| 10superflex1 |
| | | CITAZIONE Perdonami se parte del tuo commento l'ho messa in spoiler, ma magari qualcuno poteva leggerlo prima di leggere il capitolo e se lo sarebbe spoilerato sbito rovinando la sorpresa. Oh, no, di nulla, colpa mia anzi! xD
CITAZIONE Quello sarà nel prossimo capitolo!! XD Allora aspetterò il numero 6! : D
E bene, ci sono anche io a rompere con il sesto capitolo! Come ho già detto, questo capitolo è incentrato maggiormente su Vang e fugge da intermezzo con il prossimo^^ Ci sono state piccole variazione, ma nulla di ché : D Buona lettura! Ci rivediamo con il capitolo 7 ;D
Capitolo 6: Io, te ed un barattolo di Nutella
“Salve Mr.Diario, il mio nome è Vang, Vang the Vang, ma è inutile ripeterlo, lo sai già. Sai che quando sono nervosa ti scrivo...Non so se parlare ad un diario come se fosse un amico sia un segno di insanità mentale, ma infondo ultimamente non succedono molte cose normali. Mi conosci, cos'è normale a questo mondo? Certo, sicuramente dirai che sono io che vedo del male in tutto e che sono esagerata a volte, ma sono fatta così. No, non rinfacciarmi quell'episodio ti prego, no, no, neanche quell'altro...Suvvia, cosa ti ho fatto di male? Certo, scrivo sulle tue pagine ogni sera, sporcandoti, strappando la carta...Noi restiamo sempre amici Mr.Diario? Come dici? Dovrei smetterla di parlare da sola? Diamine che rompiscatole che sei, non ti si può mai chiedere un favore! 12/05/2011”
“Buongiorno Mr.Diario! Cosa hai fatto di bello oggi? Io ho trovato un micetto nel giardino, dovevi vederlo, era tutto spelacchiato! La mamma ha detto che possiamo tenerlo, che bello! Ancora non ho deciso un nome per lui, ma prima o poi mi verrà in mente. 03/01/2005”
“Ciao...Mi chiamo Vang...Mi hanno consigliato di tenere un diario...Non mi piace scrivere, quindi ti saluto, ci vediamo domani...Ciao... 27/07/2004”
Era stata una letta veloce, ma quelle poche righe riaccendevano la speranza in me. Non sapevo con esattezza cosa sarebbe successo d'ora in poi, la situazione era tutt'altro che rosea. Toald era stato portato via da Ray ed adesso, come se non bastasse, un Babbo Natale piagnucolante si era presentato al castello di Shàit. Fortuna che mi portavo sempre dietro qualche pagina del mio diario per tranquillizzarmi... “Panicopanicopanico” Uscii dalla stanza che mi era stata affidata e mi diressi lentamente verso il salone principale. I miei amici erano riuniti lì, insieme al vecchietto pazzo e Shàit. Ora che guardavo meglio il Babbo non era solo: c'erano il pinguino che mi aveva quasi ammazzato, una donna grassottella con una scopa in mano ed una tizia che poteva passare tranquillamente per una modella. Il Babbo appena mi vide sbiancò.-NO! Un'altra mattonata sulla testa no!- -No, tranquillo, se non farai il furbo la Divina Commedia aspetterà, piuttosto, cosa ci fai qui?- Gli chiesi, sicura di aspettarmi una risposta. Il librone infernale non perdona. -È-è stato Ray! Il grande capo mi ha tradito sigh....- -Momento, momento, momento...Che fine ha fatto il Babbo Natale grintoso?- Chiese Rocky confuso. -Mai sentito parlare di disturbo della personalità?...Sigh..Avevo tutto in pugno e quello là con un semplice colpo di mano si è preso tutto....- Ci spiegò. -Come sappiamo che non stai mentendo?- -Diamine, mi ha cacciato dal Polo Nord! Secondo te mentirei? Mi sono fatto fregare da uno che ha qualche centinaio di anni in meno di me...Ed adesso...Voglio vendetta! Mhuahahah!- Io guardai i miei amici un poco dubbiosi, poi pensandoci un secondo su mi accorsi che effettivamente Babbo Natale sembrava avere una doppia personalità. -Ok Babbo, la doppia personalità in effetti c'è, ma non siamo del tutto sicuri...D'altronde neanche Shàit vorrebbe un traditore in casa.- Mi avvicinai al vecchio barbuto e bisbigliando gli dissi: -Facciamo un patto, te mi scrivi sulla lista dei buoni ed io chiuderò un occhio. Intesi?- Lui mi guardò, poi mi strinse la mano.-Tieni lontano quel libro infernale però.- -Ok.- Mi girai verso tutti e gli dissi che poteva rimanere e che non ci sarebbero stati problemi.-Ah, un'ultima cosa...Il pinguino lo conosciamo, ma quelle due?- Babbo Natale si avvicinò a loro e sorridendo ce le presentò.-Lei è mia moglie, la Befana.- Disse indicando la donna grassottella.-Questa qui invece è mia figlia, Artide, la donna ghiaccio. È per metà gelato e per metà persona....Se vi becco a mangiarla sono cavoli vostri..Mhuahaha! Ehm...Sì, sì, vostri.- “Sapete quell'espressione stupita che hanno i bambini di fronte ad un cumulo di giocattoli? Pence era tale e quale!” -Uhm....Gelato...Gnam...Gelato....GELAAAATO!- Esclamò saltandole addosso. -AHHH! Mi vuole mangiareeee!- Esclamò lei di rimando. Shàit si avvicinò e li separò delicatamente, poi gli disse:-Se devi mangiarla fammi il favore di non farlo davanti ad i miei occhi, grazie.- Poi li mise giù.-Presentati prima, almeno.- Pence lo guardò per qualche secondo, poi fece come da lui consigliato:-Piacere, io sono Pence!- Le disse lui stringendole la mano felicemente. Fred nel frattempo mi diede una gomitata e bisbigliando mi disse:-Sai Vang, non so se te ne sei accorta, ma sei rimasta sola soletta...Insomma, Pence e Miss Artide..Il bombolotto ed il gelato sono fatti l'uno per l'altro. Eh-eh..Indovina chi ti rimane...- -No grazie, l'emo tienilo tu, infondo è il tuo adoratissimo cuginetto, vero Fred?- Gli dissi con ironia. -Certamente, carissimo...A proposito Vang, te non ci hai mai detto nulla di te.- -Che c'è? Hai deciso di diventare uno stalker? Mi è bastato già Pence.- -No, non mi riferivo a quello. Vieni, andiamo fuori, raccontami un po' di te, infondo se non conosco minimamente un mio alleato come faccio a fidarmi?- -Ti avviso, toccami e lo dirò a Susy.- Conclusi uscendo in giardino-sempre se così poteva definirsi-con lui. “La prossima volta che qualcuno mi chiederà “dove vai?” io gli risponderò “dal Diavolo a spifferargli tutti i più oscuri segreti del mondo”....Ahhh, che strana la vita.” Ci sedemmo su una panchina in pietra. Visto da vicino non faceva poi così paura, anzi, oserei dire che tralasciando il colore delle iridi era normalissimo. -Allora Vang, da cosa iniziamo? Chi sei realmente? E da dove vieni?- Mi chiese serioso. -Sono una spia coreana e vengo dai Caraibi....No, secondo te, chi diamine dovrei essere?- -Bé, la storia della spia coreana era credibile, magari con gli occhi un po' più a mandorla...-
“Ma ci è o ci fa?” Pensai.
-Comunque, io sono Vang the Vang e fin qui ci siamo. Non sono originaria di Abetonia, vengo da Vangolandia, dove ogni persona è sempre felice, la violenza non esiste ed i panda sono viola.- Gli dissi. -Ti prego, dimmi che mi stai prendendo nuovamente per i fondelli...Insomma, sui panda viola posso anche crederti, ma tutti felici e contenti no...Non siamo mica in qualche-strana-fiaba-che-guardacaso-somiglia-a-questa-storia!- Mi urlò ridendo. Io risi.-Ohhh, magari! E non è certo finita qui! A Vangolandia ogni persona fa di cognome “the Vang”, immagina, cerchi qualcuno sull'elenco telefonico e sono tutti uguali. Le pizzerie, le banche, tutti i negozi si chiamano “Vanga's”, è un inferno!- Gli urlai di rimando. -Quindi è per questo che te ne sei andata?- Mi chiese poi. Sembrava divertirsi ad ascoltare la mia strampalata storia, ma c'era qualcosa che non mi convinceva, insomma, se fosse stata una persona normale mi avrebbe mandato in un certo paesino affollato..."Meglio far finta di nulla e continuare a raccontare." -No, non è per quello. Vedi, noi Vanghesi siamo fatti più o meno così: di media altezza, capelli che variano dal biondo cenere al castano, occhi marroni e pelle chiara. Un'omogeneità assurda, tutti uguali. Nessun Vanghese può abbandonare Vangolandia, è una regola ferrea imposta dal Grande Consiglio Vangoso. Il Grande Consiglio Vangoso è formato da dieci membri, ed a capo del consiglio c'è il re, che è un discendente di Jeremia Vang, il fondatore di Vangolandia. Il nostro paese ha un economia fortissima ed è avanzatissimo rispetto agli altri stati, ma ahimè, come ho già detto ha delle regole durissime: Nessun Vanghese può lasciare il paese, nessun estraneo può entrare nel nostro paese a meno ché non sia il Consiglio a deciderlo, nessun Vanghese deve essere diverso dagli altri Vanghesi, tutti i cittadini DEVONO essere felici del sistema, nessuno può parlare male del sistema, ed infine, la regola più importante di tutte: “Chiunque infrangerà, anche indirettamente, una delle nostre leggi verrà punito con l'esilio da Vangolandia e lui ed i suoi discendenti non potranno mai più mettere piede a Vangolandia.”- Gli spiegai addolorata. -Però, è tremendo...E te? Cosa ha fatto di male la tua famiglia per essere cacciata dal tuo paese?- -Normalmente non dovrei parlarne con nessuno, però...- Sospirai, già, non avrei dovuto parlarne, ma cedetti. Anche se il suo comportamento era strano mi faceva piacere parlarne con lui.-Vedi Fred, non ti ho detto che esiste anche un'altra regola, ma sapevo che mi avresti chiesto il perché del mio esilio. I miei genitori facevano entrambi parte del consiglio, si erano conosciuti proprio lì. Un giorno il nostro sovrano, stanco di vedere le altre nazioni prosperare facendo passare Vangolandia in secondo piano decise di attaccarle. Né il popolo, né parte del consiglio era d'accordo, così i miei genitori si opposero. Si opposero così strenuamente che riuscirono nel loro intento, ma a che prezzo? Il re esiliò la mia famiglia e decise di cancellare ogni traccia di Vangolandia. Il nostro paese ha una tecnologia formidabile avanti anni e anni rispetto a quella degli altri paesi, così non ci volle molto a far esplodere una bomba-anti-memoria sulla Terra. Gli abitanti delle altre nazioni dimenticarono completamente Vangolandia e fu costruito un apparecchio che sollevò Vangolandia dalla crosta terrestre. Adesso il mio paese si trova tra le nuvole, sperduto da qualche parte...Perlomeno questo è ciò che mi hanno detto i miei genitori da piccola, sai, forse non dovrei crederci, ma sento come se mi mancasse qualcosa. Certo, storia più strampalata non ce n'è, ma dopo aver conosciuto voi e gli altri, credimi, penso di aver visto tutto!- Conclusi sorridendo, un sorriso a metà tra il malinconico ed il felice. Non ho mai saputo se quello che mi hanno detto i miei fosse vero oppure no. Ogni volta che provavo a chiederglielo cambiavano argomento bruscamente, lo stesso gli altri parenti. Se Vangolandia fosse veramente esistita un giorno l'avrei di certo vista con i miei occhi, avrei toccato con le mie mani il suo suolo e gliene avrei dette tante, ma taaaante a quel prepotente del sovrano. -...Incredibile. Vang, dimmi, sai qualcos'altro riguardo a ciò?- Io scossi la testa.-Te l'ho già detto, non so neanche se esiste veramente. Te invece, ne sai qualcosa?- Chiesi. -Forse è meglio che guardi con i tuoi occhi.- Mi disse con un'espressione che non prometteva nulla di buono. Che conoscesse già Vangolandia? Perlomeno a me non era sembrato così...Forse voleva accertarsi di qualcosa? Magari era quella la fonte del suo strano comportamento...Ora che ci penso, anche Shàit si era comportato stranamente... Mi condusse su un'altura ed arrivati in cima mi indicò le nuvole:-Vedi lassù?- Disse con tono serioso.-Tra quelle nuvole c'è veramente Vangolandia. Non volevo crederci all'inizio, come potevo pensare che un'amica della mia dolce Susy potesse essere una cosa spaventosa come un Vanghese?- -Ehi, ehi, vacci piano...Cosa vi hanno fatto i Vanghesi?- -Suppongo che mio padre ti abbia già raccontato tutto di Ray, no?- Io gli feci cenno di sì con il capo.-Bene, purtroppo ha tralasciato un'ultima cosa. Probabilmente non te lo ha detto per non spaventarti, ma quella voragine in cui cadde Ray è stata generata proprio dai Vanghesi.- -COSA?! Un momento, come...Come diamine è successo?!- -Dimmi Vang, quanti anni fa credi che sia successo quell'episodio raccontatoti dai tuoi genitori?- Mi chiese. -Non saprei, non molto tempo prima che nascessi, suppongo.- Lui scosse la testa.-Hai presente Atlantide?- Chiese. Gli risposi di sì. -Devi sapere che Vangolandia era una sorta di Atlantide, ma non è sprofondata nell'oceano come viene raccontato. Come sappiamo si è sollevata in cielo e quei pochi che sono riusciti a ricordare hanno poi divulgato la notizia che fosse affondata. Tutto questo migliaia di anni fa ovviamente.- “Non poteva essere vero. Non poteva essere vero.” Continuavo a ripetermi. Vangolandia esisteva veramente? Fred sapeva già tutto e mi ha costretto a parlargli di me solo per esserne certo? No, non potevo crederci. -E poi? Come si è aperta la voragine? Non me lo hai ancora detto...- -Sai, quando la vostra terra si è sollevata in cielo ha lasciato un grande buco nell'oceano, al quale poi sono sempre stati attribuiti diversi miti, come il Triangolo delle Bermuda, i mostri marini, il “Tappo dell'Oceano” e varie. In seguito quel buco, anche se con grande sforzo da parte nostra anche, fu richiuso. In seguito, ahimè, si riaprì. E chi ci cadde dentro? Quello psicopatico di mio zio...Evviva..!- Mi spiegò. Io ero ancora sbigottita. Se quel che mi hanno detto Fred ed i miei genitori era vero, io che cavolo ero? “Sigh...Un giorno vivi tranquillamente la tua vita, un giorno vieni a sapere che sei un mostro stramboide millenario.” -Fred, un secondo, se io sono una Vanghese e tutto ciò è avvenuto migliaia di anni fa, questo vuol dire che noi Vanghesi non siamo umani?- Gli chiesi. Lui scosse la testa.-Bé no, non proprio. Voi vivete migliaia e migliaia di anni, ma non siete immortali come noi. Voi siete su questo pianeta da molto più tempo degli umani, ma non siete originari di qui.- Mi disse mantenendo il suo tono serioso. -Siamo alieni quindi?- -Sì, quello è certo, non siete terrestri.- -Ma...Non abbiamo tentacoli o cose varie...Vero? (Spero)- -No, no, tranquilli. In compenso siete tutti mezzi ciechi...Infatti te porti gli occhiali, no?- “Bé dai, mi è andata bene, niente tentacoli, antenne e pelle verde, pensavo peggio.” -Comunque, avrei preferito che mi avessi detto prima tutto ciò invece di chiedermelo con l'inganno.- Gli dissi. -Non ti ho certo ingannato.- Disse cercando di difendersi. -Allora potevi dirmi prima tutto ciò. Lo avrei preferito, sai?- Lo rimproverai. -Scusami allora...Però, non penso sia il caso di continuare a parlare. Penso di averti fatto apprendere già troppe brutte notizie oggi. Torniamo dentro?- Chiese. -Credo sia meglio, sai, Susy mi ucciderà se non ti vedrà tornare.- Così tornammo dentro facendo la strada a ritroso. Prima di entrare però volsi lo sguardo un ultima volta verso Vangolandia. “Chissà, prima o poi tornerò lì...Mi chiedo come sia.”
Nel frattempo in un castello sperduto, in un luogo sperduto, in una dimensione sperduta...(No, non è l'Isola che Non C'è.)
-Su Maria, perché non cerchi di essere più allegra?- Chiese un uomo moro rivolto ad una donna seduta accanto a lui. -Come perché? Mi hai rapito e mia figlia è da sola chissà dove, credi che sia felice?- Gli disse lei. -Per quanto mi riguarda te hai un figlio, non una figlia ed è qui che dorme come un angioletto tra le mie braccia.- Diede uno sguardo al ragazzo seduto sulle sue ginocchia e l'abbracciò accarezzandogli la testa.-Ti somiglia.- -Non credo proprio. A parte il colore dei capelli è identico a te.- Abbassò lo sguardo cercando di non guardare negli occhi l'uomo. -È inutile che fai così.- L'ammonì lui.-Sei stata malissimo e sei caduta in depressione quando è successo quel che è successo. Se mio fratello non si fosse intromesso...Saremmo ancora una famiglia.- Disse l'uomo con rabbia. La donna rise. -Sai Ray, io, te e nostro figlio non siamo mai stati una famiglia. Mio padre e mia madre quando hanno saputo tutto ciò erano adirati. Siamo sinceri, non avremo mai dovuto incontrarci. Ammetto di essere stata catturata dal “fascino del cattivone” e di essere stata una stupida a sposarti.- L'uomo restò calmo. Non accennò a nessun cambiamento d'umore. Era perfettamente concentrato ad accarezzare il figlio. Quando la donna finì di parlare si girò verso di lei e con molta calma disse: -Ed a nostro figlio? A lui non pensi?- Lei fece spallucce.-Non ho mai passato molto tempo con lui. Il nostro accordo era che ti avrei aiutato a patto di lasciar perdere la mia famiglia. La MIA, capito, non la NOSTRA vecchia famiglia, ammesso che ci sia mai stata Ray...- -Non ti importa niente di lui?- Chiese nuovamente. -Per quanto mi riguarda può accadergli di tutto, ormai è come te. Non c'è più niente da fare. Sai, se tanto ti sta a cuore perché non sposi qualcun altro e non gli trovi una madre?- Sorrise beffarda.-Io e te abbiamo chiuso, come fartelo capire? Quando verranno qui e ti prenderanno a calci ne sarò felice. Addio Ray, me ne vado.- Detto questo si alzò, ma l'uomo non le disse niente. Restò lì accanto al figlio. -Se è questo ciò che vuoi, va bene. Ma non prendertela con me.- -Prendermela con te? Non so da cosa dovrei iniziare con quel “non prendertela con me”. Ci sono molte cose per cui dovrei prendertela con te.- Disse girandosi verso di lui. -Per esempio? Avanti, aspetto.- La provocò lui sorridendo. La donna si avvicinò a lui e gli diede uno sganassone così forte che per poco non gli rigirò la testa. Lui rimase impassibile. Alzò lentamente lo sguardo verso di lei. Il sorriso che fino a qualche attimo fa sfoggiava si incrinò pian piano. Sollevo molto delicatamente il figlio e lo posò accanto a lui, poi si alzò. Una risata. Una piccola risata ruppe quel silenzio tombale. -Ah-ah! Quando sei arrabbiata fai sempre così! Anche quando ci siamo conosciuti hai fatto così!- Le disse ridendo. Lei lo guardò rassegnata.-Non stai bene, credimi, vai da uno psichiatra.- Tutto quel chiasso fece svegliare il ragazzo, che fino a poco fa dormiva beatamente. Si alzò, fece un piccolo sbadiglio ed osservò i genitori strangolarsi “amorevolmente” a vicenda. -Torna a dormire Toald.- Gli disse il padre. -..Perché vi state strangolando?- Chiese lui mezzo impanicato. -Niente di ché, sai com'è, ci annoiavamo...- -Smettila stupido, non ha quattro anni!- Urlò la donna.-Certo che sei stupido forte!- -Sì, come te!- Il ragazzo non sapeva che fare, così, molto normalmente, si mise a correre in tondo urlando “PANICOPANICOPANICO!”, ma infondo queste sono cose da tutti i giorni, non c'è da preoccuparsi. Ad un certo punto tutto quel delizioso caos si interruppe: un tizio bassino tutto nero con gli occhi gialli e delle antennine sulla testa corse dall'uomo in fretta e furia. -Signore Bzzz..L'inviato Bzzz..È Bzzz..Arrivato Bzzz..!- Disse con una vocina stridula, ma così stridula che avrebbe potuto benissimo mandare in frantumi dei vetri. -Perfetto Shadow,- Disse liberandosi dalla stretta della donna con facilità.-Dì a Blu Ciccio di far accomodare l'ospite, verrò tra qualche minuto.- -Sì Bzzz..Signore Bzzz..!- Detto questo uscì in fretta e furia com'era venuto. L'uomo si aggiustò la giacca e disse rivolgendosi alla famiglia: -Voi restate qui, non voglio problemi. Ci vediamo tra un po', fate quello che vi pare, ma non disturbatemi.- Detto ciò uscì. Prima di dirigersi dall'ospite però si rivolse ad un suo sottoposto.-Controllali, ma non farti notare, d'accordo?- Quello annuì. Si diresse verso il salone e si sedette sul divanetto di fronte all'inviato. Lo salutò e gli chiese se desiderava qualcosa, ma l'ospite disse di stare a posto. Chiacchierano un poco e dopo qualche minuto passarono all'argomento principale. -Allora, come stiamo messi?- Chiese l'uomo all'ospite. -Il nostro capo ha accettato la proposta, ma in più chiede l'ampliamento del nostro spazio aereo, altrimenti non se ne fa nulla.- -E di quanto vorrebbe ampliare lo spazio aereo su per giù?- -Venti Cavalleoni, mi sembra una cosa fattibile infondo.- -Va bene. Credo di poterlo fare. Comunque, riguardo il P.M.A.E.? Notizie?- L'ospite annuì e tirò fuori da una cartellina dei documenti che porse a l'uomo. Gli indicò poche righe nelle quali si parlava del P.M.A.E. E gli spiegò: -Non abbiamo approvato il P.M.A.E. e non credo lo faremo. Sai benissimo cosa comporterebbe attivarlo, ne conosci gli effetti, infondo...Gli hai testati personalmente. Credimi Ray, non è una buona idea, il nostro popolo sa ciò che è giusto e ciò che non lo è.- Iniziò ad attorcigliarsi una ciocca castana tra le dita.-...Bexeth però è d'accordo...- -Bexeth? Vuoi farmi credere che quello lì accetterebbe una cosa del genere?- Chiese sbalordito. -Ha approvato molte altre cose terribili, credi che gliene importi della morte di qualche milione, anzi, miliardo di persone?- Fece cenno di disapprovazione.-A proposito, parlami un po' di quella persona. Hai detto che potrebbe rappresentare un pericolo.- -Sì. Mi ha sfidato apertamente, nessuno avrebbe osato farlo. Non so cosa passi per la testa dei mortali, ma siete veramente strani.- Si alzò.-La conversazione è finita. Riferisci quel che ti ho detto e non fatti rivedere se non con l'approvazione scritta del P.M.A.E.- L'ospite annuì e se ne andò. “Vediamo se hai il coraggio di venire qui, ti aspetto, su.”
Ero pronta a partire per Otojutu, con lo scopo di cercare il “Coso Magico”. Il Coso Magico altri non era che una piccola pietra bluastra con dei strani segni incisi. Non sapevo a cosa servisse, ma Shàit mi disse che l'unica chance per fermare Ray era il Coso. Mi fidai, non avendo altra scelta...Così, partii. “Uno si aspetta di partire in gruppo per una missione stra-pericolosissima dove sicuramente ci saranno tremila guardiani, invece no, perché io sono speciale...Quant'è palloso essere i prescelti delle antiche profezie e bla, bla, bla...Diamine, neanche a dire che mi danno armi o poteri strafighi, che c'è? Andiamo a risparmio?” Ohhh....Se beccassi il tizio che ha scritto quella profezia del cavolo...Gliene darei taaaante, ma taaaanteee! Ricordo ancora le parole di Shàit: “Vang, è giunto il momento. Seguimi.” E lo seguii. Mi mostro un libro polveroso e mi fece vedere la profezia, poi mi parlò del Coso e ta-dà! Eccomi qui scaraventata in viaggio! Fortuna che l'Omino Fettuccina Volante mi aveva accompagnato fin qui. Già, la dimensione “Sperduta, ma così sperduta che non la trovi neanche col Tom-tom” era abominevole, ma almeno ero riuscita a trovarla... Adesso non mi restava che camminare in cerca di qualche indizio...Camminare...Sì, come no...PERCHÈ?! “Se mai riuscirò in questa impresa andrò in vacanza per qualche secolo.” Intrapresi il mio cammino dunque, l'unica consolazione era il paesaggio: veramente stupendo, non c'è che dire. Il cielo stellato sopra la mia testa, i fiumi che scorrevano per aria ed i prati di un verde meraviglioso. Ogni tanto incontravo qualche piccola lucciola che, insieme alle stelle illuminava il mio cammino. Di fronte a me, chilometri e chilometri di cammino. Stavo quasi rinunciandoci, ma qualcosa attirò la mia attenzione: un barattolo di Nutella volante! “Ohibò, non sapevo che qui i sogni si avverassero!” Pensai. -Mangiaaaami, mangiaaaami.- Faceva il barattolo traboccante di dolcissima crema nutellosa. Io non ci pensai due volte, mi fiondai e lo inseguii. “Chissene se mi stanno mettendo alla prova, il mondo può aspettare....Viva il mio menefreghismo!” Il barattolo era a pochi passi da me, mancavano solamente pochi metri, c'ero quasi, lo stavo per prendere! Con un balzo lo afferrai, ma ahimè, dove caddi? Feci una figura alla Willy il coyote: classico strapiombo, classica caduta. E giù.....Caddi nel vuoto, ma non mi feci male, anzi, atterrai su qualcosa di morbido. -Ma che diamine?!- Un gigantesco coso aveva attutito la mia caduta! Sembrava...Sì, sembrava...Un fantasma! Ecco che sembrava! -Thò! Guarda un po'!- Disse spostandosi e facendomi cadere a terra.-Te devi essere uno di quei soliti prescelti di passaggio!- -Soliti?- -Ma sì, soliti! Sai, Sora, Tom & Jerry e molti altri, sempre così, vanno e vengono.- -Alla faccia, ed io che pensavo che ce ne fossero pochi...- -Bé, teoricamente sì, ogni prescelto è il prescelto di una cosa soltanto, tipo salvare il mondo, i contratti di lavoro, le ditte sanitarie...A proposito, io sono il Fantasma Formaggino....Il primo guardiano. A quanto pare la Nutella non fallisce mai, eh-eh...- -Formaggino? Certo che ti ci sei abbuffato col formaggino! Mai pensato di metterti a dieta?- -Sei una persona molto gentile...- -Dai, scusa, non è colpa mia...Comunque, cosa dovrei fare? Che genere di mirabolante prova stra-pericolosissima devo affrontare?- Chiesi al Fantasma Formaggino. -Ah, niente di ché.- Tirò fuori un'agendina.-Mi basta una firma qui.- -E basta?!- -Ehy, ehy, ci siamo modernizzati, sono secoli che facciamo stupide prove, abbiamo esaurito le idee...- Mi disse porgendomi l'agendina ed una penna. -Se lo dici tu...- Firmai e gli restituii il tutto.-A posto quindi?- -Sì.- -A proposito, già che ci sono, sai per caso dove si trova un coso magico chiamato “Coso Magico”?- Gli chiesi. Lui ci rimuginò un po' su, poi mi disse:-Sempre dritto, dopo l'Abominevole Mostro Delle Nevi gira a destra, ti troverai di fronte ad un mimo impazzito. Ignoralo e continua dritto fino ad una specie di tempio, dovrebbe essere lì dentro.- Mi disse. -Ok amico, grazie mille!- Gli dissi. -Aspetta, è pericoloso lì, non puoi andarci da sola!- -Uhm...Se ti offro un pezzo di torta quando torno a casa vieni con me?- Gli chiesi. -Te sì che sei intelligente! Affare fatto...Uhm...Com'è che ti chiami?- -Vang, Vang t....Io, cioè...- -Cosa? Ti sei scordata il tuo cognome?!- -No, no, senti Formaggino, chiamami solo Vang.- Il fantasma annuì. -Sai, ho capito, ma farò finta di nulla. Ok, adesso in marcia!...A proposito, a che ti serve il Coso?- -Te lo racconterò per strada Formaggino, adesso andiamo, abbiamo i secondi contati.- Detto questo io e Formaggino ci incamminammo verso la meta. Il Coso non era molto distante a quanto pare. Fortunatamente adesso avevo un compagno di viaggio, certo non sapevo quanto fosse sicuro viaggiare con un fantasma, ma ormai...Infondo Formaggino era simpatico, vivevo col terrore costante che mi mangiasse per sbaglio, ma a quanto pare si nutriva solamente di formaggino e Nutella. “Fiuuuu....Meglio per me.” Pensai sollevata. Incredibile ma vero, una piccola parte del mio cammino era fatta. “Preparati mondo! Non sai con chi hai a che fare! Ricordati, altro che prescelti, io sono Vang e non mi fermerò dinnanzi a nulla!--Eccetto la Nutella!--”
Ciauuuu! Ci si vede tra un mese |
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