Okay, io non mi immergo nei dettagli della letteratura di alto profilo perché, anche se è molto bella da leggere (tranne Pirandello, che mette la punteggiatura a caso) non mi interessa granché.
CITAZIONE
TUTTI i grandi scrittori sono stati citicati, se non proprio per le loro opere, per come erano.
Cara I.V.H.E., non è ipocrisia. È solo che i grandi scrittori, quelli che hanno significato qualcosa nella storia della letteratura, erano tutti individui che, per via di tematiche varie o comportamenti ricercati (anche se, dell'ultimo caso, mi viene in mente solo Oscar Wilde) vanno avanti, propongono una novità o una visione delle cose diversa da quella moderna, si spingono oltre, spezzano i dogmi e le certezze, criticano la classe dominante. Per questo vengono criticati, scacciati, uccisi, e altre cose. Finché il mondo non li "raggiunge", e per redimersi li "santifica".
Comunque, il mio scrittore preferito è R. A. A. Salvatore, autore del celebre Ciclo di Drizzt e creatore della superstar della Forgotten Realms.
Come tematiche non mi pare spicchi granché, scrive un fantasy più dark di quello di Tolkien (ovviamente era un grande appassionato del suddetto), ma la cosa in cui eccelle sono le scene di combattimento, uno così bravo secondo me non è mai esistito.
Se dovessi scegliere in base alle tematiche, trovo Philip Pullman in cima alla lista, anti-clericale come pochi e la trilogia "Queste Oscure Materie" ha un bel tocco innovativo, tanto per il fantasy classico che per la fantascienza.
Invece, se dovessi parlare semplicemente in bravura, abilità, e senza ombra di dubbio anche i temi importanti, Calvino è il signore indiscusso, colui che plasma l'universo.
Alla prossima. Ciao.