Contest di Scrittura Annuale: The World Ends With You

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Sun_Micia
view post Posted on 26/8/2012, 15:35




Eheh vedrai vedrai, comunque è il titolo del primo capitolo! ^^
 
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Sun_Micia
view post Posted on 26/8/2012, 19:47




Carico anche il secondo capitolo, sono felice di essere riuscita ad includere tutti, purtroppo non sono brava a tenere le redini di ben 15 personaggi ^^

EDIT: Ho anche corretto lo specchietto, avevo invertito i nomi di Belfire e Turōki

Sirene



La Luna rappresenta uno dei luoghi più meravigliosi che ci siano; vi cresce erba argentata e l’acqua dei fiumi è del colore delle perle.
I suoi abitanti vi costruirono delle bellissime abitazioni coniche di color bianco che brillavano nel buio, nello stesso modo in cui brilla la neve quando è irradiata dal sole.
Re di questo fantastico mondo è Duns, un giovane intelligente e perspicace, coi capelli color indaco e la pelle chiara come la sua terra.
Non era mai mancato ad un’adunanza e la sua assenza oggi aveva insospettito Lâki, suo grande amico, che non aveva esitato a recarsi presso il suo castello.

L: Hei Duns, perché non sei venuto oggi?
D: Oh Lâki, vorrei dire di essere felice di vederti, ma in questo momento mi è impossibile provare alcuna felicità.
L: Non capisco …
D: E’ stato avvistato! L’Angelo della Morte è qui! Dovessi vedere cos’ha fatto, un suo soffio ha distrutto un intero villaggio, non ne è rimasto niente, nemmeno l’erba. E pensare che aveva più di mille abitanti.
L: Mi dispiace, è terribile quello che è successo, ma saresti dovuto venire a parlarne con Dēvan, lui-
D: QUANDO MAI HA FATTO QUALCOSA PER NOI?? ANZI; QUANDO MAI HA FATTO QUALCOSA QUELLO SBRUFFONE SFATICATO??
L: Hei calmati! Magari lui no, ma siamo in tanti, puoi fidarti di noi …

Lâki voleva solo consolare il suo amico, ma si rese conto ben presto che si era chiuso dentro sé e vani erano i tentativi per convincerlo a farsi aiutare dall’Ordine.
Se ne tornò a casa lasciando Duns alle prese coi suoi problemi.

L: Forse però farei meglio ad avvertire qualcuno al bastione, è meglio allertare tutti prima che l’Angelo colpisca ancora.

E così ripartì alla volta di Ulakam, trovando soltanto Vega, intenta a pulire il sangue a terra con uno strofinaccio.

L: Non credevo ti abbassassi a tal punto
V: Sto solo dando una ripulita, anzi visto che sei qui finisci tu

E così dicendo gli scaraventò addosso lo strofinaccio imbrattato di sangue

L: Ma che schifo! Perché l’hai fatto?

Ma Vega se n’era già andata di sotto e lui si era pure dimenticato di avvertirla.

Intanto, lontano da lì, ai piedi dell’universo, si stava svolgendo un’interessante discussione tra due fratelli.

T: Hei fratellone! La ragazzina ti ha messo K.O. in un colpo eh?
B: Taci! Mi ha solo colto alla sprovvista e comunque non ti immischiare in affari che non ti riguardano!
T: Mi riguardano eccome, d’ora in poi ti proibisco di toccarla
B: Non ci pensare neanche! E poi perché dovrei starle alla larga?
T: Vedi, ci sono due tipi di persone per cui ho fiuto, i morti e i furbi. E lei non è decisamente morta.

Turōki aveva un sorriso sinistro che lasciava intendere che stesse tramando qualcosa, ma Belfire è sempre stato troppo stupido per capire i piani del fratello e si limitava a fissare i suoi occhi verdi sperando di cavarne qualcosa, ma era come guardare il fondo di una bottiglia vuota per capire cosa avesse contenuto un tempo.
Niente.

B: Non ti seguo.
T: Non m’interessa, dico solo che gli spiriti mi hanno detto delle cose e loro non sbagliano mai.
B: E che ti dicono?
T: Niente che ti riguardi balordo.

E sparì in una nuvola di fumo facendo arrabbiare ancora di più Belfire.

E: Sei sicuro che il pallone gonfiato sia tuo fratello?
T: Purtroppo sì Elnath, comunque non so cosa tu voglia né perché tu sia nella mia camera.
In ogni caso non mi interessa e sei pregata di uscire.
E: Sono qui per un accordo.
T: Ascoltando le storie di certi morti nel mio regno ho capito che nella vita è meglio non prendere mai accordi.
E: Ahahah! Come sei simpatico, ma vedi io-
T: FUORI!

Elnath era una donna davvero avvenente, benché fosse lontana anni luce dal fascino di suo fratello, e spesso usava la sua bellezza per raggiungere i suoi fini, senza farsi scrupoli di niente e di nessuno.
Turōki invece era l’uomo più disinteressato al mondo in materia di donne.
Il potere. Il potere era il suo vero obbiettivo.
E sapeva bene di non essere l’unico nell’Ordine a desiderarlo.

Kairi passeggiava lungo la scogliera aspettando la comparsa delle sirene, in vita sua non ne aveva mai vista una ed era davvero curiosa.
Poi sentì una voce alle sue spalle.

I: Piacere, noi siamo Ianword e Pamword, tu sei … Kairi giusto?
K: Sì, felice di conoscervi.

I due gemelli si assomigliavano parecchio, ma erano distinguibili dal colore dei capelli, infatti Ian li aveva di un castano molto scuro, e Pam invece era quasi biondo.
Per il resto non trovava altre differenze, occhi viola, carnagione rosea e un’espressione che emanava tanta felicità.

P: Se vuoi ci puoi chiamare Ian e Pam, noi possiamo chiamarti Kai?
K: Ma certo!

Aspettarono insieme seduti sul prato l’arrivo delle sirene e intanto chiacchieravano tranquillamente come se fossero vecchi amici.

K: Posso farvi una domanda?
P: Ma certo!
K: Che sapete dirmi di Vega? Perché è sempre cattiva?
I: Pff non chiederlo a me, le avrò parlato si e no una volta, è Pam che la conosce bene!
P: Beh lei non è cattiva una volta che impari a conoscerla, ha solo paura di fidarsi degli altri e di aprirsi per questo tende ad essere schiva o irritabile. Per quanto riguarda quello che è successo oggi … beh “Belfiore” se l’è proprio cercata! Non aveva diritto di dire certe cose, è ovvio che lei si sia offesa.
K: E come mai lei e Kinha sono i favoriti di Dēvan? Insomma cos’hanno di speciale?
I: Beh hai visto anche tu quello che ha fatto Vega prima, non crederai che un qualunque essere umano abbia certe doti.
K: Quindi lei non è umana??
P: Beh non è proprio così, insomma ci sono delle voci, che il Sovrano ha preso decisamente per vere, che dicono delle cose su di lei, sì insomma, strane, cioè-
I: Arriva al punto!!
P: Beh sembra che lei sia la figlia di Corin l’Immortale!
K: Scusa ma … chi è?
I: Coooosa?!? Come fai a non conoscere la storia di Corin?
K: Beh mia nonna mi raccontava molte storie, ma questa proprio non la ricordo …
I: Beh vedi, ci sono delle leggende riguardanti il nostro Dio, Góra, si dice che migliaia d’anni fa si manifestò sotto forma di umano, un guerriero per giunta, durante la seconda grande guerra dell’Anello-
K: Anello?
P: E’ il mondo dove vivono gli “eletti” insomma, un posto idilliaco raggiungibile solo da chi è eroico e ricco di virtù.
In quel mondo si dice che vivano ancora esseri come fauni, elfi, titani e valchirie …
I: E quando Góra vi è comparso era in corso una guerra tra il Continente della Notte e quello del Giorno, per avere il potere sull’Anello.
K: E chi vinse?
P: Nessuno, persuasi dal Dio i due re si riconciliarono, ma dopo anni di guerra metà della popolazione era stata sterminata.
K: Ok, ma cosa centra Vega in tutto ciò?
I: Beh vedi si dice che Góra si fosse unito ad una donna mentre era ancora in forma umana, da cui nacquero tre gemelli, Corin e le sue sorelle di cui sono stati dimenticati i nomi.
Essendo figli di un Dio avevano ereditato alcuni dei suoi poteri, alla prima sorella toccò l’onnipotenza, alla seconda l’intelligenza e a Corin-
K: L’immortalità …
P: Nonostante tutto sono stati eliminati, e la discendente più prossima del Dio è Vega. Kinha invece discende da una stirpe molto più lunga, che parte dalla sorella maggiore di Corin, quella col dono dell'onnipotenza.
K: Quindi sono semidei insomma.
I: Io continuo a credere che siano solo leggende, ma devo ammettere che sono potenti e che mi fa paura il solo pensiero di ciò che potrebbero fare se volessero.
P: In conclusione per tenerseli stretti Dēvan gli ha dato più autorità rispetto a noi …
K: Ma questa è un’ingiustizia!
S: Sono già arrivate le sirene?

Nel frattempo era arrivata Shedar. In barba ai suoi quindici anni ne dimostrava si e no dieci: era piccolina, coi boccoloni neri, dei grandi occhi grigi e le guance rosee.
A Kairi sembrò di vedere una bambola di ceramica come quelle che le regalava sua nonna.


P: No, non ancora … effettivamente oggi stanno facendo più tardi del solito.
S: E se fosse successo qualcosa di brutto?
I: Tranquilla She, nessuno fa del male alle sirene!

Sindar: Che ci fate voi due incapaci qui con le mani in mano?? Tornate subito ai vostri regni a fare il vostro lavoro, scansafatiche!
Vi ho cresciuti per farvi diventare dei regnanti, non delle checche che guardano le sirene! Via! Muovetevi!

Alle parole di Sindar, Ian e Pam scomparirono all’istante, senza salutare né Kairi né Shedar, che rimasero sole.

S: Hai mai visto le sirene?
K: Purtroppo no, spero che arrivino presto!
S: Sì … lo spero anch’io.

Finalmente le sirene arrivarono, con grande felicità delle due ragazze, erano a decine e danzavano insieme cantando nella loro lingua.
Kairi non capiva una parola di quel che dicevano, ma era affascinata dai loro movimenti.
Pian piano giù alla spiaggia si era radunata una piccola folla, tutti accorsi a vederle e tra loro Kairi riconobbe Mordred, la sorellastra di Dēvan.

K: In che rapporti sono Mordred e suo fratello?
S: Beh lui all’inizio rinnegava che fossero parenti, ma poi diventò evidente a tutti e continuare a negarlo sarebbe stato stupido.
K: Evidente come?
S: Beh, non hai notato la somiglianza? Insomma, gli occhi rossi e i capelli biondi, e poi c’è qualcosa di simile nei loro sguardi, sì sai com’è, quel “non-so-che” che accumuna tutti i fratelli.

Kairi non aveva assolutamente presente, ma credeva che fosse più o meno la stessa somiglianza che c’era tra lei e Naminé.

K: Perché negava che fossero fratelli?
S: Beh si vede che sei regina da poco … Mordred è più grande di lui, ed essendo figli dello stesso padre questo faceva di lei la vera erede al trono di Ulakam.
Dēvan, riuscì però a provare che era nata da un’unione illegittima svincolandola così dai diritti di successione e affidandole un minuscolo regno sulle montagne, lontano da qui, per tenerla buona.
K: Lei come l’ha presa?
S: Beh in fondo non credo che fosse mai stata interessata a diventare la Regina più potente che ci sia, infatti ha accettato senza dire una parola; penso che le abbia fatto molto più male sentire le ingiurie che Dēvan ha lanciato su sua madre …

Era ormai sera inoltrata e le sirene pian piano se n’erano tornate negli abissi.
Anche Kairi aveva fatto ritorno a casa e così molti altri.

Vega vagava ancora per il Bastione, evidentemente intenzionata a restare lì.
Era arrivato anche Seaven da poco, sempre con la sua solita faccia da sberle.

V: Dov’eri oggi?
S: A fare i cavoli miei, non sono mica un perfettino come te che va a tutte le adunanze!
V: NON OSARE, rivolgerti a me con quel tono ragazzo! Ricordati chi sono io, e soprattutto non dimenticare il tuo posto!
S: Il MIO posto è alla pari con tutti voi, come è sempre stato nell’Ordine! Tu e Kinha non avete alcun diritto a sentirvi superiori!
V: Noi non ci sentiamo superiori, noi SIAMO superiori! Io discendo da Corin l’Immortale e lui appartiene alla più grande stirpe mai esistita!
S: Smettetela di avvelenarci con tali baggianate, non credo a nessuna di queste sciocchezze su déi o altro! E quanto alla sua stirpe non ci vedo nulla di speciale!

Vega stava per dargli un assaggio del suo potere, ma Kinha la scaraventò a terra con un colpo.

K: Mettete fine a questa sceneggiata. Seaven, sei patetico e tu, Vega, tu mi deludi.
V: Ma io …

Non fece a tempo a finire la frase che Kinha se n’era già andato.
L’aveva deluso ben due volte in un solo giorno e questo per lei era straziante.
Avere la fiducia e la stima di Kinha era di fondamentale importanza per lei, nonostante fossero cugini provava nei suoi confronti dei sentimenti che andavano oltre l’ammirazione, e questo non riusciva proprio a spiegarselo.
Seaven se ne andò, doveva parlare con Dēvan.

Vega uscì, aveva bisogno di una boccata d’aria e passeggiando incontrò Mordred, sempre con quell’aria assente come se facesse parte di un altro mondo …

M: Ti godi la serata?
V: Non molto
M: Hai avuto di nuovo problemi con altri membri?
V: Non credo che siano affari tuoi
M: Mia cara, se continuerai a comportarti così, resterai sola.
V: Scusa ma non sono dell’umore.

E se ne andò con passo spedito.

Edited by Micia-kun - 4/10/2012, 15:27
 
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view post Posted on 27/8/2012, 10:05
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Complimenti Micia per aver creato cosi' tanti personaggi originali, tutti molto interessanti! Per ora faccio un po' di confusione tra i tanti nomi, ma lo specchietto aiuta molto :)
E gia' tutti questi intrighi tra Re e Regine mi attirano un sacco :)

Effettivamente sono d'accordo sul fatto che Turoki sembra molto Marluxia!
CITAZIONE
Turōki invece era l’uomo più disinteressato al mondo in materia di donne.
Il potere. Il potere era il suo vero obbiettivo.

Ecco, io Marluxia me lo immagino effettivamente cosi'! Corteggerebbe una donna solo se potesse ricavarne un utile nella sua scalata al potere, secondo me!

CITAZIONE
si limitava a fissare i suoi occhi verdi sperando di cavarne qualcosa, ma era come guardare il fondo di una bottiglia vuota per capire cosa avesse contenuto un tempo.
Niente.

Questa similitudine mi e' piaciuta molto :)
 
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Sun_Micia
view post Posted on 27/8/2012, 16:20




Grazie mille Lis ^^

CITAZIONE
E gia' tutti questi intrighi tra Re e Regine mi attirano un sacco

All'inizio in realtà volevo fare meno personaggi e più "quieti", però dopo ho fatto aggiunte qua e là e ne è venuto fuori un gran casino!
Senza contare che alla faccia del nepotismo son tutti imparentati! XD
 
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view post Posted on 27/8/2012, 17:27
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Eccomi qui a commentare le ultime due parti che non avevo letto!

Superflex, davvero vivace il nuovo capitolo! Toald mi sta picendo troppo come personaggio, alla fine ha un sacco di sfacettature ed il suo carattere è davvero simpatico, mi fa piacere vedere che tra lui e Vang sia nata questa bella amicizia .... comunque no, guarda, ero sicura al 100% che non si sarebbero dati un bacio, non mi sembrava l'atomosfera .... per quanto la scazzottata è stato uno dei momenti migliori di Vang!

Per quello di Micia ....

Oddio quanti personaggi originali (parlo io, tsè)! M per i nomi hai preso qualche ispirazione da RG Veda? Perché l'uso dei trattini ed i nomi dal suono simile facva pensare a quel fumetto!

CITAZIONE
: Scompiglio? Io lo chiamerei più il Caos totale! Ed è finito grazie a Sora, un mio amico che-
V: Beh non era così terribile se è finita grazie ad un moccioso

Vega, ma vafff....... non ha idea di quanti giochi ci abbiamo messo per fermare questo Caos!
 
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Sun_Micia
view post Posted on 27/8/2012, 17:34




CITAZIONE (whitemushroom @ 27/8/2012, 18:27) 
CITAZIONE
: Scompiglio? Io lo chiamerei più il Caos totale! Ed è finito grazie a Sora, un mio amico che-
V: Beh non era così terribile se è finita grazie ad un moccioso

Vega, ma vafff....... non ha idea di quanti giochi ci abbiamo messo per fermare questo Caos!

Ahahah! Dieci anni e cinque console diverse! :D

Comunque sinceramente non so cosa sia RG Veda, i nomi hanno orgini varie, Kinha e Turoki sono in lingua Tailandese e Tamil, Mordred era la sorellastra di re Artù, Belfire e Sindar li ho tirati fuori da un generatore di nomi fantasy, Duns viene dal filosofo Duns Scoto, mentre Vega, Elnath e Shedar sono stelle :) Gli altri li ho inventati, anche se Dēva, da cui poi Dēvan, in non mi ricordo che lingua vuol dire potente o qualcosa di simile
 
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view post Posted on 27/8/2012, 17:45
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Blue Eyes Whitemushroom

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E' un manga delle Clamp dove hanno tutti nomi indiani o di stelle, quindi forse ecco il perché dell'assonanza, non si riscontran spesso suoni simili!
 
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Sun_Micia
view post Posted on 27/8/2012, 17:54




Ah ok! ^^
Effettivamente ho dato un'occhiata su wiki e ci assomigliano! Ok fine OT scusate :)
 
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Sun_Micia
view post Posted on 30/8/2012, 10:39




Ecco qui il terzo capitolo ^^

E ho anche aggiornato lo specchietto

Medaglione



Turōki il giorno seguente si era svegliato di buon ora, aveva intenzioni precise e non intendeva tardare.
Scese nell’atrio del suo castello e da uno scaffale di cristallo prelevò un medaglione d’oro, attaccato a una catenina nera come il carbone.

T: Questo fa proprio al caso mio.

Andò a controllare al Baratro delle Anime Perdute se fosse tutto a posto e soddisfatto vide che il suo guardiano non lo aveva deluso, se qualche anima intrepida aveva intenzione di farsi una scappatina se la doveva vedere con Cerbero.
Poi pensò a quell’anima che ce l’aveva fatta; migliaia d’anni fa una era fuggita, sconfiggendo Cerbero e l’antico Ordine.
Seminò distruzione e paura in tutto l’universo e solo il potere di Góra riuscì a relegarla in un luogo ben più oscuro del Baratro.
Dēvan temeva che i problemi che stavano emergendo negli ultimi anni fossero dovuti a qualche entità oscura ma non eccessivamente preoccupante, Turōki invece temeva il peggio.
Se l’angelo della Morte si fosse risvegliato sarebbe stata la fine per tutti.

Si recò poi al mondo sotterraneo, nel Cratere dell’Universo, a vedere se suo fratello fosse ancora vivo, e suo malgrado lo era.

B: Che vuoi?
T: Hei ciao sto bene, grazie per averlo chiesto.
B: Per chi è quello?
T: E’ un regalo per qualcuno di speciale
B: Chi è il “fortunato”?
T: Oh vedrai, vedrai presto. Tu piuttosto ti sei ripreso? Ho intenzione di chiedere al grande capo una nuova riunione e non vorrei che la “tua amata” ti sferrasse il colpo di grazia.
B: Te l’ho già detto! Mi ha solo colto alla sprovvista! E comunque sto benissimo.
T: Bene, ci vediamo tra tre giorni ad Ulakam.

E andò a consegnare il medaglione.

Ma non erano gli unici fratelli in collisione, infatti Kinha si era recato ad Orione per discutere con Elnath del suo spregevole comportamento.

K: Ho sentito di quello che è successo tra te e Turōki
E: Già …
K: Smettila di farmi vergognare di essere tuo fratello
E: Hei, non fare così! Tanto nessuno lo verrà mai a sapere e se dovesse succedere, beh rinnega!
K: La mia reputazione non migliora se mi viene dato del bugiardo
E: Pff, la tua reputazione? Ahahah!
K: …

Lo sguardo accigliato di Kinha le aveva fatto sparire il sorriso dalla faccia.

E: Sei come nostro padre. Niente parole, solo fatti.
K: E tu sei come la mamma, una battona di un sobborgo malfamato.

Le uscite di scena di Kinha erano diventate ormai proverbiali.

Elnath odiava ammetterlo, ma era terribilmente invidiosa del fratello; lui era l’immagine vivente di ciò che la sua dinastia era stata, a lei non era toccato niente, riusciva a malapena a creare qualche magia, ma senza risultati esaltanti.
Secondo la leggenda, un giorno Corin e le sue sorelle si sarebbero riuniti nuovamente, chissà se Vega e Kinha ne rappresentavano due reincarnazioni. In ogni caso mancherebbe la terza sorella, che non sembra essersi ancora palesemente rivelata.
Si vestì e andò fuori in terrazzo, Orione era un posto orribile, il popolo era in perenne rivolta, c’erano fame e povertà, mentre la Regina e la corte diventavano sempre più ricchi e potenti, il popolo si uccideva per un pezzo di pane.
Ma l’altruismo non era certo una sua virtù e si limitava a godersi la bella vita.
Nemmeno Kinha era riuscito a farle cambiare idea sul tipo di governo, ogni volta che le parlava lei si limitava a rispondere “non venire a farmi la predica tu che tieni la tua gente in pugno solo perché ha paura”.
Effettivamente il Grande Terrore di Robespierre era lungi dalla politica restrittiva di Kinha, l’unica pena esistente era la morte, che tu avessi ucciso o rubato una mela ti ritrovavi dritto al patibolo.
Dopo due anni di governo il popolo rigava dritto, niente criminali, né proteste, né rivolte.
La vita era prospera e il cibo non mancava.
Kinha giudicava il suo popolo “buono”, ma buono è colui che ha una bontà innata, non colui che è così per paura.

Shedar e Kairi erano diventate ormai care amiche e anche nei giorni in cui non c’erano importanti adunanze non rinunciavano ad incontrarsi per ammirare le sirene e raccontarsi le loro storie.
Shedar aveva ereditato la corona da suo padre quando aveva solo 4 anni, ma data la tenera età faceva leva su sua madre e tre fidi consiglieri, Orpheus, Cornelio e Damezio, con cui si consulta ancora per le più importanti decisioni.
Il suo popolo è famoso per non essere mai stato in guerra, in cui tutto era rose e fiori, ma per Shedar questa vita era profondamente noiosa, avrebbe voluto vivere un’avventura come quella di Kairi o combattere come le valchirie di un tempo; aveva uno spirito avventuriero e deciso, cosa che risultava davvero strana agli occhi di chiunque per colpa del suo aspetto da bambina.

K: A proposito, che tipo è Sindar?
S: Il padre di Ian e Pam? Beh l’hai visto no? E’ terribilmente severo coi suoi figli e pretende sempre il massimo da loro anche se questo volesse dire spremerli fino all’ultima goccia. Non vorrei essere nei loro panni!
Mio padre invece era un uomo buono e gentile, ma non particolarmente intelligente

Tirò fuori una vecchia foto che teneva in tasca e la mostrò a Kairi; in primis le venne da ridere perché sembrava Babbo Natale, ma poi si trattenne. Era vestito di rosso con un enorme mantello, era molto grasso e aveva due guanciotte rosse che avrebbero fatto sorridere anche Riku, però i suoi capelli erano castani e non bianchi, riccioluti, folti e lunghi fino alle spalle e in più punti si mescolavano con la barba.
Al suo fianco c’era sua madre, una donna dall’aria severa, alta magrissima e vestita di nero, teneva i capelli raccolti come le donne di un tempo; ma poi Kairi si chiese in chissà che era vivessero ad Alfa, in fondo nei vari mondi lo scorrere del tempo cambia e anche Shedar vestiva come le bambine del tardo ottocento.

S: Perché mi guardi così?
K: No niente, è che mi ricordi una ragazza che conosco.

A dir la verità Kairi non la conosceva, aveva visto Alice anni prima e solo per pochi istanti, però lei gliela ricordava molto.

Vega e Pam nel frattempo passeggiavano per il Cigno.
Erano migliori amici da tempo ormai, ma mentre Pam aveva molti altri amici, Vega poteva contare solo su di lui.
Il Cigno era un mondo incantevole, v’erano pochi umani e moltissimi cigni, tutti bianchi.
Non c’era molta terra, era piuttosto un enorme stagno con miriadi di fiori di loto, al cui centro sorgeva un piccolo arcipelago, di tre isolotti, sul più grande era stata costruita la Torre Bianca, dove vivevano Vega e l’intera corte, sulle altre due isole viveva l’esiguo popolo.
Ulakam non era certo l’unico mondo a poter vantare creature mitologiche, infatti qui vivevano diverse Ninfe, ma soprattutto Alicanti, uccelli dalle piume argentate che possono illuminare col loro corpo anche nella più profonda oscurità.
Anche Vega ne possedeva uno, era davvero grande, quasi quanto un cigno, e aveva delle ali lunghissime.
Dopo un’intera mattinata passata a camminare i due si sedettero a riva; c’erano talmente tanti fiori in acqua che era impossibile immergere le gambe senza calpestarne uno.

P: E Seaven cosa voleva da Dēvan?
V: Non ne ho idea, ma so che anche Lâki è andato a parlargli l’altra sera.
P: Pff quanta riservatezza!
V: Sai niente di Duns? E’ da un po’ che non si fa vivo.
P: So che ha avuto dei problemi e come al solito ne fa una catastrofe. Vede l’opera del temibile Angelo della Morte ovunque, è matto quello …
V: E se questa volta avesse ragione? Se fosse tornato veramente?
P: Hei non diventarmi anche tu una “tragedista”! Ahahah!

E poi come sempre si misero a giocare rincorrendosi e schizzandosi con l’acqua dello stagno.
Vega non era mai stata veloce e certo non l’aiutavano il lungo vestito e i suoi capelli che calpestava sempre.
Accidentalmente poi Pam inciampò su di lei facendola volare a terra e la sua corona argentata rotolò dritta dentro l’acqua.

P: Che diamine! Vado a riprendertela subito!

Pam si tuffò distruggendo tantissime ninfee, fortunatamente la corona era rimasta impigliata allo stelo di una di queste; stava per strapparlo via quando una visione agghiacciante lo immobilizzò sul posto.
Davanti a lui c’erano migliaia di cadaveri, non umani bensì le dolci Ninfe erano state massacrate brutalmente.

In pochi minuti era stato dato l’allarme in tutto il Cigno, mentre Vega e Pam erano corsi ad Ulakam per consultare Dēvan e l’Ordine.

Nella sala dei troni c’erano tutti tranne Seaven, che arrivò con un enorme ritardo a riunione inoltrata.
A Belfire venne un colpo quando lo vide col medaglione d’oro al collo e fissò il fratello per capire cos’avesse in mente, Turōki invece si limitò a sorridergli.
Dēvan come al solito stava seduto comodo ad aspettare che qualcuno concludesse qualcosa al posto suo e tra sé e sé pensò che fosse una gran fortuna che Vega e Duns avessero preso le redini di quest’adunanza, spinti dalle tragedie che li avevano colpiti.
Seaven invece continuava ad atteggiarsi come se la cosa non lo riguardasse, più regni vanno distrutti, meno sovrani ci saranno. Meno sovrani equivale a più potere per i rimanenti.
I suoi discorsi erano di un egoismo e di una crudeltà unici finchè Turōki spazientito sussurrò qualcosa di impercettibile.
Alle sue parole il medaglione sembrò animarsi, la catenina nera si strinse attorno al suo collo levandogli il respiro e si strinse sempre di più finchè Seaven non stramazzò sul pavimento.
Nessuno aveva notato Turōki pronunciare la formula, e per sua grandissima fortuna nessuno tranne Belfire sapeva che il medaglione fosse suo.

La prima ad accorrere è stata Kairi, ma tanto ormai non c’era più nulla da fare.
Riuscì solo ad allentare il medaglione che ancora stringeva il collo di Seaven.

Il piano di Turōki era riuscito alla perfezione, e disse solo: Meno uno.

D: Beh, direi che la riunione è chiusa.

A Kairi un tale disinteresse di fronte ad un ragazzino appena morto face venire il voltastomaco

K: Come puoi dire una cosa simile? Dobbiamo trovare il colpevole!
D: Tutti lo volevano morto.
K: Non ci credo! Non può essere-

Ma guardandosi intorno si dovette ricredere, Seaven era solo uno spregiudicato che mirava al potere, ma non era abbastanza furbo né sufficientemente intelligente per ottenerlo.
Turōki aveva solo eliminato un altro pretendente al ruolo di Re dei Re.

T: La ragazza ha ragione, non possiamo interrompere la riunione, le questioni dei loro regni mi sembrano essere di una certa rilevanza, non credete Vostra Maestà?
D: Come ti pare.

Non era certo quello che Kairi intendeva ma era sempre meglio di niente. Due servitori vestiti di bianco intanto passarono a portare via il corpo avvolgendolo in un lenzuolo nero.

K: Non potremmo semplicemente recarci alle sue prigioni? Se l’Angelo della Morte fosse fuggito lo scopriremmo!
D: Mia cara, se la strada per arrivare fino alle Prigioni degli Déi fosse facile per noi sarebbe facile anche per coloro che cercano di fuggire di lì. Vi sono fin troppe insidie e io non intendo andarci.
K: Vostra Maestà se voi non volete farlo, allora mandate qualcuno di noi.

La proposta di Kairi fece rabbrividire tutto l’Ordine e tutti cominciarono seriamente a pensare che fosse pazza. Ma a Dēvan la proposta piaceva e il suo sorriso sinistro faceva intuire che aveva già in mente chi mandare.

D: Bene, sì. Sindar, Belfire, Elnath, Duns. Congratulazioni, siete stati scelti per affrontare questo viaggio al fine di portarci novelle sull’attuale situazione alle Prigioni.
E’ mia volontà che partiate domani stesso, così da tornare il prima possibile e darci il tempo di organizzarci in vista di un’eventuale battaglia.

Il malumore negli occhi dei quattro prescelti si dissolse in un odio profondo verso Kairi, ma in fondo sapevano che questa era la soluzione migliore per tutti, al di là di chi l’avesse proposta.

Erano diversi giorni ormai che erano partiti e i rimanenti non rimasero certo con le mani in mano; hanno cominciato a ricostruire il villaggio perduto sulla Luna, ma per le Ninfe purtroppo non c’era niente da fare, si limitarono a portare via i corpi dalle rive per lasciarli riposare nel profondo degli abissi.


Edited by Micia-kun - 4/10/2012, 15:28
 
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view post Posted on 30/8/2012, 11:21
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The acid Queen in a psychedelic scene

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CITAZIONE
Effettivamente il Grande Terrore di Robespierre era lungi dalla politica restrittiva di Kinha, l’unica pena esistente era la morte, che tu avessi ucciso o rubato una mela ti ritrovavi dritto al patibolo.

Bello il paragone con Robespierre XDD

Sono molto curiosa di sapere di piu' sul misterioso Angelo della Morte. Quando l'ho sentito nominare la prima volta ho pensato istintivamente a Sephiroth, pero' tu hai detto che Kairi sarebbe stata l'unico personaggio di KH presente...a meno che non volessi depistarci XD
Devan e' un ignavo!! Non si merita affatto la sua carica di Re dei Re! Non gliene importa nulla di nessuno. Non e' che per caso e' lui ad aver liberato l'Angelo? (oddio, sarebbe un gran colpo di scena!). Inizialmente avrei scommesso su Turoki, ma dall'inizio di questo capitolo pare chiaro che nemmeno lui ne sappia nulla.
Beh, aspetto il prossimo capitlo!
 
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Sun_Micia
view post Posted on 30/8/2012, 11:30




No beh ho intenzione di aggiungere un altro PG di Kingdom Hearts, ma non sarà Sephiroth. :)

Il colpo di scena ci sarà ... ma non nel modo che ti aspetti! XD
 
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Sun_Micia
view post Posted on 1/9/2012, 18:52




Scusate il doppio post, metto il quarto capitolo ^^ non è un granché purtroppo, ma mi rifarò coi prossimi!

PS: su facebook ho trovato un'immagine carina da dedicare al contest ^^




Tempo di combattere



Ci vollero 175 giorni.

Nessuno credeva che per andare e tornare dalle prigioni avrebbero impiegato così tanto tempo.
O per chi è tornato perlomeno.

Quando arrivarono ad Ulakam, immediatamente accorsero gli altri membri per saperne di più.

D: Miei cari compagni, sono immensamente addolorato nell’annunciarvi che Elnath e Duns sono caduti. Ed è nel dolore della loro perdita che apriamo quest’adunanza.

Silenzio.
Si sapeva che il viaggio sarebbe stato difficile ma non così tanto da causare la morte di due membri dell’Ordine.
Lâki non riusciva a farsi una ragione che il suo migliore amico fosse morto, ma più di tutti era Kinha ad aver ricevuto un colpo al cuore.
Sua sorella, che rappresentava tutta la sua famiglia, se n’era andata. E’ vero che era crudele, meschina e presuntuosa, ma la amava.
E in fondo all’anima, piangeva.

D: Sindar, Belfire. Vi prego annunciateci la risposta. Risolvete i dubbi che straziano le nostre anime. Dov’è l’Angel-
S: Ancora là.

La freddezza e la schiettezza con cui Sindar rispose, lasciarono tutti di stucco, incluso il povero capo che stava per giungere all’apice del suo pomposo discorso.

S: L’Angelo è ancora là, falso allarme.

Ma nessuno pensava che potessero esserci nemici peggiori dell’Angelo.
Nemici che nascono dall’oscurità dei cuori e come tali non vanno sconfitti con la forza delle spade, ma con la forza dell’anima.

D: Miei cari compagni, sono lieto di sapere che il più temibile nemico che sia apparso dall’inizio dei tempi sia ancora sotto il controllo di Góra, il grande Dio.
Ma non per questo dobbiamo demordere. Riprenderemo tutti i nostri allenamenti al fine di diventare grandi guerrieri in vista di una dura battaglia.

Dēvan era proprio azzeccato come capo, sapeva fare grandi discorsi. Ma solo quelli.

Lâki e Shedar erano i più piccoli del gruppo e per questo quelli con meno esperienza, e Ian, da bravo ragazzo che era, si offrì di aiutarli.
Era particolarmente bravo nel combattere, riuscendo a maneggiare due spade contemporaneamente ed era veloce e preciso negli attacchi; suo fratello Pam invece era un impedito, come lo definiva Vega, le spade gli scivolavano, le frecce andavano storte e lanciando le lance raggiungeva sì e no il metro di distanza, le magie neanche a parlarne e le botte e le minacce di suo padre non erano bastate a farlo migliorare.
Se non altro Kinha (sentendosi umiliato da parte di tutto l’Ordine per le sue inesistenti capacità), aveva inventato un giorno un’arma tutta per lui, ottenuta forgiando insieme le lame di due spade, formando così una specie di boomerang a quattro punte, tagliente come una vera e propria spada.
Quando Pam lo provò rischiò di perdere una mano riafferrandolo.
Così Mordred, che provava per lui tenerezza, gli cucì dei guanti con una particolare stoffa del suo regno, che arrivavano fino al gomito, rossi come il fuoco e resistenti come la roccia; dopo qualche tempo era diventato davvero abile nell’uso della sua particolare arma.
Lâki non riusciva a combattere con una vera e propria spada perché gli risultava eccessivamente pesante, ma era veloce e se la cavava a calci e pugni; Shedar invece era una brava maga, come sua madre.

Poco si sa su di lei, non era mai stata una donna gentile e difficilmente perdonava i torti subiti; scomparve un anno dopo che la piccola Shedar aveva ereditato il trono lasciandola nelle mani dei consiglieri.
Aveva giurato vendetta contro il re e la regina che non l’avevano invitata a prender parte al battesimo della propria figlia e dal quel giorno non l’ha più vista nessuno.
Kairi pensò bene di nasconderle la verità, non le avrebbe certo fatto piacere sapere che sua madre è stata una delle principali cause della distruzione e del panico nel suo mondo e preferì lasciarle credere che fosse stata uccisa ingiustamente da quei regnanti meschini che non l’avevano invitata.

Ian non essendo un asso nella magia, decise saggiamente di lasciare tali insegnamenti per Shedar in mano a Vega, che ne sapeva decisamente di più.
Quest’ultima aveva un grande scettro, più alto di lei ma leggero come una foglia; del colore del cielo e racchiudeva il potere che un tempo era stato di Dio.
Sindar invece, maneggiava due lunghissime fruste, riuscendo a colpire nemici anche a grandi distanze.
Kinha era potente, lo era in tutto. Quando combatteva indossava solo dei larghi pantaloni, perché a suo dire ogni genere di maglia gli impediva di muoversi più liberamente, era in grado di sferrare attacchi fenomenali e in quanto a magie poteva dirsi secondo solo a Vega.
Turōki era un abile arciere, usava un lunghissimo arco bianco dalle forme armoniose che risultava un tutt’uno col suo fisico pallido e longilineo.
Belfire, da bestione che era, riusciva a sollevare come se niente fosse una mazzafrusto e una mazza chiodata che intimorivano gli avversari prima ancora che cominciasse lo scontro.
Mordred era la versione femminile di Pam, un’incapace in materie belliche e peggio ancora era profondamente contraria alla guerra e se si fosse mai trovata nel mezzo di una si sarebbe limitata a curare i suoi alleati.
Kairi infine continuava a usare il keyblade donatole da Riku.
Dēvan invece, beh lui si allenava a dare le direttive, nella peggiore delle situazioni lui avrebbe comandato i suoi fidi sottoposti dall’alto del suo castello.

Il tempo passava ma non si rivelarono altri attacchi come quello nel Cigno o nella Luna.

Strano- pensò Dēvan –che sia davvero finita così?-

Gli allenamenti continuavano comunque ininterrottamente.

K: Perché i membri defunti non vengono sostituiti?
I: Beh Kairi, c’è una procedure che impedisce ai nuovi regnanti di prendere parte all’Ordine prima che siano passati tre anni dal decesso del suo predecessore, infatti anche tu sei arrivata dopo tre anni dalla scomparsa di Ansem.
K: Ma come mai?
I: Perché deve essere prima messo alla prova, per testarne le sue capacità.
Tu sei stata l’unica eccezione finora ad essere stata incoronata il giorno stesso della tua entrata nell’Ordine, in quanto i tre anni di lasso erano già scaduti e Dēvan non poteva farci niente.
K: Oh capisco, tu da quando sei nell’Ordine?
I: Oh beh, io ho sostituito mio zio circa due anni fa, mentre Pam è entrato pochi mesi prima di te, prendendo il posto di un altro nostro zio, entrambi fratelli di nostro padre.
Tu e Ansem eravate parenti?
K: No… o almeno non credo, vedi il fatto è che non ricordo nulla della mia infanzia e non saprei nemmeno perché fossi la prima nell’ordine di successione.

Era pomeriggio inoltrato e mentre Kairi e Ian chiacchieravano sulla scogliera, alla Baia di Pietra erano rimasti solo Vega e Pam ad allenarsi e tutti gli altri erano già rientrati.

V: Non ti arrendi mai eh?
P: Perché dovrei? Sto vincendo io!
V: Pff! Prendi questo!

Ma Pam era veloce, molto veloce. Per lei era difficile colpirlo in pieno con le sue magie, ma allo stesso tempo lui non riusciva ad avvicinarla o sarebbe stato un bersaglio troppo facile, così ogni volta che combattevano tra di loro andavano avanti all’infinito.

Il sole non era ancora sceso del tutto e per metà si ergeva ancora sul mare, stagliando su di esso i suoi raggi purpurei, sopra, le nuvole dorate ricoprivano il cielo.
Fu allora che lo videro.
Una luce accecante, come di un’esplosione squarciò il cielo, e dalla voragine tra le nubi scese lui.
Veniva giù lentamente con le braccia allargate e si fermò a qualche decina di metri sul livello del mare.
Non disse nulla.
Immediatamente sotto di lui si creò un’onda gigantesca che si dirigeva a folle velocità verso il Bastione.

Tuttavia non sembrava preoccupante, la scogliera era imponente e l’onda non sarebbe arrivata nemmeno ai piedi del castello.
Ma Vega e Pam erano ancora giù alla Baia e nemmeno volando si sarebbero salvati dalla furia del mare.
Appena in tempo lei creò uno scudo servendosi della magia e Pam si reggeva saldamente alle sue spalle per non venire travolto dalle acque; il peggio doveva ancora venire.
Ne uscirono quasi incolumi dallo schianto dell’acqua contro la dura pietra, ma ora la corrente li tirava nuovamente verso gli abissi.

Non sapevano che fare e l’effetto della magia sarebbe presto finito, questo voleva dire che non sarebbero più riusciti a respirare; quando grazie al cielo un catenaccio piombò proprio a fianco a loro.
Sindar e Belfire erano in cima alla scogliera pronti a tirarli su.

Il misterioso figuro intanto non aveva mosso ciglio. Era parecchio distante dalla costa e se ne stava lì ad osservare.

Non appena furono messi in salvo, erano tutti pronti ad affrontarlo.

Ma non successe niente, se ne andò lentamente, risalendo esattamente com’era arrivato.
Si sentì solo in lontananza “ E’ tempo di combattere”.

B: Quello non era certo l’Angelo della Morte.
S: Già, se fosse stato lui a quest’ora saremmo passati a miglior vita.
I: Questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia! D’altronde i propri assi nella manica si mostrano a fine partita.
D: Ian ha ragione, con questo intendeva solo aprire le danze. Chissà cosa ci aspetta al walzer.

Rientrarono e consumarono la cena in silenzio. Ognuno pensava a cosa sarebbe successo e cercavano di ipotizzare l’identità del nemico.

Poco più tardi si erano tutti sparpagliati per il castello, a parlare, a dormire, a pregare; solo Turōki e Belfire n’erano rimasti nel salone.

B: Spero vivamente che tu non abbia nulla a che fare con tutto ciò. Perché se così fosse non esiterei a farti giustiziare.
T: Il tuo amore fraterno è davvero sconfinato “Belfiore”, comunque purtroppo per te non centro nulla; ma devi ammettere anche tu che quel tizio ha stile, un’entrata in scena così non s’era mai vista.
B: Non dire idiozie fratello! C’erano delle persone in mare in quel momento e sono tutti morti! Senza contare che abbiamo quasi perso la nostra guerriera più potente!
T: Hei scherzavo! Non scaldarti troppo, posso comunque dirti una cosa a riguardo.
B: Se ne sai qualcosa questo ti coinvolge inevitabilmente.
T: Sei diventato più sveglio ultimamente devo ammetterlo, ma dimentichi che io vivo coi morti e le loro anime sanno più di quanto tu possa immaginare.
Una delle Ninfe, quelle del Cigno, dice che non sono state attaccate direttamente dal nostro nemico, ma che ha evocato … dei mostri.
B: Mi stai prendendo in giro forse? Sappi che non è divertente!
T: Ricorda fratello, le anime non sbagliano mai.
B: Loro no, ma è di te che non mi fido.
T: Buon per te, forse vivrai più a lungo.
B: Che intendi dire con questo?
T: Ahahah! Che forse sei ancora un idiota e io mi ero illuso credendoti più sveglio del solito.

E se andò sghignazzando. Belfire in cuor suo sapeva che suo fratello lo stava solo prendendo in giro come al solito, ma visti gli ultimi avvenimenti non riusciva a fare a meno di sospettare di lui come un possibile alleato del loro misterioso nemico, che poi era un nemico o una nemica? Era così distante dalla riva che era impossibile dirlo con certezza.

Mordred era sola nella sua misera stanza a pregare Góra affinché li salvasse da quella terribile minaccia, quando Dēvan entrò.

D: Ti rendi utile?
M: Faccio ciò di cui sono capace.

E così si era chiusa la loro conversazione. Non amavano parlarsi e se possibile evitavano anche di salutarsi, tuttavia Dēvan si era inspiegabilmente sentito in bisogno di andare da lei, anche senza dirsi niente, sarebbe bastato stare insieme … per un po’.

Pam era già andato a letto, vedersi la morte in faccia aveva bruciato tutte le sue energie e non si reggeva più in piedi.
Kairi era tornata alla Isole, erano giorni che non tornava a casa e voleva assolutamente raccontare l’avvenuto a Sora e Riku.
Lâki e Shedar giocavano in un salottino, i giochi da tavolo erano davvero noiosi così decisero di inventarne uno loro stessi, su un tavolo si lanciavano una pallina di legno facendola rimbalzare con due libri e per renderlo più difficile avevano messo un lungo pezzo di stoffa a metà del tavolo e la pallina doveva passarci sopra; Belfire annoiato si era unito ai due facendogli da giudice.
Kinha se stava solo in cima alla scogliera l’erba era ancora bagnata e le acque non si erano ritirate ancora del tutto. Se ne stava lì a pensare e nella sua mente si ripeteva la scena avvenuta circa tre ore prima.
Poi il tema dei suoi pensieri cambiò, gli sembrò di rivedere Elnath al suo fianco, che si passava una mano tra i capelli biondi e col suo solito sarcasmo diceva “Pff con niente potrei corromperlo e farlo venire dalla nostra parte” e poi rideva con quella sua risata insopportabile; da quando non c’era più il mondo era diventato terribilmente silenzioso.
Vega se ne stava in camera sua, seduta sulla finestra con le gambe a penzoloni nel vuoto, immersa nei suoi pensieri e poi all’improvviso sentì bussare; Ian entrò e si sedette a fianco a lei.

I: Scusalo
V: Chi?
I: Mio fratello, certe volte è proprio un idiota, è andato a letto senza nemmeno ringraziarti. Se non fosse stato per te ora lui sarebbe morto.
V: Beh secondo me lui la vede da un altro punto di vista
I: Cioè?
V: Che sono stata io a insistere per combattere ancora e se non l’avessi fatto saremmo stati al sicuro al castello con voi
I: Non fare la finta buona, si vede che ce l’hai su per questa storia

Passarono ancora un po’ di tempo insieme a ridere e scherzare e ormai era notte fonda.

V: Hai notato, il cielo stanotte è senza stelle
I: Sono solo coperte dalle nuvole
V: Io dico invece che sono spente
I: Se così fosse sarebbero “morte”
V: Già, potrebbe essere per quanto ne sappiamo
I: Quando parli così mi ricordi Duns!
V: Ahahah! Me lo dice sempre anche Pam, certo che siete proprio uguali!
I: Ma io sono più bello!

La notte era buia come la pece, né la Luna né le lontane stelle splendevano nel cielo di Ulakam.

Belfire si sentiva male.
Non nel senso di un malore, ma si sentiva male dentro. I sensi di colpa lo straziavano.

S: Ehi Belfire, noi abbiamo solo obbedito.
B: Sindar, non sempre obbedire è bene e lo dimostrano le vite di Duns e Elnath.

Belfire aveva ragione, andare alle Prigioni degli Déi era una missione suicida e si sarebbero dovuti rifiutare.

Arrivati alle Prigioni erano ancora tutti e quattro. Il viaggio era stato arduo ma unendo le forze se l’erano cavata solo con qualche graffio.

L’arco d’entrata era spaccato a metà e si riusciva distintamente a vedere l’interno: era tutto nero, bruciato e solo la flebile luce delle stelle lo illuminava.
C’erano resti di corpi sparsi per tutto l’atrio e la puzza dei cadaveri infestava l’aria; immediatamente pensarono tutti la stessa cosa, ma avevano l’ordine preciso di andare a controllare all’interno della prigione dell’Angelo.

Proseguendo all’interno del nero castello potevano sentire solo il rumore dei loro passi, c’era un silenzio inquietante e in preda alla paranoia credevano di sentire presenze ovunque.
Scesero nei sotterranei di circa quattro piani e poi si trovarono nel labirinto.

S: Merda, e adesso che facciamo?
E: Questo non me l’aspettavo …
B: Dovremmo demolire i muri di pietra

Così Belfire radunando tutte le sue forze cominciò a colpire i muri che componevano il labirinto, ma distrutto uno era già allo stremo.

D: Non ci resta che tentare di trovare la strada usando l’intelletto.
S: E’ una parola a dirsi, è stato progettato per confondere l’Angelo della Morte noi ne usciremo tra un’era senza una mappa.

Effettivamente quel labirinto era un’arma a doppio taglio e loro non sapevano quanto grande fosse; il vantaggio dei labirinti all’aperto è che puoi sempre arrampicarti in cima ad una siepe per vederne la fine, ma lì i muri si univano al soffitto.

S: Torniamo indietro, abbiamo abbastanza prove per accertare che l’Angelo è fuggito, anche un idiota lo capirebbe!

In effetti anche gli altri erano d’accordo e tornarono indietro.

Fu questione di un attimo, si girarono e Duns venne trapassato da parte a parte, con gli occhi sgranati e spalancando la bocca come per gridare, ma non ne uscì neanche un suono.
Rimase immobile per qualche secondo e poi si accasciò al suolo, dietro di lui, l’Angelo.
Aveva uno sguardo agghiacciante, i suoi occhi fissavano i tre Re con aria di sfida e velocemente si lanciò all’attacco, scaraventandosi su Belfire.
Lui non era agile ma parò bene il colpo

B: Scappate! Fuori di qui! Via subito!
S: Neanche per sogno!
Elnath si lanciò sul nemico usando i suoi due pugnali, ma non centrò neanche un colpo, lui era troppo veloce e la evitava con facilità.
Capirono subito tutti e tre che non avevano speranze ed era meglio fuggire, se mai fosse stato possibile.
Si fiondarono di corsa sulle scalinate che riportavano all’uscita, fortunatamente l’Angelo non era un vero e proprio Angelo e per questo non aveva le ali; questo dava loro un certo vantaggio perché potevano sempre seminarlo.
Arrivati all’atrio potevano ormai tirare un respiro di sollievo, quando davanti a loro comparve una nuvola di fumo nero dalla quale uscì il loro nemico, sbarrandogli la strada per la nave.

E: Non è possibile! Che razza di trucco è mai questo?
S: Se lo evitiamo riusciremo a raggiungere la nave lo stesso

Gli squarci sul pavimento non giocavano certo a loro favore perché non si poteva correre velocemente senza inciamparci o peggio ancora, sprofondarci dentro.
L’Angelo era sotto l’arco pronto a riceverli.
Per primo passò Belfire, mentre Sindar teneva occupato il loro nemico, poi fece lo stesso Elnath per far sì che Sindar si liberasse e raggiungesse Belfire.
Ora il problema veniva con lei.
Era davvero in difficoltà, le sue magie più potenti lo graffiavano appena ed avendo dei pugnali non riusciva ad avvicinarlo abbastanza.
Sindar era in cima alla nave con un arco puntato sull’Angelo, aveva paura di sbagliare colpendo Elnath ma se fosse riuscito a centrare l’Angelo, lei sarebbe riuscita a salire a bordo.
Era nascosto dalle vele e poteva comunque contare sull’effetto sorpresa, finalmente l’occasione perfetta si presentò, Sindar mirò velocemente e scoccò la freccia.

Con uno scatto impressionante l’Angelo gettò le sue armi e afferrò Elnath al collo tenendola dritta davanti a sé; la freccia le passò dritta attraverso il cuore.

Belfire non ci pensò due volte e partì.
Dietro di loro l'Angelo gridava, furioso, perché la sua unica occasione di fuggire di lì se n'era andata con loro.
Lanciò poi via il corpo di Elnath, che sprofondò silenziosamente nelle viscere dell’universo.


Edited by Micia-kun - 4/10/2012, 15:29
 
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view post Posted on 4/9/2012, 11:59
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L'Uomo Citazione

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Dovete scusarmi ragazzi,ma quest'anno sia a causa della scuola che per altri motivi sono rimasto troppo indietro,e col nuovo anno scolastico che arriva credo che dovrò ritirarmi dal Contest.
Buona fortuna a tutti i partecipanti!:)
 
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Crisio
view post Posted on 4/9/2012, 12:35




E purtroppo credo di dover fà la stessa cosa anche io, ed è un vero peccato, mi ero ideato già tutta la storia e mi piaceva pure!! Forse forse l afarò e la metterò nella sezione fanfic, ma per il contest non ci riesco, scusate!
 
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view post Posted on 8/9/2012, 21:34
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Ovviamente dal C.I.M!!! Nello specifico, sezione Arkham

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Tranquilli, ragazzi, non vi preoccupate, ci saranno altre occasioni! Oltetutto può essere che troviate un pochino di tempo libero nei prossimi mesi e vi rimettiate in paro, quindi noi confidiamo ancora perché le vostre storie erano molto belle!

Micia, l'immagine che hai messo è davvero speciale! Mi piace oltretutto la scelta di Kairi: nel forum ed anche in giro è un personaggio che, pur essendo importante, viene poco studiato e non appassiona grandi aree di persone mentre tu hai scelto di darle un bel ruolo. Di sicuro questo aiuta molto anche nell'originalità!
 
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287 replies since 19/12/2011, 22:21   7,007 views
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