/1/2013, 21:59
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Dragone

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Ed ecco il terzo capitolo!

In questo le cose si faranno serie ... si scoprono mooooooooolte cose e finalmentre inizierete a capire dove la storia andrà a parare, ma attenti! Ricordate che tutto il bello deve ancora venire : D

Mi raccomando, se ci sono errori o sviste segnalate... purtroppo i nostri computer non vanno d'accordo (soprattutto per la punteggatura, che il mio la risistema in modo strano!) ed inoltre chi scrive non riesce mai a notare discorsi contorti.

Spero vi piaccia!

3° Capitolo- La casa sulla collina

Silenzio. Una parola che indica uno stato molto semplice e facilmente comprensibile ma che nello stesso tempo riflette una situazione che non si realizzerà.
Infatti è impossibile trovarlo: si dice che un potente mago una volta si isolò in un luogo creato dalla sua stessa magia perchè voleva ascoltarlo, voleva ascoltare il silenzio stesso e capire cosa fosse. Le aveva provate tutte ma nel bosco udiva il canto degli uccelli e lo scrosciare del ruscello, nella sua casa il rumore delle assi e delle voci umane e nel deserto il vento e i granelli che scivolavano uno sopra l’altro.
In quel luogo, cioè quello creato dal suo potere, niente di tutto questo lo disturbò ma pare che il mago riuscisse comunque a sentire i battiti del suo cuore e così rinunciò.
Quel giorno però si può dire che tutte le persone in quella stanza riuscirono a sentirlo per pochi secondi perchè mai il silenzio si era avvicinato tanto agli uomini come in quel momento. Anche i cuori si erano fermati, anche il tempo era muto e non faceva rumore scandendo le lancette del fato.
Questo ripartì solo nel momento in cui il ragazzo appoggiò le mani sulla nuca ed esclamò “Tutto qui? Questi forzieri non sono poi niente di speciale”.
Gli sguardi stupefatti dei presenti fissavano il giovane e le loro bocche avevano ancora bisogno di tempo per riempirsi di parole; solo il suo compagno non si stupì e si portò anche lui al centro della sala, con passo pacato ma rumoroso visto che risuonava nell’intera stanza. Marion cadde all’indietro sul sedere ma non proferì parola e mentre i suoi occhi seguivano i passi dello sconosciuto, nella sua mente iniziò a capire.
I due ebbero il tempo di ricongiungersi prima che la situazione si evolvesse: il giullare, a bocca aperta, si girò verso il sovrano che, dopo essersi alzato in piedi, parlò con forza.
“Chi siete?” e con sguardo severo li fissò e poi sgranò gli occhi “Ma quella veste...”
I due si tolsero il mantello azzurro, su cui era ricamata l’immagine di un obelisco bianco, rivelando completamente il loro aspetto.
Quello più alto posò una mano nei suoi folti capelli biondi che scendevano fino alle spalle, il viso aveva lineamenti fini ed aguzzi ed i suoi occhi profondi come il mare scrutavano con superiorità l’ambiente. Il suo aspetto era veramente magnifico e leggiadro, non da meno i suoi abiti: una veste da battaglia sobria ma elegante, nera la maglia che aderente evidenziava la sua muscolatura e i pantolini grigi che, piuttosto larghi, scendevano fino ai piedi coprendo quasi completamente le sue scarpe. Lo proteggeva quella che a prima vista era una giacca ma che ad un buon osservatore si rivelava essere una maglia magica di ottima fattura, anch’essa grigia e coordinata con i pantaloni. Esse diminuivano la potenza dei colpi subiti ed era difficile trovarne una che non fosse un pò “rozza” visto che si preferiva l’utilità all’eleganza e ciò diceva molto sulla natura del ragazzo.
Stranamente però una delle due maniche, di solito lunghe fino ai polsi, era tagliata, rivelando il suo braccio ed uno strano tatuaggio che delineava dalla mano alla spalla una splendida rosa attorcigliata in più punti e con petali che fluttuavano qua e là.
L’eroe del giorno invece teneva ancora in mano la strana arma e il suo sguardo era pieno di forza e vitalità: i suoi capelli castani erano piuttosto folti e salivano verso l’alto in modo scompigliato, senza coprire i suoi occhi. Anche lui di bell’aspetto ma sicuramente dai lineamenti più dolci dell’altro e con qualche cicatrice, come una sul ciglio ed una sul collo, quest’ultima leggermente coperta da un ciondolo che spariva nella sua veste color malto e tanto grande da ripiegarsi più volte su sè stessa. Adorava i maglioni grandi e morbidi in cui poteva sparire; come per i pantaloni, di un arancione non troppo vistoso e dall’aspetto comodo.
Pochi secondi dopo essersi mostrati, anche il biondo fece apparire dal nulla una lunga chiave che a differenza di quella dell’amico aveva molti meno dettagli e decorazioni; era infatti bella ed elegante come il suo portatore e rispendeva di un colore blu con sfumature nere. Guardandola sembrava di fissare il fondo oscuro di un abisso. Ci fu di nuovo un sussulto nella sala e immediatamente i ragazzi alzarono i due strani oggetti verso l’alto.
“Io sono Nicol” disse il biondo “E io Zuck” aggiunse il castano e poi all’unisono “Maestri del Keyblade ed allievi di Anguus!”.
Ancora stupore nella folla e stavolta si sentiva bisbigliare ovunque, ma il silenzio tornò quando il re ricominciò a parlare, stavolta senza esitazione.
“Voi che portate le vesti col simbolo di Anguus e che vi presentate come allievi di esso, avete osato aprire il forziere di Doparan senza annunciarvi e siete perfino giunti in questo regno consapevoli della sciagura che portate voi dotati di keyblade?!” tuonò e i due tremarono: per la prima volta di sentirono poco sicuri di sè stessi.
“Non posso che dirvi” e poi sorrise “Grazie”.
La folla scoppiò in un grido di gioia e i due tirarono un sospiro di sollievo, il silenzio che aveva caratterizzato la situazione precedente svanì e coriandoli incominciarono a volare ovunque.
Qualcuno però, come Marion, scoppiò a piangere vedendo le proprie possibilità di aprire il forziere infrante e il giullare fu subito pronto a consolarla.
“Dai tesoro, ci saranno altre occasioni per mettersi in mostra”
“Papà...” poi con qualche faccia buffa ed un paio di barzellette che teneva da parte per le occasioni speciali le ridette il buon umore.
Paradossalmente il contenuto del forziere fu quasi secondario alla gioia dell’evento ma la curiosità mangiava tutti e la felicità di sapere che conteneva una sfera di Andras raddoppiò l’entusiamo.
“Una sfera di Andras” commentò Nicol passandosi una mano fra i capelli biondi mentre il re mostrava la sfera cristallina al suo popolo alzandola in aria come un trofeo “Si dice che ne eistano soltanto otto e sparse in tutti i mondi... pare donino forza e fertilità alla terra di chi la possiede, infondendo l’energia buona del potente mago che la creò”.
“Accipicchia! Allora è proprio una bella fortuna! Sono felice di aver fatto ciò che ho fatto” sorrise, anche perchè così avevano ottenuto il favore del re.
“Ed ora andate mie sudditi! Portate alla città queste buone nuove! Raccontate della nostra fortuna e di questi eroi che verranno largamente ricompensati! Non abbattetevi se la voglia di festeggiare vi assale, perchè ora la felicità è due volte più grande..oggi è un giorno di festa per tutti!”.
Un grido ancora più forte fece tremare tutte le statue del castello e la folla piano, piano iniziò ad uscire dalla sala. In molti si congratularono con il giovane Zuck che, imbarazzato, continuava ad affermare di non aver fatto niente di speciale.
Passato un pò di tempo in pochi rimasero nella sala e dopo che il sovrano si fu di nuovo seduto sul suo trono, i due ragazzi poterono finalmente parlare con lui. Nel frattempo il giullare e Marion ascoltavano interessati, in particolare la ragazza aveva sostituito il pianto ad un leggero nervosismo.
“Bene giovani, vi siete meritati il premio! Questo tesoro sarà in grado di soddisfa-”
L’uomo non riuscì a concludere la frase che Nicol lo interruppe “Chiedo venia, ma noi non siamo in cerca di alcun tesoro, anzi ,se il mio amico ha aperto lo scrigno era solo per poterle parlare direttamente”.
Il re si stupì come gli altri pochi rimasti “Perbacco! Solo per parlarmi? E non potevate farlo in seguito?”
“No, è una questione della massima urgenza e ci servono delle importanti informazioni”.
Si passò una mano nella barba “Come avete detto di chiamarvi?”
“Il mio nome è Nicol Tekdrah” sorrise.
Anche il castano parlò “Il mio è Zuck E-”
Il re in meno di un secondo abbandonò la sua serieta e prima che Zuck potesse finire di parlare scoppiò in una grassa risata
“Ah ah ah ah ah ah! Ma che razza di...” non riusciva a smettere di ridere “che razza di nome hai?! Una zucca? E’ per quello che porti quei pantaloni arancioni!” cadde dal trono dal ridere e gli altri nella sala si stavano vergognando per il terribile senso dell’umorismo del loro re. Zuck aveva già alzato il keyblade per lanciare una magia d’incenerimento quando Nicol lo tranquillizzò con uno dei dolci presi al mercato.
“Dai su stai calmo...”
“Gi...gnam gnam, giuro che se continua lo uccido” disse trangugiando il biscotto.
“Hem, hem” Nicol si schiarì la voce per attirare l’attenzione “Evitiamo battute sul suo nome, diciamo che non lo apprezza molto...”.
L’uomo si ricompose e annuì “Su figliolo,non prendertela che l’umorismo è il sale della vita, piuttosto chiedete, cos’è tanto importante da volermi parlare e dal tenermi lontano dalla festa cittadina e da tutte quelle belle ragazze che ci saranno?”
“Santo cielo... è pure un vecchio pervertito” pensò Zuck ma l’amico, concentrato, non perse tempo.
“Stiamo cercando il nostro maestro, il venerabile Anguus... le nostre fonti ci dicono per certo che si trova in questo mondo ma non abbiamo punti di partenza e ci serve il suo aiuto”.
Il re si fece serio “Che assurdità, non vedo proprio perchè Anguus dovrebbe nascondersi in questo regno” poi alzò lo sguardo verso il soffitto come a ricordare i bei tempi passati e continuò “Sapete, siamo amici di vecchia data e molto tempo fa, decenni fa, ci aiutò a mantenere l’equilibrio in questo mondo rendendo i keyblader eroi e salvatori ai nostri occhi, dopo la sfiducia che avevano provato i nostri antenati per disastri portati daloro nella grande guerra...” fece una pausa e fissò il giullare che prontamente rispose “Ehhh, i guerrieri del keyblade! Quelli aprono tutto: le porte, i forzieri e anche i sederi!”.
La battuta era poco fine ma fece il suo effetto e risero un pò tutti.
Poi il Re riprese a parlare “Avete però fatto bene a presentarvi qui perchè se il vostro maestro fosse davvero passato da queste parti allora i miei informatori lo saprebbero, ma niente di tuttò ciò è arrivato alle mie orecchie...temo quindi di non potervi aiutare”.
I loro sguardi tristi demolirono la bella atmosfera che si era creata.
“E perchè mai volete trovarlo? Non ha dato notizie della sua partenza?”
I due rimasero in silenzio per qualche secondo, finchè Nicol non si fece forza.
“Anguus...sembra essere fuggito, lo hanno accusato...” rimase in silenzio.
“Fuggito? Accusato di cosa?”
A Nicol ci vollero diversi secondi per parlare, sembrava che quelle parole che doveva pronunciare fossero davvero amare. Ma si rendeva conto che avevano bisogno di tutto l’aiuto possibile.
“Lo hanno accusato di aver rubato un potente artefatto magico dalla Sacra Torre del nostro mondo e ... e di aver ucciso tutte le guardie che la sorvegliavano”.
Tutti si gelarono. Sembrava che mille coltelli avessero colpito la schiena del re che per un secondo non riuscì a proferire parola per poi sbottare del tutto.
“CHE COSA?!” si morse quasi la lingua “Non è assolutamente possibile! Anguus è un uomo giusto che ha ucciso solo uomini malvagi! Mai e poi mai farebbe una cosa simile”.
“Per questo lo stiamo cercando!” intervenne Zuck, per la prima volta nel corso della discussione “Purtroppo le prove della sua colpevolezza sono inattaccabili! Siamo sicuri che debba aver avuto un ottimo motivo per farlo e che di sicuro c’è una spiegazione...” una lacrima rigò il suo volto “non c’è motivazione che tenga quando si uccide un uomo ma..ma ... ma dobbiamo comunque capire! E dobbiamo farlo finchè siamo sicuri che si trova in questo mondo!”
“Come siete certi che viaggi in questo mondo?” chiese il sovrano, intenerito dal sincero affetto che provava Zuck per il suo mentore.
“Ci ha lasciato un messaggio” disse Nicol “sembra che fino alla prossima alba dopo la luna nuova resterà qui e poi se ne andrà senza farsi mai più rivedere”.
Ancora silenzio.
“Tutto questo è pazzesco, la prossima luna nuova è prevista per domani e quindi si riferisce a l’altro domani” il re si asciugò la fronte sudata “siete certi che il messaggio sia suo?”
“Certo, questa è la sua calligrafia, ci ha pure avvertiti di non dire niente agli altri maestri che per ora lo stanno cercando nel nostro mondo... noi siamo praticamente scappati” e qui sussultò perchè si accorse di aver confessato una cosa che non doveva dire, ma ovviamente al re non interessava un dettaglio simile.
“La situazione è veramente molto difficile, non capisco le motivazioni di quell’uomo ... ma evidentemente vuole che vi sforziate per trovarlo, anche se non so perchè, quindi avete il mio permesso di muovervi nel regno dove volete” sentenziò l’uomo “la gente di qui è abituata a conoscere, a differenza di molti altri popoli, che esistono mondi al di fuori del nostro ma ci vuole comunque il mio permesso perchè gli stranieri possano farlo... per il resto non saprei proprio come aiutarvi” e chinò la testa pensieroso.
Zuck si stava già per disperare quando Nicol gli poggiò una mano sulla spalla e iniziò a parlare.
“Eravamo sicuri di scoprire qualcosa e di avere tempo, invece a quanto pare dovremmo partire da zero...quindi, chiedo a lei, non ci sarebbe nessuno in grado di localizzare il nostro maestro? Un essere magico molto potente che abita in questo mondo o qualcosa di simile?” chiese Nicol speranzoso “Era solo un’idea, ma pensando ad una tale eventualità avevo intenzione di chiederle pure questo”.
Il re sobbalzò ma rimase in silenzio.
“Effettivamente un uomo ci sarebbe” intervenne il giullare “Avevo già intenzione di proporre l’idea ma visto che il ragazzo è entrato in argomento non vedo perchè nasconderlo”.
“Sta zitto Hazzy!” borbottò il re “So cosa stai pensando e non ho intenzione di mandarli da lui!”
“Maestà, la situazione è critica! Plachi i vecchi dissapori e per una volta ignori quello che è successo” queste parole fecero arrossire il sovrano che girò lo sguardò.
“Non c’è proprio alcuna rivalità o dissapore! Semplicemente non ci serve il suo aiuto!”
“Pensa che non la ubbidirebbe?”
“Certo che lo farebbe! La mia autorità è sacra finchè è giusta!” disse in tono altezzoso.
“Benissimo, allora se non ha paura di ciò non ha motivo di non “ordinargli” di aiutarla”.
Il re era alle strette e decise di acconsentire “E va bene” disse a malincuore “andrete da quest’uomo e se avrete fortuna riuscirà a scoprire dove si trova Anguus...ditegli anche...” e qui fece una pausa, come se gli costasse molto dirlo “che gli metto a disposizione tutto ciò che servirà ad aiutarlo, lo devo a voi per il vostro servizio”.
Tutti sorrisero e Zuck fece quasi un salto di gioia.
“Quindi c’è un mago tanto potente da trovare la posizione di un uomo nel mondo intero?”
“Certo” sorrise il giullare “lui è il più potente di tutti!”
“Dove lo possiamo trovare e qual’è il suo nome? Dobbiamo partire subito” Nicol andò al sodo, non era solito perder tempo.
“Lo troverete nel bosco di Howl, dopo il ruscello, sulla cima di una piccola collina, lì vi è la sua abitazione”. Il re si alzò mentre parlava, si stava dirigendo verso la porta ed i suoi soldati prontamente lo seguirono. Quell’uomo era preoccupato per il vecchio amico ma aveva visto in quei ragazzi una gran forza e sapeva che poteva tranquillamente andare alla festa e divertirsi. Quanto si sbagliava.
“Maestà!” gridò Nicol poco prima che l’uomo uscisse dalla porta “Non ci ha detto il nome del mago”.
Il re si fermò e sospirò sorridendo sotto i baffi “Il suo nome è ...”.


Arrivare in quel luogo non fu difficile. Certo, sapere che la soluzione ai loro problemi si trovava proprio nel luogo da cui erano partiti li fece innervosire un bel pò ma la felicità di avere una speranza superava le altre emozioni in grandezza e così nemmeno quella salita ripida e piena di frasche poteva fermare la loro salda convinzione.
Il keyblade. L’arma magica capace di aprire ogni porta e serratura, persino i cuori delle persone. Solo in pochi la potevano possedere, solo i prescelti. Così magnifica da potersi trasformare, dalla semplice chiave e spada che era, persino in un mezzo volante; esso li aveva riportati fino al bosco. Ora che non erano più in incognito potevano spostarsi senza problemi, ma non era proprio adatto a scendere in mezzo ai folti alberi e quindi decisero di fare quel pezzo di strada fino alla abitazione a piedi; inoltre giungere di fronte agli occhi di quell’uomo volando non sembrava esattamente la migliore delle presentazioni.
Quando il sole era ormai alto nel cielo, giunsero finalmente di fronte ad una strana casetta in legno dalla forma stranissima: sembrava infatti un gufo e dalle finestre si intravedevano cianfrusaglie di ogni tipo su tavoli e sulla mobilia.
Fuori da essa però il piccolo giardino era curato con amore ed affetto e i fiori si spingevano verso il sole con straordinaria eleganza.
“Quest’uomo deve avere grande rispetto per la natura, vero Zuck?...Zuck?”
Nicol si girò verso il compagno che fissava un punto non molto lontano. Stava guardando qualcosa nel cielo e si incantò pure lui vedendo quello spettacolo incredibile.
Un gruppo di nuvole si era posizionato esattamente in una zona del bosco dietro l’abitazione. Niente di strano, se non fosse stato che il gruppo di nuvole era largo appena una cinquantina di metri e si trovava solo ed esclusivamente in quel punto.
Sembrava non risentire nemmeno del soffio del vento.
Intuirono che ci fosse lo zampino del proprietario di casa e corsero in quella direzione per scoprire cosa stesse accadendo.

Superate una decina di file di alberi e cespugli si trovarono davanti ad un luogo veramente strardinario: leggermente più in profondità rispetto al bosco si ergevano delle antiche rovine su cui erano incisi strani simboli, probabilmente scritti dai maghi del passato. Colonne e macerie non riuscivano a nascondere però due imponenti figure che dominavano il paesaggio: imponenti non per grandezza ma per potere, infatti l’ernegia magica che sprigionavano era impressionante.
Da un lato un uomo che si avviava alla cinquantina, con la barba bruna e di corporatura forte e fiera...anche se i muscoli non centravano niente. La veste che indossava era azzurra come il cielo e i suoi occhi autorevoli come la terra stessa; tutti avrebbero avuto paura della forza sprigionata da quell’ individuo, se non avesse sfoggiato un sorriso così rassicurante, un sorriso che si stagliava fino agli occhiali dalle lenti rotonde.
L’altra figura invece era femminile. Una donna vestita di rosso e dai modi piuttosto rozzi si grattava un pò, mentre attendeva l’inizio di qualcosa: i capelli viola le scendevano giù fino alle spalle e il suo sguardo maligno parlava per le sue labbra. Voleva la guerra e quella avrebbe avuto.
“Oggi ti sconfiggerò, Merlino, e finalmente potrò fare ciò che voglio in questo stupido bosco” ridacchiò.
“Ah, non credo proprio Magò!”ribattè “Non vedo perchè dovrei lasciare questo posto meraviglioso ad una vecchia befana” e sorrise divertito.
Lei andò su tutte le furie “Benissimo, allora preparati!”
“Certo, ora faremo dieci passi nella direzione opposta e poi, come da prassi, illustrerò le regole... portati fino a quel piccolo altare e mi raccomando niente colpi alle spalle”.
Allora si voltarono senza perdere tempo ed iniziarono a camminare ma la donna, dopo nemmeno un paio di passi, si girò e iniziò a preparare una sfera fra le mani.
Zuck intuì che volesse lanciare una magia di fuoco e prima che Nicol potesse fermarlo invase quello che sarebbe stato il campo di battaglia ed urlò “FERMA!”
La maga sobbalzò e la magia andò perduta e Merlino, incuriosito, osservò il ragazzo correre verso di loro.
“Ha barato, quella vecchia ha barato!”

Edited by Raffax Kingdom - 20/1/2013, 23:22
 
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view post Posted on 20/1/2013, 22:21
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Il signore dei biscotti

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CITAZIONE
“Gi...gnam gnam, giuro che se continua lo uccido” disse trangugiando il biscotto.

Hey, hey, piano con i biscotti è_é

E dunque, finalmente i nostri eroi hanno uno scopo! °ç°
Chissà se il saggio maestro Anguus aveva davvero un motivo valido per compiere una tale strage ò_ò
Bene, direi che l'avventura vera e propria è inziata!

CITAZIONE
“Oggi ti sconfiggerò, Merlino, e finalmente potrò fare ciò che voglio in questo stupido bosco” ridacchiò.
“Ah, non credo proprio Magò!”ribattè “Non vedo perchè dovrei lasciare questo posto meraviglioso ad una vecchia befana” e sorrise divertito.

Looooooool!! Stima per voi, ragazzi, ottima scelta di personaggi XD
Credo che sarà una parte divertente!
 
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view post Posted on 20/1/2013, 23:20
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Lo sapete che da quando avete postato il primo capitolo mi sentivo nelle ossa che avreste usato Merlino? Non chiedetemi perché ... comunque ottima scelta dei personaggi, vediamo come prosegue.
 
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view post Posted on 23/1/2013, 00:51
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Dragone

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Ecco qua il quarto! Lo avrei postato ieri ma purtroppo la linea internet non andava : / meglio per noi, visto che ho un paio di compuiti difficili e non posso riguardare gli ultimi due capitoli! Ma visto che i racconti son tanti, così diamo tempo ai giudici ... (cerco di trovare una buona scusa xD)!

Ad ogni modo se postare un capitolo alla volta è un problema per la giuria, allora basta dirlo : D vedremo di mettere tutto insieme in quel caso! (tsk, temo gli spoiler non voluti però ...)

Bene, bene! Qui si entra nel vivo di un combattimento mozzafiato! Chiunque si ricorderà il duello del film ''La Spada nella Roccia'', no? Qui però i nostri maghi son più giovani... e di certo le loro magie più spettacolari.

Ma qualcuno trama nell'ombra! Cosa accadrà? ... Ah! Questo capitolo non è molto lungo °ç° ma come ho già detto noi non consideriamo la lunghezza! Il senso e la divisione per episodi sono al primo posto : D Questo comporta capitoli molto più lunghi di altri ma, come si suol dire in certi casi, licenza Raffotica (?).

4 ° Capitolo-Duello fra Maghi

"Ho visto tutto! Quella vecchia ha barato!" esclamò Zuck avanzando qualche passo verso i due stregoni.
“Vecchia a chi?!” sbottò lei.
"Tranquillo, Maga Magò ha sempre barato... eppure non ha mai vinto neppure una volta" lo tranquillizzò il mago con un occhiolino.
"Che c'è Merlino? Ti fai aiutare da quei ragazzetti..." tutti i presenti sentirono la punta di acidità della donna seguita poi dalla sua gracchiosa e fastidiosa risata: li stava sottovalutando e anche di molto.
Preso dalla rabbia Zuck aprì una mano pronto per invocare il Keyblade quando all'improvviso fu bloccato da un' altra mano, quella del suo compagno.
" Ti ricordi cosa ci ha insegnato il maestro?" disse il biondo.
Zuck annuì "Mai intromettersi nello scontro tra due guerrieri" poi abbassò il braccio.
"Tranquilli ragazzi, se volete parlare con me dovrete aspettare solo un momento perchè... ah, non serve spiegare! Vedo dai come vi comportate che conoscete le regole delle battaglie, vi ringrazio per la pazienza! Ci metterò solo un attimo..." Merlino tornò a guardare la maga che stava blaterando qualcosa tra sé e sé, probabilmente lamentandosi della sicurezza del mago.
“Allora fai in fretta, vecchio” disse Nicol con una smorfia, ma poi incrociò le braccia e aspettò che la battaglia iniziasse. Zuck fece lo stesso.
Il terreno su cui avrebbero combattuto quella volta era veramente interessante: delle vecchie rovine dietro la casa di Merlino, molto antiche, e la terra era rivestita da delle lastre di pietra piene di crepe o sommerse dal muschio. La stessa sorte era toccata alle colonne, forse in granito, e il soffitto era crollato per poi essere presto sostituito, in qualche punto, da dei giovani alberi che riparavano dalla calura estiva chi visitasse quei ruderi. Ma in quel giorno non sarebbe servito, infatti delle spesse nuvole impedivano al sole di illuminare il campo di battaglia. Quel luogo una volta doveva essere splendido ma ormai era decaduto per colpa del tempo volato via, anche se esprimeva ancora un certo fascino.
“Cosa sono queste nuvole?!” esclamò Zuck curioso e spaventato allo stesso tempo.
“Sono un incantesimo di oscuramento che ha applicato Magò, lei infatti odia la luce del sole ... anche in realtà le farebbe molto,molto ben-”
Non riescì nemmeno a concludere la frase, che stava enfatizzando sull'ultima parte, che la strega lo interruppe scocciata "Fatti gli affaracci tuoi ed incominciamo, vecchio!”.
"Benissimo, ripetiamo le regole cara la mia Magò" esclamò Merlino tirandosi in su le maniche, la rivale annuì con un grugnito.
"Niente draghi, vietato l'uso della magia del silenzio e … nessun aiuto esterno" accentuò il tono della voce su quest'ultima regola per poi volgere lo sguardo verso i ragazzi che a loro volta annuirono.
"Bla, Bla, Bla … sono le stesse regole da dieci anni, cosa farai quando saremo vecchi?"
"Da quel che ricordo sono da ben dieci anni che hai iniziato a barare" la risata sotto i baffi dell'uomo mandò su tutte le furie la donna che iniziò a urlare.
" Tre, due, uno via! VIA!" rapidamente unì le sue mani che al contatto liberarono delle scintille colorate e quando divise i palmi in uno si era formato un piccolo globo di fiamme che lanciò subito; più la sfera infuocata si avvicinava al mago, più diventava grande. Da pochi centimetri iniziali aveva già raggiunto un metro di diametro o poco più.
Merlino, guardando l'attacco con aria di sfida, alzò la mano che si circondò di una strana aura, poi un secondo prima che la sfera lo raggiungesse mosse l'indice in aria in modo circolare per poi dire "Dirottare".
Questa fu la parola che pronunciò e la sfera, dopo aver eseguito un giro intorno a Merlino , andò a schiantarsi lontano abbastanza perchè egli non subisse danni. Vi fu una piccola esplosione, poco più forte di un petardo, e nel punto in cui si era posato l'incantesimo comparve un buco, piccolo di diametro ma profondo abbastanza per riuscire a vedere che sotto ai loro piedi vi erano delle stanze, probabilmente sale sotterranee di chi aveva costruito quel luogo.
“Accidenti! Devono fare attenzione!” Commentò Zuck preoccupato.
“Non penso che quello sia il problema peggiore del nostro uomo... “ aggiunse Nicol di fronte alla nuova magia di Magò: un'onda d’acqua scura alta il doppio di loro messi insieme entrò in scena cercando di inghiottire Merlino e facendo intuire a tutti che l’attacco di prima era solo un espediente per distrarlo.
Ma il mago non si spostò e con la mano sempre avvolta da quella strana energia accarezzò l'onda che evaporò al solo sfiorarlo "Dissipare!" disse con forza e il resto dell’acqua non lo travolse ma continuò la sua corsa finendo contro una colonna che cadde rovinosamente a terra rompendo un'altra lastra.
"Wow! Che incantesimi potenti!" esclamò Zuck eccitato mentre guardava l'incontro.
"Già, davvero potenti" esclamò Nicol con tono preoccupato e, mentre era immerso nei propri pensieri, un'ombra nel bosco attirò la sua attenzione.
"Sempre sulla difensiva, stupido mago!" esclamò Magò spazientita.
"Ohibò, non credo che certi termini così rozzi si adattino ad una dolce pulzella come te" rispose Merlino con quella punta di sarcasmo che non guastava mai.
Magò divenne rossa in volto dalla rabbia.
"Adesso basta!"disse furiosa ed aprì entrambe le mani contro lo stregone per poi pronunciare in fretta parole ormai perdute dalle menti e dai libri.
Merlino sorrise ed esclamò divertito "Barona”, poi una strana aura bianca lo investì: era talmente potente che l'energia blu sparì dalla sua mano e questo significava guai...
Magò abbassò le mani, aveva un pesante fiatone e sudava copiosamente "Adesso starai un po' zitto!"e il Mago non controbatté, non si muoveva nemmeno, sembrava fosse divenuto una statua immobile e fredda come la pietra su cui camminavano.
L'incantesimo che lo aveva colpito era stato lanciato tanto velocemente che le parole non sembravano neanche essere state pronunciate, quello era l'incantesimo del Silenzio.


"Eccellente, sembra che Magò riuscirà a vincere anche senza il nostro aiuto" disse un uomo nascosto dietro un cespuglio che non sembrava avere buone intenzioni.
"Già, ma meglio essere prudenti, io li voglio tutti quei bei soldoni che ci ha promesso la strega!" rispose quasi sbavando l'uomo affianco al primo che nella mano stringeva un sottile filo. Questo era fatto di pelle di troll, materiale conosciuto per la sua resistenza, ed era collegato ad una delle tante colonne del campo di battaglia. Materiale molto ricercato dai più abili commercianti e, purtroppo, dagli imbroglioni ... e questi mercenari non erano certo dei dilettanti.
Il piano era semplice: tira il filo e schiaccia il mago.
Semplice, no? Ma di certo un solo filo, anche se di un materiale simile, non poteva tirare giù un pilastro che non era mai caduto per tanti anni... quei due erano stati però particolarmente scrupolosi ed avevano scelto la colonna più in bilico, posizionando alla sua base anche una piccola carica di esplosivo che sarebbe stata azionata nel momento in cui avessero tirato. Un solo strattone ed il mago sarebbe stato eliminato definitivamente.
Ecco! Quello era il momento, infatti Merlino era stato immobilizzato nel punto pattuito.
“Schiatta vecchiaccio! “ l'uomo tirò la cordicella e si tappo le orecchie.
Ma non successe niente.
Pensò di aver tirato male e lo fece di nuovo ma nemmeno al tentativo successivo accade qualcosa.
"Ma che diamine" l'uomo provò a tirare varie volte ma la colonna rimaneva lì immobile e orgogliosa. A forza di provare si ritrovò tutto il gomitolo in mano.
"Cosa è successo?" chiese il compare "Che diamine vuoi che ne sappia!" ribatté l'altro con tono alterato, poi scostò leggermente le foglie del loro nascondiglio e capì perché il trucco non aveva funzionato: uno di quei maledetti ragazzi aveva tagliato il filo!
"Certo che queste tele di ragno sono ovunque" esclamò Zuck facendo il finto tonto.
"Come ha fatto a tagliare quel filo! Impossibile... Ci hanno scoperti?!" chiese il compare nervoso "No, idiota! Altrimenti ci sarebbero già addosso!" esclamò arrabbiato voltandosi. Stava già per alzarsi da terra e si preparava a fuggire quando una strana spada blu scuro iniziò a premergli sulla gola.
Un sorriso inquietante apparve sul volto di Nicol che disse "Oh, ma noi vi siamo già addosso". E nella loro vita non fecero mai più niente di malvagio.


Magò si asciugò il sudore che come una cascata gli bagnava la fronte mentre Merlino era ancora immobile, con lo sguardo che sembrava perso nel vuoto.
"Ma cosa fanno quei due ...” aveva il fiatone “Sapevo che non dovevo fidarmi di loro, allora ci penserò da sola...” Poi alzò la voce “E adesso il gran finale!" la maga plasmò dal nulla una enorme roccia di color alabastro e concluse "Cercherò di godermi la vittoria anche per te, addio scemotto!" e con forza gettò la pietra verso il mago.
Il tempo rallentò: l'aria che si spostava a causa della magia, il sorriso soddisfatto della strega, quello immobile del mago e poi l'impatto. Tutto questo concluso con la folle risata della donna che raggiunse il cielo e squarciò i cuori, prima dei timpani dei presenti. Un gran polverone si sollevò da terra e si sentì chiaramente qualcosa rompersi, i ragazzi sperarono che fossero soltanto le lastre anche se, come si soleva dire ai tempi, in uno scontro tra maghi la speranza non esiste.
"Bene, bene... ho vinto! Ho vinto!” quasi non ci credeva, aveva appena la forza di parlare ”E non ho dovuto neanche trasformarmi in un drago!" disse in modo beffardo la maga mentre Zuck, che assieme a Nicol era tornato ad osservare lo scontro, stringeva i denti furioso; se il maestro fosse stato lì con loro si sarebbe disgustato a vedere uno scontro così poco corretto. Il biondo si dolse all’idea di aver perso tempo e strinse i denti.
"Ci credo! Trasformarsi in un drago è contro le regole" tutti rimasero basiti nel vedere innalzassi una figura tra la spessa cortina di polvere: Merlino era ancora vivo e si ergeva alto e fiero come i pilastri intorno a lui.
Con un gesto della mano, nuovamente avvolta dalla sua aura celestina, spazzò l'ingombrante nuvolone di detriti e in indicò a terra un piccolo cratere formato dal sassolino della maga.
"Ma … ma come … è successo?" chiese quasi spaventata Magò e Merlino si guardò le unghie con fare superiore per poi commentare "Hem, la tua ossessione per la vittoria ti ha fatto sbagliare ben 19 lettere nella formulazione del sortilegio che altrimenti mi avrebbe tenuto bloccato per alcuni secondi in più, cioè quegli fondamentali".
A queste parole Magò esplose, rabbia invase il suo corpo, l'odio iniziò a circolarle nelle vene e in volto divenne rossa come la fiamma che plasmò nelle sue mani.
"MERLINOOOOOOO!" urlò con tutta l'aria che aveva in corpo e il fuoco, come la rabbia, esplose liberando una moltitudine di lapilli che iniziarono a bruciare l'aria circostante.
L’inferno era salito sulla terra e il pavimento sembrava color cremisi. Purtroppo per la strega quasi tutte le fiamme caddero a terra e solo poche si avvicinarono al mago ma nemmeno una lo colpì. Merlino, agitò ancora le mani e l’aria tornò respirabile, lasciando solo qualche fiamma accesa qua e là.
"Devi capire Magò che la rabbia non ti fa solo sbagliare gli incantesimi ma ti fa anche perdere" spiegò mentre la strega ormai in preda alla più terribile pazzia lo ignorò.
Merlino invece afferrò un piccolo bastone in quercia lì vicino.
"Vedi Magò … per vincere una disputa, una battaglia o chissà qualche altra birbanteria, non servono grandi incantesimi oppure strabilianti trasformazioni ma un po' di sano buon senso e... perché no? magari basta un bastone " poi diede un colpetto leggero al terreno che si frantumò come un vetro sottile. Gli innumerevoli colpi che aveva accusato durante la battaglia erano bene evidenti e anche una leggera pressione, per quanto debole, data nel punto giusto, sarebbe bastata a far crollare tutta la struttura.
Quel punto si trovava dove aveva colpito Merlino e anche se le crepe ormai erano ben evidenti Magò non riuscì a notarle poiché l'odio gli aveva annebbiato la vista. Probabilmente non si accorse nemmeno che stava cadendo di sotto per via della voragine che gli si era aperta sotto i suoi piedi e così la sua immagine, come la sua rabbia, scomparve velocemente avvolta dall'oscurità.
Merlino sorrise e osservò il bastone, aveva deciso che se lo sarebbe portato a casa in ricordo di quella battaglia; guardò anche la fossa sotto di lui e con fare beffardo, dopo che ebbe liberato il cielo dalle nuvole col solito agitare della mano, esclamò "E ricorda Magò, per quella tua malattia devi prendere molto, molto... molto sole".

Edited by Raffax Kingdom - 23/1/2013, 21:46
 
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view post Posted on 23/1/2013, 14:13
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Il signore dei biscotti

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CITAZIONE
"Ho visto tutto! Quella strega ha barato!" esclamò Zuck avanzando qualche passo verso i due stregoni.
“Vecchia a chi?!” sbottò lei.

Ma non l'ha chiamata 'vecchia' XD

CITAZIONE
Ma il mago non si spostò e con la mano sempre avvolta da quella strana energia accarezzò l'onda che evaporò al solo sfiorarlo "Dissipare!" disse con forza e il resto dell’acqua non lo travolse ma continuò la sua corsa

Quella magia ha un che di familiare. . . XD

Un capitolo di combattimento molto simpatico °ç° E dall'esito quasi scontato XD
Ma chi erano quei manigoldi? Mi pare di capire che li aveva assoldati Magò, ma avranno un ruolo in futuro o erano solo comparse? °ç°
 
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Arimath
view post Posted on 23/1/2013, 15:07




Tsk ... solo misere comparse :D. Grazie di averci segnalato l' errore Val, tra tutte le varie correzioni dobbiamo aver elimato anche parti importanti DD:
 
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view post Posted on 23/1/2013, 20:53
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Dragone

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CITAZIONE (ValyxVI @ 23/1/2013, 14:13) 
CITAZIONE
"Ho visto tutto! Quella strega ha barato!" esclamò Zuck avanzando qualche passo verso i due stregoni.
“Vecchia a chi?!” sbottò lei.

Ma non l'ha chiamata 'vecchia' XD

CITAZIONE
Ma il mago non si spostò e con la mano sempre avvolta da quella strana energia accarezzò l'onda che evaporò al solo sfiorarlo "Dissipare!" disse con forza e il resto dell’acqua non lo travolse ma continuò la sua corsa

Quella magia ha un che di familiare. . . XD

Un capitolo di combattimento molto simpatico °ç° E dall'esito quasi scontato XD
Ma chi erano quei manigoldi? Mi pare di capire che li aveva assoldati Magò, ma avranno un ruolo in futuro o erano solo comparse? °ç°

Argh! Hai ragione! Prima la offendeva con ''vecchia!'' poi abbiamo corretto per non mi ricordo quale motivo ... farlo in due non sempre è facile! Correggo.

Ah, quei due sono comparse ^^ infatti non abbiamo rivelato nemmeno i loro nomi ... (anche se all'inizio c'èrano altri piani per loro ... argh, peccato)
 
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view post Posted on 25/1/2013, 23:13
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Dragone

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E dopo un capitolo di combattimento ecco qualcosa di più ragionato! Anche questo potrebbe contenere qualche errore (soprattutto sviste, tipo quella precedente) e vi prego di segnalare °ç° Arimath è una frana ed io ormai sono sempre più dislessico!

Dopo la vittoria di Merlino le cose iniziano a farsi serie e il mago si troverà nel mezzo della complicata faccenda che riguarda i due ragazzi.


5° Capitolo-Intuzione

"Mille dubbi nascono nella mia mente, le mie sicurezze si infrangono come il cristallo quando incontra la pietra"


A Zuck brillarono gli occhi vedendo il mago che gli veniva incontro roteando il bastone con fare divertito, mentre alle sue spalle un leggero velo di polvere copriva ancora il campo di battaglia.
"Ebbene eccomi qua, spero di non avervi fatto aspettare troppo! Immagino che vogliate qualcosa da me" esclamò Merlino fermandosi davanti a loro.
Era incredibile come fosse tranquillo e rilassato dopo tutto quel trambusto e, soprattutto, come avesse intuito al volo le intenzioni dei due.
Nicol fece capire che non era stato un problema attendere e poi iniziò subito a parlare, il tempo stringeva.
"Io sono Nicol e il mio amico si chiama Zuck” appena fu nominato anche l’amico si riprese e tornò nel mondo reale dopo essersi perso nei suoi pensieri: quanto era potente e fantastico quel mago!
“Sappiamo per certo, anche dopo quello a cui abbiamo assistito, che lei possiede una forza magica strabiliante” fece una pausa ad effetto. Era bravo ad abbindolare le persone con le parole. “Abbiamo bisogno di lei per rintracciare una persona a noi molto cara e dobbiamo agire il prima possibile”.
Ci fu uno scambio di sguardi molto profondo: il mago guardò il ragazzo dagli occhi di ghiaccio e poi fisso Zuck.
“Quindi tu sei Nicol”. Lui annuì.
Merlino girò lo sguardo “E tu ti chiami...Zuck?”
“S...sì” Rispose emozionato alla domanda del suo nuovo idolo.
Rimase qualche secondo in silenzio. Lo sguardo severo del mago intimoriva il ragazzo. “Sei veramente sicuro di chiamarti Zuck?”
Ma che domanda era?! “Hem...sì” rispose un pò stranito.
Ci fu un altro scambio di sguardi. Poi il mago scoppiò in una fragorosa risata "Hahahahahahahahah Zuck?! ma che nome è?! " rise a tal punto da gettarsi a terra ed iniziare a rotolare mentre il suo volto si dipingeva di rosso.
Nonostante fosse abituato a reazioni simili, Zuck evocò il keyblade e fece per incenerirlo ma, grazie al cielo, l’intervento di Nicollo calmò. Quella che non fu salvata fu la stima per Merlino che fu messo subito al pari del sovrano pervertito.
Poco dopo si rialzò da terra pieno di polvere sugli abiti e di foglie fra i capelli "Credo di non aver mai riso così tanto in tutta la mia vita" disse asciugandosi una lacrima.
“Pensa di poterci aiutare?” chiese Nicol mentre consolava l’amico con qualche buffetto sulla testa.
L’interlocutore tornò serio ”La localizzazione di un individuo è un tipo di magia difficile, inoltre se siete venuti fin qui per chiedermi una cosa simile, quando avreste potuto chiedere ad un mago da quattro soldi, allora non dovete proprio avere idea del luogo in questo mondo dove possa nascondersi... ma mi sembrate dei bravi ragazzi e proprio per la strada che avete dovuto fare vi darò una mano” e poi aggiunse “inoltre vi devo una favore” e dopo queste parole fissò i cespugli dove si erano nascosti gli uomini di Magò. Come se ne era resto conto? In quel momento era sotto l’effetto della magia del silenzio!
I due rimasero sbigottiti ma tuttavia tranquillizzati perchè quell’uomo potente sembrava averli presi in simpatia. Merlino si schiarì la voce “Ad ogni modo non dovete essere così riservati, ho bisogno dei dettagli e di conoscere più cose possibili dell’uomo che cercate... quindi dovrete fidarvi di me! Parleremo mentre ci avviamo verso la mia abitazione, lì ho un libro di incantesimi”e dopo un sorriso passò avanti verso la sua dimora.
Sarebbe stato difficile spiegarlo ma quell’uomo infondeva così tanta fiducia che Zuck non ebbe esitazioni a raccontargli tutto, anche dettagli più personali che utili.
Nicol fu più guardingo nel raccontare ma nel suo cuore sentiva che avevano a che fare con un uomo che sapeva il fatto suo, decise perciò di parlare chiaro senza smettere di restare in campana: aveva una brutto presentimento. Alzò gli occhi verso il cielo e si rese conto che il sole aveva superato già da un pò metà del suo percorso pomeridiano, il tempo stringeva.
Dopo pochi minuti si trovarono davanti alla stessa casetta a forma di gufo di prima: la sua costruzione in e i piccoli sbuffi di fumo che uscivano delicatamente fuori dalla cappa del cammino la facevano apparire come un luogo veramente accogliente. Superato il basso recinto in legno, un piccolo viale conduceva davanti a una porta di noce.
Merlino mentre camminava aveva animato un secchio che si era subito messo ad annaffiare le piante del giardino e poi, dopo aver aperto la porta, i tre sparirono dentro l’abitazione.

Se l'esterno appariva ben tenuto e concedeva una visione quasi angelica agli occhi, l'interno era l'opposto: un unico stanzone costituiva la casa fatta eccezione per una piccola dispensa dalla parte opposta alla porta, le pareti erano assenti e sostituite da dei veri e propri muri di libri ammassati l’uno sopra l’altro. Poi sedie ammassate, candele svolazzanti, poltrone di strani colori e servizi da té ovunque. Zuck avrebbe giurato di aver visto un macabro calderone incollato soffitto ma questo sparì dopo esser stato visto. Lasciò perdere (anche per tutti gli inquietanti marchingegni che erano appesi al soffitto) e concentrò la sua attenzione su un piccolo altare in pietra che si elevava nel centro della stanza; anche quest’ultimo era sommerso da libri e alambicchi di cristallo. Nicol si guardò attorno con aria schifata ed attento a non calpestare niente mentre Merlino nonostante le cartacce e gli intrugli multicolore si muoveva con una certa destrezza, grazie alla quale giunse sulla cima dell’altare di cui, con una gomitata, liberò la cima di tutto ciò che vi si trovava sopra.
Inutile dire che gli strumenti di cristallo andarono in frantumi.
Si dipinse una strana espressione sul volto degli ospiti, probabilmente causata dallo spreco di quei arcani oggetti.
Merlino prese un enorme libro e lo gettò con non curanza sul levigato piano di pietra, sollevando un gran polverone "Quindi Anguus si trova in questo mondo, ricordo bene quell’uomo e non immaginavo potesse essere implicato in una questione tanto grave” alzò lo sguardo, nostalgico “il suo aiuto fu fondamentale tempo fa e grazie a lui questo mondo ora è in pace” si tolse gli occhiali e gli dette una pulita, dovevano essere polverosi per via del combattimento.
“I guerrieri come lui sanno nascondere la propria presenza, questo è il motivo per cui vi siete rivolti a me” era molto sicuro di sè ma aveva buoni motivi per farlo.
“Sì, hai intuito bene... crediamo che non sia così semplice trovarlo, vecchio” disse Nicol mentre scansava un coccio di vetro col piede.
“Giovanotto, non sono ancora così vecchio!” sorrise “aspetta che la barba mi diventi bianca prima di poterlo dire... se mai accadrà!” e qui ridacchio.
“Comunque, potrebbe essere difficile ma vi aiuterò molto volentieri” poi battè la mano sul libro “La risposta ai nostri problemi è qui dentro! Basta trovare l’incantesimo giusto … e per quei contenitori non abbiate pietà, li riparerò dopo con la magia" i due rimasero un po' spiazzati dalla risposta, ma continuarono ad avere fede nel mago che, tranquillo, sfogliava il suo libro studiando al meglio la situazione.
Si passò varie volte la mano nella barba bruna e nel frattempo Nicol, che aveva provato disperatamente ad assumere una posa menefreghista, di chi insomma non ha niente di cui preoccuparsi, iniziò a battere ripetutamente il piede sul pavimento in legno facendo risuonare un ritmo ansioso in tutta la stanza. Il mago non fece un cenno ma Zuck avvertì tutto lo stress dell’amico “Deve essere molto preoccupato per il maestro” pensò “speriamo che Merlino possa aiutarci”.
Quest'ultimo si tirò su le maniche improvvisamente, attirando l’attenzione dei presenti, e concentrò la sua attenzione su poche righe; i muscoli si contrassero, il respiro si fece irregolare e le labbra si mossero piano pronunciando con cura le lettere scritte sulla pagina. La tensione salì a tal punto che si sarebbe potuta tagliare con un coltello, forse sarebbe bastato un tagliacarte poco affilato. L'aria intorno a loro iniziò a vibrare, le parole dello stregone si fecero più forti, rimbombando per tutta la stanza, per ripetersi nuovamente con più intensità. Di nuovo si sentirono vibrazioni nell’aria, ma stavolta talmente deboli che sarebbero potute essere scambiate per vento. Poi, come tutto era iniziato, la magia terminò.
Nel silenzio che si era creato una breve frase fu pronunciata: "L'ho trovato..." disse come se si fosse svegliato dopo giorni, queste poche parole bastarono per far ritrovare il sorriso ai ragazzi che però subito si spense.
"Ma non è lui" continuò Merlino con un sorrisetto, la notizia li lasciò spiazzati, impotenti, colpiti dall’ignoranza e dalla voglia di capire.
"Ma cosa significa,vecchio?! O è lui, o non è lui! Cosa vai farneticando?" vene si fecero strada sulla pelle di Nicol, si sentiva preso in giro.
Il savio, però, si abbassò le maniche con tutta la calma che aveva a disposizione per poi spiegare "Giovanotto, come dire: la sua aura è ben evidente, è stata la prima che ho percepito e, conoscendola, l’ho individuata istantaneamente... ma non è lui..."
"E perché?"
"Per logica, è ovvio" sorrise.
"Ovvio? Non riesco a seguirti mago! La logica degli sciocchi, vuoi dire?" alzò la voce.
“Nicol!” gridò Zuck. Non lo riconosceva nemmeno.
"Ragioniamo insieme" scese dall’altare ed incominciò a camminare per la stanza mettendo le mani dietro la schiena e seguendo un percorso libero dalle cianfrusaglie “Supponiamo che davvero sia venuto qui per qualcosa... sicuramente vuole che riusciate a trovarlo visto il messaggio che vi ha lasciato, quindi posso pensare che o voglia mettervi alla prova o qualcosa che ora come ora mi sfugge” si passò la mano nella barba, l’aveva già fatto molte volte e doveva aiutarlo a concentrarsi. Zuck ascoltava interessato e persino Nicol si era un pò calmato.
“Certo, esiste pure la possibilità non voglia incontrarvi ma in quel caso il messaggio non avrebbe senso, perchè non venirvi incontro appena giunti qui sul pianeta... almeno che non possa” qui alzò lo sguardo e i suoi occhi tremarono, come se avesse intuito la peggiore delle ipotesi “però, anche in quel caso, avrebbe dovuto darvi qualche altra informazione, qualcosa che vi permettesse di scovarlo...ma ora veniamo al dunque e ciò che ho scoperto con il mio incatesimo” e li fissò negli occhi “voi non potete percepire l’aura di un essere umano, solo un mago può farlo, ma quella che ho trovato si captava a punto tale che persino un incantatore da quattro soldi avrebbe potuto individuarlo”.
A Nicol sfuggì un commento “Ah, perfetto...quindi sarebbe bastato chiedere a chiunque”
“E’ qui che ti sbagli” sentenziò Merlino “infatti un mago da quattro soldi ti avrebbe indirizzato verso il luogo dove questa potente aura guerriera viene emanata... essa però non ha alcun intento omicida o difensivo, si sta semplicemente sfogando e mettendosi in mostra: insomma, si tratta di una trappola”.
Se ci fosse stato un temporale, davvero a questo punto sarebbe caduto un lampo.
“Che cosa?!” intervenne Zuck“Il maestro ci avrebbe teso una trappola??”.
“Non penso proprio” parlò il mago “come ho detto voi non potete individuare l’aura di un individuo e quindi, molto probabilmente, lo ha fatto per chi come me volesse tentare di avvicinarlo ...” tossì “ un guerriero della sua risma può anche generare una piccola sfera energetica che riproduce la sua natura in un luogo a sua scelta, si chiama Flensity ed è una potente ma piuttosto semplice magia di posizione che permette di far perdere le proprie tracce ai maghi veggenti” poi battè la mano sul libro “per trucchi come queste le magie di veggenza sono studiate solo dai ciarlatani, non l’avrei mai ricordata se non l’avessi letta!” e poi rimase in silenzio.
Il ragionamento filava abbastanza e, alla luce di queste novità, sembrava che Merlino avesse idea della situazione. Ma le possibilità erano tante.
"Se il maestro ha reso chiara la sua posizione è perchè vuole che lo troviamo! Mi sembra la spiegazione più logica, non avrebbe senso ingannarci... Avanti vecchio, dicci dove si trova e poi” e rivolse a Zuck “andiamocene”.
“Senti” Zuck si sentì a disagio, quella sensazione che si prova quando sembra di colpire un amico alle spalle, di non condividere la sua idea “penso che...penso che Merlino abbia esperienza...mi, mi sembra affidabile! In fondo il maestro conosceva certi trucchetti e non si metterebbe mai in mostra così ... magari vuole che facciamo altro per trovarlo”. Nicol sembrò davvero pugnalato al cuore.
"No, non è così! Noi due conosciamo il maestro meglio di chiunque altro, e io ne sono certo … è lui" i suoi occhi profondi erano pieni di rabbia.
"Ma io credo che … " cercò di dire Zuck, ma Nicol lo afferrò alle spalle e iniziò a stringere. "No! Noi dobbiamo andare!"
Non sentiva dolore ma Nicol era fuori di sè, finchè Merlino non attirò la loro attenzione con un colpo di tosse.
“C’è un ma ..."
Nicol allentò la presa e si voltò. Il malcapitato si sentì sollevato, aveva preso una bella paura e capitava di rado che Nicol uscisse dai gangheri.
Merlino avanzò verso di loro.
" Poichè il Flensity era solo un’ ipotesi, ho amplificato la mia magia ed ho scovato un' altra energia simile, debole... quasi eterea, per questo credo che sia il vostro maestro” e dopo queste parole l’aria lì dentro cambiò del tutto e la speranza si riaccese.
“Avendola trovata ho avvalorato l’ipotesi di prima, ma perchè rendere tutto così difficile? Forse aveva previsto che vi sareste rivolti a qualcuno in grado di percepirla almeno un pò e mi chiedo come... ma questo problema ce lo porremo dopo averlo trovato!”
Da come parlò si intuì che non era così semplice ”Purtroppo lo percepisco a malapena e non riesco a collocarlo nello spazio, per essere certo della sua posizione faremo un pò di strada, dobbiamo recarci in città"disse.
Il biondo increspò le sopracciglia "Perché dovremmo andare in città?"
Merlino lo guardò "Semplice, il Re ha molti tesori nella sua torre ma il vero tesoro... è la torre stessa!” Non avendo avuto il tempo di osservarla non rimasero troppo stupiti ma capirono che doveva essere una rivelazione scioccante.
“In cima ad essa vi è una piccola sala con un obelisco catalizzatore, aumenterebbe molto i miei poteri visto che potenzia la forza di percezione e ricerca... a quel punto non saprei solo dirvi dove si trova in questo momento ma pure cosa ha mangiato per colazione!" e ridacchiò. Ricordò anche che nel loro racconto avevano affermato che il Re avrebbe messo a disposizione tutto ciò che gli sarebbe servito. Su questo punto ridacchio particolarmente.
Nicol voltò lo sguardo verso il pavimento.
"Hai sentito?! Rivedremo presto il maestro!" Zuck era fuori di sè e sentiva di avere tutte le carte per trovare il suo mentore.
“A questo punto non avrai problemi, giusto figliuolo?” chiese Merlino, sorridendo.
“No, se è così allora non c’è problema, ma sbrighiamoci” e subito uscì dalla porta.


In una volata, dopo che Merlino ebbe preso un paio di libri e dopo che ebbe chiuso la porta, eccoli già in marcia giù per il sentiero, verso la città e ciò che poteva offrirgli.
Dal quei metri di svantaggio che avevano, Merlino e Zuck raggiunsero Nicol e poi lo superarono. Lui rallentò il passo, come rassegnato.
Zuck lo conosceva, era difficile per lui accetare di avere torto e probabilmente si sentiva in colpa per aver reagito in quel modo, magari non era nemmeno del tutto sicuro del piano di Merlino... ma il buonsenso doveva averlo convinto.
Guardandolo dietro di loro, fu certo che dopo l’arrivo in città tutto sarebbe cambiato. Quanto aveva ragione.
Iniziarono quindi le chiacchere mentre proseguivano per quella strada che li avrebbe condotti al loro destino.
 
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view post Posted on 27/1/2013, 23:46
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Blue Eyes Whitemushroom

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Ok, ho finito di leggere i vostri capitoli fino a qui! Merlino mi piace tanto, è quello che porta un bel raggio di allegria lì dentro!
Adesso vediamo se l'uso di questa magia Flensity sia una trappola o meno ...

Però mi sa che nel titolo è "intuizione", non "Intuzione" :lol: :lol:
 
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view post Posted on 28/1/2013, 21:07
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Il signore dei biscotti

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Ok, finito l'ultimo capitolo. Davvero pieno di sorprese! Mi chiedo se sia stato il maestro Anguus a preparare davvero quella trappola. Cosa ci sarà sotto? Grazie a Merlino lo scopriremo! : D
 
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Arimath
view post Posted on 5/2/2013, 22:14




Mi dispiace ma questa settimana, sia io che Raffo, non posteremo capitoli. La motivazione è che Raffo è andato in montagna con la scuola, beato lui, ma prima di partire doveva correggere i capitoli e passarmeli in modo poi che io le potessi postare, ma da quanto mi ha riferito quella sera era una di quelle sere in cui la linea Internet improvvisamente salta. Sembra una maledizione, simile a quelle che becchi con i faraoni egizi, entrambi ci siamo rimasti di sasso.Quindi rallenteremo di un' altra settimana la fine del contest. Mi scuso a nome di entrambi e vi chiedo di avere un' altro pò di pazienza DD:
 
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view post Posted on 1/4/2013, 02:12
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Spero non ci siano errori gravi ma nell'ultima revisione potrei non aver fatto troppa attenzione vista l'ora ... son tornato da poco D: Comunque devo darmi una bella mossa!
6 ° Capitolo- Le guardie, il Clown, la candela

Aghi di luce bucavano la coperta di foglie intrecciata accuratamente dai rami degli alberi, illuminando in questo modo il sentiero su cui camminavano i tre compagni di viaggio.
Ormai avevano fatto un bel pò di strada e fra poco sarebbero usciti dalla foresta.
Per ora Zuck e Merlino avevano discusso sui dettagli riguardo la sparizione di Anguus e il mago aveva raccontato qualche aneddoto divertente riguardo il loro passato; ad un tratto si cambiò argomento.
"Che altri incantesimi sai fare?" chiese Zuck che avanzava a fianco di Merlino. Nicol aveva preferito restare indietro per riflettere sul da farsi e nel frattempo ascoltava silenzioso.
"Oh,Oh!" esclamò il mago toccandosi la barba color corteccia "Sono così tanti! Ad esempio riesco a creare blocchi di ferro" schioccò le dita e, proprio come aveva affermato, un cubo di uno strano metallo gli iniziò a girare all’improvviso sopra un dito.
Zuck fece un piccolo applauso e poi cautamente si avvicinò al suo orecchio "Guarda questo, me lo ha insegnato il maestro" e poi il ragazzo si rimboccò le maniche e disse mentre muoveva il keyblade appena evocato "Higitus Figitus Migitus mun, pres-ti-dig-i-ton-i-um!" e dopo queste parole un cespuglio davanti a loro divenne improvvisamente più piccolo.
“Si tratta di una magia originaria del mio mondo! La chiamano anche –Mini-“
Merlino strabuzzò gli occhi "Oh ma che bella magia, questa me la devo segnare!" comparvero dal nulla una piuma e un libretto che riportarono con cura le parole " Mi potrebbe tornare utile in futuro, magari per un trasloco" concluse.
Nicol, nonostante fosse sempre all’erta, aveva lo sguardo vuoto, lo aveva avuto fin da quando avevano lasciato la casa dello stregone; un particolare del genere non era certo sfuggito al suo migliore amico, che tentò di smorzare la tensione.
“Poi conosco qualche magia di combattimento, hem o quasi, pure io... ad esempio so usare questa”
Zuck alzò il Keyblade e, dopo aver concentrato l’energia sulla punta, disse “Magnete!”, dopo di che il cubo di metallo creato da Merlino levitò e finì sulla cima del Keyblade di Zuck per poi iniziare a roteargli intorno.
“Ah! Magnete! La conosco bene, ci vuole impegno per impararla quando non sei un mago” si congratulò.
“Tsk, una perdita di tempo” commentò Nicol.
“E perchè mai?” strabuzzò gli occhi Merlino.
“Ci ha messo mesi ad imparare una magia che non serve praticamente a niente...non ha un minimo di potenziale offensivo! Poteva benissimo usare quelle ore di allenamento per fare cose come questa” la rosa tatuata sul braccio del biondo si illuminò e poi il giovane, dopo aver farfugliato qualcosa, creò una palla di fuoco che lanciò su una roccia vicina.
Il violento impatto la mandò in frantumi: si formò un piccolo spiazzo nero e le scintille finirono ovunque. Senza smettere di camminare, Nicol mosse l’altra mano ed una piccola bolla d’acqua apparve dal cielo per spegnere il fuoco.
“Sei veramente bravo” disse Merlino con tono distaccato “un potere simile è sicuramente un’ottima arma... ricorda però che nessuna magia è da sottovalutare!” e qui aumentò il volume della voce perchè Nicol si stava già allontanando.
“Zuck è capace di magie molto più potenti di quella ...esprimevo soltanto un pensiero” borbottò il biondo.
“Nicol...” Zuck abbassò lo sguardo.
Zuck e Merlino rimasero fermi, in piedi, vicini a qualche pezzetto di roccia che, esplodendo, li aveva raggiunti, mentre l’immagine di Nicol si era fatta avanti di ancora altri metri.
“Che ragazzo difficile che è il tuo amico! Ma si vede che a suo modo ti vuole bene, il suo ultimo commento lo dimostra”
“Non lo avevo mai visto così ... nonostante il suo carattere, di solito... di solito è sempre così gentile” si mise una mano sul cuore “non lo avevo mai visto così” ripetette.
Merlino gli posò una mano sulla spalla e Zuck alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi: il viso di quell’uomo sembrava così ricolmo di bontà che sarebbe potuto scoppiare. La sua presenza lo aveva rassicurato fin dal primo momento: era proprio un uomo buono, come aveva sempre immaginato che dovesse essere un buon padre.
“Penso che oggi sia stato in mezzo a troppe questioni che lo hanno, come dire, stressato un pò! Ognuno di noi cede alla rabbia ... le persone buone, soprattutto, possono cambiare molto quando si arrabbiano ” e qui alzò l'indice e gli toccò il naso “perciò togliamogli ogni motivo di essere triste risolvendo questa storia!” riprese a camminare e si trascinò dietro il ragazzo.
Zuck pensò che Merlino avesse ragione, risolto il problema avrebbe placato l’amico e la tempesta che agitava nei loro cuori; gli sembrò di essere stato egoista a giocare con la magia mentre Nicol era in quello stato. Con sguardo determinato aumentò la velocità del passo e il mago, felice di averlo tirato su, fece lo stesso.
Erano affiancati quando varcarono la soglia del bosco in cui si trovavano.


Una volta usciti da quel luogo lussureggiante, Zuck fece per invocare il suo Keyblade: voleva trasformarlo in un mezzo di trasporto volante, un modo semplice e veloce per tornare in paese. Ma Nicol gli ricordò che non potevano portare passeggeri sul keyblade, poichè da trasformato aveva appena lo spazio per una persona e che quindi Merlino sarebbe dovuto andare a piedi.
“Tranquilli ragazzi, ci penso io” disse il savio.
Il mago si avvicinò a loro e gli toccò le spalle, poi furono investiti da una luce rapida e mirata allo spazio in cui si trovavano.
Per un attimo smisero di respirare, non capirono più niente.
Le parole non vennero pronunciate che quando furono alla fine di quel tunnel di luce bianca, infine sostituita a quella del sole. Si ritrovarono col sedere per terra di fronte alle mura della città e con Merlino che si asciugava la fronte “Uff, che fatica ... teletrasportare tre persone è un bel problema! Dovrò esercitarmi!”
“Teletrasportare?!” gridarono all’uniscono con la bocca spalancata.
“Già, una magia che ho appreso da tempo ma che solo ultimamente sono riuscito a padroneggiare alla perfezione... si è rivelata veramente utile per cogliere la frutta nel bosco!” e poi aggiunse qualcosa sull’energia che serviva ad usare un incantesimo di questo tipo.
“Sempre in mezzo a questa diavolerie! Vero amico mio?” gli disse qualcuno non molto distante.
Merlino si voltò e si sistemò gli occhiali per poi esclamare “Dot!” e quindi corse verso di lui. La guardia era ancora seduta sul suo vecchio sgabello e da lì abbracciò il mago.
“Scusa se non mi alzò, ma ultimamente mi fa male la schiena ...”
“Si avvicinano guai allora” disse scherzoso Merlino.
“Non si scherza con la schiena di Dot” aggiunse la voce di colui che posò la mano sulla spalla di Merlino.
“Tod! Quanto tempo! Sei magro come sempre”
“Già, proprio un mingherlino!”
“Zitto Dot!”
“Allora, come va con la ragazza?”
“Non gli ha ancora detto niente!”
“Zitto Dot!”
“Cosa? Davvero? Ma sono anni che gli vai dietro!”
“Non sono ancora pronto!”
Iniziarono a ridere e di fronte a questa scena i cuori dei due Keyblader si sciolsero.
“Ricordo...” Zuck guardò Nicol “Ricordo quando ridevamo col maestro... ogni sera, a cena... era sempre così, in particolare quando facevamo la gara di barzellette” e qui sorrise “tu perdevi sempre”
“Certo ... odio le barzellette”
“Ma se partecipavi ogni volta!”
A Nicol scappò un sorriso, Zuck ne fu felice. Ultimamente era un pò geloso del biondino, il rapporto che aveva con Anguus gli sembrava molto più saldo di quello che il metore aveva con lui. Spesso, come un padre e un figlio, lo chiamava da solo e parlavano. Sapeva che i maestri del keyblade abili come Nicol avevano molti impegni ma un pò di invidia non riusciva proprio a scansarla. Però sapeva anche nel suo cuore che per l’amico era importante quel momento, lo faceva sentire vivo ed importante...e poi, in ogni caso, Nicol gli raccontava sempre tutto, non c’èrano segreti fra loro e questo faceva sentire Zuck al centro di tutte quelle importanti faccende.
Forse è per questo che strappare un sorriso al biondo si era fatto sempre più difficile, tutti quegli ostacoli sul loro cammino dovevano essere difficili da superare, soprattutto quando colui che è implicato è quasi tuo padre. Un padre per entrambi in fondo, i genitori non li avevano mai visti: molto spesso i keyblader erano abbandonati dai genitori per paura del loro potere, come se fossero indemoniati. Ma chissenefrega, la loro amicizia era tutto ciò che cercava.
Merlino tornò da loro, che erano un pò in disparte e, dopo aver chiesto scusa per l’attesa, si mossero.
“Quei due dovevano essere i keyblader...”disse Tod.
“Già” commentò Dot con un osso di tacchino in bocca “me l’avevano proprio fatta quando sono passati la prima volta, ma il re ha lasciato detto che sono a posto”.

Ci volle un bel pò per attraversare la piazza poichè, anche se non erano ancora iniziati, i festeggiamenti avevano portato un bel pò di gente in giro: si era deciso che il giorno dopo ci sarebbe stata una grande parata.
Il tempo di guardarsi attorno e di ammirare quelle decorazioni di carta e stoffa che addobbavano le strade e furono già di fronte al castello.
Merlino ormai si era del tutto ripreso dalla fatica della magia precedente e quando vide l’enorme portone non potè fare a meno di farsi venire un’idea.
“Caspita! Mi è venuta in mente proprio una magia adatta alla situazione”
“No, Merlino!” disse Zuck mentre il mago si avviava verso l’enorme entrata di almeno sei metri tirandosi su le maniche “guarda che l’entrata è ...”

______

Il re si sedette sul suo trono. Quella era stata proprio una bella giornata, il tesoro era stato aperto da quei due ragazzi, la festa del giorno dopo prometteva bene e pure per la cerimonia era tutto pronto, le cose non potevano andar meglio. Si aggiustò la veste e sospirò, un sospiro di tranquillità.
"Già proprio una bella giorn-" ma le ante del portone si staccarono a causa di una violenta esplosione volando nella stanza. Tutto accadde in pochi secondi.
Una andò a sfracellarsi contro una colonna arrestando subito la sua corsa, l'altra invece non era affatto intenzionata a fermarsi e puntò dritta al trono su cui si era seduto il sovrano: a quella velocità avrebbe sicuramente colpito il Re. Probabilmente lo avrebbe ucciso se una macchia colorata non si fosse contrapposta tra l’uomo e l’anta.
Un leggero rumore di campanelli si propagò nell'aria e un suo calcio riuscì a deviare la traiettoria del grosso pezzo di legno che sbattè contro un antico muro affrescato. Un pezzo di storia andò perduto.
"Entrate pure… è aperto" esclamò il giullare mentre atterrava leggiadro al suolo, come se la forza disumana che aveva messo in mostra fosse una sciocchezza.
Sulla soglia del portone fecero capolino tre figure illuminate dalla luce del sole alle loro spalle "Oh Oh… temo proprio che debba migliorare l’uso dell’ incantesimo di apertura delle porte" esclamò una di esse mentre si passava una mano nella barba.
Il colore del capello del giullare cambiò stranamente colore ed insieme al suo padrone sparì correndo ai ripari dietro ad una colonna alla vista del re che, impetuoso, si alzò in piedi e con tutto il fiato che aveva in corpo urlò "MERLINOOOOOOOOOO!".

_____

I tre entrarono capitanati dal mago e Zuck nella sua testolina iniziò a pensare che quell’uomo che erano andati a cercare non fosse molto simpatico al re. Forse per i modi che aveva (ognuno in fondo reagisce in modo diverso di fronte alle persone, che siano gentili o scorbutiche) o forse per il fatto che vivesse lontano o magari perchè aveva appena fatto volare via le antiche ante del palazzo reale. Cosa gli dava certezza dell’antipatia che provava? Probabilmente lo sguardo del sovrano stesso, infatti un volto scuro li scrutava dall’alto del trono.
Il mago si sistemò la giacca per apparire presentabile "Ehilà, vedo che ti ricordi il mio nome, vecchio mio!" disse Merlino cercando di strappargli un sorriso.
" Come dire… è difficile scordarsi il nome della più GRANDE PIAGA del regno" rispose con i nervi a fior di pelle. Il suo volto però ritrovò un po' di sollievo non appena vide i due ragazzi. Zuck salutò con un sorriso, mentre con Nicol ci fu un veloce scambio di sguardi.
"Almeno avete trovato quella disgrazia ambulante"disse il re felice e rassegnato allo stesso tempo.
Il Keyblader più basso increspò le sopracciglia "Disgrazia ambulante?! Ma cosa...“
Improvvisamente il giullare, esattamente come prima, riapparve magicamente dal nulla con in mano un piccolo strumento a corde per poi iniziare a cantare "Il nostro regno nei tempi andati, era primo in classifica fra quelli più amati, conosciuti eravam per i giardini reali, e ancor lo sarem se Merlino non gli avesse messo… le ali" concluse mettendo particolare intonazione nell'ultima parola e tutti iniziarono a ridere " Già, ricordo… le prime due settimane volavano sempre qua fuori".
In mezzo alle risate, Merlino raccontò un altro paio di problemi che aveva avuto con le magie di levitazione, alimentando il riso. Alla fine tutti erano più sereni e perfino il Re, all’ inizio riluttante, accettò di parlare col mago "Patti chiari, amicizia lunga: vorresti uno dei miei tesori per aiutare i due Keyblader?"
Merlino annuì specificando che gli serviva in prestito solo la torre "La prego Sire è per ritrovare il nostro maestro" supplicò Zuck e persino Nicol, che si era sciolto un pò con le risate, appoggiò il suo amico.
Il Re alzò leggermente lo sguardo, profondi occhi verdi delineavano il suo volto pieno di pensieri, accennò un piccolo sorriso "Se è per il vostro maestro, e non per Merlino, allora va bene " lo stregone fu felice e i due ragazzi ancor di più.
Merlino sarebbe salito da solo nella torre in cui si trovava l'Obelisco, Nicol e Zuck avrebbero potuto distrarlo durante la ricerca e quindi sarebbero rimasti nella sala del trono ad aspettare la buona notizia, ma ci sarebbero volute almeno tre o quattro ore secondo le più rosee previsioni.
“Tuttavia...” il re interruppe i loro discorsi “ormai il sole sta svanendo dietro le colline” ed indicò il portone, che nel frattempo i migliori falegnami stavano ricostruendo, da cui la luce entrava sempre minore. La notte già inghiottiva i campi in lontananza.
“In questo castello nessuno può entrare nelle sale dei tesori dopo il tramonto, la legge vuole che nessun artefatto magico sia toccato ... l’oscurità si aggira fra queste pietre nel buio” poi osservò gli alti muri di pietra e quasi rabbrividì “Dovrete aspettare fino a domattina”.
“Cosa?!” ribollì Nicol “Il nostro tempo sta scadendo e ci preoccupiamo di rispettare certe leggi?! Una legge basata su storiel-“
Il sovrano tuonò “Non offendere le nostre leggi, moccioso!”
Tutti nella sala sobbalzarono.
“Per vivere abbiamo bisogno di leggi e giustizia, servono a mantenere l’ordine e a farci vivere quella felicità che dona la vita” si schiari la voce “la nostra torre è piena di potenti artefatti su cui gli esseri oscuri metterebbero volentieri le mani e non ho intenzione di mettere in pericolo tutti per un solo uomo scomparso” e poi aggiunse in modo più calmo “visto che il tempo che avete per trovarlo, secondo la lettera che ha scritto, scadrà la prossima notte, Merlino di buona mattina inizierà il suo lavoro e poi andrete subito nel luogo indicato"
“Giusto” aggiunse Merlino “con la mia magia di teletrasporto arriverete in pochissimo, quindi non preoccupatevi”
“Dannazione...” Nicol strinse i pugni ma Zuck gli mise una mano sulla spalla.
“Tranquillo” sorrise “le cose si sono messe bene, ormai è fatta... non c’è da preoccuparsi” e sorrise. Nicol si sforzò, ma il suo fu un sorriso falso.
“Ragazzi, vedrete che andrà tutto bene, vi ringrazio infinitamente per quello che avete fatto ma in fondo il problema del forziere sarebbe stato risolto dopodomani e di certo non farò non rispettare la legge per qualcosa che avremo potuto fare da soli” afferrò una coppa di vino su un tavolo lì vicino e la trangugiò.
Furono tutti incuriositi da questa affermazione, Zuck ricordò che pure Marion aveva parlato di qualcosa di simile.
“In che senso sarebbe stato aperto? C’èra davvero qualcuno in grado di farlo?” chiese il castano.
“Ovviamente avevamo già pensato al fatto che il keyblade potesse aprire qualsiasi forziere... quindi lo avremmo fatto col il NOSTRO keyblader” prese un’ altra coppa di vino.
Zuck e Nicol non ci credevano, un keyblader in quel mondo?! Persino Merlino sembrava esserne allo scuro.
“C’è poco di cui stupirsi” e mentre parlava si avviò a prendere la terza coppa “i keyblader possono essere scelti in diversi modi, sembra che un giorno un uomo,un keyblader, passò di qui ed effettuò il rito di passaggio su quel giovanotto” i due ragazzi annuirono, era il rito con cui un keyblader poteva designarne uno nuovo.
“Ora, secondo ciò che sappiamo, c'è un età in cui il giovane scelto attiva spontaneamente il suo potere fino ad evocare il keyblade... questo avviene in seguito ad una scelta interiore, forse un "sogno"" singhiozzò "le nostre previsioni dicono che, visto il duro allenamento del giovane Joy, proprio nelle prossime ore dovrebbe essere in grado di evocarlo... sarà un grande aiuto per difenderci dal male!"
Nicol sorrise “Vedo che sapete molte cose e sono altrettanto felice che ci sia un keyblader buono in più, sarà certamente un aiuto per tutti”
“Oh, per le informazioni ... non è stato difficile procurarsele, questo mondo ha grandi legami con i portatori di keyblade” ormai il re aveva preso in mano l’intera botte di vino. Ciò lo fece catalogare da Zuck anche come ubriacone.
“Bene! Comunque ciò non toglie che siate stati voi ad aprirlo, quindi vi sono eternamente grato!” Poi si girò verso il giullare “Hazzy, per questa notte i tre qui presenti saranno nostri ospiti, ceneranno con noi, assicurati che abbiano tutto ciò che serve loro per godersi il cibo e un buon sonno”
Hazzy senza esitare fece un lieve inchino e tranquillizzò il re che avrebbe pensato lui a tutto, poi accompagno i tre verso un’altra grande stanza in cui vi erano molte persone sedute attorno ad una tavola: tutti conoscenti o importanti amici del re. Quella sera mangiarono tutti insieme e ringraziarono quelle poche lezioni che il maestro aveva dato loro sul comportamento da tenere a tavola, altrimenti non avrebbero saputo riconoscere quale delle sei forchette doveva essere usata per l’arrosto. Anche Merlino se la cavò egregiamente: tutti erano sicuri che nessuno si sarebbe ricordato del pane volato via.
Il tempo passò in fretta e con lui sparirono il cibo e il vino. Salutati alcuni ospiti, il Re ordinò ad Hazzy di portare i tre nelle loro stanze, lui non fece cenno e li accompagnò attraverso un lungo corridoio. Non ebbero nemmeno il tempo di ringraziare che il sovrano era già sparito, forse già caduto nel sonno nelle sue stanze vista la sua lunga e dura giornata.
Hazzy li portò in un’ala piuttosto distante del castello ma ben curata: pavimenti ricoperti da tappeti rossi, pareti addobbate in mille modi e con vari mobili che riempivano l’ambiente facendoti sentire al sicuro, al caldo. Zuck apprezzò moltissimo la sua camera, sembrava proprio confortevole “Buonanotte” esclamò il giullare che chiuse la porta facendola cigolare. L’uomo aveva lasciato lì pure una candela accesa, era proprio efficente.
Zuck non perse tempo e, toltosi la veste, si infilò subito sotto le coperte, morbide come non le aveva mai sentite, per poi lasciar andare ogni pensiero convinto del buon esito del giorno seguente.

“Queste sono le vostre stanze” il giullare indicò a Merlino la porta in fondo al corridoio e Nicol invece fu indirizzato verso una laterale “Se vi serve un candela ...” ma non ebbe il tempo di finire che i due ospiti risposero all’unisono “Non serve, grazie” ed accesero una piccola fiamma sulla punta del loro indice, illuminando perfettamente le due stanze.
“Attenti a non bruciare tutto allora... altrimenti se dovrò spegnere il fuoco non saprò distinguerlo dai tappeti!” e qui fece scappare un sorriso “buonanotte” concluse.
I due fecero un cenno, Nicol chiuse la porta dietro di sè e scivolo col sedere a terra: non avrebbe dormito quella notte, i pensieri lo divoravano.
Il Mago scivolò dentro le coperte facendo attenzione a non toccare con la fiamma qualsiasi cosa che potesse bruciare. Quando si fu sistemato si avvicinò al suo indice con le labbra “Purtroppo ho un brutto presentimento...” soffiò, la fiamma si spense.
 
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view post Posted on 1/4/2013, 09:59
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Il signore dei biscotti

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Ma che bella presenza che è Merlino! Davvero rassicurante!

Beh, sembra che le cose si siano sistemate per i nostri eroi, ma qualcosa mi dice che durante la notte succederà qualche guaio XD
Perché nulla può andare troppo liscio D:
Comunque i miei complimenti, oltre ad essere una bella storia la avete scritta sempre molto bene =)

CITAZIONE
“Per vivere abbiamo bisogno di leggi e giustizia, servono a mantenere l’ordine e a farci vivere quella felicità che dona la vita”

Ooh, finalmente accettate anche voi il credo degli Azorius BD
Ok, ok, la smetto XD
 
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Crisio
view post Posted on 28/4/2013, 15:53




Ho curiosamente notato che il contest non è ancora concluso D: Credo che allora continuerò, forse... twt intanto, metto il capitolo 3 ;_;

Capitolo 3 - Spossamento

Madara fissava dritto negli occhi il suo interlocutore
- Di chi stai parlando? – disse assottigliando gli occhi con fare insolito
- Il Maestro D’Armi Garet Jax. –
L’attenzione di Madara nei confronti del giovane si fece sempre più intensa
- Mai sentito prima. Perché non me ne parli? –
- Davvero? Bizzarro! E’ un mercenario, l’uomo più forte del mondo... un uomo la cui abilità nel combattimento individuale è così perfezionata che si dice non abbia eguali. Con qualsiasi arma, oppure con le mani, i piedi e il corpo intero, è più abile di qualsiasi uomo al mondo. Alcuni si spingono oltre... e sostengono che non sia mai esistito uno come lui. –
Il giornalista si alzò in piedi con fare lento
- Molto bene, ragazzo! Sembra che quest’uomo abbia eccellenti qualità! Portami da lui.. –
I due si scambiarono un lungo e profondo sguardo che qualsiasi parola avrebbe senz’altro rovinato
- Andiamo. –

***

Il tempo si era fermato. Tutto il resto dell’universo era un caldo agglomerato di niente, mentre il costante scrosciare della pioggia appariva come un offuscato suono distante.
Due corpi al riparo dalle intemperie di un qualcosa che non aveva ora valore, sotto la flebile luce dell’astro notturno. Era un calore intenso quello che si avvertiva, mentre una piacevole fitta allo stomaco pervadeva completamente i due giovani. Un battito di palpebre, un respiro più intenso.
Terra poggiò delicatamente la possente mano dietro il collo bagnato della giovane dagli occhi color cielo, salendola su per i corti capelli appesantiti dalla pioggia.
Non scegli tu il tuo destino, è lui che sceglie te; e coloro che ti conoscevano prima che il Fato ti prendesse per mano non possono capire quanto c'è di cambiato dentro di te. Non possono valutare quanto sei disposto a perdere, ma tu sei lo strumento di un disegno perfetto e tutta una vita può ritrovarsi in bilico. Un eroe impara in fretta a distinguere chi comprende da chi goffamente gli ostacola il cammino.
Il lungo bacio si faceva sempre più affannato! Un solo attimo le bocche si separarono, per perdersi in un tuffo di sguardi avvolgenti e parole importanti
- Ti amo.. –
- Io di più! –
I due ripresero, sdraiandosi sul morbido manto muschioso. I corpi intrecciati, gli occhi intessuti e i respiri accavallati.

***


Ogni mondo è grande, talmente grande che ti illudi di poter sfuggire a tutto! Al destino, a Dio, basta trovare un buon nascondiglio e inizi a correre, verso i confini del mondo, dove siamo nuovamente al sicuro, al caldo, al silenzio. Il conforto dell'aria salmastra, il pericolo dietro le spalle, il privilegio del lutto e, forse, per un momento, pensi di essere riuscito a fuggire.
Un ombra! Un pugnale! Un urlo! Una luce! E poi la tenebra totale.
Una voce sorda cominciò a turbare quella caotica quiete
- Ehi tu! Ragazza! Rispondi, sei ancora viva? Diamine, devo chiamare l’ambulanza! –
Pàndora aprì gli occhi
- Oh, grazie al cielo, stai bene! Riesci almeno a parlare, qual è il tuo nome? –
- Io.. – la voce della ragazza era bassa e sorda
Qualcosa sembrò muoversi nell’oscurità della notte. Un gesto furtivo, quasi felino e una morsa sovvenne pressante sul collo del camionista
- .. non lo so! – concluse la ragazza, mentre tumultuosi schizzi di sangue le bagnarono l’intero volto e il corpo dell’uomo si accasciava a terra privo di vita.

***


Avevano camminato da metà mattina e ancora non c’era traccia di Garet Jax. Avevano attraversato tutta Paranor, sormontato le coste alte del fiume Legnar e percorso le ripide vallate del Molor, spingendosi oltre la foresta ai limiti della Frontiera. Ma del Maestro D’Armi neanche il minimo segno di passaggio
- Non capisco, siamo stati in tutti i luoghi dov’è solito trovarlo, dove potrebbe essere? –
- Non pensi che se un uomo così mirabolante non voglia farsi trovare non debba impiegare troppi sforzi? –
Le parole del giornalista risuonarono dissacranti nella mente del giovane
- In realtà sono anni che non lo vedo. So che era partito per una grossa spedizione e da allora.. non l’ho più rivisto. –
- Quindi con molta probabilità siamo alla ricerca di un uomo che non esiste più? –
Lo sguardo di Noctis rimase fisso a terra, mentre un turbinio di pensieri gli corrodeva il cervello
- No, no! Non può essere! Non l’hai conosciuto, nulla potrebbe essere in grado di fermarlo. –
D’un tratto, come leggeri tonfi si sentirono dei passi provenire in lontananza e una tenue voce s’impadronì di quell’atmosfera
- Complimenti davvero grati i tuoi, Noctis Lucis Caelum. –
Il ragazzo si girò di scatto, mentre un sorriso si dipinse istantaneamente sul suo volto
- Maestro Jax! –
Il crepuscolo cominciava ormai a sorgere col sole fuggente nell’orizzonte, tingendo il firmamento di striature cremisi e tratti verdognoli. Le nuvole variopinte adornavano il limpido cielo, costellandolo di meraviglia. Il vento soffiava forte e aspro fra gli alberi, scuotendo i capelli e ondeggiando i mantelli.
La piccola compagnia si era seduta attorno a un vispo fuocherello, mentre l’ultimo arrivato, seduto su un tronco d’albero, se ne stava tranquillo ad arrostire una rana morta
- Gradite? –
- No grazie! – dissero i due in coro con fare leggermente disgustato
- Le rane selvatiche che crescono nel Woolong sono quanto di più prelibato possa esistere in questo mondo a mio parere. Sono inoltre ricche di vitamine e ferro, oltre a fornire un ingente quantitativo di anticorpi contro alcuni veraci veleni di animali feroci... ma non credo che mi abbiate cercato per sentirmi parlare di questo. Cosa vi porta qui? –
- E’ una lunga storia, mettiti comodo. –

***


I due corpi rimanevano intrecciati tra di loro, come un’unica entità!
Nudi nella notte gelida, si abbandonavano alla morbida sensazione della pelle dell’uno sull’altra, e quello bastava loro a riscaldarli.
Il piccolo fuocherello che avevano acceso, colpiva con la sua luce i due corpi, disegnando sulle mura della grotta le figure di giganti d’ombra!
Tra i due si era insinuato un silenzio imbarazzante. Stavano bene così, in quel momento, ma fino a quando tutto quello sarebbe durato?
Aqua si chiedeva cosa sarebbe derivato da tutta questa storia. Non aveva idea di ciò che la aspettava, ma qualunque cosa fosse, sperava di poterla condividere con Terra.
- Cosa hai provato? –
C’era voluto molto coraggio per porre questa domanda! In una situazione come la loro, era forse la meno opportuno da fare, ma dopo quegli avvenimenti, non riusciva a pensare ad altro che a quei momenti di poco prima!
Aveva in mente ogni singolo dettaglio! Ogni respiro, ogni bacio, ogni sguardo, ogni attimo di piacere e orgasmo! Era stata una notte magnifica..
- Non lo so.. ma qualunque cosa fosse, è stata la più bella che abbia mai provato! –
Aqua gemette dalla felicità! Non poteva credere alla parole di Terra.. lei provava la stessa cosa!
- Non smettere di stringermi.. –
- Non lo farò... hai ragione, se siamo insieme non è necessario essere forti! –
La notte scivolò rapidamente lungo le dita del tempo.

***


Il sole sorgeva su una nuova alba, disegnando nel cielo sfumature rosee e aranciastre, quando Clelia era già in piedi.
Attorniata da un baratro di silenzio, fissava la spaccatura nella parete provocata da Pàndora la notte prima.
- Così sarà tutto più difficile! –
La giovane donna si chinò a terra per raccogliere l’arma dalla lama nera e, con un gesto della mano, il curioso pugnale svanì nel nulla.
La donna estrasse il cellulare dalla tasca nel suo vestito e digitò un numero
- Signore? Abbiamo un problema.. -

***


Erano ormai passate ore dal momento del loro incontro.
Garet Jax aveva passato l’intera nottata a raccontare a Noctis e Madara dell’ultima missione che lo aveva tenuto impegnato per tanto tempo e che egli aveva riconosciuto essere stata come la più importante.
- Ma adesso basta parlare di Mortombre e di Ohmsford.. mi avete fatto parlare per sapere dove fossi stato tutto questo tempo, ma so ancora poco sulla vostra venuta qui! Mi avete detto che tu sai quando il mondo finirà e che tu sei l’unico pazzo che paia credergli! –
Madara drizzò la schiena urtato
- Pazzo!? Io!? Credo che qui abbiamo perso soltanto il nostro tempo, Noctis! –
Il giornalista fece per andarsene, quando, prima che se ne rendesse conto, il maestro d’armi gli fu subito davanti
- La mia non voleva essere un’offesa, Signore. La prego di perdonarmi! –
- Dai Madara, ha un carattere molto estroverso, perdonalo! – lo supplicò Noctis
- Come desideri! –
Madara si rimise a sederee Garet prese la parola
- La questione più intrigante è: perché tu? Ogni persona di questo mondo ha visto la luce! Io stesso l’ho vista e ne sono rimasto impressionato! Davanti a quel bagliore ho tremato come una bambino e non ho compreso il significato di quello che tu chiami avvertimento! –
- E dunque? –
- C’è qualcosa che non torna! Come potete non vederla!? –
- Ma la vediamo, Garet! Per questo siamo venuti da te! Speravamo potessi aiutarci... magari se sarai tu a diffondere la voce, la gente di crederà! –
- Mi chiamano diavolo nero! Dove sono io, c’è morte! La gente mi rispetta perché mi teme, non so se mi ascolterà! –
- Quanto ci rimane, Noctis? – intervenne Madara
- Credo.. 88 giorni all’incirca. –
Per qualche istante calò un profondo silenzio, assordante.
L’aria si caricava di tensione, mentre sui volti di tutti si corrugavano lineamenti di preoccupazione.
A squarciare il telone di quel silenzio ci pensò un cellulare!
- Scusate, è il mio! – disse Madara
Il giornalista si allontanò di qualche passo, quanto bastasse per non essere sentito.
Non appena rispose alla chiamata, qualcosa sembrò essere cambiata nella sua voce
“- Si? –“
“- Signore?-”
“- Cosa vuoi adesso? –“
“- Abbiamo un problema..”

***


Si erano ormai messi cammino da qualche ora, sperando di arrivare ad una città dove rifornirsi di cibo e chiedere informazioni, quando, durante il cammino, Terra si fermò bruscamente.
Il tempo parve rallentarsi, la natura sembrò bruciargli dentro.
La sensazione che si sentiva addosso non era nuova, l’aveva già sentita prima.
Fiutò l’aria, mentre osservava le gocce di rugiada staccarsi da un albero e esplodere nel terrno.
La sua vista si distaccò dalla realtà, venendo trasportata in un baratro di angoscia e sconforto, un mondo di tenebra.
Riuscì a cogliere nuovamente quell’odore, inconfondibile, aspro e inquietante: l’odore dell’Oscurità.
Prima che potesse rendersene conto, si trovò divorato dal panico, ma cercò subito di tranquillizzarsi! L’ultima cosa che poteva essergli utile contro l’oscurità era l’agitazione.
Rifletté. Decisi di cercare un’uscita. Si apprestò a fiutare l’aria; per quanto fosse ormai passato del tempo, non aveva mai cancellato dalla mente il nauseante profumo di quella forza.
Scrutò nel buio.
Stranamente, si accorse di riuscire a vedere benissimo là attorno e la cosa non gli piaceva. Questo voleva dire che i suoi timori erano più fondati di quanto credesse! Il suo legame con l’oscurità non era stato mai reciso, solo dimenticato!
Restò ancora qualche istante, ma nulla. Sentiva solo uno squallido fetore.
Era da solo.
Passò la lingua sulle labbra, assaporando il gusto stantio dell’aria.
Improvvisamente sentì una mano sulla spalla e si girò di scatto
- Terra? Tutto ok? Ti sei fermato di scatto... ti ho chiamato ma.. non.. –
- Aqua! Dobbiamo separarci! –
- ...Cosa? Perché..? –
- L’oscurità in me.. è ancora troppo forte! Se non riuscirò a dominarla come voglio potrei metterti in seria difficoltà! –
- Ma perché ora mi parli di questo? Credevo non ci pensassi più! –
- SONO APPENA FINITO IN UN REGNO DI OSCURITA’! –
Per un interminabile attimo di silenzio, Aqua avvertì come un nodo attanagliargli la gola e gli occhi.
Terra fu afferrato da un forte mal di testa, mentre avvertì agli occhi una sensazione di pulsazione!
- Cosa hai? –
- A..qu..a allontanati.. ti prego!.. –
Incurante di quanto le avesse detto, Aqua si avvicinò con cautela, mentre Terra si andava lentamente accasciando al suolo
- Terra.. –
- Va via... ti prego.. VA VIA! –
Non appena vide il volto del ragazzo, la Maestra del Keyblade avvertì una morsa al petto. Il nodo che sentiva alla gola e agli occhi si sciolse in gocce di lacrime
- Quegli occhi... –
Terra, in raptus di energia, scattò in piedi e scappò nella direzione opposta rispetto a quella in cui stavano andando
- Terra! Aspetta! –
Aqua cominciò un incessante corsa al’inseguimento del giovane, finchè esso non scomparve in un esplosione di oscurità.
Lo sguardo di Aqua rimase fisso qualche istante verso il nulla. Una lacrima seguiva un’altra, mentre le energie scomparivano lentamente. Il dolore prese il posto delle sue forze e il peso del suo pianto la fece cedere sulle ginocchia.
La ragazza dagli occhi di Zaffiro chinò il voltò, mentre un grido di dolore si perdeva tra le nuvole del cielo.

***


Terra si trovò in un posto totalmente nuovo. Non aveva la minima idea di chi fosse, ma un dolore lanciante continuava a stringergli in una morsa sanguinolenta il cervello. Tra i rumori assordanti del suo dolore, una voce tenue fece irruzione
- Tu... chi sei? –
Terra si girò. Dinnanzi a lui, una giovane donna si ergeva in piedi.
La vista della ragazza lo colpì molto e sembrò acquietare i suoi spasmi. Era una figura insolita, bellissima nuda.
I raggi del sole scolpivano sui suoi seni effetti di chiaroscuro ammalianti. Il suo volto era triste e di una bellezza inaudita. Terra era attratto da quella figura in un modo che nemmeno riusciva a spiegare
- Ti ho chiesto.. chi sei..? –
La voce profonda della sinuosa ragazza sembrò ridestargli i sensi
- Il mio nome è.. Terra. Tu.. chi sei? –
- Io chi sono... –
Terra si avvicinò alla giovane donna, quasi stregato. Il suo sguardo era perso nelle sue forme, la sua mente era persa nel nulla
- Io chi sono...? – ripetè la fanciulla
Terra restò ancora qualche istante prigioniero di quella visione, quando improvvisamente scorse nell’ombra un movimento felino andargli contro e lo schivò
- Che diavolo.. –
- Dimmi... chi sono.. –
- Non lo so!! Come posso saperlo quando a mala pena so chi sono io... –
Terra scorse un altro movimento nell’ombra e lo schivò nuovamente, evocando nella mano il Geoflagello
- Vuoi farmi del male? – domandò la ragazza
- Se tu vuoi farne a me.. –
Qualcosa, improvvisamente, cambiò nello sguardo della ragazza. Dalla sua schiena, Terra vide chiaramente emergere quattro braccia fatte di oscurità che gli si schiantarono contro! Provò in tutti i modi di schivarle, ma ben presto si trovò a essere stritolato dal potere della ragazza.
Il giovane disperse nell’aria un grido soffocato.
Senza neanche rendersene conto, si liberò di quella morsa, saettò verso la ragazza e la colpì violentemente, scagliandola verso il dirupo che aveva alle spalle.
Incredulo di quanto fosse stato in grado di fare, notò le braccia fatte di oscurità svanire nel nulla, mentre la meravigliosa ragazza precipitava nel mare senza emettere alcun tipo di grido.
Dopo che la giovane scomparve alla sua vista, prese a osservare se stesso.
Un alone di oscurità lo circondava!
- No... No.. No! NO! NO!! –
Il respiro si fece affannoso. Il cuore aumentò i battiti, mentre la pelle, madida di sudore, si ricopriva di un brivido gelido, sinistro.
Angosciato, Terra cadde a terra, privo di sensi.

***


“- Sono molto deluso Clelia! Per questa tua incuranza dovremmo avviare una nuova ricerca! Prosegui col tuo compito, e fa in modo di recuperare il tempo perduto!”
“- Sarà fatto, Signore!-“
“-Sta attenta! La prossima volta non potrei essere tanto indulgente come ora.. –“
Clelia trasalì a quelle parole. Sentì il sangue congelarsi nelle vene
“- ..Non la deluderò!”
“- Molto bene...-“
Madara chiuse le chiamata e fece ritorno al piccolo focolare ov’era radunata la compagnia
- Chiedo scusa per il ritardo, dicevamo? -
 
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