Il vostro scrittore preferito?

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view post Posted on 18/2/2015, 20:02
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Cecchino

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Se ci avete fatto caso (parlo anche agli altri membri del forum), TUTTI i grandi scrittori sono stati citicati, se non proprio per le loro opere, per come erano. Non trovate sia un gesto di estrema ipocrisia che persone di questo genere vengano "santificate" DOPO la loro morte, magari, che so... dopo 200 anni dalla loro morte (è un'ipotesi assurda, ma era per rendere l'idea), invece di rispettare i loro pensieri ed essere almeno un pochino tolleranti e flessibili proprio mentre erano vivi? Veramente la gente "normale" non tanto non riconosce/apprezza l'originalità, si attaccano alle loro tradizioni e non permettono contaminazioni da "estranei", per paura di stravolgere il loro "equilibrio". Sapevate, per esempio, che i futuristi avevano predetto la creazione del cellulare e di Internet? In quanti li avrebbero presi sul serio, secondo voi (nel XX secolo)?
...L'ho detto troppo alla Luxord di Val&Ven?
 
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view post Posted on 17/11/2015, 21:09
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Cecchino

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Comunque, dopo varie riflessioni, ho deciso chi mettere come mio scrittore preferito: Franz Kafka, perché siamo molto simili; siamo due figure apparentemente inette e praticamente oppresse e intimorite dalla figura paterna e le sue storie mi fanno piangere proprio per questo (e se una cosa mi fa piangere vuol dire che mi è piaciuta in modo particolare).
Di solito non faccio preferenze, per non dare l'idea di chi preferendo una cosa scarta tutte le altre, ecco perché non ero decisa su quale fosse il mio scrittore preferito.
 
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view post Posted on 18/11/2015, 18:01
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The acid Queen in a psychedelic scene

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"Anche queste ragazzine fanno parte del tribunale. [...] Tutto fa parte del tribunale."

Personalmente trovo Kafka un po' pesante (e non vado troppo d'accordo con gli autori pessimisti, se si esclude il filone distopico), ma penso che Il Processo sia uno dei romanzi più inquietanti che io abbia mai letto. Purtroppo è rimasto incompiuto e risente di una certa incoerenza interna, ma leggendolo sembra davvero di respirare insieme al povero signor K. l'atmosfera opprimente dell'invisibile, onnipotente e imperscrutabile Tribunale. Notevole!
 
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view post Posted on 30/9/2016, 08:58
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Okay, io non mi immergo nei dettagli della letteratura di alto profilo perché, anche se è molto bella da leggere (tranne Pirandello, che mette la punteggiatura a caso) non mi interessa granché.

CITAZIONE
TUTTI i grandi scrittori sono stati citicati, se non proprio per le loro opere, per come erano.

Cara I.V.H.E., non è ipocrisia. È solo che i grandi scrittori, quelli che hanno significato qualcosa nella storia della letteratura, erano tutti individui che, per via di tematiche varie o comportamenti ricercati (anche se, dell'ultimo caso, mi viene in mente solo Oscar Wilde) vanno avanti, propongono una novità o una visione delle cose diversa da quella moderna, si spingono oltre, spezzano i dogmi e le certezze, criticano la classe dominante. Per questo vengono criticati, scacciati, uccisi, e altre cose. Finché il mondo non li "raggiunge", e per redimersi li "santifica".

Comunque, il mio scrittore preferito è R. A. A. Salvatore, autore del celebre Ciclo di Drizzt e creatore della superstar della Forgotten Realms.

Come tematiche non mi pare spicchi granché, scrive un fantasy più dark di quello di Tolkien (ovviamente era un grande appassionato del suddetto), ma la cosa in cui eccelle sono le scene di combattimento, uno così bravo secondo me non è mai esistito.

Se dovessi scegliere in base alle tematiche, trovo Philip Pullman in cima alla lista, anti-clericale come pochi e la trilogia "Queste Oscure Materie" ha un bel tocco innovativo, tanto per il fantasy classico che per la fantascienza.

Invece, se dovessi parlare semplicemente in bravura, abilità, e senza ombra di dubbio anche i temi importanti, Calvino è il signore indiscusso, colui che plasma l'universo.

Alla prossima. Ciao.
 
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view post Posted on 15/4/2019, 20:30
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The acid Queen in a psychedelic scene

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Calvino ha uno stile eccezionale, tuttavia non riesce a "sfondare" nel mio cuore. Ha una capacità incredibile di evocare immagini e giocare con esse, e darei un litro di sangue per saper scrivere un decimo di come sa scrivere lui... però nulla, le vicende dei suoi racconti e romanzi non riescono a colpirmi più di tanto. Rimane distante da me.

Un autore che è recentemente entrato tra i miei preferiti è Émile Zola. Purtroppo il modo in cui viene studiato a scuola lo fa percepire come pesante: il naturalismo, la descrizione della società in modo impersonale, della realtà senza sentimenti. Questo dicevano i miei libri al liceo. Ora, per me che nei romanzi di Zola non ci siano sentimenti è una cavolata. Provate a leggere Gérminal e ne riparliamo. Riesce a farti piangere addirittura raccontando le sofferenze dei cavalli sfruttati in miniera.
Lo ritengo un genio perché descrive la società del suo tempo (fine 1800) con sguardo acutissimo e documentandosi sul campo (voleva parlare delle condizioni dei minatori francesi? Andava a visitare le miniere di persona), e questo fa risultare i suoi romanzi estremamente vivi. Anche se il mondo che descrive è vecchio di un secolo, le sue osservazioni sono tremendamente attuali e moderne. Ad esempio ne "Il Paradiso delle Signore" racconta il fenomeno dei primissimi centri commerciali che soppiantano i piccoli negozi, e i meccanismi sociali descritti, le strategie di marketing, la smania di guadagno, lo sfruttamento e la competizione tra i lavoratori, sono tutti elementi che si ritrovano benissimo nel mondo di oggi. Mi piace perché è un autore impegnato dal punto di vista sociale e convinto di poter attivamente migliorare la società attraverso la sua scrittura e l'opera di denuncia.
Il mio preferito tra i suoi romanzi è Gérminal, che racconta l'eroico e disperato sciopero degli sfruttatissimi lavoratori di una miniera, descrivendo l'estrema miseria delle loro condizioni di vita e l'abbrutimento che ne deriva. Non omette nessun particolare, parla liberamente di sesso, malattie, mostra sensibilità verso le sofferenze degli animali (ne "Il Paradiso delle Signore" addirittura, quando descrive le fatiche della giornata lavorativa della protagonista, afferma che nei giorni del ciclo mestruale aveva ancora più difficoltà... ora ditemi quale autore maschio di fine 1800 ha mai anche solo per sbaglio PENSATO all'esistenza del ciclo... da lì ho capito che il mio amore per lui sarebbe stato eterno).
Gérminal è un romanzo crudissimo che ti abbatte come una serie di pugni nello stomaco per tutta la sua non breve durata. Eppure non è pessimista. La rivolta dei minatori fallisce, ma qualcosa cambia. Per la prima volta nei cuori degli uomini oppressi si insinua il dubbio che il mondo che loro credevano immutabile forse può cambiare. Che i loro oppressori, i padroni, i ricchi, non sono invincibili. Che la prossima volta lo sciopero finirà diversamente. Che la storia va avanti. L'ultimo capitolo e in particolare le righe finali sono di una bellezza e potenza indescrivibili. Forse il finale più bello che io abbia mai letto un libro.
Zola è morto in circostanze sospette, soffocato nella notte da una stufa che si pensa possa essere stata sabotata. Era un personaggio scomodo. Al suo funerale, decine di minatori hanno portato in spalla la sua bara cantando "Gérminal, gérminal".
Non solo un grande scrittore, ma anche un grande essere umano.
 
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view post Posted on 15/11/2021, 16:41
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Grande, Grosso e Rosso

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CITAZIONE (DanieldervUniverse @ 30/9/2016, 08:58) 
Comunque, il mio scrittore preferito è R. A. A. Salvatore, autore del celebre Ciclo di Drizzt e creatore della superstar della Forgotten Realms.

Come tematiche non mi pare spicchi granché, scrive un fantasy più dark di quello di Tolkien (ovviamente era un grande appassionato del suddetto), ma la cosa in cui eccelle sono le scene di combattimento, uno così bravo secondo me non è mai esistito.

Se dovessi scegliere in base alle tematiche, trovo Philip Pullman in cima alla lista, anti-clericale come pochi e la trilogia "Queste Oscure Materie" ha un bel tocco innovativo, tanto per il fantasy classico che per la fantascienza.

Invece, se dovessi parlare semplicemente in bravura, abilità, e senza ombra di dubbio anche i temi importanti, Calvino è il signore indiscusso, colui che plasma l'universo.

L'unico di questi autori che è sopravvissuto alla prova del tempo è Calvino. Credo proprio per quello che dice Lis, che le sue storie non provocano in me un coinvolgimento emotivo come invece fanno gli altri. Salvatore alla fin fine non scrive male e nemmeno è noioso, però non sta smettendo di scrivere e non si evolve nella forma, per cui il me in me ormai l'ha lasciato indietro, e "Queste Oscure Materie" per quanto sia una serie che apprezzo ancora non mi coinvolge più come un tempo.
Calvino invece proprio perché mi ha conquistato per la bravura e la tecnica rimane inamovibile sul suo podio, nessuna tempesta emotiva potrà scuoterlo (salvo trovare un altro maestro) e anzi apprezzo di non avere coinvolgimento nelle sue opere perché mi permette di concentrarmi sul testo in sé, che ha un modo proprio di coinvolgermi, senza distrazioni.
 
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20 replies since 3/7/2014, 12:46   381 views
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