| | Spero non ci siano errori gravi ma nell'ultima revisione potrei non aver fatto troppa attenzione vista l'ora ... son tornato da poco D: Comunque devo darmi una bella mossa! 6 ° Capitolo- Le guardie, il Clown, la candela
Aghi di luce bucavano la coperta di foglie intrecciata accuratamente dai rami degli alberi, illuminando in questo modo il sentiero su cui camminavano i tre compagni di viaggio. Ormai avevano fatto un bel pò di strada e fra poco sarebbero usciti dalla foresta. Per ora Zuck e Merlino avevano discusso sui dettagli riguardo la sparizione di Anguus e il mago aveva raccontato qualche aneddoto divertente riguardo il loro passato; ad un tratto si cambiò argomento. "Che altri incantesimi sai fare?" chiese Zuck che avanzava a fianco di Merlino. Nicol aveva preferito restare indietro per riflettere sul da farsi e nel frattempo ascoltava silenzioso. "Oh,Oh!" esclamò il mago toccandosi la barba color corteccia "Sono così tanti! Ad esempio riesco a creare blocchi di ferro" schioccò le dita e, proprio come aveva affermato, un cubo di uno strano metallo gli iniziò a girare all’improvviso sopra un dito. Zuck fece un piccolo applauso e poi cautamente si avvicinò al suo orecchio "Guarda questo, me lo ha insegnato il maestro" e poi il ragazzo si rimboccò le maniche e disse mentre muoveva il keyblade appena evocato "Higitus Figitus Migitus mun, pres-ti-dig-i-ton-i-um!" e dopo queste parole un cespuglio davanti a loro divenne improvvisamente più piccolo. “Si tratta di una magia originaria del mio mondo! La chiamano anche –Mini-“ Merlino strabuzzò gli occhi "Oh ma che bella magia, questa me la devo segnare!" comparvero dal nulla una piuma e un libretto che riportarono con cura le parole " Mi potrebbe tornare utile in futuro, magari per un trasloco" concluse. Nicol, nonostante fosse sempre all’erta, aveva lo sguardo vuoto, lo aveva avuto fin da quando avevano lasciato la casa dello stregone; un particolare del genere non era certo sfuggito al suo migliore amico, che tentò di smorzare la tensione. “Poi conosco qualche magia di combattimento, hem o quasi, pure io... ad esempio so usare questa” Zuck alzò il Keyblade e, dopo aver concentrato l’energia sulla punta, disse “Magnete!”, dopo di che il cubo di metallo creato da Merlino levitò e finì sulla cima del Keyblade di Zuck per poi iniziare a roteargli intorno. “Ah! Magnete! La conosco bene, ci vuole impegno per impararla quando non sei un mago” si congratulò. “Tsk, una perdita di tempo” commentò Nicol. “E perchè mai?” strabuzzò gli occhi Merlino. “Ci ha messo mesi ad imparare una magia che non serve praticamente a niente...non ha un minimo di potenziale offensivo! Poteva benissimo usare quelle ore di allenamento per fare cose come questa” la rosa tatuata sul braccio del biondo si illuminò e poi il giovane, dopo aver farfugliato qualcosa, creò una palla di fuoco che lanciò su una roccia vicina. Il violento impatto la mandò in frantumi: si formò un piccolo spiazzo nero e le scintille finirono ovunque. Senza smettere di camminare, Nicol mosse l’altra mano ed una piccola bolla d’acqua apparve dal cielo per spegnere il fuoco. “Sei veramente bravo” disse Merlino con tono distaccato “un potere simile è sicuramente un’ottima arma... ricorda però che nessuna magia è da sottovalutare!” e qui aumentò il volume della voce perchè Nicol si stava già allontanando. “Zuck è capace di magie molto più potenti di quella ...esprimevo soltanto un pensiero” borbottò il biondo. “Nicol...” Zuck abbassò lo sguardo. Zuck e Merlino rimasero fermi, in piedi, vicini a qualche pezzetto di roccia che, esplodendo, li aveva raggiunti, mentre l’immagine di Nicol si era fatta avanti di ancora altri metri. “Che ragazzo difficile che è il tuo amico! Ma si vede che a suo modo ti vuole bene, il suo ultimo commento lo dimostra” “Non lo avevo mai visto così ... nonostante il suo carattere, di solito... di solito è sempre così gentile” si mise una mano sul cuore “non lo avevo mai visto così” ripetette. Merlino gli posò una mano sulla spalla e Zuck alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi: il viso di quell’uomo sembrava così ricolmo di bontà che sarebbe potuto scoppiare. La sua presenza lo aveva rassicurato fin dal primo momento: era proprio un uomo buono, come aveva sempre immaginato che dovesse essere un buon padre. “Penso che oggi sia stato in mezzo a troppe questioni che lo hanno, come dire, stressato un pò! Ognuno di noi cede alla rabbia ... le persone buone, soprattutto, possono cambiare molto quando si arrabbiano ” e qui alzò l'indice e gli toccò il naso “perciò togliamogli ogni motivo di essere triste risolvendo questa storia!” riprese a camminare e si trascinò dietro il ragazzo. Zuck pensò che Merlino avesse ragione, risolto il problema avrebbe placato l’amico e la tempesta che agitava nei loro cuori; gli sembrò di essere stato egoista a giocare con la magia mentre Nicol era in quello stato. Con sguardo determinato aumentò la velocità del passo e il mago, felice di averlo tirato su, fece lo stesso. Erano affiancati quando varcarono la soglia del bosco in cui si trovavano.
Una volta usciti da quel luogo lussureggiante, Zuck fece per invocare il suo Keyblade: voleva trasformarlo in un mezzo di trasporto volante, un modo semplice e veloce per tornare in paese. Ma Nicol gli ricordò che non potevano portare passeggeri sul keyblade, poichè da trasformato aveva appena lo spazio per una persona e che quindi Merlino sarebbe dovuto andare a piedi. “Tranquilli ragazzi, ci penso io” disse il savio. Il mago si avvicinò a loro e gli toccò le spalle, poi furono investiti da una luce rapida e mirata allo spazio in cui si trovavano. Per un attimo smisero di respirare, non capirono più niente. Le parole non vennero pronunciate che quando furono alla fine di quel tunnel di luce bianca, infine sostituita a quella del sole. Si ritrovarono col sedere per terra di fronte alle mura della città e con Merlino che si asciugava la fronte “Uff, che fatica ... teletrasportare tre persone è un bel problema! Dovrò esercitarmi!” “Teletrasportare?!” gridarono all’uniscono con la bocca spalancata. “Già, una magia che ho appreso da tempo ma che solo ultimamente sono riuscito a padroneggiare alla perfezione... si è rivelata veramente utile per cogliere la frutta nel bosco!” e poi aggiunse qualcosa sull’energia che serviva ad usare un incantesimo di questo tipo. “Sempre in mezzo a questa diavolerie! Vero amico mio?” gli disse qualcuno non molto distante. Merlino si voltò e si sistemò gli occhiali per poi esclamare “Dot!” e quindi corse verso di lui. La guardia era ancora seduta sul suo vecchio sgabello e da lì abbracciò il mago. “Scusa se non mi alzò, ma ultimamente mi fa male la schiena ...” “Si avvicinano guai allora” disse scherzoso Merlino. “Non si scherza con la schiena di Dot” aggiunse la voce di colui che posò la mano sulla spalla di Merlino. “Tod! Quanto tempo! Sei magro come sempre” “Già, proprio un mingherlino!” “Zitto Dot!” “Allora, come va con la ragazza?” “Non gli ha ancora detto niente!” “Zitto Dot!” “Cosa? Davvero? Ma sono anni che gli vai dietro!” “Non sono ancora pronto!” Iniziarono a ridere e di fronte a questa scena i cuori dei due Keyblader si sciolsero. “Ricordo...” Zuck guardò Nicol “Ricordo quando ridevamo col maestro... ogni sera, a cena... era sempre così, in particolare quando facevamo la gara di barzellette” e qui sorrise “tu perdevi sempre” “Certo ... odio le barzellette” “Ma se partecipavi ogni volta!” A Nicol scappò un sorriso, Zuck ne fu felice. Ultimamente era un pò geloso del biondino, il rapporto che aveva con Anguus gli sembrava molto più saldo di quello che il metore aveva con lui. Spesso, come un padre e un figlio, lo chiamava da solo e parlavano. Sapeva che i maestri del keyblade abili come Nicol avevano molti impegni ma un pò di invidia non riusciva proprio a scansarla. Però sapeva anche nel suo cuore che per l’amico era importante quel momento, lo faceva sentire vivo ed importante...e poi, in ogni caso, Nicol gli raccontava sempre tutto, non c’èrano segreti fra loro e questo faceva sentire Zuck al centro di tutte quelle importanti faccende. Forse è per questo che strappare un sorriso al biondo si era fatto sempre più difficile, tutti quegli ostacoli sul loro cammino dovevano essere difficili da superare, soprattutto quando colui che è implicato è quasi tuo padre. Un padre per entrambi in fondo, i genitori non li avevano mai visti: molto spesso i keyblader erano abbandonati dai genitori per paura del loro potere, come se fossero indemoniati. Ma chissenefrega, la loro amicizia era tutto ciò che cercava. Merlino tornò da loro, che erano un pò in disparte e, dopo aver chiesto scusa per l’attesa, si mossero. “Quei due dovevano essere i keyblader...”disse Tod. “Già” commentò Dot con un osso di tacchino in bocca “me l’avevano proprio fatta quando sono passati la prima volta, ma il re ha lasciato detto che sono a posto”.
Ci volle un bel pò per attraversare la piazza poichè, anche se non erano ancora iniziati, i festeggiamenti avevano portato un bel pò di gente in giro: si era deciso che il giorno dopo ci sarebbe stata una grande parata. Il tempo di guardarsi attorno e di ammirare quelle decorazioni di carta e stoffa che addobbavano le strade e furono già di fronte al castello. Merlino ormai si era del tutto ripreso dalla fatica della magia precedente e quando vide l’enorme portone non potè fare a meno di farsi venire un’idea. “Caspita! Mi è venuta in mente proprio una magia adatta alla situazione” “No, Merlino!” disse Zuck mentre il mago si avviava verso l’enorme entrata di almeno sei metri tirandosi su le maniche “guarda che l’entrata è ...”
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Il re si sedette sul suo trono. Quella era stata proprio una bella giornata, il tesoro era stato aperto da quei due ragazzi, la festa del giorno dopo prometteva bene e pure per la cerimonia era tutto pronto, le cose non potevano andar meglio. Si aggiustò la veste e sospirò, un sospiro di tranquillità. "Già proprio una bella giorn-" ma le ante del portone si staccarono a causa di una violenta esplosione volando nella stanza. Tutto accadde in pochi secondi. Una andò a sfracellarsi contro una colonna arrestando subito la sua corsa, l'altra invece non era affatto intenzionata a fermarsi e puntò dritta al trono su cui si era seduto il sovrano: a quella velocità avrebbe sicuramente colpito il Re. Probabilmente lo avrebbe ucciso se una macchia colorata non si fosse contrapposta tra l’uomo e l’anta. Un leggero rumore di campanelli si propagò nell'aria e un suo calcio riuscì a deviare la traiettoria del grosso pezzo di legno che sbattè contro un antico muro affrescato. Un pezzo di storia andò perduto. "Entrate pure… è aperto" esclamò il giullare mentre atterrava leggiadro al suolo, come se la forza disumana che aveva messo in mostra fosse una sciocchezza. Sulla soglia del portone fecero capolino tre figure illuminate dalla luce del sole alle loro spalle "Oh Oh… temo proprio che debba migliorare l’uso dell’ incantesimo di apertura delle porte" esclamò una di esse mentre si passava una mano nella barba. Il colore del capello del giullare cambiò stranamente colore ed insieme al suo padrone sparì correndo ai ripari dietro ad una colonna alla vista del re che, impetuoso, si alzò in piedi e con tutto il fiato che aveva in corpo urlò "MERLINOOOOOOOOOO!".
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I tre entrarono capitanati dal mago e Zuck nella sua testolina iniziò a pensare che quell’uomo che erano andati a cercare non fosse molto simpatico al re. Forse per i modi che aveva (ognuno in fondo reagisce in modo diverso di fronte alle persone, che siano gentili o scorbutiche) o forse per il fatto che vivesse lontano o magari perchè aveva appena fatto volare via le antiche ante del palazzo reale. Cosa gli dava certezza dell’antipatia che provava? Probabilmente lo sguardo del sovrano stesso, infatti un volto scuro li scrutava dall’alto del trono. Il mago si sistemò la giacca per apparire presentabile "Ehilà, vedo che ti ricordi il mio nome, vecchio mio!" disse Merlino cercando di strappargli un sorriso. " Come dire… è difficile scordarsi il nome della più GRANDE PIAGA del regno" rispose con i nervi a fior di pelle. Il suo volto però ritrovò un po' di sollievo non appena vide i due ragazzi. Zuck salutò con un sorriso, mentre con Nicol ci fu un veloce scambio di sguardi. "Almeno avete trovato quella disgrazia ambulante"disse il re felice e rassegnato allo stesso tempo. Il Keyblader più basso increspò le sopracciglia "Disgrazia ambulante?! Ma cosa...“ Improvvisamente il giullare, esattamente come prima, riapparve magicamente dal nulla con in mano un piccolo strumento a corde per poi iniziare a cantare "Il nostro regno nei tempi andati, era primo in classifica fra quelli più amati, conosciuti eravam per i giardini reali, e ancor lo sarem se Merlino non gli avesse messo… le ali" concluse mettendo particolare intonazione nell'ultima parola e tutti iniziarono a ridere " Già, ricordo… le prime due settimane volavano sempre qua fuori". In mezzo alle risate, Merlino raccontò un altro paio di problemi che aveva avuto con le magie di levitazione, alimentando il riso. Alla fine tutti erano più sereni e perfino il Re, all’ inizio riluttante, accettò di parlare col mago "Patti chiari, amicizia lunga: vorresti uno dei miei tesori per aiutare i due Keyblader?" Merlino annuì specificando che gli serviva in prestito solo la torre "La prego Sire è per ritrovare il nostro maestro" supplicò Zuck e persino Nicol, che si era sciolto un pò con le risate, appoggiò il suo amico. Il Re alzò leggermente lo sguardo, profondi occhi verdi delineavano il suo volto pieno di pensieri, accennò un piccolo sorriso "Se è per il vostro maestro, e non per Merlino, allora va bene " lo stregone fu felice e i due ragazzi ancor di più. Merlino sarebbe salito da solo nella torre in cui si trovava l'Obelisco, Nicol e Zuck avrebbero potuto distrarlo durante la ricerca e quindi sarebbero rimasti nella sala del trono ad aspettare la buona notizia, ma ci sarebbero volute almeno tre o quattro ore secondo le più rosee previsioni. “Tuttavia...” il re interruppe i loro discorsi “ormai il sole sta svanendo dietro le colline” ed indicò il portone, che nel frattempo i migliori falegnami stavano ricostruendo, da cui la luce entrava sempre minore. La notte già inghiottiva i campi in lontananza. “In questo castello nessuno può entrare nelle sale dei tesori dopo il tramonto, la legge vuole che nessun artefatto magico sia toccato ... l’oscurità si aggira fra queste pietre nel buio” poi osservò gli alti muri di pietra e quasi rabbrividì “Dovrete aspettare fino a domattina”. “Cosa?!” ribollì Nicol “Il nostro tempo sta scadendo e ci preoccupiamo di rispettare certe leggi?! Una legge basata su storiel-“ Il sovrano tuonò “Non offendere le nostre leggi, moccioso!” Tutti nella sala sobbalzarono. “Per vivere abbiamo bisogno di leggi e giustizia, servono a mantenere l’ordine e a farci vivere quella felicità che dona la vita” si schiari la voce “la nostra torre è piena di potenti artefatti su cui gli esseri oscuri metterebbero volentieri le mani e non ho intenzione di mettere in pericolo tutti per un solo uomo scomparso” e poi aggiunse in modo più calmo “visto che il tempo che avete per trovarlo, secondo la lettera che ha scritto, scadrà la prossima notte, Merlino di buona mattina inizierà il suo lavoro e poi andrete subito nel luogo indicato" “Giusto” aggiunse Merlino “con la mia magia di teletrasporto arriverete in pochissimo, quindi non preoccupatevi” “Dannazione...” Nicol strinse i pugni ma Zuck gli mise una mano sulla spalla. “Tranquillo” sorrise “le cose si sono messe bene, ormai è fatta... non c’è da preoccuparsi” e sorrise. Nicol si sforzò, ma il suo fu un sorriso falso. “Ragazzi, vedrete che andrà tutto bene, vi ringrazio infinitamente per quello che avete fatto ma in fondo il problema del forziere sarebbe stato risolto dopodomani e di certo non farò non rispettare la legge per qualcosa che avremo potuto fare da soli” afferrò una coppa di vino su un tavolo lì vicino e la trangugiò. Furono tutti incuriositi da questa affermazione, Zuck ricordò che pure Marion aveva parlato di qualcosa di simile. “In che senso sarebbe stato aperto? C’èra davvero qualcuno in grado di farlo?” chiese il castano. “Ovviamente avevamo già pensato al fatto che il keyblade potesse aprire qualsiasi forziere... quindi lo avremmo fatto col il NOSTRO keyblader” prese un’ altra coppa di vino. Zuck e Nicol non ci credevano, un keyblader in quel mondo?! Persino Merlino sembrava esserne allo scuro. “C’è poco di cui stupirsi” e mentre parlava si avviò a prendere la terza coppa “i keyblader possono essere scelti in diversi modi, sembra che un giorno un uomo,un keyblader, passò di qui ed effettuò il rito di passaggio su quel giovanotto” i due ragazzi annuirono, era il rito con cui un keyblader poteva designarne uno nuovo. “Ora, secondo ciò che sappiamo, c'è un età in cui il giovane scelto attiva spontaneamente il suo potere fino ad evocare il keyblade... questo avviene in seguito ad una scelta interiore, forse un "sogno"" singhiozzò "le nostre previsioni dicono che, visto il duro allenamento del giovane Joy, proprio nelle prossime ore dovrebbe essere in grado di evocarlo... sarà un grande aiuto per difenderci dal male!" Nicol sorrise “Vedo che sapete molte cose e sono altrettanto felice che ci sia un keyblader buono in più, sarà certamente un aiuto per tutti” “Oh, per le informazioni ... non è stato difficile procurarsele, questo mondo ha grandi legami con i portatori di keyblade” ormai il re aveva preso in mano l’intera botte di vino. Ciò lo fece catalogare da Zuck anche come ubriacone. “Bene! Comunque ciò non toglie che siate stati voi ad aprirlo, quindi vi sono eternamente grato!” Poi si girò verso il giullare “Hazzy, per questa notte i tre qui presenti saranno nostri ospiti, ceneranno con noi, assicurati che abbiano tutto ciò che serve loro per godersi il cibo e un buon sonno” Hazzy senza esitare fece un lieve inchino e tranquillizzò il re che avrebbe pensato lui a tutto, poi accompagno i tre verso un’altra grande stanza in cui vi erano molte persone sedute attorno ad una tavola: tutti conoscenti o importanti amici del re. Quella sera mangiarono tutti insieme e ringraziarono quelle poche lezioni che il maestro aveva dato loro sul comportamento da tenere a tavola, altrimenti non avrebbero saputo riconoscere quale delle sei forchette doveva essere usata per l’arrosto. Anche Merlino se la cavò egregiamente: tutti erano sicuri che nessuno si sarebbe ricordato del pane volato via. Il tempo passò in fretta e con lui sparirono il cibo e il vino. Salutati alcuni ospiti, il Re ordinò ad Hazzy di portare i tre nelle loro stanze, lui non fece cenno e li accompagnò attraverso un lungo corridoio. Non ebbero nemmeno il tempo di ringraziare che il sovrano era già sparito, forse già caduto nel sonno nelle sue stanze vista la sua lunga e dura giornata. Hazzy li portò in un’ala piuttosto distante del castello ma ben curata: pavimenti ricoperti da tappeti rossi, pareti addobbate in mille modi e con vari mobili che riempivano l’ambiente facendoti sentire al sicuro, al caldo. Zuck apprezzò moltissimo la sua camera, sembrava proprio confortevole “Buonanotte” esclamò il giullare che chiuse la porta facendola cigolare. L’uomo aveva lasciato lì pure una candela accesa, era proprio efficente. Zuck non perse tempo e, toltosi la veste, si infilò subito sotto le coperte, morbide come non le aveva mai sentite, per poi lasciar andare ogni pensiero convinto del buon esito del giorno seguente.
“Queste sono le vostre stanze” il giullare indicò a Merlino la porta in fondo al corridoio e Nicol invece fu indirizzato verso una laterale “Se vi serve un candela ...” ma non ebbe il tempo di finire che i due ospiti risposero all’unisono “Non serve, grazie” ed accesero una piccola fiamma sulla punta del loro indice, illuminando perfettamente le due stanze. “Attenti a non bruciare tutto allora... altrimenti se dovrò spegnere il fuoco non saprò distinguerlo dai tappeti!” e qui fece scappare un sorriso “buonanotte” concluse. I due fecero un cenno, Nicol chiuse la porta dietro di sè e scivolo col sedere a terra: non avrebbe dormito quella notte, i pensieri lo divoravano. Il Mago scivolò dentro le coperte facendo attenzione a non toccare con la fiamma qualsiasi cosa che potesse bruciare. Quando si fu sistemato si avvicinò al suo indice con le labbra “Purtroppo ho un brutto presentimento...” soffiò, la fiamma si spense. |
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